L'Ad uxorem è il primo di tre trattati scritti da Tertulliano sul matrimonio, e appartiene al periodo cattolico. L'opera, che consta di due libri, è come un testamento spirituale lasciato alla propria sposa.
"L'unità dell'intelletto" e "L'eternità del mondo" sono due opuscoli composti probabilmente intorno al 1270, e risalgono al secondo periodo di insegnamento di san Tommaso alla facoltà di Teologia di Parigi. Ci offrono una viva testimonianza delle discussioni che appassionavano il mondo universitario parigino, attraversato dal confronto fra l'emergente paradigma filosofico di Aristotele e di Averroé (raffigurato in copertina) e le istanze della fede cattolica. Il "De aeternitate mundi", in particolare, è incentrato su una questione che ancora oggi ricorre nei dibattiti, caso mai facendo uso di altre parole, e cioè: "Il mondo è stato creato all'inizio del tempo o esiste da sempre?". Il "De unitate intellectus", invece, muove da un altro problema, proveniente dalla corrente filosofica araba averroista: "Esiste un unico intelletto possibile per tutti gli uomini?". Nei due opuscoli, però, Tommaso inserisce e affronta, con la consueta maestria, anche altre questioni strettamente connesse a queste due principali. Questioni ontologiche come: "qual è lo statuto ontologico del mondo rispetto a Dio?". Questioni antropologiche, come: "che cos'è l'uomo in quanto tale?". Questioni etiche: "Se esiste un unico intelletto possibile, possiamo ancora parlare di responsabilità personale?". Questioni di filosofia della natura: "Una forma sostanziale può continuare a sussistere dopo la corruzione del composto di cui è forma?". Introduzione di Daniele Didero.
Cristo come Capo del Corpo ecclesiale, pagine antologiche agostiniane tratte dai Discorsi, i Salmi e il Commento del Vangelo di Giovanni.
A più di cent'anni dalla morte di santa Teresa di Lisieux, questo testo accessibile e di facile lettura intende avvicinare quanta più gente possibile alla conoscenza del suo pensiero. Calando nel proprio vissuto quotidiano "la piccola via dell'infanzia spirituale", l'autrice concretizza, narrando le vicende salienti della propria vita, il pensiero della santa. Allo stesso modo, rilette alla luce del messaggio teresiano le esperienze di ognuno di noi possono diventare motivo di profonda meditazione e di riavvicinamento al nucleo più vero dei testi evangelici. Il cuore del messaggio della piccola Carmelitana è la ricerca della santità intesa non come compimento di grandi opere, ma di piccole opere quotidiane compiute con perfezione e grandezza di significati: è proprio questo atteggiamento verso la vita che fa di Thérèse una santa dei nostri giorni, una santa per tutti.
Eugippio, scrittore cristiano della tarda antichità, nato intorno al 460 e attivo nella prima parte del IV secolo, discepolo di Severino, divenne abate del monastero di Castellum Lucullanum a Napoli. Uomo di vasta cultura possedeva una fiorente biblioteca con un'ampia raccolta degli scritti di Agostino e un attivo scriptorium - ebbe corrispondenza con i personaggi più illustri del suo tempo. Il presente volume raccoglie la Vita di Severino, la Regola, gli Excerpta, tutti documenti storici importanti per conoscere la vita e la cultura del tempo.
Il Commento di Bonaventura al Vangelo di Luca risale agli anni 1254-1257, quando, maestro reggente, il francescano riprendeva le sue lezioni tenute da baccelliere biblico, ampliandole e trasformandole in "materia praedicabilis" ad uso dei predicatori. Questo intento emerge anche dalla forma letteraria: benché sia un prodotto universitario, non presenta questioni teologiche, ma è ricco di citazioni atte a fornire al predicatore ampia conferma di ciò che espone. L'opera è tradotta per la prima volta in una lingua moderna.
Fin dai primi secoli del cristianesimo, il Cantico dei cantici ha esercitato un enorme fascino, sino a godere di una straordinaria fortuna. Il poema biblico dell'amore infatti, insieme al Salterio, non solo è stato il libro dell'Antico Testamento più letto e commentato, ma ha anche svolto un ruolo oggi difficilmente immaginabile nella liturgia, nella catechesi sacramentale, nella teologia e soprattutto nella spiritualità. Nel VI secolo, con la sua Expositio, Gregorio Magno avrebbe portato a compimento la stagione patristica, preludendo ormai alla grande fioritura dei commenti monastici medievali. Questo volume, che propone una nuova edizione del Commento al Cantico dei cantici di Gregorio Magno, contiene il testo originale latino con traduzione a fronte, corredato da note che ne accompagnano la lettura, e da un'introduzione che ne illustra il contesto e analizza l'esegesi...
Il sogno rinascimentale di una società pacifica dove la cultura domina e regola la vita degli uomini, un modello di felicità che ha ispirato generazioni di sognatori.
Ci si può accostare secondo diverse prospettive e con diversi metodi al cristianesimo antico, un periodo tanto affascinante quanto magmatico, creativo e differenziato. Un aspetto caratterizzante fin dagli albori le fonti letterarie cristiane è costituito dall'inesausta riflessione teologica. Il volume indaga le ragioni di questa particolarità, offrendo una sintesi attenta ai nodi problematici, ma allo stesso tempo chiara, del pensiero degli antichi cristiani. Si parla di teologia con accezione vasta, comprendendo non solo la cristologia e quella che, seppure anacronisticamente per i primi tre secoli, si può definire concezione trinitaria, ma anche ciò che i cristiani pensavano dell'uomo, della storia, della sua fine, dei modi di vivere e di organizzarsi come seguaci di Gesù. L'approccio alla materia è storico: si è evitato di valutare gli autori in base a posteriori criteri di ortodossia, da spiegare anch'essa in un'ottica storica, o di sovrapporre uno schema di progresso lineare al concreto farsi del pensiero, da analizzare nella diversità delle aree geografiche, degli influssi culturali, dell'organizzazione delle singole chiese: ne risulta un quadro ricco e sfaccettato, perché i cristiani pensarono cose diverse su Dio e su Gesù, e tuttavia unificato dalla comune convinzione che Gesù fosse il portavoce di Dio e che la sua funzione fosse salvifica.
La Confutazione di tutte le eresie, di incerta attribuzione, è un'opera eresiologica antica fra le principali a noi pervenute. Costituisce sia una fonte di notevole rilievo per la conoscenza della filosofia greca, delle dottrine e delle pratiche esoteriche tardo-antiche, sia un repertorio sulle diverse sette gnostiche, molte delle quali altrimenti ignote. È un documento unico nel suo genere, dove sono descritte con grande vivacità le controversie teologiche e i conflitti personali entro la Chiesa di Roma agli inizi del III secolo. L'opera, qui tradotta con commento, ha un'introduzione di Emanuele Castelli e un saggio in appendice del curatore Aldo Magris, che ne mostra l'importanza per capire il paradigma gnostico.
«Il testo che qui presentiamo, che esce per la prima volta in traduzione italiana a più di settant’anni dalla sua edizione originale (É. Gilson, Réalisme thomiste et critique de la connaissance, Vrin, Paris 1939), va inquadrato nel dibattito che, sul finire degli anni Trenta, coinvolse Gilson e alcuni illustri esponenti dell’Università di Lovanio, fondata dal cardinal Mercier. Tra essi, oltre a Mercier, J. Maréchal, B. Picard, L. Nöel, M.-D. Roland-Gosselin, p. P. Descoqs. La questione controversa riguardava la legittimità del “realismo critico”, cioè dell’incontro tra Tommaso e Cartesio e/o Kant, proposto, in sede conoscitiva, dai tomisti sopra indicati. Una legittimità che Gilson non era disposto a riconoscere e che susciterà un dibattito molto acceso sulla natura della gnoseologia tomista, sulla sua differenza o sulla sua possibile convergenza con l’impostazione critica moderna».
Dall’introduzione di Massimo Borghesi
Étienne Gilson (Parigi 1884 - Cravant 1978), storico del pensiero medievale e studioso di fama mondiale, è stato professore alla Sorbona, al Collège de France, al Pontifical Institute of Medieval Studies di Toronto. È autore di opere fondamentali dedicate al pensiero di Sant’Agostino, San Tommaso, San Bonaventura, Duns Scoto.
Il libro costituisce un efficace strumento per la riflessione e la meditazione rivolto in particolar modo ai sacerdoti, ma indicato per la crescita spirituale dei fedeli laici. Nelle 'Confessioni' si trovano approfondimenti e riflessioni su ciò che è essenziale per la vita umana: l'eternità e il tempo, l'infanzia e l'adolescenza, l'amicizia e l'amore, i conflitti interiori e le scelte radicali nella vita, le relazioni interpersonali di ogni giorno. L'Autore riflette su alcuni brani delle 'Confessioni' che mostrano il vario e affascinante mondo delle relazioni di Agostino con le persone a lui più vicine.