"Faceva sì che tutti, piccoli e grandi, ricchi e poveri, liberi e schiavi ricevessero un marchio sulla mano destra e sulla fronte; e che nessuno potesse comprare o vendere senza avere tale marchio, cioè il nome della Bestia o il numero del suo nome. Qui sta la sapienza. Chi ha intelligenza calcoli il numero della bestia: infatti è numero d'uomo, e il suo numero è seicentosessantasei". Così si legge nell’Apocalisse a proposito del numero della bestia, 666. Ma qual è il suo significato? In che modo ha a che fare con la fine dei tempi?
Un ritratto di san Francesco scritto da un maestro della spiritualità del '900. Ne emerge un'immagine di Francesco, della sua santità, come modello di fede per le inquietudini dell'uomo contemporaneo: un Francesco disegnato con lineamenti vigorosi, al di là di talune diffuse presentazioni di maniera. In brevi e affascinanti pagine, Guardini guida il lettore alla scoperta del mondo di san Francesco: la sua Assisi, il "Cantico", l'amore per Dio e le creature.
Due brevi, ma intense meditazioni che ci aiutano ad entrare con consapevolezza nella dinamica della vita del cristiano. Don Divo ci introduce in un cammino che ci porterà a vivere nel mondo gustando già una partecipazione alla beatitudine stessa di Dio, tutti raccolti, nascosti, affondati nel silenzio divino.
In queste meditazioni Divo Barsotti tratta delle virtù teologali in rapporto con le cosiddette virtù negative: l'umiltà e l'obbedienza. Il dono delle virtù teologali, per realizzare il suo fine - la partecipazione alla vita divina da parte dell'uomo - comporta necessariamente l'esercizio delle virtù negative. Sono queste, infatti, che aiutano l'anima a collocarsi da creatura davanti a Dio, nella verità di un autentico rapporto con Dio. Sta qui il fondamento della vita contemplativa: "Attraverso l'esercizio delle virtù teologali noi ci trasformiamo in Dio... Nella misura in cui tu fai posto a Dio nella fede, nella speranza e nella carità, tu divieni Dio stesso perché Dio vive in te".
Parlare di vocazione con i ragazzi non riguarda solo una scelta religiosa, ma riguarda tutte le aree della vita, sia personale che professionale. È poi importante aiutare gli adolescenti a comprendere la propria vocazione in modo completo e positivo, senza farli sentire costretti a scegliere una determinata strada. Agli adolescenti è proposto un percorso graduale per aiutarli a comprendere la propria vocazione. Questo percorso inizia con l'amore per la vita, prosegue con la consapevolezza di essere chiamati da qualcuno e si conclude con l'orientamento al servizio. L'approccio è rispettoso delle dinamiche della personalità degli adolescenti per aiutarli a elaborare una prima ipotesi di sé e della propria vita, senza forzarli a prendere decisioni affrettate.
L'amore di una evidenza tale che convince ma non abbaglia. Spalanca orizzonti impensabili e permette di raggiungerli. E' l'amore che consente alla ragione di entrare in profondità e avere una conoscenza vera della realtà. Lo riconobbero e colmi di gioia intrapresero il viaggio del ritorno. E' la nostra storia che non cessa di essere raccontata e vissuta di generazione in generazione, mentre convince della verità dell'amore cristiano. Dalla prefazione del card. Rino Fisichella
Questo piccolo sussidio in preparazione al Natale - in coincidenza con l'inizio dell'Anno Santo 2025 - possa essere un prezioso strumento che, attraverso la meditazione e la preghiera, instilli in ognuno il desiderio sempre più grande di lasciarci fin d'ora attrarre dalla speranza e permetterle che attraverso di noi diventi contagiosa per quanti la desiderano... "Possa la forza della speranza riempire il nostro presente, nell'attesa fiduciosa del ritorno del Signore Gesù Cristo, al quale va la lode e la gloria ora e per i secoli futuri" (Papa Francesco, Spes non confundit, 25).
Il cammino della comunità credente è inserito nel cammino del mondo: la sua vocazione è quella di essere un forziere di speranza. Nei suoi interventi il cardinale Matteo M. Zuppi apre gli occhi e il cuore sulle tensioni che la nostra contemporaneità vive, leggendovi i segni e le testimonianze di speranza che emergono dalle macerie delle guerre, dalle violenze della storia e dalle ferite delle relazioni. Individua inoltre nella nostra volontà di dialogo e compassione lo strumento adatto per costruire strade di comunione e rispondere alle sfide che la società di oggi pone per il futuro del nostro vivere insieme.
San Giuseppe è certamente il più amato e il più famoso fra i santi, a causa della missione che Dio stesso gli affidò: essere padre putativo di Gesù e sposo della Vergine Maria. Fu una missione a cui Giuseppe si dedicò con tutto il suo essere, custodendo, amando e proteggendo la sacra famiglia. Per questo suo privilegiato "stare" con Gesù e Maria e per il ruolo che ha ricoperto, con valore salvifico, è stato nominato da Pio IX protettore della Chiesa universale. Questa raccolta di preghiere e pie pratiche di devozione vuole essere un aiuto per pregare San Giuseppe con fiducia e amore, perché possa esercitare ancora la sua intercessione per la Chiesa e per il mondo, aiutando ogni credente a conformarsi a Gesù e a superare ogni ostacolo, o vincere ogni tentazione, che lo blocca nel cammino, confortandolo nel dolore e facendogli sentire la stessa tenerezza paterna con cui ha accompagnato il Figlio di Dio su questa terra.
In un paesino come tanti, ricco di persone di chiesa e di persone di "bordello", di uomini onesti e disonesti, giunge, come un tornado, un nuovo prete. Il suo non è un compito facile, chi lo ha preceduto è stato cacciato dalla gente e dal suo, sventurato, comportamento. Don Juliàn ha alle spalle una storia difficile, che parla di carceri e violenza; ma grazie a lui gli abitanti del paese imparano a conoscere un modo nuovo, diverso, di credere; un modo forse soltanto dimenticato, nascosto dietro processioni, riti svuotati di significato e fraintendimenti su che cosa siano davvero bellezza e amore. Il don diviene così una pietra di paragone per tutti, credenti o meno, e li obbliga a fare i conti con la realtà della vita, che è difficile ma meravigliosa. Un romanzo corale, un moderno Diario di un curato di campagna, pensato per chi abita le città, il paese, le campagne di oggi.
Con questa lettera, l'Arcivescovo Mario Delpini, insieme ai Vescovi delle Chiese di Lombardia, desidera entrare in tutte le case della diocesi in occasione del Natale, per pregare insieme e condividere il desiderio di accompagnare ciascuno all'incontro gioioso e fecondo con Gesù. È un modo bello e originale per riconoscere nelle relazioni domestiche quel terreno buono dove fiorisce la vita e dove i piccoli e i più giovani sono accompagnati dai loro adulti di riferimento a esplorare la grandezza del mistero racchiuso nella propria esistenza. Alla fine di ogni capitolo i Vescovi consegnano una preghiera, da recitare in famiglia in qualche momento condiviso lungo il tempo che avvicina al Natale, che diventa augurio per una vita piena, dove l'incontro con Gesù apre nuovi orizzonti e consegna promesse di felicità inaudite. La speranza è che, anche grazie a questa lettera, grandi e piccoli si lascino interpellare da un Amico speciale che bussa alla porta del loro cuore e gli aprano, scoprendo come questo incontro sia portatore di libertà e capacità di amare.
Sr. Ch. Cristiana Scandura, clarissa, dal 2020 inizia, in modo consono alla propria vocazione claustrale, uno speciale apostolato tra i Carcerati attraverso delle riflessioni che fa pervenire loro con frequenza bimestrale. Questa straordinaria e originale iniziativa, in poco tempo, si estende a tutte le Carceri della Sicilia e dell'Italia, suscitando una grande risonanza tra i Carcerati che sempre più numerosi le scrivono, aprendo il loro animo. Il libro raccoglie le sue lettere, piene di umanità, di spunti di meditazione, di annunzio evangelico della misericordia divina, a questi Fratelli e Sorelle in una situazione particolare di sofferenza.