La Terra di Mezzo è la trasposizione di quello che J.R.R. Tolkien intendeva per mondo secondario: un universo vero ed esplorabile che offre a tutti una chiave di lettura della nostra realtà. Questo libro indaga alcuni aspetti relativi al campo di studio dell'autore del signore degli anelli: la riscrittura creativa delle fonti medievali, il legame fra mito e linguaggio, la trasmissione di testimonianze orali e scritte, la mediazione di vari curatori, la compresenza di vari punti di vista, la creazione di libri immaginari attraverso le leggi della vera critica testuale. Non mancano questioni irrisolte legate all'aspetto di determinati personaggi o a problemi come la natura della magia, la concezione del potere e l'irredimibilità degli orchi.
La nebbia agl'irti colli... E poi? Come faceva? È raro tornare da adulti alle poesie incontrate da studenti. Eppure, sarebbe bello scoprire come risuonano in noi. E accorgersi che la vita le ha rese più leggibili, più emozionanti, più preziose. Nel bagaglio delle conoscenze scolastiche, insieme alle tabelline, al teorema di Pitagora, alla fotosintesi clorofilliana, rientrano anche molte poesie. C'è perfino chi, nel tempo, le ha imparate a memoria. Da «Silvia, rimembri ancora» di Leopardi a «La pioggia nel pineto» di D'Annunzio, dalle «stelle cadenti» di Pascoli al «male di vivere» di Montale, può capitare di ritrovarsi qualche verso sulle labbra, all'improvviso. Sembra che voglia dirci ancora qualcosa. Ma cosa? Paolo Di Paolo ci offre un'occasione per leggere in modo nuovo e sorprendente le poesie studiate a scuola. Toglie un po' di polvere e le libera dai luoghi comuni, rimette in rapporto scrittura e vita. Seguendo piste imprevedibili, riscopre «Dei Sepolcri» come un canto carico di tenerezza e rilegge «Il cinque maggio» come un editoriale in versi. Accosta autori contemporanei come Ray Bradbury a Carducci o Yasmina Reza a Manzoni, ripensa i versi secchi di Ungaretti all'ombra delle guerre odierne. E mette in gioco anche sé stesso, la sua storia di studente, di aspirante scrittore: un romanzo mai scritto su Gozzano; le telefonate e gli incontri con i grandi del secondo '900, Luzi, Zanzotto, Sanguineti, Spaziani... Dimostra così che l'esperienza può riempire di senso quei versi lontani e completarli nel tempo, fra amori, ferite, desideri, sogni.
Definito negli anni un testo profetico sul potere, la cronaca di un percorso iniziatico o il romanzo-verità sulla morte di Enrico Mattei, "Petrolio" è il libro più celebre di Pier Paolo Pasolini. Attraverso la storia di Carlo, borghese disposto a tutto pur di far carriera, cresciuto in un ambiente cattolico di sinistra e poi complice di un delitto di destra, Pasolini conduce all'estremo il proprio sperimentalismo: puntini di sospensione al posto dell'esordio, sette diverse prefazioni, una rappresentazione dell'eros realistica e cruda, e un'estrema varietà di registri stilistici che vanno dal lirico al saggistico, dal giornalistico al visionario e all'allegorico. Come confida l'autore in una lettera ad Alberto Moravia, questo romanzo è «il preambolo di un testamento, la testimonianza di quel poco di sapere che uno ha accumulato»; rimasto incompiuto, è circondato da un alone di mistero che tuttora ne alimenta il mito. Grazie alla cura di Maria Careri e Walter Siti, questa nuova edizione di "Petrolio" si arricchisce di brani inediti, di documenti d'epoca e di originali ipotesi interpretative capaci di rinnovare il dibattito su un'opera che, a trent'anni dalla sua prima pubblicazione, non smette di affascinare e interrogare i lettori.
Due testi inediti di Karol Wojtyla, all'epoca Arcivescovo di Cracovia, che sviluppano un approccio antropologico, teologico e pedagogico all'amore umano, mostrando come la sua educazione sia strettamente collegata a quella del desiderio. Si tratta di coniugare le dimensioni dell'affettività e della riflessione, facendo incontrare l'amore e il bene, per evitare che l'incontro con l'altro sia inquinato dalla logica del consumo e dell'uso reciproco. Anche in questo caso, come in ogni altra espressione della persona, si pone la sfida della maturità, la capacità di esprimere l'amore all'altezza della dignità umana.
Il presente volume raccoglie le meditazioni proposte dal Papa sui Salmi e Cantici della Liturgia delle Ore, durante le Sue catechesi all'Udienza generale del Mercoledi. La raccolta fa seguito ai quattro volumi dal titolo Liturgia delle Lodi", ciascuno corrispondente alle Quattro Settimane in cui e suddiviso il Salterio LIturgico. " Continua la Catechesi del Papa sui Salmi e Cantici. Anche nella presente pubblicazione, i Salmi e Cantici seguono l'ordine delle Liturgia delle Ore. Al commento del Santo Padre e premesso il testo di ciascun Salmo e Cantico secondo la traduzione ufficiale per l'uso liturgico della CEI. La raccolta si apre con due catechesi introduttive (I Salmi nella tradizione della Chiesa; La Liturgia delle Ore preghiera della Chiesa) e si conclude col commento al Cantico del Benedictus.
Il Riccetto, il Caciotta, il Lenzetta, il Begalone, Alduccio e altri sono giovanissimi sottoproletari romani. Sciamano dalle borgate della Roma anni Cinquanta verso il centro, in un itinerario picaresco fatto di eventi comici, tragici, grotteschi. Alternano una violenza gratuita a una generosità patetica: Riccetto salva una rondine che stava per annegare ma non potrà far nulla dinanzi al piccolo Genesio trascinato via dalla corrente dell'Aniene; Agnolo e Oberdan assistono Marcello agonizzante, rimasto travolto dal crollo della sua scuola. La Roma monumentale e quella della speculazione edilizia sono lo spazio contraddittorio in cui avviene questa sorta di rito iniziatico di una giornata dei "ragazzi di vita". Prefazione di Vincenzo Cerami.
Una guida commentata sulla decima Lettera Enciclica di Giovanni Paolo II, la 'Veritatis Splendor'. L'Enciclica Veritatis splendor, che tratta di alcune questioni fondamentali dell'insegnamento morale della Chiesa cattolica", è sicuramente una delle più importanti del lungo pontificato di Giovanni Paolo II. "
Dal testo base del Compendio, il primo volume sui capisaldi della fede cristiana in forma di domanda e risposta. Arricchito da percorsi di lettura per la catechesi e la lettura personale e dalla sezione di attualizzazione: “Che cosa significa per me oggi?”.
L'Autore
Paolo Curtaz è valdostano e alterna il suo tempo fra la montagna, la sua famiglia e la voglia di conoscere le cose di Dio. Ha una formazione teologica e, da anni, scambia le sue riflessioni con chi condivide la sua ricerca. Ha scritto numerosi libri di spiritualità, tradotti in rumeno, polacco, spagnolo e portoghese. Collabora con la rivista, «Parola e preghiera», che vuole fornire una traccia di preghiera per l’uomo contemporaneo. Con l’associazione Zaccheo, di cui è presidente, organizza numerose serate e week-end di esegesi spirituale in giro per l’Italia e propone viaggi biblici in Israele. Ha fatto il prete con passione per vent’anni e ora, in altro modo, continua a raccontare di Dio. Con le Edizioni San Paolo ha pubblicato: La Parola spezzata (2006), La Parola compiuta (2007), La Parola incarnata (2008), La lettera perduta (2008), Cristiano stanco? (2010), Dov’è Colui che è nato? (2010), Convertirsi alla gioia (2010), L’ultimo sì (2010), ABC della fede cristiana (2010), Gesù zero (2011), In coppia con Dio (2010), Il grande abbraccio. Via Crucis (2011) e Sul dolore. Parole che non ti aspetti (2012). Nel 2011 ha pubblicato per Mondadori Strade Blu Perché restare cristiani. Il suo libro più recente è L’Amore e altri sport estremi (Edizioni San Paolo 2012).
Le fiabe popolari perpetuano stereotipi ampiamente superati o comunque da superare, sono storie sorpassate che ammanniscono lezioni comportamentali che risentono del tempo in cui sono state scritte.
Paola Zannoner, una delle scrittrici per ragazzi più note e apprezzate, ha scritto un libro che confuta questo semplicistico e sterile luogo comune.
Molti genitori e molti insegnanti si chiedono: a cosa servono oggi le fiabe? non riproducono ruoli superati? non tendono a modellare la realtà attraverso stereotipi?. Ci si immagina che nel mondo nuovo, dove la tecnologia domina il nostro immaginario, sia necessario ripensare totalmente anche il mondo fantastico in cui introduciamo i nostri bambini nei primi anni della loro vita. Paola Zannoner, studiosa della fiaba, romanziera e formatrice nel campo della letteratura giovanile, prova a rispondere a queste domande, sfatando pregiudizi e luoghi comuni. Il C’era una volta… è sempre stato per i bambini una molla dell'immaginazione che produce una mente aperta in tutte le direzioni del possibile. La fiaba è senza tempo e senza spazio, è astratta eppure molto concreta nella rappresentazione di emozioni profonde e inespresse, di sentimenti contrastanti, incarnati non da eroi ma da figure umane, semplici, spesso bambine e bambini che devono affrontare prove e avventure ignote. Nella sua varietà e multiculturalità, la fiaba rappresenta un'educazione sentimentale di bambini e adolescenti alla complessità della vita e soprattutto prevede la condivisione della lettura creando una indispensabile relazione del racconto in famiglia e a scuola.
Queste pagine costituiscono una preziosa ed inedita introduzione alla Regola non bollata, un testo giunto alla sua stesura finale nel 1221. Proprio alla Regola, fra tutti gli scritti di Francesco, viene oggi riconosciuto un ruolo speciale: per gli storici si tratta della narrazione più autentica dell’esperienza di fede del Santo di Assisi e un’opera fondamentale nella storia della spiritualità.
Paolo Raffaele Pugliese commenta in modo vibrante il testo della Regola: da una parte mette in luce le intime certezze dl Francesco, la sua avventura cristiana, la testimonianza dei primi frati; dall’altra, traduce questi valori nel contesto culturale del nostro tempo, riuscendo a parlare a tutti.
L’Autore, attraverso uno stile coinvolgente e scorrevole, si rivolge al lettore con una ferma convinzione: farsi discepoli del Signore Gesù, ieri come oggi, é la piu straordinaria delle sfide umane.
Paolo Raffaele Pugliese, frate cappuccino, e laureato in Scienze Patristiche e tiene corsi di spiritualità patristica all’Istituto di Spiritualità della Pontificia Università Antonianum di Roma. Ha vissuto per circa dieci anni in Turchia dove si é dedicato al dialogo interreligioso. E autore di articoli e pubblicazioni, tra cui ricordiamo: L’infinito giardino interiore. La mistica di Giovanni di Dalyatha e di Gregorio di Nissa (Pontificio Istituto Orientale 2020).
Paolo Ricca in queste pagine tratteggia il protestantesimo come una mentalità, una cultura, un principio critico nella modalità che gli è più congeniale, con grandi pennellate e sempre sottolineando l'aspetto dialettico, la molteplicità delle prospettive possibili. Tutto ciò però sarebbe astratto, secondo l'autore, se non è visto in relazione a una concreta e viva chiesa protestante, che non costituisce l'unica espressione del cristianesimo, ma che testimonia Gesù in termini semplici e chiari, in una comunità articolata, non gerarchica. In questo senso, il libro costituisce anche un invito a conoscere da vicino e dall'interno questa forma di cristianesimo che ha plasmato e arricchito la fede di Ricca nel suo lungo ministerio.
La velocità dei cambiamenti che sono in atto oggi nella società fa sì che la distanza tra le generazioni cresca in maniera sempre più rapida. Adulti e giovani sembrano non riuscire più a comunicare tra loro. Il dialogo e lo scambio tra le generazioni è una sfida, vitale per i più piccoli ma anche per gli uomini e le donne, e per il futuro della società. Come riannodare i fili della vita che si dipanano in maniera così diversa eppure così necessaria? Solo insieme, in un reciproco scambio, giovani e adulti, adolescenti e anziani, troveranno la possibilità di una continua crescita, unica opportunità di una vita che conserva freschezza e autenticità.