Le fiabe sono un abbecedario antichissimo: insegnano a superare le paure esistenziali, a scoprire le soluzioni, ad affrontare i dilemmi che si pongono lungo il percorso della vita quotidiana; aiutano a scoprire le risorse personali che da sole indicano come procedere nel corso della vita, senza remare contro, senza forzare, facendo piuttosto maturare gli eventi. Anche fuori dall'ambito oncologico, questo lavoro può suggerire a quanti vivono una situazione di particolare complessità uno strumento per ritrovare la via della "saggezza" umana, capace di restituire sapore all'esistenza quotidiana.
Questa è la prima biografia di padre Theodossios Maria della Croce (al secolo Theodossios Sgourdelis, 1909-1989), scritta sulla base di testimonianze dirette.
Nato in Grecia in una famiglia di religione ortodossa, visse per un lungo periodo a Parigi dove svolse un’intensa attività nel campo della cultura e dell’arte prima della Seconda guerra mondiale. In seguito, entrato nella Chiesa cattolica, fondò la Fraternità della Santissima Vergine Maria ad Atene e poi a Roma. Fu ordinato sacerdote a Genova dal Cardinale Siri.
Padre Theodossios Maria della Croce visse sulla terra l’attesa del Regno, nel combattimento di ogni giorno perché la vera speranza non fosse profanata o coperta in lui e in quanti gli erano vicini. Aveva offerto la sua vita per la Verità.
Una antologia di interventi che il Card. Carlo Maria Martini ha dedicato ai Consacrati e alle Consacrate nel corso del suo lungo ministero pastorale. Nessuno può prevedere ciò che Dio sta facendo nascere attraverso le doglie della nostra travagliata storia contemporanea, tuttavia i religiosi sanno bene che cosa è chiesto loro di essere, come suggerisce il titolo del volume: Per amore, per voi, per sempre. Essere vite donate per il servizio dell’uomo, fraternamente radicate nell’amore di Cristo e capaci di una fede risplendente come lampada in una società talora confusa e dimentica dei valori essenziali.
Una magnífica guía para introducirnos en el mundo interior de uno de los grandes artistas de todos los tiempos. Tras un breve perfil biográfico, la autora analiza la genialidad del pintor para lograr que hablen, desde los frescos de la Sixtina, los diversos protagonistas de la historia entre Dios y los hombres.
Miguel Ángel pinta la misericordia divina mediante episodios que conmueven por su fuerza y su belleza, consciente de que su mensaje se dirige a la humanidad entera.
María Ángeles Vitoria nació en Alcoy (Alicante) y reside en Roma desde 1974. Es Licenciada en Biología y Teología Dogmática, Doctora en Filosofía y Master en Ciencias de la Educación. Actualmente es profesora de Filosofía de la ciencia en la Pontificia Universidad de la Santa Cruz, y miembro de la European Society for the Study of Science and Theology y de la International Network of Philosophers of Education. Experta en Rafael Sanzio y Miguel Ángel Buonarroti, ha pronunciado numerosas conferencias sobre los frescos de la capilla Sixtina.
Quella che sta cominciando non sarà per Guido una giornata come le altre. Arrivato in ufficio, nella casa editrice dove lavora come editor, lo attende una busta. Ma non è il solito aspirante scrittore in cerca di attenzione. Il tempo di leggere il mittente e il cuore di Guido ha un sussulto. Sergio Casagrande. Un nome che porta con sé le ferite di un passato sepolto. Il grande amico di infanzia, perso per sempre dopo un dramma terribile e mai dimenticato. Bastano le prime parole del libro per capire che le sorprese non sono finite: "Mercoledì mattina ho visto Guido" scrive Sergio. Sarà vero? Che Sergio l'abbia seguito? E da quanto tempo? Per scoprirlo non resta che immergersi nella lettura. E rendersi conto che, davvero, il romanzo parla di lui, di loro, dall'infanzia fino al presente. Per Guido comincia un viaggio nella memoria, in un tempo lontano, l'estate in cui nacque la sua amicizia con Sergio, nelle campagne del Friuli abitate dalle loro famiglie. I giri in motorino, la caccia alle rane, fino all'incidente che ha cambiato ogni cosa. D'improvviso però la narrazione dei ricordi si interrompe e il romanzo-nel-romanzo comincia a parlare di un dramma coniugale, una storia di infedeltà che apparentemente non ha legami con quanto raccontato fino a quel momento. E poi, con un altro salto, ci troviamo nel presente, intere settimane in cui Sergio pedina Guido, ne segue ogni mossa, scava negli angoli più in ombra della sua vita...
Con la clamorosa decisione di dimettersi, Benedetto XVI ha colto di sorpresa la Chiesa cattolica e il mondo. Eppure, a ben vedere, Joseph Ratzinger è stato fin dall'inizio il papa delle sorprese. Lo è stato già il primo giorno, quando, presentandosi come un "umile lavoratore nella vigna del Signore", ha dato di sé un'immagine ben diversa da quella, che gli era stata ritagliata addosso, di truce e inflessibile guardiano della retta dottrina. È stato, quello di Benedetto XVI, un pontificato pieno di spine, di momenti difficili, di incomprensioni. Tipico il caso della lectio magistralis di Ratisbona. Da molti considerata un passo falso di papa Benedetto a causa della dotta citazione, apparentemente anti-islamica, tratta dalle parole di un antico imperatore bizantino, fu invece il tentativo di enunciare una tesi centrale nel suo insegnamento, e cioè che tra la fede religiosa e la razionalità non c'è opposizione e che la fede, quando è autentica e quindi rivolta veramente a Dio, è in realtà espressione della razionalità umana. Non è la fede religiosa in quanto tale a essere nemica della razionalità, ma la fede fanatica, la fede incoerente, la fede messa al servizio della violenza. Ripercorrere il pontificato di Benedetto XVI fa bene alla mente. E permette di capire meglio i nodi culturali e spirituali del nostro tempo.
Questo studio si basa su fonti documentarie dell'Archivio di Stato di Roma e in parte anche dell'Archivio Segreto Vaticano. Protagonista è Pier Leone Ghezzi nella sua veste di pittore camerale e in virtù degli altri incarichi ottenuti dalla Camera Apostolica, nel corso della sua lunga vita. Al fine di ricomporre il contesto artistico e culturale romano della prima metà del Settecento si pubblicano anche documenti riguardanti artisti, lavori e personaggi dell'epoca. Nonostante la grave crisi finanziaria che colpì lo Stato Pontificio, con Clemente XI, Clemente XII e Benedetto XIV proseguirono i lavori di abbellimento artistico della città di Roma, che riuscì così a mantenere fino alla metà del secolo un ruolo predominante in Europa, attirando artisti, archeologi, musicisti e letterati.
Anna Maria Canopi è una delle maggiori figure della spiritualità di oggi, anche a livello internazionale. Badessa del monastero benedettino di clausura sull'isola di San Giulio, si guarda indietro e decide di raccontare la storia della sua vita e della sua vocazione: "la parola di Madre Canopi dall'oasi della memoria e da quell'oasi del suo presente che è il piccolo paradiso monastico sul lago d'Orta si rivolge all'umanità intera. Parla con amore e dolcezza ma anche con intensità e certezza a quella 'crisalide divina' che è racchiusa nel 'bozzolo del mistero'..." (Gianfranco Ravasi).
L'opera. Nell’anno del 500entenario del Principe, Gennaro M. Barbuto è autore di una nuova biografia politico-intellettuale di Machiavelli. Il Segretario desta interesse soprattutto nei periodi più drammatici e decisivi della storia europea moderna: dalle guerre di religione alla formazione dello Stato moderno, alla crisi rivoluzionaria e post-rivoluzionaria, al Risorgimento fino al tragico Novecento fra il ’14 e il ’45. Tanto più oggi la lettura di Machiavelli non può lasciare indifferenti, perché la sua intelligenza ha rischiarato aspetti inediti della politica con i quali è sempre necessario fare i conti. La sua idea è una ellissi fra conflitto (sociale, civile, politico, antropologico) e unità (religione come etica civile, armi proprie, leggi). Un polo non può stare senza l’altro: se prevale il conflitto c’è corruzione faziosa; se predomina la sola unità la politica perde la sua energia di sviluppo e di crescita e ristagna in una situazione propizia alla degenerazione. La politica machiavelliana è ricerca di un bene comune, che sia espresso in leggi, non a beneficio della singola parte, ma della res publica. Purché questo si avveri Machiavelli non si ritrae davanti alle ipotesi anche più drammatiche e rischiose, come la teorizzazione del principato.
La salvezza viene a volte in maniera inaspettata, in situazioni complesse sa trovare strade semplici e non troppo programmabili, si insinua nelle istituzioni e nei contesti di oggi ed entra in ogni casa che sappia accogliere davvero. Ci sono dei luoghi che sembrano impenetrabili, perduti, rovinati per sempre, inaccessibili
al Vangelo: abbiate fiducia, andate incontro al mondo contemporaneo, ha bisogno di voi e vi aspetta. Il figlio dell’uomo è venuto a cercare e salvare ciò che era perduto, non c’è niente di perduto che non possa essere salvato. Dunque con il coraggio e la fiducia di Gesù attraversate la città, non abbiate paura di essere i santi del nuovo millennio.
L'autore
Carlo Maria Martini (15 febbraio 1927 – 31 agosto 2012), gesuita e biblista, è stato vescovo di Milano dal 1979 al 2002. Unanimemente considerato voce tra le più ascoltate e seguite da cattolici e laici, nel 2002, dimessosi da ogni incarico, decide di ritirarsi a Gerusalemme per riprendere gli amati studi biblici, ma anche dall’antica capitale delle religioni ha fatto sentire con forza la sua voce. Ritornato in Italia per ragioni di salute, anche nella malattia non rinunciò mai a scuotere le coscienze con lucidità e intelligenza. Uomo del dialogo tra le religioni, autore di libri apprezzati in tutto il mondo, la sua cultura e i suoi studi non furono mai un pretesto per allontanarsi dal mondo ma gli permisero anzi di parlare alle folle e attirare moltissimi giovani. Protagonista della storia
della Chiesa e d’Italia, fu a lui che le Brigate Rosse consegnarono l’arsenale in segno di resa nel 1984. Alla sua morte oltre 150mila persone gli hanno reso omaggio in due giorni alla camera ardente allestita nel Duomo di Milano. Con Edizioni San Paolo nel 2012 ha pubblicato: Famiglie in esilio. Ferite, ritrovate, riconciliate; Incontro al Signore risorto. Il cuore dello spirito cristiano; Credo la vita eterna; Vi porto nel cuore.
È il 1933. Camille Galay, venticinque anni, arriva a Parigi. Ha lasciato Brooklyn, dove è cresciuta, e l'Alabama, dove ha fotografato i volti segnati dalla Grande depressione. È irrequieta. Non le basta essere la ricca erede del più grande biscottificio di Parigi per dare un senso alla propria vita. Non le basta nemmeno calarsi nei panni di un'operaia. Ha bisogno di scoprire le proprie radici, di ritrovare quel passato per cui la madre Gabrielle ha lottato tanto, l'amore fra i suoi genitori che l'orrore della Grande guerra ha quasi spazzato via. Ha bisogno dell'amicizia di Magda, della purezza e della solennità dei legami che si stringono da bambini. Ha bisogno di guardare al presente. Di nuovi incontri per realizzarsi, per comprendere il tempo in cui vive. Attorno a lei l'Europa freme. In preda a un'euforia alcolica, corre verso un nuovo conflitto mondiale. Ma c'è chi decide di non chiudere gli occhi. Chi alla follia nazista si oppone con intelligenza e umanità. Elise, libraia indipendente e cauta, Grete, attrice di cabaret e spietata osservatrice di una Germania accecata dalla gloria, Louvain, agente segreto con un'affascinante cicatrice sul labbro: le loro storie s'intrecciano a quella di Camille, coinvolti nella liberazione dell'unico ebreo che le nazioni si contendono, l'uomo che sta mettendo a punto la formula dell'acqua pesante, componente indispensabile per una nuova micidiale arma nucleare.