Con la morte di Giovanni Paolo II, le dimissioni di Benedetto XVI e l'elezione di Francesco l'opinione pubblica mondiale ha riscoperto quel complesso intreccio di norme, riti e simboli che accompagnano la morte e l'elezione di un papa. Sono norme, riti e simboli che risalgono al Medioevo, se non ai primi secoli del cristianesimo. Soltanto dal 1274 in poi i cardinali si rinchiudono in «conclave» per eleggere il papa, e soltanto in epoca moderna l'elezione di un papa avviene nella Cappella Sistina. Che lo scrutinio segreto sia l'unica modalità canonica di elezione è sancito solo nel 1996 anche se la votazione era da tempo una delle forme (e la prevalente) prevista per "fare" il papa. I funerali di Giovanni Paolo II si sono svolti secondo un cerimoniale sostanzialmente immutato dal Trecento in poi. Anche il segreto del conclave ha una sua storia, così come la fumata bianca, le modalità di insediamento o il celebre Possesso del Laterano. Si tratta di una storia sorprendente che il presente volume permette di seguire con avvincente narrazione lungo l'intero periodo della storia del papato, dai primi secoli a papa Francesco.
Il volume di Alberto Spataro propone lo studio, l'edizione, la traduzione e il commento della la biografia ufficiale di Gregorio IX (1227-1241), tramandata dal Liber Censuum della Chiesa romana. Questa fonte, giunta a noi anonima e incompiuta, rappresenta una testimonianza significativa per la storia del papato duecentesco. Il confronto con l'imperatore Federico II di Svevia, il legame con le nuove esperienze religiose, la politica di recupero del Patrimonio di San Pietro, le tensioni con la nobiltà romana, le committenze artistiche e la vita di curia sono narrati in un latino alto e magniloquente. A dispetto dell'ampio e variegato contenuto, questa fonte è spesso accostata con una certa diffidenza, motivata da un'insicurezza riguardo le circostanze di composizione e dalla ostentata faziosità dell'anonimo autore, aperto sostenitore del pontefice. L'indagine condotta in queste pagine fa luce sui problemi relativi alla genesi e alla finalità dell'opera all'interno del quadro più ampio della tradizione storiografica pontificia e del confronto con la coeva produzione curiale.
Papa Francesco potrebbe essere il pontefice più tirannico e senza scrupoli nei tempi moderni? È così secondo lo storico della chiesa Henry Sire come emerge dal suo saggio. Il cardinale Jorge Bergoglio dall'Argentina è stato eletto papa nel 2013 come liberale e riformatore ma secondo l'autore non era né l'uno né l'altro.
"Santo padre, nonostante la nostra insistenza, lo Ior non ci ha mai fornito i documenti richiesti."
Da un incontro di papa Francesco con i membri della Commissione referente sullo Ior da lui costituita, autunno 2013
"La nostra è un'organizzazione modesta... Non abbiamo segreti."
Da una lettera di Paul Marcinkus al dipartimento di Stato americano, 3 aprile 1979
Una storia che si ripete. Questo libro ripercorre le imprese rocambolesche di un monsignore senza scrupoli, vicinissimo al papa e ai suoi più stretti collaboratori, intimo di ministri e capi di Stato, manager e banchieri, arricchendole di dettagli venuti alla luce solo di recente, di nuove testimonianze e di documenti inediti.
A distanza di trent'anni dall'uscita di scena di Marcinkus, cosa resta di lui nelle stanze del torrione di Niccolò V, sede dell'Istituto per le opere di religione? È vero che lo Ior si è ormai quasi totalmente rinnovato, come assicura il suo attuale presidente, grazie alla vigilanza dell'Autorità d'informazione finanziaria della Santa sede e alle nuove normative sulla trasparenza entrate in vigore in Vaticano? Oppure persistono ombre e torbide manovre per ostacolare il cambiamento voluto da papa Francesco?
Un racconto che attraversa più di cinquant'anni di storia delle finanze maledette del Vaticano, con lo sguardo sempre rivolto all'attualità, fotografando i lati oscuri che ancora rimangono. Di nuovo legati alla gestione del denaro, del potere e degli affari.
Fabio Marchese Ragona, giornalista, lavora come vaticanista per il Gruppo Mediaset. Da anni segue le vicende d'oltretevere anche per il quotidiano "Il Giornale". Conduce ogni settimana sul canale all-news Tgcom24 la rubrica domenicale "Stanze Vaticane". È autore del documentario su Giovanni Paolo II "Il sorriso di Karol". Ha scritto: "Potere Vaticano" (Edizioni Il Giornale 2016) e "Tutti gli uomini di Francesco" (Edizioni San Paolo 2018).
Paolo VI è senz'altro il primo papa moderno, forse il più moderno che la Chiesa ha avuto finora: per la sua apertura alla cultura contemporanea e per la centralità della testimonianza nel suo magistero. Davvero è il papa della testimonianza: la quale è dono e sorgente di responsabilità e sola permette di aver accesso all'evento della Rivelazione, perché è il 'farsi' oggi della verità nell'amore. Gesù lo attesta con tutto il messaggio della sua esistenza, parole e gesti, morte e vittoria sulla morte. La sua testimonianza dice la verità dell'uomo e la verità di Dio, inseparabili. «La testimonianza, dunque, non come un di più che s'aggiunge all'accoglienza della verità del Vangelo in quanto essa viene fatta nell'agápe. Ma come la sua dinamica, la sua forma, il suo evento».
Questo volume illustra in una prospettiva cronologica e spaziale molto ampia le dinamiche della corte, della società e della politica internazionale della Roma dei papi in età moderna. I saggi qui riuniti affrontano diversi temi e momenti, problematizzando pratiche storiografiche consolidate e cercando di rispondere alle domande poste dalla ricerca storica più recente a proposito dei linguaggi, delle dinamiche di potere e della mobilità sociale. Sono indagate le istanze più nascoste della storia del papato, le complesse trame di governo, i numerosi e spesso concorrenti poli di potere e le minacce al corpo fisico e simbolico del pontefice. Le contraddizioni fra la dimensione universale del papato e la sua "italianità" sono esaminate nell'ambito dei più larghi mutamenti nei rapporti fra gli Stati con una proiezione non solo europea e mediterranea, ma anche nella duplice direzione delle Americhe e dell'Estremo Oriente. Nella "Roma dei papi" tante linee di studio si intrecciano e mostrano la profonda originalità della ricerca storica di Maria Antonietta Visceglia, che indica nella città del papa un attore indiscutibile di una storia globale.
Campioni del Rosario è la storia di una delle più care e diffuse forme di devozione mariana. L'autore ne indaga le origini trovando prove storiche a favore della «pia tradizione», che ne individua il fondatore in san Domenico di Guzman e poi, capitolo dopo capitolo - ciascuno grossomodo corrispondente a ogni singolo secolo dal XIII al XXI - propone al lettore excursus geo-storico appassionato, se non addirittura epico, permettendogli di scoprire - o riscoprire - santi e miracoli noti e meno noti, principi, condottieri ed eventi chiave per la storia dell'Europa e del mondo, nei quali il Rosario sembra aver giocato un ruolo tutt'altro che secondario.
La storia religiosa dei secoli XVI e XVII ha trovato nell'opera di Michel de Certeau un insuperato punto di riferimento. In quest'epoca attraversata da inquietudini e dibattiti, il suo sguardo individua voci e testimonianze come quelle di Carlo Borromeo (riformatore tridentino a Milano e Roma) e di René d'Argenson (segretario di stato per gli Affari esteri di Luigi XV) o, ancora, Lafitau (che cercò di inscrivere i costumi e le tradizioni amerindie nella storia dell'umanità) e Michel de Montaigne, acuto indagatore dei cannibali brasiliani, che contribuirà alla nascita dell'antropologia. Le analisi di Certeau, a cui vanno aggiunte pagine fondamentali su Henri Bremond, Robert Mandrou o gli "Esercizi spirituali" di sant'Ignazio, recuperano l'alterità del passato (soprattutto, ma non esclusivamente, religioso) e ne mostrano i resti inassimilabili, i residui che sfuggono al trattamento ideologico o alla presa totalizzante, fosse pure quella del senso che non appartiene a nessuno e che, proprio per questo, non si deve smettere di cercare. "Il luogo dell'altro" rappresenta dunque una mirabile sintesi dell'opera di Certeau: un'opera mai compiuta e sempre proiettata al di là dei suoi guadagni.
Il libro nasce dall'esigenza di dotare gli alunni dell'Istituto Teologico Calabro di uno strumento didattico per lo studio personale della storia della chiesa medioevale e moderna. A loro è principalmente destinata e dedicata. Si tratta di un"compendio" che consente una visione d'insieme di epoche storiche così ricche di eventi e che hanno profondamente determinato il cammino bimillenario della Chiesa cattolica, istituzione "umano-divina" in continuo divenire e 'semper reformanda'. I contenuti del volume sono attinti da diversi studi ? collane, dizionari, manuali e saggi ? ritenuti un classico per la conoscenza della storia della Chiesa. Il volume potrebbe essere utile anche a coloro che si accostano allo studio della storia ecclesiastica con l'intento di conoscere, in maniera semplice e sintetica, le vicende della Chiesa che cammina nel tempo.
Centocinquantamila morti ammazzati tra il 1992 e il 2001. L'Algeria, stretta nel morso di una guerra civile tra islamisti ed esercito, ha visto cadere anche 19 religiosi cattolici, suore, consacrati, monaci, un vescovo. Vite innocenti stroncate dalla furia omicida che bollava umili religiose e uomini di preghiera con l'epiteto di «crociati». Niente di più falso: la vicenda della chiesa in Algeria è una delle pagine più evangeliche del Novecento. Una presenza semplice, spoglia, libera e fedele a Cristo, soprattutto durante il dramma del terrorismo islamista. Papa Francesco ha riconosciuto il martirio di questi «oscuri testimoni della speranza» elevandoli agli altari. Uomini e donne che, mentre intorno a loro migliaia di persone venivano massacrate, non sono fuggiti né si sono messi in salvo, ma hanno deciso di restare a fianco dei propri fratelli e sorelle a costo della vita. In questa scelta di libertà, raccontata anche nel celebre film Uomini di Dio, si staglia la grandezza di questi religiosi, che avevano già donato la vita nel quotidiano. E perciò hanno accettato il rischio di una fine violenta, come testimonia la frase di Christian de Chergé che dà il titolo al libro. Queste storie di fede e umanità, raccontate dal postulatore della causa di beatificazione, continuano a parlarci con la forza inesauribile dei martiri di ogni epoca. Prefazione di Enzo Bianchi.
Il 1° luglio 1949 la Chiesa prende posizione ufficiale nei confronti del comunismo e sancisce la scomunica per tutti i fedeli che «professano questa dottrina». Il decreto non giunge inatteso: è solo l'atto finale di un processo, iniziato alla fine della seconda guerra mondiale, che ha visto i cattolici impegnati nello scontro politico, in prima linea contro quella che viene considerata una nuova religione secolare di redenzione sociale. Questo libro analizza i passi che, a partire dal pontificato di Pio XII, portano alla scomunica comunista. Il documento stesso viene analizzato e interpretato alla luce del contesto socio-politico e viene data voce a coloro che furono direttamente toccati dalla decisione della Chiesa: una maggioranza di contadini e operai che si trovarono a dover scegliere fra un partito che tutelava i loro diritti e una Chiesa che sembrava allineata «con il prete e con i padroni». Prefazione di Luigi Bettazzi. Postfazione di Achille Occhetto.