Il testo rappresenta il testamento spirituale che il cardinale lascia alla diocesi ambrosiana dopo ventidue anni di intenso servizio pastorale.
Il cardinale, ormai prossimo alla conclusione del suo mandato di pastore alla guida della diocesi di Milano, ha proseguito anche nel 2001 la sua instancabile attività. Lo si evince anche dalle numerose interviste rilasciate a periodici e quotidiani italiani e stranieri, tra cui quelle concesse L. Accattoli per il Corriere della Sera o a B. Révillon per il settimanale Panorama.
Egli ha affrontato questioni di grande attualità – come ad esempio la relazione sulla figura dello straniero nella Scrittura al convegno "Integralismo e integralismi" o la riflessione sulle problematiche della comunicazione all’incontro con i giornalisti per la festa di s. Francesco di Sales – spaziando dalla Chiesa alla Sacra Scruttura, dalla spiritualità presbiterale a quella della vita consacrata e laicale, dall’attenzione alla vita della città e alle sorti del mondo. Muove infatti dai drammatici interrogativi sollevati dagli attentati dell’11 settembre e dal successivo evolversi della crisi internazionale il discorso rivolto ai cittadini nella tradizionale occasione della vigilia di Sant’Ambrogio.
Note sull’autore
Carlo Maria Martini, gesuita, cardinale, da oltre vent’anni arcivescovo di Milano, è personalità di spicco nel panorama cattolico italiano e internazionale. Docente di critica testuale al Pontificio istituto biblico, è stato rettore dello stesso e della Pontificia Università Gregoriana. Ha fatto parte della Commissione interconfessionale che ha elaborato il testo critico del Nuovo Testamento. Dal 1980 le EDB pubblicano annualmente i testi dei suoi interventi pastorali (l’ultimo volume, relativo al 2000, porta il titolo Nel sabato del tempo), oltre a saggi di particolare rilievo come Per un’etica della pubblica amministrazione, 1992 (2a ed. accresciuta di Educare al servizio, 1987).
La parola, nella forma della narrativa, della prosa, del saggio e della poesia, correndo libera da una cultura a un'altra coinvolge il lettore in un gioco innocente di complicità, invitandolo ad affacciarsi su quell'ambito da cui la parola stessa è esclusa. Non è un libro che suscita un riso fragoroso e non è neppure una collezione di arguzie. Piuttosto, sulle ali leggere dell'ironia, ci accosta al Mistero con una lieta meraviglia che nulla toglie alla sua profondità e serietà.
Serie di note sull'accompagnamento spirituale tese a delineare gli atteggiamenti dello spirito richiesti perche maturi una sane e feconda relazione di accompagnamento.
È noto come nella scuola italiana sia molto elevata la percentuale di studenti che incorre in insuccessi scolastici nelle discipline matematiche. Le verifiche in queste materie generano forte ansia e i fallimenti hanno forti ricadute negative sull'autostima, anche in ragione del fatto che nella percezione sociale spesso l'essere bravo in matematica è associato all'essere intelligente. Dalla consapevolezza di questa situazione - emersa con ancora maggiore evidenza dopo l'adozione di prove di valutazione nazionali (INVALSI) - nasce "Aritmetica in pratica" che, focalizzandosi sui primi anni della scuola primaria (quando cioè si gettano le basi per una solida competenza matematica), propone metodi di insegnamento della matematica (ispirati alla didattica orientale e adattati al contesto italiano) applicati alla rappresentazione dei numeri e ai problemi, con decine di schede ed esercizi su: addizioni e sottrazioni con l'utilizzo dell'artefatto cannucce, problemi con variazione, tipica metodologia didattica cinese. Le rilevazioni OCSE-PISA hanno già da alcuni anni, infatti, registrato un indiscutibile vantaggio di Paesi dell'estremo oriente come Cina, Corea, Giappone e Singapore su quelli occidentali nelle prove di matematica: perché, allora, non imparare da loro? Attraverso esempi e percorsi operativi, opportunamente trasposti nella nella nostra cultura, gli autori illustrano modalità didattiche che ciascun insegnante può facilmente utilizzare e adattare alla propria classe.