Ti regalerei giorni mai noiosi, ma vivaci e allegri liberi disvolazzare di ora in ora e da mattina a sera.Ti regalerei giorni dal sapore caldo, come quando, lontani, si pensa a casa...Ti regalerei giorni...
Destinatari
Per tutti.
Punti forti
Una simpatica idea regalo.
Un volume per costruire un attento e dettagliato profilo del Servizio scolastico in Italia, dall'Unificazione fino all'attuazione dell'autonomia scolastica. Nella parte generale si analizzano nodi strutturali: dal diritto all'istruzione al dettato costituzionale, dal concetto di autonomia alla descrizione dei poteri legislativi statali e regionali in materia di pubblica istruzione. La parte speciale, invece, presenta una preziosa ricognizione sull'amministrazione centrale e periferica, sulle scuole del primo e secondo ciclo e sui soggetti coinvolti nell'operatività della scuola. Una sintesi aggiornata, utile ai dirigenti scolastici e agli operatori del settore.
La prima biografia di san Carlo Borromeo scritta su misura dei ragazzi di oggi. Una storia avvincente, di un grande uomo, protagonista indiscusso della vita della Chiesa milanese e italiana, fondatore dei seminari, attento ai bisogni della gente, vicino ai più poveri della sua grande città. Un racconto scritto in modo semplice e accurato, che fa scoprire tutta l'attualità di questa figura. Età di lettura: da 10 anni.
L'Italia è un fatto, a prescindere dalle retoriche di oggi che la vorrebbero divisa o da dividere. A partire da questo dato ineludibile, Mario Isnenghi propone una storia dell'unità d'Italia attraverso la ricostruzione storica degli avvenimenti e il confronto con testi letterari e testimonianze di intellettuali, patrioti e politici che hanno partecipato alla costituzione della nazione e dibattuto sulle sue molteplici identità. Da Alessandro Manzoni a Berlusconi, dal mangiare italiano di Artusi alle inchieste di Mani Pulite, il volume unisce il rigore storico a una struttura espositiva basata sugli sguardi e le idee di chi ha vissuto i diversi momenti. Secondo Isnenghi «c'è una parola che sembra la più conveniente a definire la fase in cui viviamo e che intendo far mia per orientare alla scrittura e alla lettura. È la parola percezione. Questa parola difficile è diventata ultimamente una pacifica protagonista del lessico giornalistico e della cronaca d'ogni giorno. Nella realtà “virtuale” che ci penetra e ci avvolge, conta quello che uno “percepisce” non il fatto in se stesso, e sembra anzi grazioso far spallucce al “fatto in sé”. I fatti con cui a che fare sono - sarebbero - nostre percezioni. Viviamo come se veri fossero, quindi sono veri per noi, Se è così, allora è andata proprio in questo modo. Per “loro” - un buon numero di uomini e di donne, per diverse generazioni, fino a noi - l'Italia c'era, era vera, come spazio pubblico del loro anche individuale esserci e vivere. Racconterò questo, una storia dell'Italia via via percepita e raccontata nell'Otto e nel Novecento».
II volume intende affrontare le implicazioni didattiche e progettuali connesse a un approccio formativo per competenze. A partire dalla profonda rivisitazione dell'idea di scuola richiesta da una prospettiva centrata sulle competenze, si esaminano alcuni approcci didattici funzionali a un lavoro per competenze, mirando a proporre un modello orientato alla realizzazione di progetti didattici. Il testo può essere usato sia come approfondimento individuale sul tema, sia come materiale per l'autoformazione di gruppi di docenti o aspiranti insegnanti.
Tutto quello che la gente sa sul cosiddetto caso Moro, cioè sulla strage efferata della sua scorta in via Fani, la lunga prigionia dello statista democristiano e la sua sconvolgente morte, si basa in gran parte su una ricostruzione dei fatti frutto di un compromesso volto a formulare una «verità accettabile» sia per gli apparati dello Stato italiano, sia per gli stessi brigatisti. Tutto questo provocò un processo di rielaborazione, molto tortuoso ed ex post (durato oltre dieci anni, da quel tragico 1978 al 1990), su che cosa era veramente accaduto durante l'«Operazione Fritz», il nome in codice dell'«operazione Moro». E ancora oggi, a ben guardare, noi non sappiamo tutta la verità sulla morte di Aldo Moro. Le verità emerse dalla nuova Commissione d'inchiesta Moro 2 sono sconcertanti. Quattro anni di lavoro, migliaia di documenti desecretati degli archivi dei servizi segreti italiani, centinaia di nuove testimonianze, nuove prove della Polizia scientifica e dei RIS dei Carabinieri hanno rivelato molti nuovi, sorprendenti elementi. Qualche esempio. Moro guardò negli occhi chi gli sparava, non morì sul colpo, ma in modo atroce, dopo una lenta agonia. Il suo carceriere trovò rifugio da latitante in una palazzina dello IOR, la banca vaticana. L'omicidio ben difficilmente è potuto avvenire nel box di via Montalcini 8, così com'era nel 1978. Almeno 2 terroristi della Rote Armee Fraktion potevano essere in via Fani. Fu un imprenditore israeliano che fornì i 10 miliardi del riscatto consegnati a Paolo VI. Le fazioni palestinesi giocarono un pesante ruolo nella trattativa. Durante il sequestro passarono alle BR documenti top secret della NATO. Infine emerge uno scenario internazionale del delitto che i brigatisti hanno sempre negato. Purtroppo anche in molte rievocazioni in occasione dei quarant'anni del rapimento è stata riproposta la vecchia narrativa, messa a punto come un abito su misura. Allora, la sola «verità» dicibile, ma oggi del tutto insoddisfacente.
Larga parte dei testi riportati in questo volume datano del travagliato decennio "migrante" di padre David, a partire dal trasferimento obbligato a Firenze, nello storico "archicenobio" dei Servi alla ss. Annunziata. La raccolta è suddivisa in tre sezioni individuate da parole-chiave esprimenti motivazioni e interessi coltivati con passione da Turoldo, quali appunto l'attenzione alla liturgia, all'urgenza di una riforma di essa, anche estetica, dei linguaggi; la forza trainante delle ricorrenze che offrono spessore d'ispirazione e bellezza al "migrare dei giorni". La terza sezione infine sosta in maniera contemplativa sulla Vergine santa Maria, la "via della bellezza", riferimento molto amato da Turoldo, dato anche il suo legame con la prima tradizione dell'Ordine dei Servi di Maria, di cui era frate.
Queste pagine presentano, in forma integrale, una delle testimonianze più antiche e preziose di san Francesco. Si tratta della celebre Compilazione di Assisi, che racconta la vita del Poverello a partire dalla voce dei suoi primi compagni.
Uno straordinario viaggio attraverso le sue autentiche parole, le sue intenzioni, le sue scelte.
Che cosa si intende con il termine ‘postverità’? C’è chi lo utilizza per indicare una modalità di comunicare in cui i fatti oggettivi sono meno rilevanti rispetto alle emozioni e alle convinzioni. Altri lo usano per indicare informazioni volutamente e coscientemente false. Quel che è certo è che parlare di postverità coglie un cambiamento importante propiziato dai media almeno dagli anni ’90. Ormai da molto tempo, infatti, i reality show, i talent, la real tv hanno reso più debole l’idea di realtà e, conseguentemente, di verità. Realtà e finzione si sono intrecciate e spesso confuse, in una logica culturale che premia le emozioni e le identificazioni, non la messa alla prova e le competenze.
Nelle pagine della letteratura gialla si nasconde un eroe insospettabile e sfuggente: il detective bibliofilo. Esordisce nelle vesti di un raffi nato gentiluomo britannico con l’hobby delle indagini, diventa un elegante borghese americano che bada al sodo, assume le sembianze di investigatori privati al verde ma animati da nobilissimi ideali, si fa libraio a Parigi e cacciatore prezzolato di preziosi volumi in giro per l’Europa, riluttante e coltissimo inquisitore francescano, commissario di pubblica sicurezza votato ai libri per amore e infine ladro per passione e antiquario per copertura. Perché una figura non molto diffusa nella realtà infesta l’immaginario noir?
MARIO BAUDINO (1952), giornalista della “Stampa”, ha pubblicato romanzi e saggi, tra i quali ricordiamo Voci di guerra (Ponte alle Grazie 2001), Il mito che uccide (Longanesi 2004), Per amore o per ridere (Guanda 2008) e Il gran rifiuto (Longanesi 1991, ripreso da Passigli nel 2009).