Un viaggio dentro un sogno che si va realizzando, anche oltre le aspettative di chi lo aveva concepito. Il racconto di oltre sessant’anni di vita della Fondazione Don Carlo Gnocchi con lo sviluppo delle sue molteplici attività. Un’opera poderosa, a servizio delle persone più fragili di ogni età, “sognato” dallo stesso don Gnocchi nella gelida steppa russa, nel sacrificio innocente dei suoi amici alpini e nel ricordo degli affetti lontani. L’ampiezza e la qualità dei risultati raggiunti fanno della Fondazione uno dei maggiori protagonisti del mondo del non-profit, punto di riferimento di un nuovo welfare e bussola di riferimento per la costruzione dell’umana convivenza.
"Non mi ero reso conto, prima di conoscere Giovanna, di quanta umanità, dolcezza e profonda civiltà ci fossero in un'attività di assistenza ai malati terminali e alle loro famiglie. Ne comprendevo l'importanza certo, ma non la carica di rivoluzionaria solidarietà. Un dono di affetto autentico, forse perché svincolato da una visione funzionale e materiale della vita. Un dono che può sembrare addirittura inutile, perché non c'è speranza. Invece, nel rispetto della dignità della persona, esalta i sentimenti, i legami familiari e d'amicizia. Dà senso a un'intera vita, favorisce la trasmissione di valori e sentimenti. Ridimensiona la paura della morte, ormai esorcizzata ed estrapolata in una società che stenta a ritenerla un fatto naturale, che non l'accetta, non la guarda, non pensa che vi si debba preparare. Giovanna me lo aveva fatto capire con il suo esempio quotidiano, il suo pensiero costantemente rivolto alle persone che soffrono e non debbono essere lasciate mai sole, vittime di un egoismo contemporaneo che riduce tutto a una dimensione individuale." (dalla prefazione di Ferruccio de Bortoli)
In un passaggio cruciale della storia della Chiesa e dell'Italia, nel pieno del processo di unificazione, due giovani cattolici danno vita a un'associazione di laici che diventerà l'Azione Cattolica. Il senso di tale impresa è rivolto, insieme alla difesa della Chiesa, alla formazione spirituale e culturale delle persone, unita a un coraggioso impegno sociale e civile, volto a rilanciare il ministero del Papa e la sua missione universale. Protagonista della vicenda è Giovanni Acquaderni, fondatore con Mario Fani della Società della Gioventù Cattolica: cresciuti nel clima dell'intransigenza, essi sanno guardare avanti, impostando un nuovo rapporto con la modernità. Acquaderni, accanto al contributo decisivo dato alla guida dell'Opera dei Congressi, è fondatore e animatore di molte iniziative, dal Credito romagnolo all'Avvenire d'Italia. Egli diventa così punto di riferimento per una lunga stagione che vede l'avvio della presenza organizzata del laicato cattolico, impegnato a "fare gli italiani", con un decisivo contributo per quella "educazione popolare- capace di tradursi in servizio ecclesiale e politico. Un altro volto del Risorgimento che si proietta nella storia italiana fino ai giorni nostri, secondo quanto il Concilio Vaticano II ha disegnato per la natura della Chiesa e la missione del laicato.
Sessantamila malati psichici accolti in 25 anni in quattro paesi africani. Pur non essendo né laureato in medicina né psichiatra di professione, Grégoire Ahongbonon ha compiuto un piccolo grande miracolo nel suo impegno fra Costa d'Avorio, Benin, Togo e Burkina Faso. Questo marito e padre di famiglia, un passato da imprenditore, è diventato un paladino degli «ultimi tra gli ultimi» in Africa: le persone con malattie psichiche, stigmatizzate due volte perché additate come vittime di stregoneria e spesso prigioniere di pseudo-santoni che le incatenano con disumanità nell'intento di «liberarle» grazie a sortilegi magici. La malattia psichiatrica in vari contesti africani significa emarginazione, catene, prigionia, limitazione della libertà. E un mare di sofferenza. Per Grégoire, «fino a quando ci saranno un uomo o una donna incatenati, tutta l'umanità sarà incatenata». Per questo dagli anni Novanta si dedica anima e corpo a liberare, accogliere e integrare - attraverso un approccio che l'Oms ha voluto studiare - le persone rese fragili dalla vita. Come Janine, una donna malata incatenata per 36 lunghissimi anni, che Grégoire ha accolto in uno dei tanti centri da lui fondati, oggi la nuova casa per 25mila malati che diventano talvolta guaritori di altri sofferenti. Quella di Grégoire Ahongbonon è un'epopea di carità e di fede che rappresenta una luce di indomita speranza dentro il dolore del mondo. Prefazione di Eugenio Borgna.
Benché sia notte è la prima biografia critica, in lingua italiana, di san Giovanni della Croce (1542-1591). Scritta sulla base di tutti i documenti della Positio, esamina tanto gli aspetti biografici quanto l’opera letteraria, un complesso unico, come lui stesso affermava. Con Teresa d’Avila e Ignazio di Loyola, Giovanni della Croce – oggi Dottore della Chiesa – è uno dei grandi santi del Rinascimento spagnolo. Figura complessa e difficile da inquadrare storicamente, sottoposta a ingiusti sospetti che ne ritardarono la canonizzazione, santo della semplicità massima, eppure dottissimo, la sua vita presenta aspetti rocamboleschi con imprigionamenti e fughe avventurose, accuse ingiuste e l’esilio. Fu soprattutto un sommo mistico, che parla all’uomo di tutti i tempi ma anche un poeta sconcertante per i suoi tempi; Giovanni visse una vita insieme contemplativa e attiva, sempre affaccendato ad aiutare i poveri del suo tempo, a guidare anime verso la perfezione cristiana, a fondare conventi, cercando l’estremo limite possibile, il luogo dove finisce il mondo e inizia, su una piana deserta e oscura, l’aurora di Dio.
«Si laurea in Teologia con una tesi su Ligabue». Così titolava nel marzo 2017 il quotidiano la Repubblica, seguito da decine di segnalazioni sulla stampa cartacea e on line e sui social network. Così l'autore della tesi, uno stupito Lorenzo Galliani, si è trovato al centro di un acceso dibattito pubblico sull'accostamento, per molti irriverente, fra il rocker emiliano e la religione. Eppure Ligabue appare costantemente in dialogo con il cielo e con un Dio dal volto umano, anche quando critica con parole dure la Chiesa: a testimoniarlo decine di citazioni dal suo canzoniere e dalle interviste rilasciate in trentanni di carriera. Prefazione di Matteo Zuppi.
Jacqueline Straub ha un sogno che coltiva da quando aveva 15 anni: diventare prete. Cattolica convinta non ha nessuna intenzione di lasciare la Chiesa. 27enne proveniente dalla Germania (Baden-Württemberg), ha studiato teologia, prima a Friburgo e poi in Svizzera a Lucerna (dove ha conseguito il master). Tramite la sua testimonianza e il racconto del suo percorso di vita il libro spiega motivo della sua decisione e della sua battaglia che si collega al movimento globale di rinnovamento della Chiesa. Può quindi una donna diventare prete (o pretessa) cattolico? Pur prendendo atto delle regole non modificabili, l'eventualità di un calo di vocazioni, non potrebbe aprire l'ordinazione alle donne? Con grande passione, la giovane teologa parla delle obiezioni e delle resistenze contro la sua vocazione, delle sue esperienze e del suo modo di concepire la fede e il futuro della Chiesa.
Sono trascorsi oltre cent’anni dal santo passaggio ad altra vita della Serva di Dio, Teresa Helena Higginson (1844-1905). Teresa era una devota insegnante cattolica, nata a Holywell, nel Galles del nord e cresciuta a Gainsborough e Neston.
Da adulta visse a Bootle, Clitheroe, Edimburgo e Chudleigh nel Devon, dove morì. Ella ricevette da Dio molti doni, quali il dono delle guarigioni, della profezia, della bilocazione, le stigmate e giunse alle nozze mistiche. È stata scelta da Cristo per far conoscere al mondo il suo desiderio di vedere adorare il Suo Sacro Capo quale Santuario della Divina Sapienza, in atto di riparazione all’orgoglio intellettuale, grande male del nostro tempo.
Questa edizione propone anche l'introduzione aggiornata dal teologo romano
Rev. Dr. Paul Haffner.
Lady Anne Cecil Kerr, figlia del Maggiore Generale Lord Ralph Drury Kerr KCB e Lady Anne Fitzalan-Howard OBE, nacque il 30 giugno 1883 e morì il 9 agosto 1941.
È ricordata per la sua importanza come assistente sociale e per la sua incessante opera di aiuto ai poveri. Decise di unirsi alle religiose della Società del Sacro Cuore (RSCJ).
Lady Anne ha pubblicato numerose opere tra le quali la vita del suo antenato san Philip Howard, del conte, martire, di Arundel, di suor Mary Martha Chambon della Visitazione e di Teresa Higginson. Cecil Kerr era anche un’artista e scolpì la statua di san David presente nella cappella della Casa di San David per i soldati e i marinai disabili a Ealing.
«Si è sempre fatto così!: per favore non ditele più quelle parolacce». Così papa Francesco ha incoraggiato i giovani a cercare nuove vie per migliorare e salvare il mondo dagli eticismi senza bontà, dai progetti più formali che reali, dagli intellettualismi senza saggezza.
Quaranta persone di origine diversa, uscite dalla routine di una noiosa quotidianità, raccontano con la propria storia personale come sono riuscite a raggiungere la felicità e a cambiare il loro mondo. Favole moderne per adulti che interrogano la vita.
«Esistono molte cose nella vita che catturano lo sguardo, ma poche catturano il tuo cuore: segui quelle». Un'affermazione di Winston Churchill, che ben si adatta a questo volume, scritto per «catturare» il cuore dei giovani e incoraggiarli ad aprirsi ai meravigliosi, e spesso inattesi, progetti di Dio. Il libro raccoglie testimonianze di vita cristiana nella quotidianità del matrimonio e del lavoro di personaggi famosi e non (Miss Italia come Giusy Buscemi, popstar come Nek, imprenditori, sportivi, avvocati, dirigenti d'azienda, insegnanti, poliziotti, educatori, persino ex criminali...), uomini e donne «normali» oppure «straordinari», come, ad esempio, la vergine consacrata a Baghdad o chi nasce senza le braccia e riesce a dedicarsi alla pittura e alla danza; senza dimenticare chi è chiamato al sacerdozio o alla vita monastica. Sono voci, gesti e parole che risvegliano il desiderio di santità, soprattutto tra i giovani, perché come ha scritto Antoine de Saint-Exupéry, «se vuoi costruire una barca, non radunare uomini per tagliare legna, dividere i compiti e impartire ordini, ma insegna loro la nostalgia per il mare vasto ed infinito». In tal senso anche Papa Francesco ha esortato le ragazze e i ragazzi del nostro tempo: «Noi cristiani non siamo scelti dal Signore per cosine piccole, andate sempre al di là, verso le cose grandi. Giocatevi la vita per grandi ideali!»
Inviso agli ustase di Ante Pavelic, ai nazisti, ai fascisti, ai cetnici e ai comunisti di Tito, l'arcivescovo di Zagabria Alojzije Viktor Stepinac (1898-1960) non ebbe né le doti di un raffinato politico, né le astuzie di un faccendiere, né i tatticismi di uno stratega di partito, né l'irruenza del fazioso. Egli operò per difendere la Chiesa da eventi che travolsero la Croazia. Oggi, nuovi documenti ne mettono in luce la condanna del razzismo, le denunce dei crimini, la difesa dei perseguitati, le operazioni umanitarie. Affrontò carcere e domicilio coatto per essersi opposto al tentativo statale di assoggettare la Chiesa croata al comunismo di Tito. Creato cardinale, scelse di rimanere nel luogo ove era stato relegato. Morì prima di affrontare un secondo processo.
Odete Vidal Cardoso (1930-1939) appartenne a una delle più ricche famiglie di Rio de Janeiro. Nessuno però la ricorda per questo: la sua tomba nella Basilica della Immacolata Concezione è costantemente ricoperta di fiori da persone di ogni ceto sociale.
«Ciò che più mi impressionava in quella straordinaria bambina era il suo ardente desiderio, fin da quando ebbe l’uso della ragione, di farsi santa. Per lei farsi santa significava amare infinitamente Nostro Signore, desiderio che manifestò in ogni momento della sua vita. Il Signore, secondo il Suo misterioso disegno, manifestò in questa bambina, dopo i suoi tre anni, la sua predilezione e Odetinha corrispose a quel che Dio aveva prestabilito. Chiedeva alla madre, che quotidianamente partecipava alla Santa Messa, di portarla con lei, anche se fosse di mattina presto, per potersi stringere a lei dopo che aveva ricevuto la Santa Comunione, perché diceva che in questo modo poteva abbracciare Gesù». Così ha raccontato monsignor Alfir Barreto Araújo, che ha frequentato la famiglia di Odette sin dal 1934, prima come giovane seminarista e poi come sacerdote.
Cosa c’era in quella bambina da renderla tanto speciale da poterla annoverare tra le piccole mistiche dei nostri tempi?
La biografia di Odetinha, come veniva chiamata, ne ricostruisce l’esistenza terrena, basandosi su testimonianze di quanti l’hanno conosciuta, e ci restituisce la singolare figura di bambina precoce nella fede. Infatti come nelle varie arti sono esistiti, ed esistono, i bambini precoci, i piccoli geni, così è avvenuto, e avviene, per la fede. Dimostrò nella breve vita una maturità che la portò a ripetere, sul letto di morte: «Mio Gesù, mio Amore, mia vita, mio tutto!».
Il card. Orani João Tempesta, arcivescovo di Rio de Janeiro, ha dichiarato che Odetinha «è un segno per rendersi conto che in ogni epoca dell’umanità e in ogni momento della nostra vita si ha l’opportunità di santificarsi».