Uno splendido libro illustrato, in grande formato e in cofanetto. Un testo rigoroso, 250 foto, molte delle quali inedite, e oltre 50 facsimili: il certificato di Battesimo di Bergoglio, i suoi appunti ai tempi del seminario, la sua professione di fede come arcivescovo di Buenos Aires, la sua tessera di tifoso del club calcistico del San Lorenzo...
Tre notti, tre sogni, tre interviste esclusive con personaggi "illustri" e, sullo sfondo, una cruda battaglia tra due eserciti. Tre incontri con insoliti interlocutori: Lucifero, San Michele Arcangelo e Mario - l'uomo - che rappresenta ciascuno alle prese con quanto la vita gli propone. Il lettore è coinvolto in un "botta e risposta" nel quale può riconoscersi con le domande che abitano il suo stesso cuore e con risposte che stimolano la riflessione aprendo nuovi possibili orizzonti di speranza.
La riflessione sull'idea di realtà è iniziata con la nascita della filosofia e continua da allora. Sul finire del Novecento, però, ha conosciuto un periodo di oblio dovuto al successo delle filosofie legate alla cosiddetta «svolta linguistica». Ma oggi la realtà è tornata e, come il fantasma del Commendatore alla fine del Don Giovanni , ci ricorda di questioni che non si possono ignorare. Per giudicare della realtà esterna dobbiamo fidarci dei sensi o della scienza? I colori, i suoni, gli odori esistono davvero o sono solo un prodotto interno alla nostra mente? Oltre agli oggetti materiali, esistono anche quelli immateriali, come le menti, i numeri e il tempo? E che statuto hanno i giudizi estetici e morali? Mario De Caro, con uno stile chiaro e accessibile anche ai non addetti ai lavori, ci aiuta a rispondere a queste domande. Lo fa introducendoci al «realismo ordinario» - che predilige la testimonianza dell'esperienza percettiva a quella della scienza -, facendoci dialogare con il «realismo scientifico» - secondo cui il mondo contiene soltanto le cose che le scienze naturali possono descrivere e spiegare - e approdando infine a una terza forma di realismo: il «naturalismo liberalizzato», che ammette l'esistenza (e la necessità) di una pluralità di chiavi di accesso a una realtà che è irriducibilmente complessa e variegata.
Tras un breve panorama de la historia y cultura rusas, se presenta la vida, la obra y algunos textos significativos de seis de los grandes escritores rusos del siglo XIX: Pushkin, Gogol, Turgenev, Dostoievsky, Tolstoi y Chejov. La literatura de todos ellos tiene características comunes, propias: transcurre en el vasto imperio del zar, es crítica, descriptiva, y difícil de igualar en el análisis psicológico de los personajes. Sobre todo, busca apasionadamente a Rusia: su personalidad, su historia, su esencia espiritual y su destino. Estos seis autores son ya patrimonio de todos los hombres y de todos los tiempos, al seguir descubriéndonos en sus páginas la hondura del ser humano, su miseria y su grandeza.
Mariano Fazio (Buenos Aires, 1960) es sacerdote, historiador y filósofo, profesor de Historia de las Doctrinas Políticas en la Facultad de Comunicación Social Institucional de la Pontificia Universidad Santa Cruz. Ha sido el primer decano de la Facultad, y rector magnífico de dicha Universidad. Vive en Roma, es vicario general del Opus Dei. Destacan sus libros: Historia de las ideas contemporáneas; Cristianos en la encrucijada; La América ingenua; De Benedicto XV a Benedicto XVI; Al César lo que es del César; El Papa Francisco; Beato Pablo VI, San Juan XIII y El universo de Dickens.
Quando si dice “missione” si intende una realtà complessa e mutevole. Dalla Rivoluzione francese alla Seconda Guerra Mondiale, le forme più correnti di “missione” si fondavano su un modello di “conquista” e di “propaganda” della fede. All’inizio del Novecento si fa largo, con Charles de Foucauld, una nuova rappresentazione della “missione”: “presenza” e “testimonianza” di vita tra i musulmani, movimento in cui entrare piuttosto che attività da fare, secondo il paradigma dell’incarnazione di Dio. Nella seconda metà del Novecento, la fine del colonialismo imprime una drammatica accelerazione al processo di trasformazione della “missione”. Il Concilio Vaticano II registra al suo interno due missiologie: una più tradizionale – “le missioni” al plurale – come attività ad extra; l’altra teologica – “la missione” al singolare – come dimensione costitutiva della Chiesa. Papa Francesco riporta la missione nel cuore della Chiesa, come pilastro fondamentale della sua conversione pastorale: «Sogno una scelta missionaria capace di trasformare ogni cosa».
Il testo ripercorre la vicenda storica di san Domenico di Guzman, fondatore dell'Ordine dei Frati Predicatori. L'aspetto particolare messo in luce è la "apostolicità" dell'intuizione, cui aderiscono sia monache, sia suore, sia frati. Tale "apostolicità" che mantiene freschi e vivi i suoi intenti e i suoi contenuti, nei luoghi dove operano le figlie e i figli di san Domenico.
Il lessico dell'italiano (e di qualsiasi altra lingua) si rinnova di continuo, via via che mutano le esigenze di designazione della collettività. A volte si ricorre al prestito da altre lingue, fenomeno subito evidente e spesso giudicato sfavorevolmente dai parlanti; a volte si attivano procedimenti di formazione di nuove parole, che sono percorsi interni alla lingua stessa, che trova in sé le risorse necessarie (parole, affissi, regole di combinazione) per sopperire alle sue necessità. Il libro esplora questa seconda opzione, solo di recente indagata con sistematicità dalla ricerca, cui costantemente si ispira. L'intento è quello di guidare il lettore non specialista, con un linguaggio semplice e piano, in un viaggio fra le parole: le parole di oggi, ovviamente, così inestricabilmente intrecciate col loro passato, e insieme così chiaramente indicative dei percorsi futuri.
Il 15 febbraio del 1966 si concluse a Roma un processo destinato a segnare la storia politica e culturale del nostro paese. In quel giorno, infatti, don Lorenzo Milani venne processato per il reato di apologia e incitamento alla diserzione e alla disobbedienza civile. La colpa del priore di Barbiana era quella di aver scritto la "Lettera ai cappellani militari" in cui aveva difeso l'obiezione di coscienza al servizio militare e il dovere della disobbedienza a ordini sbagliati. Nel pieno della guerra fredda, questa provocazione doveva essere punita in modo esemplare. Don Lorenzo, già gravemente malato, si difese con una "Lettera ai giudici" poi pubblicata in "L'obbedienza non è più una virtù", uno dei testi antesignani del '68 italiano. Assolto in primo grado, il priore di Barbiana fu condannato nel processo di appello, tenutosi nell'ottobre del 1967, ma la pena fu estinta per la morte del 'reo' avvenuta il 26 giugno dello stesso anno. Seguendo il filo della vicenda processuale, il libro ricostruisce il clima di quegli anni cruciali, i dibattiti e le polemiche intorno al Concilio Vaticano II, il ruolo e il peso di personalità straordinarie come il teologo del dissenso Ernesto Balducci, il 'sindaco-santo' Giorgio La Pira e il cardinale di Firenze Ermenegildo Florit. E soprattutto ricorda a tutti noi la grande lezione di don Milani: non esiste obbedienza vera, profonda, non formale, senza disobbedienza come processo critico di assunzione di responsabilità.
Il libro contiene 52 brevi apologhi attraverso i quali l'autore stimola il lettore a guardare dentro e fuori di sé, riscoprendo il gusto poetico della fiaba, alla ricerca di scintille di spiritualità evangelica.
Il libro racconta la storia dei testi cristiani, dalle origini lontane della Bibbia ebraica fino ai clamorosi ritrovamenti negli ultimi decenni di manoscritti che si credevano perduti, tra le sabbie dei deserti ma anche in biblioteche europee. Traduttori e filologi, eretici e vescovi, patriarchi e stampatori, chierici e laici, eremiti e umanisti, imprenditori e falsari, uomini e donne spesso dimenticate: ecco alcuni tra i protagonisti di vicende che per oltre due millenni hanno unito, ma anche separato, Oriente e Occidente. È la storia della ricerca intorno a una parola che si crede ispirata divinamente e si trasforma in scrittura sacra. Scrittura che a sua volta dà vita a innumerevoli altre scritture che la traducono e la commentano, libri di Dio da allineare in un'ideale immensa biblioteca. Al centro di una vicenda poco conosciuta che aiuta a capire anche l'oggi.
Il volume ripercorre l'opera di Guido Reni scegliendo di raggruppare i dipinti per temi attraverso cui mostra la versatilità del "divino" pittore che oscilla dalla ritrattistica alla mitologia, dalla favola al tema sacro mettendo a fuoco i diversi aspetti della poetica di un pittore che "parla esclusivamente di immortalità". Il volume rappresenta un ulteriore e nuovo tassello dell'appassionante viaggio realizzato per monografie tra i protagonisti della pittura europea di cui Mario Dal Bello ripercorre vita opere.
Era il 4 febbraio 2019 quando papa Francesco e il grande imam di Al-Azhar Ahmad Al-Tayyeb firmavano ad Abu Dhabi, capitale degli Emirati Arabi Uniti, la Dichiarazione sulla fratellanza umana per la pace mondiale e la convivenza comune, documento che, dal punto di vista cattolico, contiene un passaggio alquanto problematico là dove si legge che “il pluralismo e le diversità di religione” nascerebbero da “una sapiente volontà divina”. Ma come può Dio volere, in virtù della sua sapienza, la diversità delle religioni? Affermare che le diversità di religione sono volute da Dio non significa contraddire la richiesta di Gesù di andare in tutto il mondo e proclamare il Vangelo a ogni creatura?
A partire da queste domande il libro, con il contributo di monsignor Nicola Bux e don Alfredo Maria Morselli, affronta il contenuto della Dichiarazione, lo colloca all’interno del pontificato di papa Bergoglio e ne mostra gli sviluppi, come la nascita dell’Alto comitato per la fratellanza umana e la Abrahamic Family House, la Casa della fede abramitica in costruzione ad Abu Dhabi.
Al termine è proposto il testo del Manifesto della fede del cardinale Gerhard Müller sulla Verità della rivelazione.
Aldo Maria Valli (Rho, 1958), per oltre trent’anni vaticanista della Rai, gestisce ora il popolare blog Duc in altum.