«Mi ero imbattuto in don Milani per una bocciatura. Da figlio di mezzadri mi ero ritrovato a frequentare il liceo classico e l'impatto fu duro. Finché sei povero tra i poveri non provi infatti il senso odioso della discriminazione di classe, ma quando i tuoi compagni di banco sono figli di avvocati, notai, medici, allora provi sulla tua pelle il classismo, l'emarginazione. Fui così respinto. Qualcuno mi suggerì di leggere Lettera a una professoressa. Questa esprimeva tutto quello che io sentivo dentro ma non sapevo tirare fuori. La grande lezione di don Milani: se un povero possiede la parola è come se possedesse la fionda usata da Davide contro Golia. Da allora mi sono appassionato a don Milani. Ho scritto articoli e libri per un'esigenza interiore forte e ribelle di condividere con altri la mia scoperta. La mia passione. Come una buona notizia, vangelo, annuncio che un nuovo mondo è possibile». Da massimo esperto del priore di Barbiana, Mario Lancisi ce ne dà il ritratto definitivo a cent'anni dalla nascita (1923-2023), attingendo a nuove lettere, scritti e testimonianze, e soprattutto tenendo conto della piena "riabilitazione" di papa Francesco. Emerge così il ritratto di un prete e un maestro straordinari, forse di un grande santo. Sicuramente di un profeta religioso e civile. E disobbediente. Uno che per rovesciare il mondo antico, gli egoismi individuali e sociali, le logiche del potere disobbedì in forza di un'obbedienza salda al Vangelo.
Luisa Piccarreta, mistica di Corato, passò circa 62 anni della sua vita in un letto, nell'offerta totale di sé a Dio. Scrisse per obbedienza 36 Volumi che hanno la fonte sorgiva nella preghiera del Padre nostro: sia fatta la Tua Volontà come in cielo così in terra. Libro di cielo è, in modo sintetico, il titolo voluto da Luisa ai suoi 36 manoscritti, fedelmente ritrascritti dagli originali e stampati in tomi. Il Tomo 10 comprende i volumi 30°, 31° e 32°.
Le figure bibliche, gli episodi evangelici, il senso delle feste, la riscoperta della Santa Messa: le omelie di don Gino Tedoldi affrontano queste e altre tematiche, in maniera chiara e concreta, nella convinzione che la fede ci fornisca davvero gli strumenti per affrontare e combattere le paure della vita e le tenebre del mondo. Se la società presenta soluzioni ingannevoli e invita a conformarci alle mode della nostra epoca, è invece necessario ribadire l'importanza della predicazione e dell'annuncio, affinché la parola possa illuminare la vita delle persone e cementare la vita di una comunità. Perché solo la Chiesa è il luogo in cui si realizza la comunione e ci si può scoprire veramente fratelli, aprendosi al messaggio di Cristo.
Nell'anno 326, secondo un'antichissima tradizione, Elena, madre di Costantino, scopre a Gerusalemme il legno della Croce. Quel 'legno' può, secondo l'imperatrice, ribadire il passaggio fisico di Cristo sulla terra e rendere più salda la fede della comunità dei cristiani, lacerata da divisioni interne. Per sollevare gli animi e stringere i fedeli attorno alla loro storia comune, Elena fa costruire un'imponente basilica sul Golgota, il 'Martyrium', emblema della passione di Cristo. Ma un luogo non è abbastanza. La basilica non può restare un guscio vuoto, bisogna dotarla di un cuore vivo, una reliquia. I Vangeli, però, lo dicono con chiarezza: non è possibile cercare il corpo di Gesù, i cristiani sono destinati ad adorare un sepolcro vuoto. La Croce, allora, può diventare il miglior surrogato di quel corpo. Quel legno intriso prima dal suo sudore, durante l'ascesa al monte Calvario, e poi dal suo sangue, durante le lunghe ore dell'agonia, può cambiare di segno e da patibolo diventare il fondamento della fede cristiana. L'imperatrice cerca, scava e infine trova: da quel momento la reliquia diviene l'emblema della Gerusalemme cristiana e la protagonista di una complessa serie di vicende, sempre al confine tra storia e leggenda, tra realtà e immaginazione.
Il libro è uno strumento per studenti universitari che si avvicinano per la prima volta ai temi della gestione delle istituzioni pubbliche o di scienza dell'amministrazione con un taglio economico-aziendale. La finalità didattica è sostenuta da alcune caratteristiche: linguaggio preciso; capitoli brevi; sequenza logica pensata per corsi universitari di 6/8 crediti; presenza di supporti per lo studio e ricco elenco di esempi attuali che permettono al testo di essere molto esemplificativo. Lo spettro dei temi indagati è molto ampio, per permettere allo studente di avere una comprensione ampia sulle caratteristiche delle istituzioni pubbliche, sulle specificità manageriali e sulle traiettorie di cambiamento in corso. L'approccio pedagogico prevalentemente adottato è di natura induttiva: partendo dall'analisi di casi, problemi pubblici o evidenze quantitative si cerca di concettualizzare e costruire la teoria interpretative e le correlate suggestioni di management e di policy.
Tema portante dell'agendina tascabile Paoline per il 2023: bellezza. Persone, cose, ambienti, pianeta, fauna, flora... tutto porta con sé una bellezza che necessita di occhi che la sappiano vedere. Nelle pagine, giorno per giorno si riporta il santo - o i santi e i beati - di cui la Chiesa celebra la memoria liturgica. Messaggi e frasi tratti da autori classici e contemporanei.
I quattro amori che l'autore distingue nell'animo umano sono l'affetto, l'amicizia, l'eros, la carità. Ognuno di essi, preso singolarmente, è stato trattato piuttosto spesso: da san Bernardo a san Paolo, da Ovidio a Stendhal. Più difficile, invece, è trovare chi li abbia considerati insieme. Lewis l'ha fatto. Egli vede ciascuno dei "quattro amori" emergere nell'altro, ci mostra come uno possa anche trasformarsi nell'altro, ma non perde mai di vista la reale e necessaria differenziazione tra loro. L'autore delle "Cronache di Narnia" sa essere lucido e vigoroso nell'incidere queste fondamentali linee dell'animo umano e il risultato è un ritratto parlante dell'unico e profondo desiderio di felicità, in cui ciascuno sarà indotto a ritrovare familiari somiglianze.
La traduzione qui offerta è letterale e mira a una resa il più fedele possibile del testo siriaco. Nel confronto con il testo greco non abbiamo segnalato le varianti che possono derivare dalla diversità delle costruzioni sintattiche nelle due lingue. Allo stesso modo non abbiamo segnalato come varianti la diversa posizione delle parole all0interno della frase, l'uso delle congiunzioni, dell'articolo e dei pronomi, le espressioni idiomatiche, le proposizioni circostanziali, ecc...
L'oggetto dell'area finanziaria del management viene comunemente identificato, in letteratura, nella gestione del fattore capitale in riferimento sia alla fase dell'acquisizione, sia alla fase dell'utilizzo, superando una primordiale accezione limitativa e subordinata dell'area di competenza, confinata ai soli problemi di finanziamento dell'impresa. Viene attribuita infatti all'area di competenza della funzione finanziaria, intesa come sub-sistema del management, ogni decisione che abbia per oggetto la gestione di flussi di risorse di capitale. E ciò in riferimento ai processi che ne alimentano l'origine (fonti) e alle decisioni che ne orientano l'utilizzo (impieghi), considerati, i due momenti, in un processo di valutazione integrata.
Rinnovare lo studio della storia della Chiesa
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In quattro intense meditazioni, Guardini anzitutto getta uno scandaglio nel cuore e nella mente del cristiano che percorre il cammino delle settimane d'Avvento, forse «eroicamente» illuso di riuscire con l'impegno e la lotta a preparare da sé l'arrivo di Colui che è invece gratuito dono. L'autore rivive poi un singolare dialogo tra Maria e Giovanni, in cui la Santa Notte, il Natale, appare carica di tutto il dramma d'una vita diretta alla croce, eppure immersa nella luce mattinale di Pasqua. Con mano ferma, dopo la festosità sfrenata di Capodanno, egli conduce a scorgere il timore della transitorietà, la ripulsa atterrita dell'insignificanza. Il colorito fiabesco dell'Epifania col fastoso corteo dei «Tre Re», infine, deve cedere il posto alla realtà teologica di quella "manifestazione" di Dio in Cristo, che si svela solo all'occhio aperto al "balenare del mistero" in Gesù di Nazaret. Prefazione di Silvano Zucal.