Un invito a contemplare la casa comune, la città, con l'intelligenza della storia e la sapienza del Vangelo. Un testo ricco di citazioni di autori antichi e moderni, cristiani e non cristiani, e di impulsi per riflettere sul presente. Una lezione di Giuseppe Dossetti sull'Eucarestia e la Città. Un testo che può essere considerato una sintesi della sua riflessione spirituale e teologica sulla socialità umana, sull'impegno della comunità dei credenti nella storia, nel confronto continuo con la parola della Scrittura e con la rivelazione del Dio "amico degli uomini". Un testo che interpella anche oggi, nel suo invito a una comprensione profonda dell'attualità storica e, al contempo, a vigilare contro ogni tentativo di sovrapposizione tra progetti divini e forme organizzate umane. Prefazione di Matteo Maria Zuppi. Postfazione di Giorgio Marcello.
La storia e i messaggi delle apparizioni di Montichiari e Fontanelle, dove Maria apparve alla veggente Pierina Gilli con il nome di Rosa Mistica e Madre della Chiesa, presentandosi con tre rose sul manto – una bianca, una rossa e una gialla – a simboleggiare preghiera, sacrificio e penitenza.
Note sull'autore
Vincenzo Speziale è nato nel 1950 a Serradifalco (CL). Dopo il diploma di ragioneria, è entrato all’Accademia Militare di Modena e, in seguito all’incontro illuminante con un sacerdote che gli ha fatto conoscere Fatima, ha iniziato una nuova vita spirituale, collaborando con Radio Maria sotto la direzione di don Mario Galbiati. Da allora ha cominciato anche a scrivere, pubblicando diverse opere su santi e beati. Di tanto in tanto tiene conferenze su Fatima.
Se, come scrisse A. Rivaroli, “la speranza è un prestito fatto alla felicità”, è pur vero che essa ci avvia, come ha scritto, nella sua celebre ode, Alessandro Manzoni “pei floridi sentieri della speranza ai campi eterni, al premio che i desideri avanza...” (Il 5 maggio).
Il cammino da percorrere e il Premio da conquistare sono stati chiaramente indicati da Benedetto XVI: “Non si darà mai un giorno in cui l’uomo rinuncerà a sperare, in cui smetterà di essere colui che, sperando, aspira a quell’infinitamente grande – cioè Dio stesso – che trascende tutto ciò che è del mondo”.
I fatti storici esposti in questo libro si svolgono in un paese marittimo del Sud Italia, ove una madre di famiglia guidata direttamente da Dio mediante sogni premonitori, in comunione con il marito, inizia un cammino spirituale con la Chiesa madre. Il 2 febbraio 1999, durante la celebrazione eucaristica, presso la chiesa parrocchiale di appartenenza, si verifica un particolare episodio, che porterà la coppia ad un progressivo approfondimento spirituale, con la collaborazione di alcuni sacerdoti. Durante questo percorso, attraverso le corde vocali della donna, inizia la rivelazione di una serie di messaggi inerenti gli interrogativi sostanziali della vita: chi è l'uomo, da dove viene e dove va.
Non c'è un modo migliore che mettersi alla scuola del Signore Gesù per imparare a pregare. Uno strumento per la preghiera e la meditazione degli educatori che hanno soprattutto a che fare con i preadolescenti e gli adolescenti. Dieci appuntamenti che sono un invito a ritagliarsi uno spazio per "sostare" con Dio, lasciandosi interrogare dal Vangelo, per plasmare la nostra vita e le nostre azioni, imparando dal solo che merita l'appellativo di "Maestro".
Un sacerdote, amante della vita all'aria aperta e delle camminate in montagna, messo alla prova da un brutto incidente stradale che lo rende tetraplegico, sa sorprenderci: ci parla di gioia!
Prendendo ispirazione da immagini del patrimonio biblico e letterario, l'Autore offre spunti preziosi per il cammino spirituale di ciascuno. Traccia sentieri per trovare e percorrere la propria personale esperienza di preghiera. Vento e sorgente, che danno il titolo al volume, sono immagini di vita e di futuro e rappresentano i fili dell'ordito che la trama dei pensieri percorre da un punto all'altro del testo. Nella loro accezione positiva ma anche nella disarmonia che provoca la loro assenza. «Ognuno di noi, nel momento presente, sta respirando il respiro di Dio. Questo è l'inizio della preghiera, non c'è bisogno di altro.» Paolo Alliata
Dio, nessuno lo ha mai visto: il Figlio unigenito, che è Dio ed è nel seno del Padre, è lui che lo ha rivelato. Svelandosi nel Figlio, Dio si è velato della carne umana di Gesù, rendendosi sensibile agli uomini, percepibile ai loro sensi. I racconti evangelici, culminanti nella Pasqua di Gesù, narrano le sue parole, i suoi sguardi, i suoi tocchi, e di come egli sia stato udito, veduto, toccato. Immergendosi nel racconto del Giovedì di passione, del Venerdì di morte, dal Sabato di silenzio e della Domenica di resurrezione, le pagine di questo libro risvegliano la sensibilità del lettore, affinché, oggi, ancora, i suoi orecchi distinguano la voce, i suoi occhi intravvedano lo sguardo, le sue mani sfiorino il corpo del Verbo che si fece carne.
Mi è stato chiesto di raccontare la mia lunga esperienza docente e lo faccio volentieri: è stata intensa feconda e mi ha richiesto di ricominciare sempre. Sempre, ad ogni nuova situazione e novo incontro. Mi ha lanciato in questa appassionante avventura l'incontro con Cristo e la bellezza della vita cristiana, avvenuto al tempo del mio liceo. Mi ha confermato e motivato quotidianamente in essa la commozione dinanzi all'imperiosa domanda di significato e di felicità espressa dai giovani volti che avevo dinanzi ed il desiderio di collaborare, con il mio lavoro, all'avverarsi della loro insopprimibile attesa.
Nella forma del dialogo, Paolo Curtaz racconta la sua storia personale, dalla prospettiva di una costante, sempre presente: la dedizione alla Parola di Dio come filo rosso che ha accompagnato il tempo della sua vocazione sacerdotale, la crisi della stessa, con l'abbandono dell'attività ministeriale, e la seguente opera di evangelizzazione attraverso le proposte di lectio divina, gli incontri personali e i media. La Parola di Dio è sempre rimasta nel percorso di Curtaz l'elemento di continuità, cui negli ultimi anni si è aggiunto anche il tema della sofferenza, offrendo una visione ulteriore in questo suo, che si rivela ormai quale vero e proprio cammino vocazionale alla ricerca dell'essenziale. Un libro che non è semplicemente un'autobiografia, ma l'offerta di una lettura della fede moderna e capace di parlare ben oltre i confini della stessa comunità credente, anche a tutti coloro che sono in cerca di una strada non scontata per la loro vita.
Questo libro nasce dall'incontro tra due amici che hanno iniziato a riflettere su qualcosa che ci tocca tutti molto da vicino: il cambiamento. Oggi siamo troppo poco focalizzati sul momento presente, pensiamo sempre più frequentemente a cosa avremmo potuto fare di diverso in una determinata circostanza, oppure sogniamo ciò che vorremmo fare in futuro. Viviamo di rimorsi e di rimpianti senza preoccuparci di come potremmo agire effettivamente in concreto oggi. Ogni piccolo passo, i pensieri e le energie dovrebbero essere focalizzati sul qui e ora. È innegabile che se anche rifiutiamo o ci opponiamo al cambiamento, è impossibile non cambiare. Il cambiamento presuppone sempre un divenire, un continuo nascere e morire, un movimento che a volte, anche inconsapevolmente, compiamo, ma che prima o poi dobbiamo manifestare. Dobbiamo aver fiducia nel cambiamento. E qui gli autori vogliono far sperimentare al lettore che i cambiamenti più veri e più belli scaturiscono sempre a partire dalle relazioni con gli altri; a volte quest'ultime non sono facili o tranquille, è vero, ma è proprio da lì che nascono energie e alternative che aprono nuove strade nella nostra vita. Presentazione di Mario Delpini.
La ricerca del senso è la motivazione umana fondamentale, è la questione essenziale. L'essere umano «non vive del solo pane del fattibile, ma vive invece da uomo, e, proprio nella configurazione più tipica della sua umanità, vive di parola, di amore, di senso della realtà. Il senso delle cose è davvero il pane di cui l'uomo si sostenta, di cui alimenta il nucleo più centrale della sua umanità. Senza la parola, senza il senso, senza l'amore, l'uomo viene messo in condizione di non poter più nemmeno vivere, quand'anche fosse circondato in sovrabbondanza di tutti i conforts terreni immaginabili. La totalità di un senso reale di tutta l'esistenza può essere raggiunta solo mediante un impegno totale di tale esistenza in tutte le sue dimensioni» (Joseph Ratzinger).