
«In nome della mia ormai pluridecennale consuetudine con le piante, ho immaginato che queste care compagne di viaggio, come genitori premurosi, dopo averci reso possibile vivere, vengano a soccorrerci osservando la nostra incapacità a garantirci la sopravvivenza. Come? Suggerendoci una vera e propria costituzione su cui costruire il nostro futuro di esseri rispettosi della Terra e degli altri esseri viventi. Sono otto gli articoli della costituzione della Nazione delle Piante, come otto sono i fondamentali pilastri su cui si regge la vita delle piante, e dunque la vita degli esseri viventi tutti.»
«L'antologia dei più importanti lavori pubblicati in campo astronomico tra il 1900 e il 1975 contiene ben sei articoli di Eddington contro i quattro di Einstein e Hubble. Nessuno lo supera e nessuno lo eguaglia» (Patrizia Caraveo, astrofisica italiana). Ma oltre che un grande fisico e un maestro, Eddington fu, come tutti i geni, anche un uomo sensibile al fascino della speculazione filosofica e teologica. Questa meditazione che ci ha lasciato, La Scienza e il mondo invisibile, ne è un saggio d'inossidabile attualità, che si colloca nel solco di una storia più ampia, spesso sconosciuta se non deliberatamente trascurata, che passa da giganti della scienza come Newton, Kelvin, Faraday e che a Eddington fa dire: «Per quanto mi riguarda non ho dubbi, riesco a sentire il pensiero di Dio».
L'intelligenza artificiale non appartiene più a un futuro fantascientifico: è già qui, e sta cambiando il mondo uno smartphone alla volta. I medici la usano per diagnosticare i tumori; gli scienziati, per fare nuove scoperte in fisica e neuroscienze. Aziende e semplici appassionati la sperimentano in mille modi diversi: per rilevare fughe di gas, predire epidemie, salvare le api dall'estinzione. Eppure, quando si parla di IA, di solito è per risvegliare paure e alimentare inquietudini, che di volta in volta assumono le malvagie sembianze dei Borg di "Star Trek", di HAL9000 in "2001: Odissea nello spazio", o di colossi digitali avidi di informazioni su di noi come Google o Amazon. Secondo Nick Polson e James Scott, non può essere la paura, ma la curiosità, ad aiutarci a capire concretamente che cos'è l'IA, e soprattutto come funziona. Come impara un'automobile a guidare da sola? Come riesce Alexa a capire quello che le diciamo? Come fa Facebook a riconoscere i volti dei nostri amici, e Netflix a suggerirci serie tv così azzeccate? Attraverso le storie di sette scienziati geniali, "Numeri intelligenti" racconta le meraviglie del pensiero che si nascondono dietro l'IA e i meccanismi matematici che la muovono: scopriamo così che una materia considerata spesso astrusa e inaccessibile si basa in realtà su un pugno di idee matematiche sorprendentemente semplici, nate non nella Silicon Valley dei millennials, ma dalle intuizioni straordinarie di uomini e donne vissuti a volte secoli fa, che non potevano immaginare le immense opportunità della rivoluzione tecnologica che stiamo vivendo. Una rivoluzione che è solo all'inizio: c'è una moltitudine di problemi in attesa di buone soluzioni, e per trovarle è necessaria un'alleanza coraggiosa e consapevole tra la creatività umana e la potenza di calcolo dei supercomputer. Con e-book scaricabile fino al 30 giugno 2019.
Quando, nel 2011, viene sottoposto a risonanza magnetica funzionale presso il Brain and Mind Institute della Western University, in Ontario, Scott è ritenuto privo di coscienza da ormai dodici anni. Un terribile incidente d'auto lo ha ridotto in stato vegetativo, e nessuno, a parte i suoi genitori, lo considera cosciente. Eppure, nel momento in cui il neuroscienziato Adrian Owen gli chiede di immaginare di giocare a tennis o di muoversi nella sua casa, il suo cervello esplode in una miriade di colori, dimostrando così di essere vigile. Scott è uno fra i pazienti con gravi lesioni al cervello, vittime di traumi o malattie, con i quali Owen è riuscito a stabilire un contatto e che, in alcuni casi, sono usciti dalla cosiddetta «zona grigia», tra la piena consapevolezza e la morte cerebrale. Collaborando con team di ricerca in Inghilterra e in Canada, negli ultimi vent'anni lo scienziato ha trasformato un'idea vaga, un'intuizione, nel fulcro di una tecnica di valutazione cognitiva che punta a svelare la struttura stessa della nostra coscienza. Utilizzando tecnologie di monitoraggio e scanning cerebrale e gli approcci della neuropsicologia, Owen ha messo a punto una serie di esperimenti per mappare l'attività del cervello di pazienti non fisicamente responsivi, in cerca di segni certi della loro consapevolezza. "Nella zona grigia" è il racconto di questa avventura, un percorso in cui esperienza professionale e storia personale si intrecciano, portando lo scienziato a misurarsi con il caso e la fortuna, i limiti di strutture e finanziamenti, l'attenzione dei media, lo scetticismo dei colleghi, le speranze e le sofferenze dei familiari dei pazienti e, soprattutto, l'irriducibile unicità di ogni singolo caso, di ogni persona. Da una posizione dichiaratamente atea, Owen affronta questioni cruciali sul significato dell'essere umano, sollevando interrogativi che riguardano tutti noi e coinvolgono il diritto, la filosofia, l'etica e la religione. Cosa significa «stato vegetativo»? Perché si entra nella «zona grigia»? A quale livello di funzionamento cerebrale si è coscienti? Cosa desidera chi resta intrappolato nel proprio corpo: vivere o morire? Chi ha diritto di decidere di «staccare la spina»? E perché solo alcuni ritornano dal «regno dei morti»? In un nuovo dialogo fra ricerca pura e cura terapeutica, fra scienza e tecnologia, le neuroscienze cognitive ci avvicinano alla comprensione del cervello, della coscienza e dei problemi legati a malattie neurodegenerative come Parkinson e Alzheimer, prospettando un futuro in cui sarà possibile comunicare da mente a mente.
L'immunologo Attilio Speciani sfata i luoghi comuni sulle cosiddette "intolleranze alimentari" e guida il lettore a un rapporto sano e corretto con il cibo. Colite, emicrania, alterazioni ormonali, artrite, malattie autoimmuni, squilibri del metabolismo e tanti altri disturbi, dai più comuni fino alle malattie più severe, sono spesso correlati al tipo di alimentazione. È molto forte la convinzione che esista uno stretto rapporto tra cibo e malattia, e l'immunologia moderna ha trasformato questi sospetti, talvolta espressi in modo inadeguato, in fatti accertati e documentati da evidenze scientifiche. Ha potuto così ridimensionare molti falsi miti sulle "intolleranze", nel rispetto di una relazione amichevole con il cibo che è la fonte primaria dell'energia per ogni essere vivente. Quando il naturale e fisiologico rapporto con il cibo si altera, per eccessi alimentari o per la ripetuta introduzione di un cibo, si generano segnali infiammatori misurabili che inducono e mantengono molte malattie. Questo libro aiuta a capire perché le intolleranze alimentari sono "il passato", spiegando il nuovo paradigma scientifico e pratico che descrive la relazione con l'infiammazione da cibo e il rapporto corretto con la nutrizione. Le ricerche più recenti spiegano che l'infiammazione correlata al cibo dipende sia dal tipo di alimento utilizzato, sia dalla relazione con gli zuccheri, sia dal modo in cui si combinano gli alimenti e dal "timing" della loro assunzione. In questo testo, sono descritte in modo organico e documentato le tre vie dell'infiammazione da cibo e le loro interazioni, spiegando come misurarle e controllarle, per conquistare e mantenere benessere e salute.
Che cos'è il dolore? Dove si situa? È uguale nelle femmine e nei maschi? È presente negli animali? Il libro risponde a queste e alle altre domande che riguardano l'esperienza negativa di certo più comune provata da tutti svariate volte nella vita. Al contempo il dolore rimane però un enigma difficile da comprendere a fondo, poiché rappresenta un vissuto personale che appartiene solo alla sfera privata. Il fattore fondamentale è che esso non è mai uguale: chi sta leggendo queste righe lo percepisce differentemente da qualsiasi altro individuo, e in questo preciso istante lo percepisce in maniera totalmente diversa rispetto a qualsiasi altro momento della propria esistenza. I dieci punti chiave del testo permetteranno al lettore non addetto ai lavori di cogliere le mille sfaccettature del dolore, i suoi meccanismi, le influenze psicologiche e sociali, la sua misurazione, il suo trattamento, nonché le armi oggi a disposizione per capirlo e sconfiggerlo.
L’erboristeria, come la intendiamo nei nostri Conventi, è più di una disciplina, diremmo quasi l’applicazione del rispetto verso il Creato dal quale, nell’arco di diversi secoli, abbiamo appreso a raccogliere, conservare e utilizzare le piante per la salvaguardia del nostro corpo e della nostra salute. Quindi una guida redatta con esperienza ultracentenaria che spiega le proprietà terapeutiche di erbe e piante officinali (finanche ortaggi) e indica in modo semplice ed efficace come sfruttarle al meglio per il nostro benessere fisico e mentale. La descrizione di ciascun soggetto è accompagnata da un disegno artistico con il quale si impara a distinguerne le caratteristiche.
Oltre 500 pagine stampate a colori, rilegate in cartonato ricoperto in Imitlin verde inglese e sovraimpressioni in oro.
La storia della scienza offre una prospettiva unica da cui osservare alcune delle sfide intellettuali più ambiziose degli ultimi cinque secoli. Rilevando l'intreccio tra scienza, istruzione e sviluppo, può anche aiutarci a capire come utilizzare meglio la scienza e la tecnica di oggi. Il libro offre al lettore un primo sguardo sulla storia della scienza, proponendo una guida rapida ai classici del settore e alcune riflessioni sui rapporti attuali tra scienza e società.
L'Italia ha una straordinaria storia anche dal punto di vista naturale e paesaggistico. Questo libro ne descrive la varietà e ne segue le infinite modificazioni a partire dall'ultima glaciazione otto millenni prima dell'era cristiana per poi percorrere le vicende dell'interazione tra uomo e natura fino al nostri giorni. In ogni epoca, da quella romana al Medioevo, al Rinascimento all'avvento dell'industria, l'uomo ha infatti stabilito un diverso rapporto con il paesaggio. Riccamente illustrato, attento al dettaglio, suggestivo e significativo, ma capace di costruire un quadro globale, questo volume ci restituisce il fascino di una storia che ci riguarda profondamente, ma che conosciamo poco.
Possiamo “trovare” la coscienza nel cervello? In che modo i processi neuronali si riferiscono alla nostra esperienza di un senso d’identità personale? Dove finisce il cervello e inizia la mente?
Secondo Northoff, investigando la coscienza attraverso la sua assenza – nelle persone in stati vegetativi –, possiamo sviluppare un modello per comprenderne la presenza in una persona sana e attiva. Per esempio, prendendo in esame il riconoscimento di sé, distorto nei pazienti con disturbi psichiatrici come la schizofrenia, possiamo iniziare a capire come l’esperienza del “Sé” si consolidi in un cervello stabile.
Adottando un approccio integrato, il libro mostra come le intuizioni provenienti dalle neuroscienze possono essere applicate alle domande filosofiche sulla coscienza e sulla mente umana.
Tutti noi sappiamo che i nostri cani provano emozioni: impazziscono di gioia al nostro ritorno e appaiono terrorizzati durante i temporali. li consideriamo intelligenti, perché sono in grado di capire il significato delle situazioni quotidiane e straordinarie e di trovare soluzioni ai drammi della vita, come scappare da un cancello o scovare il sacchetto dei biscotti. Inoltre, se abbiamo avuto la fortuna di trascorrere qualche tempo con un cane, sappiamo che non è rimasto identico e prevedibile, ma anzi ha cambiato il suo modo di interpretare la realtà, grazie alle esperienze che ha fatto e alle relazioni che ha costruito con le persone e gli altri animali. Ecco: la personalità è definita come un sistema emotivo e cognitivo che si sviluppa, funziona e si modifica attraverso le interazioni con l'ambiente. Anche il nostro cane dunque, può, da definizione, rivendicare una propria peculiare personalità. Capire la personalità di un cane è fondamentale per comprendere le origini di alcuni suoi comportamenti e per cercare il modo di farlo felice, e le motivazioni di razza, cioè quello che il cane si aspetta dal mondo e cosa cerca nel mondo, sono uno strumento nuovo e decisivo per imparare a farlo.