Il titolo, un po' provocatorio, di questo volume nasce dal dibattito, diffuso e spesso motivato, che si agita intorno ai compiti della filologia e della sua utilità. Sono proprio i momenti di crisi come quello attuale che dovrebbero spingere a interrogarci più profondamente sull'esigenza della difesa e della valorizzazione di un patrimonio culturale che rappresenta un dato imprescindibile nella qualità di vita di un paese, nel grado di vivibilità, nella capacità di non perdere le proprie competenze e di rinnovarle. La lettura dei nostri classici diviene una operazione che ci tiene legati a loro e che mantiene viva e allertata una coscienza critica che può e deve spendersi insieme per il passato e sul presente.
Cosa può succedere quando una donna innamorata viene tradita dal suo amore e deve fare i conti con una malattia inesorabile?
O quando si trova sola in una terra straniera, senza una casa e con un bisogno intenso di essere amata e di amare?
O quando per debolezza rinuncia ad un amore straordinario?
Il desiderio di amare e di essere amati, così profondo e fragile, è il tessuto di queste storie.
Tre donne, di fronte a momenti drammatici della loro vita, si pongono una domanda: c’è qualcosa di buono per me?
A sud di Verona, nel punto di incontro tra alta pianura e bassa pianura, le vene d'acqua che scorrono sotterranee emergono in superficie creando le risorgive. Il linguaggio magico delle fiabe che ci coinvolge nella lettura delle avventure di Bovolino, il topolino, ci aiuta a scoprire le varie forme di vita che si possono incontrare in questo luogo.
Fiabe, storie e filastrocche. Lette e rilette decine e decine di volte o inventate lì per lì. Cantate, raccontate, sognate. Con la voce e con il cuore, per raccontare al nostro bambino la storia più importante, la storia del nostro amore per lui. Cosa sente il bimbo nel pancione? Perché è importante leggere e raccontare storie sin dai primi mesi di vita? Possiamo favorire l'amore per la lettura in età scolare? C'è ancora spazio per le fiabe classiche? Le informazioni scientifiche, gli approfondimenti di vari esperti (pediatri, psicologi, pedagogisti) e i suggerimenti pratici proposti in questo libro offrono una risposta a tutti questi interrogativi. Le testimonianze di numerosi genitori raccontano l'importanza delle storie per una crescita serena e felice. Perché quando il genitore legge o racconta, quella che si crea è una situazione di intenso benessere. Il bimbo assapora la storia narrata e, ancor di più, l'attenzione esclusiva che gli viene riservata. Fiabe e racconti lo aiutano a comprendere meglio la realtà che lo circonda, ma anche i suoi stessi sentimenti, le sue emozioni e le sue paure.
La necessità di fissare un'unica data di celebrazione della Pasqua in tutte le Chiese d'Oriente e d'Occidente mise in moto secolari ricerche e polemiche, legate all'uso di calendari diversi. In seguito alla proposta avanzata in merito da Dionigi il Piccolo (VI secolo), che si basava sulla conoscenza di numerose fonti anteriori e sui dati forniti dagli astronomi dell'epoca, prese piede anche la datazione dell'era cristiana. L'autore ripercorre le vicende, verifica le incongruenze tra antichi storici, cristiani e non, cerca di spiegare la loro origine e mette a confronto Dionigi e Giuseppe Flavio sullo spinoso argomento della morte di Erode il Grande, che ha portato a datare la nascita di Gesù a 6 o 7 anni prima di Cristo. Anche il ricorso ai risultati raggiunti dagli studi più recenti di astronomia, in particolare a quelli forniti dal U. S. Naval Observatory, confrontato con i racconti evangelici, appare confermare la datazione che fissa il Venerdì della Passione al 3 aprile 33 e alla successiva domenica 5 la Resurrezione. Fatta questa scelta, anche molte altre date appaiono recuperate con coerenza.
La “magia” del diálogo estratégico reside en su rompedora esencialidad, o, parafraseando a los primeros Siete Sabios de la tradición helena, “nada en exceso, solo lo necesario”.
La obra que el lector tiene en sus manos representa la síntesis de un recorrido de investigación, aplicación clínica y consultoría empresarial, realizado a lo largo de más de quince años en el Centro di Terapia Strategica de Arezzo, después de su fundación a cargo de Giorgio Nardone y Paul Watzlawick.
El diálogo estratégico es una técnica evolucionada para dirigir un coloquio «terapéutico» capaz de inducir cambios radicales en el interlocutor. Se trata de una refinada estrategia para obtener el máximo con el mínimo, donde se estructura la primera entrevista como una verdadera intervención más que como una fase preliminar, cuyos sorprendentes efectos han abierto nuevas y prometedoras perspectivas de investigación y de intervención.
El diálogo estratégico resultará de interés tanto para profesionales de la psicología y de la comunicación como para lectores no especializados.
Le celebrazioni del 150° anniversario dell'Unità d'Italia hanno visto una partecipazione popolare al di là di ogni aspettativa; si è così mostrata la profondità delle radici del nostro stare insieme come nazione, come Italia unita. Le parole scolpite nella Costituzione per definire la Repubblica - "una e indivisibile" - hanno trovato un riscontro autentico in milioni di italiani. Secondo la Carta costituzionale, il Presidente della Repubblica "rappresenta l'unità nazionale". Giorgio Napolitano ha colto ogni occasione per dare risalto alle ragioni di dignità e di orgoglio nazionale che ci offre la storia del movimento di unificazione. Questo libro tocca gli aspetti salienti di quel processo: la sapiente architettura ideata da Cavour, lo slancio eroico suscitato da Garibaldi, la partecipazione della società meridionale alla costruzione dell'Italia unita, i legami del movimento per l'unità nazionale con le esperienze europee, l'azione unificante della lingua e della cultura. Napolitano non nasconde le zone d'ombra e le promesse non mantenute, in particolare lo squilibrio tra Nord e Sud e l'attuazione parziale di quell'autonomismo ben presente nelle visioni risorgimentali e infine nel dettato della Costituzione repubblicana. Ma proprio la consapevolezza delle durissime prove che l'Italia è stata costretta a superare per diventare un grande, moderno Paese europeo deve darci quella fiducia indispensabile per superare le ardue sfide che ci attendono.
La norma giuridica trova la sua ragione non in sé, ma in altro che precede il diritto stesso e al cui interno quel diritto si spiega: "Normatività e norma canonica non trovano in esse stesse il loro preciso senso e scopo. Vanno riportate, come ragione ultima, fondata al permanere reale e non appena simbolico del Mistero, ovvero a Cristo, il Presente in una concreta forma storica". Il fatto che la Chiesa esiste come relazione, come comunione, porta dunque inevitabilmente con sé la sua specifica "giuridicità". L'autore considera poi l'esistenza del fenomeno giuridico nei suoi prerequisiti costitutivi: la ragione e la libertà, il cui esercizio non risulta in alcun modo ridotto dall'appartenenza dell'io-persona al contesto comunionale della realtà ecclesiale.
Quando una persona cara è costretta in via definitiva a un'infermità invalidante veniamo ineludibilmente ricondotti alla dimensione della corporalità, nella quale ogni atteggiamento e pensiero è ricondotto all'essenziale del senso della vita davanti al mistero del morire.