
Altro che “femminino sacro” (il Codice Da Vinci)! Ecco perché nasce il mito del “Santo Graal”!
Nel 1182 o 83, Chrétien di Troyes scrive Perceval le Gallois o Il Racconto del Graal, su commissione del conte delle Fiandre, Filippo di Alsazia. Dopo il 1215, una seconda ondata offre altri due Seguiti e l’immenso corpus del Lancillotto-Graal che, sul piano del contenuto spirituale, culmina intorno al 1225 con La ricerca del Santo Graal.
Il dato importante sta nel fatto che tutto il ciclo nasce e cresce contemporaneamente alla preparazione e lo svolgimento della crociata contro gli albigesi, cioè la lunga guerra suscitata dal papato romano per sradicare dalla regione della Linguadoca l’eresia catara.
La domanda cruciale che sta alla base del lavoro dell’autore di questo splendido saggio storico è: perché il ciclo del Graal si è sviluppato proprio nel tempo in cui la Chiesa mobilitava le coscienze contro la grande eresia dualista del catarismo?
Il libro cerca di rispondere a questo quesito con una grande attenzione alle fonti storiche e attraverso un linguaggio chiaro e accessibile.
Michel Roquebert, Gran Premio di Storia de l’Académie française, laureato presso l’Académiedes Jeux Floraxe diLanguedoc , è molto conosciuto in campo storico. Ha pubblicato per Perrin una monumentale storia del catarismo, dal 1970 al 1999:Les Catharism, de la chute de Montségure aux cerniere bmcher. Per San Paolo ha pubblicato: I Catari (29G5), 2003; San Domenico (92B45), 2005.
Le figure di Zwingli e di Calvino che in Svizzera e a Strasburgo hanno riformato" il riformatore Lutero. " Nel periodo che segui all'azione riformatrice di Lutero in Germania, altri personaggi seguirono il suo esempio. Alcuni di questi riformatori trovarono fertile terreno per la loro opera nel territorio dell'attuale Svizzera e a Strasburgo. Tra essi i piu importanti furono Ulrich Zwingli, che opero a Zurigo e che mori combattendo; e Giovanni Calvino che a Ginevra avvio un interessante esperimento di governo teocratico riformista. Breve esposizione delle liturgie utilizzate nelle Chiese Riformate.
Questo libro intende affrancare il bizantinismo dalla mistificazione e dal luogo comune, proponendosi di far emergere il senso del millenario esperimento di Bisanzio nella storia dell'idea di Stato. I documenti dell'esperienza statale di Bisanzio sono un inestimabile vademecum di cultura politica. E la lunga ombra di Bisanzio continua ad estendersi sulle vicende contemporanee. Le zone d'incandescenza e le faglie d'attrito del nuovo secolo, dal Balcani al Mar Nero, dal Caucaso al Kurdistan, appartengono, non a caso, al territorio che dall'impero multietnico della Seconda Roma passò a quello della Terza Roma, Mosca.
Le voci di centocinquanta testimoni, tra poeti, viaggiatori, filosofi, esploratori, eruditi, pellegrini, avventurieri di ogni nazionalità ed epoca, accostate come in un mosaico variegato e scintillante, compongono l'eterno «romanzo» di Costantinopoli. Da Procopio a Le Corbusier, da Paolo Silenziario a Mandel'stam, da Psello a Dos Passos, da Anna Comnena a Flaubert, da Ibn Battuta a Gide, da Gilles a Loti, da Grelot a Melville, da Andersen a Cocteau, da Chateaubriand a Fermor, da De Amicis a Mark Twain, da Byron a Yeats, da Nerval a Pamuk, narrazioni e descrizioni si snodano attraverso la Roma d'Oriente in dieci percorsi: un inconsueto itinerario topografico che è anche un viaggio nel tempo e nei segreti di un'eredità storica, artistica e culturale, quella bizantina. Ogni percorso è illustrato da una mappa-itinerario e da un'introduzione scientifico-narrativa ai monumenti e ai luoghi, che fornisce anche indicazioni precise per rintracciarli nel «labirinto» dell'antica Città. Un breve apparato di note, un'indispensabile quanto aggiornata bibliografia e un supplemento biografico con i profili di tutti gli autori convocati completano il volume, corredato inoltre da piú di centocinquanta immagini tra disegni, incisioni, foto d'epoca e mappe.
«L'intera nottata era stata tempestosa, con scrosci di pioggia. All'alba il sole lottava con le nuvole e la nebbia. Dietro di noi il Mar di Marmara sollevava spumeggianti onde verde scuro. Ma davanti a noi, come una Venezia costruita dalla fantasia, potevamo vedere la grande Costantinopoli».
Hans C. Andersen
«La statua di Atena si elevava su una colonna nel Foro di Costantino a un'altezza di quasi trenta piedi e indossava una veste di bronzo. Sul capo incombeva un cimiero alto e terribile. I riccioli che ricadevano dalla fronte erano raccolti in una crocchia sulla nuca. La mano sinistra sollevava un lembo della veste, l'altra era protesa verso sud».
Niceta Coniata
«Con che grazia si disgrega la vostra bellezza! La lebbra che rode i vostri mosaici imita le venature del marmo che li incornicia.
Li si vede apparire come correnti d'aria, frammenti di figure, mani, le vesti volanti. E questa vergine drappeggiata di polvere di carbone, e questa polvere d'oro delle cupole, e questa colla d'oro in cui i vostri angeli impigliano le ali».
Jean Cocteau
«Santa Sofia è una collina informe di pietre accumulate e sormontate da una cupola, che brilla al sole come un mare di piombo».
Alphonse de Lamartine
Il dibattito fra gli economisti, strettamente intrecciato con la politica, ha accompagnato lo sviluppo delle società umane e ha orientato le opinioni della gente influenzando scelte importanti, talvolta cruciali. In questo volume Alessandro Roncaglia ricostruisce la storia del pensiero economico. Da Smith a Ricardo, da Marx a Keynes, da Schumpeter alle più sofisticate teorie contemporanee, il racconto intreccia l'analisi con la concreta realtà economica, rendendo evidente lo stretto e al tempo stesso complesso rapporto tra i due livelli.
Lo storico Marco Cimmino scrive nell'introduzione al volume: "In questo libro non si spiega la catastrofe di Caporetto: innanzi tutto perché, per chi lo ha scritto, non si è trattato di una catastrofe, bensì di un successo, e poi perché a Rommel non interessavano le spiegazioni strategiche né la filosofia della guerra, come a uno storico o a un polemologo. Quel che, evidentemente, spinse Rommel a scrivere questo libro fu il desiderio di mantenere vivo il ricordo di una grande impresa: cristallizzarlo e, soprattutto, renderlo esemplare, farne uno strumento di emulazione e di apprendimento. Non bisogna mai dimenticare che, nel 1937, anno in cui vide la luce la prima edizione di "Fanteria all'attacco", Rommel insegnava alla scuola di guerra di Potsdam: la cattedrale del prussianesimo. Egli era una sorta di leggenda per i giovani ufficiali: a sua volta il più giovane Pour le Mérite della fanteria tedesca nella Grande Guerra. Va da sé che il suo libro fosse visto come una sorta di vangelo laico per i futuri eroi della Germania".
Nessuno voleva una guerra fredda, nessuno l'aveva pianificata e nessuno dei protagonisti l'aveva davvero prevista, per lo meno nelle forme rigide che poi assunse. Ciò che si andava delineando nei mesi conclusivi della Seconda guerra mondiale era un'inedita geografìa di potenza in cui Stati Uniti e Unione Sovietica primeggiavano... Gli assunti ideologici e i paradigmi culturali dei protagonisti ebbero un ruolo determinante: additavano la direzione in cui ciascuno intendeva procedere, ed erano le lenti attraverso cui si giudicavano le mosse altrui, si tentava di indovinare le possibili concatenazioni di eventi futuri, si soppesavano i pericoli evidenti o potenziali. L'URSS di Stalin non poteva concepire la coesistenza internazionale se non in chiave intrinsecamente conflittuale, il governo degli Stati Uniti, insieme a larga parte delle élite europee, si convinse che una ferma contrapposizione ai sovietici fosse la via più efficace, e meno pericolosa, per promuovere interessi, ideali e identità di una coalizione occidentale che prese a definirsi come "mondo libero". Fu allora che la guerra fredda prese forma.
"Pubblicista illuminato" e uomo d'affari, negli anni che precedono il 1848 Cavour raggiunge i livelli più elevati della sua attività di scrittore liberale e ottiene, al tempo stesso, risultati di grandissimo rilievo come pioniere dell'agricoltura moderna a Leri. Nel 1848-1849 si batte contro il rischio di uno sviluppo radicale della rivoluzione democratica in Italia. Ma la direzione del "Risorgimento", l'ingresso nel nuovo Parlamento subalpino e l'occasione di sperimentare in concreto le sue estese competenze finanziarie ne accrescono sempre più l'autorità. Tra i maggiori fautori delle leggi Siccardi, entra al governo come ministro dell'Agricoltura e commercio e poi delle Finanze, realizzando riforme doganali che pongono il Piemonte all'avanguardia del liberismo economico nel continente. Con il "connubio" nasce quel nuovo partito liberale alla cui testa lo statista ascende, nel novembre 1852, alla guida del governo. L'energica politica di riforme attuata dal suo ministero provoca crescenti resistenze conservatrici, che sembrano preludere alla cessazione dell'esperimento liberale. Alla fine del 1854 lo scontro fra la corona e il movimento liberale è ormai alle porte.