
"A cena con Nerone" propone un'immersione nella cucina repubblicana e imperiale, sia con una scelta di passi letterari, sia con autentiche ricette ricavate dalle opere di Catone, Columella e, soprattutto, da Apicio, sotto il cui nome ci è giunto il più famoso corpus gastronomico.
L'opera d'arte "è una cosa concreta e tuttavia scaturita dal più eletto livello della dimensione del pensiero creativo. Il più deciso nemico della concezione dell'arte quale orpello o ornamento inutile se non nocivo e dispersivo è lo storico dell'arte". Il titolo che porta questo agile viaggio nell'attività di chi produsse arte, da Giotto a Caravaggio, mette volutamente l'enfasi sulla parola "mestiere". La storia che qui si intende fare è infatti quella dell'evoluzione del lavoro dell'artista, nella fabbricazione del capolavoro che "nasce sempre, dalla preistoria ad oggi, con una finalità specifica, che può essere, di volta in volta, di carattere pratico, simbolico, allegorico, economico, filosofico, decorativo"; in una formidabile galleria di personaggi grandissimi e di moltissimi dimenticati: dove cioè meglio sono rintracciabili contesti e circostanze, abitudini e tecniche, culture e ambienti, condizioni psicologiche, posizioni religiose e politiche. E l'arco temporale scelto è quello dall'Umanesimo e dal Rinascimento fino alla fine del Seicento, l'epoca in cui, dimostra l'autore, l'unità tra la competenza tecnica e la sostanza espressiva caratterizzava tipicamente e meravigliosamente il mestiere dell'artista. L'analisi di Claudio Strinati, nel modo colloquiale in cui si svolge, insegue dunque lo spostarsi di un punto di equilibrio o di sintesi. Quello tra l'efficacia pratica e la finalità da un lato; e dall'altro l'idea di verità e di bellezza che un'arte incarna...
La caduta del Muro di Berlino è diventata il simbolo della libertà riconquistata dai popoli dell'Europa centro-orientale sottoposti all'egemonia sovietica alla fine della seconda guerra mondiale. Per i cristiani dell'Est si aprì allora un'era nuova di libertà e di rinascita dopo una lunga stagione di prove. Ogni Paese viveva una situazione diversa e diverse erano le strategie proposte per assicurare la vita delle rispettive Chiese. "C'era chi riteneva di non poter trattare con l'oppressore e proponeva di ritornare nelle catacombe, in attesa di tempi migliori", ricorda il cardinale Sodano. "Però c'era anche chi proponeva che per aiutare gli incarcerati si dovesse trattare con il carceriere". Attraverso le testimonianze di alcuni protagonisti, il volume ripercorre la transizione dal comunismo alla situazione odierna e coglie un fermento sotterraneo nato ben prima del 1989 e della caduta del Muro. Prefazione del card. Angelo Sodano. Introduzione di mons. Antonio Mennini.
Barry Strauss è Professor of Humanity and Classics alla Cornell University, dove dirige il Peace Studies Program. Ha vissuto e studiato in Grecia, Germania e Israele e ha preso parte a molte spedizioni archeologiche. È autore, co-autore, curatore di numerose pubblicazioni e collaboratore di importanti testate giornalistiche. È Heinrich Schliemann Fellow all'American School of Classical Studies di Atene ed è stato insignito del Cornell's Clark Award per l'insegnamento. Questo libro sulla battaglia di Salamina è il primo tradotto in italiano.
Barry Strauss è Professor of Humanity and Classics alla Cornell University, dove dirige il Peace Studies Program. Ha vissuto e studiato in Grecia, Germania e Israele e ha preso parte a molte spedizioni archeologiche. È autore, co-autore, curatore di numerose pubblicazioni e collaboratore di importanti testate giornalistiche. È Heinrich Schliemann Fellow all'American School of Classical Studies di Atene ed è stato insignito del Cornell's Clark Award per l'insegnamento. Questo libro sulla battaglia di Salamina è il primo tradotto in italiano.