Stjepan, detto Jesus perché nato a mezzanotte del giorno di Natale, si sente orfano senza esserlo. Figlio della violenza di un soldato su una giovane donna durante la guerra dei Balcani, è stato abbandonato dalla madre, che non sapeva come amarlo e non voleva odiarlo. Cresciuto sotto l'ala protettiva di una bisnonna forte e allegra che però non gli nasconde la verità, a nove anni Stjepan decide di partire alla ricerca della mamma, accompagnato solo dalla sua tartaruga, dal suo cane e dalla sua inseparabile macchina fotografica. Un viaggio sulle tracce di una donna in fuga da se stessa, che cambiava un lavoro dopo l'altro, lasciando dietro di sé molti amici che accolgono Stjepan con grande affetto, lo aiutano a conoscerla e infine a perdonarla. Ma il libro non finisce con il loro commovente incontro. Perché Stjepan ha ancora un desiderio: andare a trovare il padre in carcere, per dimostrargli che la sua esistenza è la risposta umana alla sua disumana violenza e che la sua sola vendetta sarà non diventare come lui. Un romanzo che dà voce alle vite distrutte dalla guerra e all'incredibile coraggio grazie a cui molte vittime sono sopravvissute. E la voce è quella di Stjepan, pieno di speranza e ostinata tenerezza, come solo possono esserlo i bambini che salveranno il mondo. Il ritorno alla narrativa di Maria Rita Parsi, personaggio di spicco di questo Paese, da sempre impegnata con il suo lavoro a renderci tutti più attenti agli altri, più critici davanti al male, più generosi, più giusti, più degni della nostra umanità.
Si tratta del terzo libro della trilogia dell'autore, riguardante l'emergenza educativa (Non date le dimissioni, sull'ambito famigliare, e Dove sono gli adulti?, sul mondo degli adulti). Questo terzo testo parla di scuola, in particolare, dell'atteggiamento conflittuale che si è creato, in questi anni, tra genitori, insegnanti e alunni. È da rivedere tutto l'impianto educativo che si è affermato. Che tipo di approccio devono avere genitori e insegnanti con i figli/alunni? Quali errori evitare? Come rendere costruttivo il dialogo tra gli attori di questo triangolo educativo? Il libro affronta tutti questi temi e tenta di suggerire strategie utili. Tratta anche delle varie tipologie dei genitori, insieme alle qualità che dovrebbero possedere gli insegnanti.
Giovanni Falcone non era un eroe, ma un uomo vero, retto, sorridente, coraggioso e prudente. Spesso sfiancato dalla responsabilità e dall'incomprensione, disposto però a offrire sempre tutto di sé, per un ideale. A venticinque anni dalla strage di Capaci, la sorella Maria con Monica Mondo rilegge l'album dei ricordi: l'infanzia con i fratelli, la famiglia e gli insegnamenti, la Palermo in cui sono cresciuti, gli incontri e le amicizie, le gioie e i dolori. Il ricordo non appartiene solo al passato, è lo strumento per capire il presente, per trasformare il timore in ricerca di giustizia, per non ridurre un uomo al ruolo di sola icona, piuttosto per ribadirne legami, affetti, ideali e passioni. Il corpo fa l'uomo mortale, le idee lo consegnano alla storia. Gli ideali di Giovanni Falcone restano, bandiera delle quotidiane lotte per lo stato di diritto.
La grande sfida nel contesto della postmodernità e della crisi antropologica che la caratterizza richiede una riflessione etica profonda. Nessuna sopravvivenza del nostro pianeta può verificarsi senza un ethos globale.
I valori propri dell’animazione-formazione vocazionale hanno un rapporto fondante con la fede cristiana, ma riconoscono anche il valore umanizzante di numerosi documenti internazionali come punti di riferimento fondanti il diritto internazionale che possono rinforzare la nostra visione etica del mondo e della vita.
Il servizio alle vocazioni opera essenzialmente e intenzionalmente per una società più rispettosa dei diritti degli individui e dei gruppi, e quindi la difesa e la promozione di tali diritti sono parte integrante del lavoro dell’animazione-formazione vocazionale.
Il richiamo ai valori etici come fondamento dell’attività umana e dei rapporti tra gli uomini ha una necessaria, diretta e profonda ricaduta sull’essere e sulla formazione dell’operatore vocazionale. In virtù di quest’atteggiamento di onestà, trasparenza, disposizione non violenta e impegnata nella costruzione sociale, egli deve avere una visione fiduciosa e positiva dell’uomo singolo che si traduce in responsabilità etica per l’altro.
L’etica professionale postmoderna si configura attorno ad alcuni aspetti particolari quali la crisi d’autorità, il dibattito attorno all’universalismo/relativismo/pluralismo e l’importanza del rispetto della libertà individuale. In particolare, i codici deontologici sono nati con una pretesa universale, cercando di definire un comportamento «corretto» in modo universale.
L’obiettivo di questo testo è quello di approfondire questa prospettiva nella configurazione di una persona impegnata nel servizio vocazionale, coerente con la visione etico-antropologica propria dell’epoca contemporanea e della «visione vocazionale» dell’uomo.
In quest'opera, rimasta per lungo tempo inedita e ora per la prima volta pubblicata in questa edizione, Maria Montessori mostra come sia possibile organizzare per i bambini un contesto d'apprendimento in grado di introdurli e guidarli in maniera affascinante e vivace all'analisi grammaticale. La studiosa parte dalla considerazione che il bambino già possieda una propria grammatica "implicita", acquisita spontaneamente nel corso dello sviluppo linguistico, e che vada pertanto guidato lungo un processo di scoperta consapevole degli elementi strutturali e funzionali del linguaggio che egli già utilizza, offrendogli i mezzi perché possa realizzare il proprio processo di autoapprendimento. È sua convinzione che tale scoperta debba passare attraverso l'azione e il movimento, attraverso il coinvolgimento degli organi vocali, della vista e del tatto. La "Psicogrammatica" è pertanto costruita sulla diretta e insostituibile attività del bambino, è basata su un esercizio essenzialmente legato all'azione, agli oggetti, alla sperimentazione, portando all'attenzione dell'alunno un campo di esperienze vivace e attraente attraverso il quale egli acquista consapevolezza delle regole alla base della propria lingua.
Il testo presenta 31 brevi meditazioni a partire da versetti biblici, scelti seguendo l'ordine dei libri dalla Genesi all'Apocalisse. Si tratta di meditazioni a carattere spirituale e non esegetico, per accompagnare la meditazione lungo l'arco di un mese. I nuclei tematici considerano l'Eucaristia sotto vari aspetti: come umile presenza di Dio tra noi, come dono di Amore, come nutrimento, come comunione e carità fraterna, come viatico, come Dio in noi e noi in Dio (vita interiore), come pregustazione del cielo.
"La bellezza è una cosa terribile e paurosa. Paurosa perchè è indefinibile, e definirla non si può, perchè Dio non ci ha dato che enigmi" F. Dostoevskij Le persone si appellano all'ideale della bellezza come a un salvagente. Lo invocano come fosse l'ultima speranza in un mondo dove il futuro si assottiglia, restringe i suoi orizzonti e si incupisce. La bellezza diventa magicamente la ricetta ideale che va bene per tutti, forse perché ognuno ci mette dentro quel che vuole. Quando orgogliosamente affermiamo che la bellezza salverà il mondo, siamo sicuri di parlare tutti dello stesso soggetto? Oppure ognuno di noi ha in sé un proprio ideale di bellezza a cui si appiglia e che invoca quando le bruttezze del mondo finiscono per fiaccare le forze e inaridire lo spirito? Il terreno della bellezza è profondo e misterioso ed è un rischio giocarci con troppo candore. La posta in gioco è la nostra anima e la direzione verso la quale vogliamo orientarla. Il libro vuole proporre una bussola per percorrere la via della bellezza cercando di comprenderne le insidie e le opportunità. La fine del viaggio è il mistero insondabile che ognuno di noi si porta dentro.
Dai testi inediti della Madre Anna Maria Cànopi (salita al cielo il 21 marzo 2019) un libro audace e solenne per indagare nel nostro io tutte le dimensioni dell’amore.
Un testo sorprendente, profondo e autentico per prepararsi alla solennità del Natale.
I Santi sono sempre stati molto attenti alla presenza dell'Angelo custode e lo pregavano frequentemente, ricevendone grandi benefici. Diceva San Giovanni Bosco: "Il desiderio del nostro Angelo custode di venirci in aiuto è assai più grande di quello che noi abbiamo di essere aiutati".
Dedichiamogli nove martedì consecutivi, in cui pregarlo e invocarlo con gratitudine e fiducia; il martedì è il giorno che la tradizione dedica alla memoria degli Angeli e "nove" ricorda il numero dei Cori angelici.
Il nostro Angelo custode certamente gradirà la nostra riconoscenza e non si farà vincere in generosità, ottenendo da Dio, per noi e per i nostri cari, abbondanze di grazie e di benedizioni.
Il teologo gesuita Francisco Suarez (1548-1617), nel suo De Angelis (VI e XIX) ha stabilito che le funzioni dell'Angelo custode, verso ciascuno di noi, possono essere riassunte in sette compiti ben precisi:
1. liberarci dai pericoli, che minacciano il nostro corpo o la nostra anima;
2. guidarci a compiere il bene e a evitare il male;
3. allontanare da noi i demoni, le tentazioni e i cattivi pensieri;
4. presentare a Dio le nostre preghiere;
5. pregare per noi;
6. correggere i nostri difetti e favorire la nostra conversione;
7. accompagnarci nell'incontro finale con Dio, per condurre la nostra anima in cielo. E, qualora dovessimo purificarci in Purgatorio, l'Angelo custode avrà il compito di consolarci, nell'attesa del nostro ingresso in Paradiso.
L'Angelo custode ha sempre cura di noi, in ogni momento della nostra esistenza, poiché questo è il compito che Dio gli ha affidato e lui, per amore del Signore, lo svolge con grande carità e diligenza. Egli è il nostro più caro amico. Ognuno di noi, però, è libero di accogliere o di rifiutare Dio e il suo aiuto, che ci proviene anche dall'Angelo posto al nostro fianco; per questo, più noi invochiamo con la preghiera il nostro Angelo, più lui, sentendosi interpellato da noi, può operare in nostro favore.
“Com’è bello e proficuo decidere di percorrere la via della gioia, fissando l’attenzione sulle conquiste che si fanno giorno per giorno.
La via della gioia si può percorrere anche nel quotididiano e nelle cose semplici”...
Ed è proprio questo che ci insegnano le riflessioni raccolte dall’autrice in questo libro, come preziosa polvere di stelle.
Maria Vernuccio è insegnante di lettere nella scuola media. La scrittura è da sempre la sua passione e con le Edizioni Segno ha già pubblicato “Caro collega” (2014).
Perché incamminarsi? Perché abbiamo tutti bisogno di un viaggio, non per "vacanza" (cioè per fare vuoto intorno a noi) ma per trovare noi stessi. Tutti bisognosi di un cielo sulla testa e forse di uno dentro, magari pure stellato. Di una strada sotto i piedi e di una che ci faccia varcare il cuore al di là delle facili emozioni. Di qualcuno che ci aspetti alla fine dell'orizzonte e di qualcuno che ci aspetti adesso, proprio ora, proprio qui. Abbiamo tutti bisogno di una stella, di un cammino e di un bambino e di ricordare che tutte le volte che contempliamo il mistero di un Dio che si fa bambino, dovremmo contemplare quel grande mistero che siamo noi.