
In Grazia Honegger Fresco è sempre stato vivo ciò che lei stessa chiamava "il dovere della memoria" verso l'instancabile opera rivoluzionaria portata avanti da Adele Costa Gnocchi, nei confronti della nascita, dell'infanzia, della vita stessa. Giunta alla vecchiaia, salda il debito di gratitudine con questo libro (pubblicato in prima edizione nel 2001), che è sì la storia di Costa Gnocchi ma, allo stesso tempo, quella di un gruppo pionieristico di giovani donne sbarcato in quel territorio sconosciuto che, nel dopoguerra, erano il neonato e il bambino. Una vicenda appassionante che illumina per il coraggio, la tenacia, l'acume. Se Maria Montessori è stata la lente attraverso cui Grazia Honegger Fresco ha guardato i bambini, Adele Costa Gnocchi è stata la sua maestra. Da lei ha appreso la difficile arte dell'osservazione, l'approccio maieutico nella formazione, il piglio deciso e insieme affettuoso con i genitori. Da lei la convinzione che l'educazione non può che partire da una nascita e da una crescita rispettosa del bambino, in un ambiente calmo, con un'assenza di tensioni, nella libertà di scelta e di seguire i propri ritmi, con la presenza rassicurante di adulti non improvvisati. La speranza è che questo libro venga letto e riletto, soprattutto da chi, giovane come lo era Grazia nel 1947, inizia ora ad affacciarsi al mondo dell'educazione, perché nelle sue pagine è viva quella chiave di cui Adele Costa Gnocchi era sempre in cerca nelle persone che chiamava accanto a sé per portare avanti lo studio sulla lunga infanzia umana. Questa nuova edizione è a cura di Sara Honegger, Fulvio Honegger e Marcello Grifò.
In quest'opera, rimasta per lungo tempo inedita e ora per la prima volta pubblicata in questa edizione, Maria Montessori mostra come sia possibile organizzare per i bambini un contesto d'apprendimento in grado di introdurli e guidarli in maniera affascinante e vivace all'analisi grammaticale. La studiosa parte dalla considerazione che il bambino già possieda una propria grammatica "implicita", acquisita spontaneamente nel corso dello sviluppo linguistico, e che vada pertanto guidato lungo un processo di scoperta consapevole degli elementi strutturali e funzionali del linguaggio che egli già utilizza, offrendogli i mezzi perché possa realizzare il proprio processo di autoapprendimento. È sua convinzione che tale scoperta debba passare attraverso l'azione e il movimento, attraverso il coinvolgimento degli organi vocali, della vista e del tatto. La "Psicogrammatica" è pertanto costruita sulla diretta e insostituibile attività del bambino, è basata su un esercizio essenzialmente legato all'azione, agli oggetti, alla sperimentazione, portando all'attenzione dell'alunno un campo di esperienze vivace e attraente attraverso il quale egli acquista consapevolezza delle regole alla base della propria lingua.
Si tratta di una vicenda del passato oppure il pensiero e le esperienze della pedagogista italiana hanno continuato a vivere, costituendo modello e spunto per imprese scolastiche e pedagogiche che vanno ben oltre le Case dei Bambini cui il suo nome è soprattutto legato? La risposta è affermativa e si fonda su scritti inediti della stessa Montessori, su testimonianze di discepole, amici, studiosi di fenomeni formativi, personaggi di cultura, su resoconti di sue iniziative e realizzazioni e su documentazioni di "scuole" montessoriane sparse nel mondo e frequentate da allievi di varia età: da bimbi piccini ad adolescenti. Filo conduttore del volume sono le idee della pedagogista, scandite secondo un ordine evolutivo, colte e lette nella loro vitalità, presentate nelle variazioni progettuali e istituzionali che hanno suscitato. Sgombro da intenti agiografici e affidato a più voci, anche assai difformi, il volume, curato da Grazia Honegger Fresco che da anni, in nome di un approccio montessoriano arricchito da apporti diversi, forma educatori della prima e primissima infanzia, si propone come occasione per interrogarsi, partendo da un corpus ben identificabile di idee e di pratiche, sui rapporti tra proposta teorica e iniziativa pedagogica, fedeltà a un Maestro e vitalità di una dottrina in Italia nota attualmente solo a ristretti gruppi di insegnanti.