Un libro sulle domande essenziali: l'amore, il sesso, il bene e il male, la difficoltà della vita, la felicità e la sofferenza.
La psicoanalisi permette al soggetto di parlare di ciò che non va: non per lamentarsi né per maledire, ma per "dirlo bene", perché del "patologico" una cosa è certa: è qualcosa che si dice male, che è male-detto dalla persona, non dalla società. La clinica psicoanalitica è dunque un punto di vista realistico dal quale incontrare e leggere la vita umana come esperienza di un soggetto: molte domande ne scaturiscono. Mario Binasco propone questo punto di vista radicale per valutare l'interesse della psicoanalisi per ogni antropologia, anche teologica.
Mario Melazzini, malato di SLA, è ormai da anni noto anche al grande pubblico per le sue battaglie per gli ammalati, perché siano messi nelle condizioni migliori possibili. Alla luce di quanto elaborato dall’Onu circa la disabilità, che introduce il concetto di “persona con disabilità” - disabilità che può toccare ogni persona – Melazzini ha portato la Regione Lombardia a elaborare un piano decennale d’Azione per le disabilità estremamente innovativo, sia per contenuti che per modalità.
Il volume, scritto da Mario Melazzini e Emma Neri, è un mix di racconti, testimonianze e interventi che hanno portato appunto ad elaborare coloro che hanno aiutato Melazzini nel suo compito.
“Nella camera di Daniele, arredata con un amore che i colori, il cestone di pupazzi, gli omini della Playmobil non bastano a descrivere, c’è un grande disegno appeso alla parete. Lo ha fatto Daniele: al centro, c’è lui, con una corona reale sulla testa. Intorno, la mamma e il babbo, le sorelle, la nonna. Perché Daniele è un bambino felice: ogni sua mossa comunica una gioia di vivere che incanta e stupisce. Daniele che alla sua famiglia dà molto più di quanto chieda: «Qualche volta ha un attimo di tristezza, ma il suo bello è che è sempre allegro» dice Paola. «Se è contento lui, non posso dire di essere triste io. Se è felice lui, possono esserlo tutti: questo è il grande insegnamento che ti danno bambini come lui e tanti altri che ho conosciuto»”.
Mario Melazzini è nato a Pavia il 10 agosto del 1958. Il 17 gennaio 2003 gli viene confermata la diagnosi di SLA, che lo obbliga ad affrontare un lungo percorso verso l’accettazione dei propri limiti e a raggiungere la consapevolezza che a volte può accadere che una malattia che mortifica e limita il corpo possa rappresentare una vera e propria medicina per chi deve forzatamente convivere con essa senza la possibilità di alternative.Tra i vari incarichi che ricopre ricordiamo quello di Presidente della Consulta Ministeriale delle Malattie NeuroMuscolari. Dall’aprile 2006 è Presidente Nazionale AISLA e dal novembre 2008 è Presidente di AriSLA. È autore di diverse pubblicazioni scientifiche. Per le Edizioni San Paolo ha pubblicato: Ma che cosa ho di diverso? Conversazioni sul dolore, la malattia e la vita (2009) e Io sono qui (2011).
Emma neri, giornalista professionista, critico cinematografico, ha lavorato al Sabato e in Rai. È autrice di filmati e saggi. Collabora con diverse testate, si occupa di comunicazione. Ha pubblicato Il Meeting. La storia e i testimoni (2004), Erano ridotti a desiderare l’officina. I ragazzi della riforma lombarda (2008), Lavorare è il miglior modo di imparare (2012).
A torto ritenuto un’epoca immobile, il Medioevo è fatto anche di viaggi. Per ragioni politiche e per lavoro, per pregare o per studiare: viaggiano re e mercanti, pellegrini e fuorilegge, chierici e giullari, emarginati e cavalieri erranti. E si naviga nei fiumi, nei laghi, nei canali, nei mari e nell’oceano. Ma che cosa significava mettersi per strada lasciando la propria casa alle spalle, come si viaggiava in concreto, quali erano le conoscenze e le fantasie geografiche, quali i paesi conosciuti, quale il rapporto con le genti straniere? Le fonti dell’epoca, che il libro fa parlare, ci consentono di osservare la gente del Medioevo in cammino, ce la raffigurano mentre attraversa paesi e continenti, mostrandoci i percorsi, le fatiche, le paure, le emozioni.
Gianni, diciassette anni, calciatore. Una famiglia in pezzi e le idee confuse, molto confuse. Di chiaro, nella sua testa, c'è solo il sogno di giocare in serie A. In attesa che si realizzi, Gianni subisce a denti stretti le piccole, quotidiane angherie del compagno di squadra Guido, tanti soldi e ancor più arroganza. Ma quando a Gianni viene offerta l'occasione di giocare in Irlanda, forse la sua grande occasione, Guido cambia faccia e, improvvisamente generoso, gli propone un'alternativa, una scorciatoia per il successo. Nel mondo del calcio, gli fa capire, i soldi fanno la differenza e la sua famiglia ne ha davvero. Gianni si fida, e finisce nella trappola del falso amico. Quando si rende conto dell'errore, a travolgerlo non sono le scelte sbagliate, ma un odio cieco, pronto a sacrificare i sogni pur di ottenere vendetta. Per ritrovare la rotta, Gianni deve ricominciare da capo, affidarsi a un allenatore che lo capisce come solo un amico farebbe, mettere a tacere la rabbia. Deve imparare a fare la cosa giusta. I prati e i cieli d'Irlanda, insieme agli occhi seri e profondi di Eileen, lo aiuteranno. Età di lettura: da 12 anni.
Le storie raccolte in questo libro sono vere. Raccontano di incontri, di volti, del vissuto e della vita, con le sue sofferenze, gioie, abbandoni e abbracci, sventure e riscatti di ragazzi e ragazze, bambini e giovani dalla "vita maledetta". Possono essere occasione di riflessione, di conversazione, di approfondimento intorno alla realtà degli ultimi: le domande cui rispondere in gruppo sono pensate come strumento per un lavoro serio in questa direzione. Al termine di ogni capitolo, una preghiera che è dialogo filiale con Dio sulla problematica trattata.
Edison Simons Quiroz (Panama 1934 - Parigi 2001) è stato un ardente poeta, traduttore (tra l'altro di René Char, Coleridge, Mallarmé) e pittore, oltre che uomo di notevole erudizione, appassionato interprete della tradizione sapienziale. È certamente su questo terreno che ha messo radici e si è nutrita l'"amicizia indelebile" con Maria Zambrano, iniziata nel 1977 con un suo pellegrinaggio verso la casa della filosofa in esilio, a La Pièce. Il motivo della visita di Simons consisteva nella richiesta di aiuto per poter arrivare alla pubblicazione dei sogni di Lucrecia de Leon, una figura di grande importanza per la cultura spagnola trattandosi di una giovane donna processata dall'Inquisizione all'acme della sua fama di "sognatrice", cioè di profetessa. Oltre al comune interesse per i sogni e il sognare, Maria Zambrano e Edison Simons si uniranno in stretta relazione intorno alla poesia, alle ricerche nel mare sterminato dell'erudizione compresa quella considerata esoterica, la più affascinante, che è ben documentata nella corrispondenza che presentiamo. Le lettere raccolte nel volume coprono il periodo dal 1977 al 1985 e comprendono un gruppo di lettere inedite, concesse da Rafael Tornero Alarcón, cugino e erede della filosofa. Completa il volume un testo scritto da Edison Simons per raccontare il primo incontro con Zambrano, il testo "Prima dell'occultamento. I mari" e il "Prologo" per l'edizione di Los sueños de Lucrecia de Leon, entrambi scritti dalla filosofa e tradotti per la prima volta in Italia.
Molti si sono avventurati nella rappresentazione storiografica degli avvenimenti successivi alla Crocifissione del Cristo: la richiesta del corpo al tiranno romano, il penoso rito della sepoltura, la meraviglia della resurrezione. Nessuno mai ha descritto tali avvenimenti scrutando nell'animo delle persone coinvolte: gli Apostoli, Nicodemo, Giuseppe D'Arimatea, Pilato. La narrazione è in "Dolce Stil Novo", il più nobile e raffinato linguaggio che la cultura letteraria italiana abbia mai prodotto.
«Grazie, Gesù, perché ci fai passare dalla solitudine all'amicizia. Insegnaci a seguirti, perché tutti sentano il tuo amore, perché nessuno sia lasciato solo e tutti vedano la luce di Pasqua, quando tu hai sconfitto la solitudine più grande, quella della morte. Per essere amico degli uomini, per sempre».
Con la sensibilità che lo contraddistingue, il vescovo di Bologna Matteo Maria Zuppi accompagna nel cammino sotto la Croce.
New York, 1933. Le gang criminali della città hanno prosperato all'epoca della Grande Depressione, ma con la fine del proibizionismo una guerra infuria tra i vari clan per il controllo degli affari. Per Vito Corleone nulla è più importante del futuro della propria famiglia. In particolare ha a cuore il maggiore dei suoi figli, Sonny. Vito vorrebbe che diventasse un onesto uomo d'affari, ma Sonny - 17 anni, irrequieto e impaziente - vuole altro: seguire le orme del padre e diventare parte del vero business di famiglia.
Pur narrando le vicende di San Francesco d’Assisi, questo libro non si può definire una biografia vera e propria. E neppure un romanzo. È il racconto che nasce dall’incontro dell’autore con una figura e un’esperienza che non cessa di interrogare le coscienze. Nel rigoroso rispetto della coerenza storica e attraverso il continuo riferimento alle fonti, di Francesco vengono presentati l’intensa umanità, il suo profondo senso dell’altro, le ragioni della scelta di stare dalla parte dei deboli e dei perdenti e di abbracciare la povertà radicale come condizione per stabilire un rapporto con le cose spogliandole del valore d’uso di cui sono state rivestite per ricollocarle all’interno del loro disegno originario. La decisione di Francesco di vivere nell’aderenza letterale alle parole del Vangelo è descritta come fattore di “disordine”, di contraddizione tra l’imperativo dell’amore, che è fonte di libertà. E la rigidità della regola, come forma cosciente di “nuova follia per il mondo”.
Questa edizione è arricchita da una prefazione di Massimo Fusarelli, coordinatore nazionale per la formazione e gli studi dei frati minori.
Mario Bertin
È stato direttore editoriale di Città Aperta Edizioni. Ha pubblicato, tra gli altri, E decise di chiamarsi Joao (Ed. Gruppo Abete, 1996) e Salmo (Servitium, Sotto il Monte, 2001).
"I commenti al Vangelo di don Mario Colavita ci aiutano a cogliere, attraverso l'ascolto della parola, il significato vero dell'attesa dell'incontro con il Signore. Come la donna di Samaria, tutti noi abbiamo tra le mani un'anfora vuota; ci troviamo nei pressi di un pozzo e siamo in attesa: abbiamo desiderio, speranza di trovare una risposta vera, la sola che può dare senso e significato pieno alla nostra vita. A volte, la nostra è una ricerca affannosa, confusa. La nostra anfora ci pesa, è fatica tenerla vuota; è ancora più faticoso, per alcuni versi, riempirla con l'acqua del pozzo. La donna, l'anfora, il pozzo: è fatto di persone, oggetti, luoghi, il nostro pellegrinaggio terreno verso la Gerusalemme celeste. Ripercorrere i tempi liturgici, nei commenti al Vangelo, è ascoltare la parola di Dio per assumere il suo pensiero e rispondere all'amore con cui per primo ci ha amati; è ritrovare quell'incontro che non inganna, che non delude. È ritrovare il luogo di un appuntamento che cambia la vita, un volto che illumina la strada, una parola che riempie di acqua pura la nostra anfora." (Dalla Presentazione di Fabio Zavattaro)
Maria, oggi come ieri, è una stella che precede Cristo “sole di giustizia”, è la sorgente nascosta di ogni rinnovamento della Chiesa. Maria ci ricorda, senza sosta, la nostra felicità di essere figli di Dio, scelti, amati, salvati da lui. Questo libro, scritto con una lingua semplice e accessibile, è un invito a guardare a Maria come modello per arrivare a Gesù. Nella convinzione che più amiamo Maria più ci lasciamo educare da lei, le permettiamo, cioè, di realizzare l’opera dello Spirito Santo in noi. Marie-Dominique Philippe tenta, attraverso questo libro, di accostarsi al mistero di Maria, di seguirla nelle sfide imposte dalla nostra epoca, di approfondire alcuni aspetti del suo pellegrinaggio, in particolare il mistero della Croce e l’Assunzione.