
I fallimenti nella mentalizzazione determinano disregolazione emotiva, impulsività, comportamenti violenti e autodistruttivi. Questa guida pratica al trattamento dei disturbi di personalità basato sulla mentalizzazione (Mentalization-Based Treatment - MBT) offre un modello per la comprensione del disturbo borderline e del disturbo antisociale di personalità. Il volume guida il clinico attraverso la struttura del trattamento e spiega come illustrare ai pazienti il modello teorico della mentalizzazione per aiutarli a dare senso ai propri sintomi. Descrive inoltre le caratteristiche del processo terapeutico, volto a stabilire una capacità di mentalizzazione più coerente. Il manuale offre infine strumenti per affrontare le difficoltà di mentalizzazione che si riscontrano nelle famiglie e nei sistemi sociali, dando indicazioni utili anche per i familiari e le persone più vicine al paziente, che spesso non vengono adeguatamente coinvolti nel trattamento.
"Il ricercatore, nel suo sforzo di esprimere matematicamente le leggi fondamentali della Natura, deve mirare soprattutto alla bellezza?" Così scrive il grande fisico teorico Paul Dirac, le cui riflessioni sono raccolte qui per la prima volta. Il principio di bellezza matematica svolge secondo Dirac una duplice funzione. Nel contesto della scoperta, la bellezza determina la direzione della ricerca, nel contesto della giustificazione - ed è questa la, tesi più forte -, la bellezza è la qualità che permette di giudicare una teoria, più ancora dell'accordo con le osservazioni. Nella sua scienza, Dirac usò con impareggiabile efficacia il criterio di bellezza come un modo per trovare la verità.
Il volume raccoglie insieme due opere tra le più note del grande scienziato: l'eccezionale scoperta che apriva alla scienza nuovi orizzonti di ricerca e sperimentazione verso rivoluzionarie creazioni e i dubbi, gli interrogativi, i pensieri dell'uomo che ha dato nuove leggi fisiche all'universo, non solo sul modo di concepire lo spazio e il tempo, ma sull'alternativa tra progresso e autodistruzione che oggi si pone ai popoli della terra. Due opere per conoscere Einstein: lo scienziato che ha rivoluzionato la nostra idea del tempo e dello spazio, l'uomo dal grande impegno civile, preoccupato per le sorti dell'umanità.
"L'universo è una struttura unitaria vivente". Il significato di questa affermazione viene precisato ed i suoi limiti discussi. Le basi di questa idea sono state poste da Alexander von Humboldt (che per primo ha concepito la rete della vita, formulata in "Cosmos", 1834) e da James Lovelock che nel 1972 ha proposto l'unità vivente della Terra ("Gaia, un nuovo sguardo alla Vita sulla Terra"). Il concetto di Universo come unità vivente è strettamente legato al Principio dell'Osservatore, che è colui che sa cosa è la Vita e cosa è la Terra nella sua struttura unitaria, e chi è lui stesso. L'Osservatore in realtà sono gli Esseri Umani, me compreso. Per capire che senso ha che un organismo di questo Pianeta formuli un concetto di questo tipo va, in breve e con un po' di distacco, considerato anche lui. Il discorso inizia esaminando l'unità dell'Universo ed il concetto di Vita, cercando i punti di contatto tra i due argomenti e le proprietà che in Universo e Vita coincidono; o almeno si avvicinano. Il sottotitolo di questa prima parte è "Il sesso degli angeli", a sottolineare la fragilità della logica dell'argomento e, per quanto mi riguarda, il suo interesse di confine tra fisica e metafisica. Il discorso prosegue poi occupandosi della Genetica della brava persona, ad indicare che la specie umana ha come carattere genetico intrinseco, come proprietà dirimente, alcune caratteristiche che lo portano da un lato alla socialità, dall'altro alla elaborazione del pensiero astratto. Poiché la vita e le condizioni che la permettono e la mantengono sono tutto fuorché astratte ed evanescenti, vengono esaminate le ultime tappe della evoluzione umana ripercorrendo i cambiamenti che hanno permesso, e causato, di essere quello che siamo e di pensare in modo ampio. Di questa straordinaria realtà e della unicità di questo processo evolutivo non ci si rende in genere ben conto. Vengono ricordate alcune tappe evolutive del pensiero umano che riguardano in modo particolare i limiti che separano fisica e metafisica. Tra le quali: la poetica di Esiodo ed il pensiero degli Stoici e dei Pitagorici, coloro che erano giunti alla convinzione che l'unica categoria della mente umana in grado di capire la natura ed il Logos che regge e guida l'Universo è la matematica. Da qui nasce la scienza e la capacità di spingere il pensiero fino ai confini dell'Universo, e di sentirci parte di esso.
ECOLOGIA E TEOLOGIA DELLA NATURA
1. Inquadrare la sfida
2. Fondamenti teologici
3. Sfide ambientali e risposte teologico-etiche
4. Prassi ecologica e testimonianza cristiana
FORUM TEOLOGICO
RASSEGNA BIBLIOGRAFICA INTERNAZIONALE
INDICE GENERALE DI CONCILIUM 2018
Mai tante crisi tutte insieme: clima, ambiente, energia, risorse naturali, cibo, rifiuti, economia. Eppure la minaccia della catastrofe non fa paura a nessuno. Come fare? Ci vuole una nuova intelligenza collettiva. Stop a dibattiti tra politici disinformati o in conflitto d'interessi. Se aspettiamo loro sarà troppo tardi, se ci arrangiamo da soli sarà troppo poco, ma se lavoriamo insieme possiamo davvero cambiare. L'autore racconta il suo percorso verso la resilienza, ovvero la capacità di affrontare serenamente un futuro più incerto, e indica il programma politico che voterebbe. Il cambiamento deve partire dalle nostre case (più coibentate), dalle nostre abitudini, più sane ed economiche (dal consumo d'acqua ai trasporti, dai rifiuti alle energie rinnovabili, dall'orto all'impegno civile). Oggi non possiamo più aspettarci soluzioni miracolistiche: meglio dunque tenere il cervello sempre acceso, le luci solo quando servono.
Da tempi molto lontani i bestiari autentici e quelli immaginari concorrono in parti quasi uguali al disegno della zoologia cosi come la conosciamo, o crediamo di conoscerla. Si sono a lungo specchiati, imitati a vicenda, guardati a seconda dei casi con rispetto e con sospetto, i due generi: finché qui, per la prima volta, non si ritrovano fusi in qualcosa di nuovo. Sì, Caspar Henderson è andato a trovare dove nemmeno li si cercherebbe - nelle profondità degli oceani, negli angoli più inospitali di deserti roventi - intere famiglie di viventi di cui tutto ignoravamo, a cominciare dall'aspetto; oppure ha raccontato particolarità di animali tanto vicini a noi da risultarci, ormai, quasi invisibili. E li ha messi tutti insieme, pesci zebra e delfini, axolotl e balene, con l'amichevole partecipazione di Sapiens, in questo diario di un naturalista capriccioso che è anche qualcosa di più - il manuale delle strane regole con cui possiamo ogni volta ricominciare, a sorpresa, il gioco molto antico di reale e fantastico.
Ogni giorno siamo colpiti da nuove notizie sullo sviluppo dell’intelligenza artificiale e sulle sue applicazioni, il libro offre delle piste per rispondere alle domande che tutti ci poniamo: l’uomo manterrà il controllo di questo sviluppo scientifico che ci appare inarrestabile?
Con un linguaggio divulgativo e coinvolgente ma sempre rigoroso dal punto di vista scientifico, l’autore sviluppa una tesi intrigante e drammatica: anche la specie umana potrebbe essere destinata all’estinzione (come molte specie delle ere passate) davanti all’irresistibile avanzata di nuove specie: robot, umanoidi e ibridi.
Le nuove specie dominanti decreteranno l’estinzione dell’Homo sapiens sapiens?
L’uomo avrà in sé sufficienti risorse per vincere anche questa sfida e mantenere il controllo del suo destino? In quattro agili capitoli l’autore affronta i temi più scottanti in questo campo:
Parte prima: Una biologia deviata, la scomparsa della maternità, la clonazione.
Parte seconda: il mondo del DNA, superamento del patrimonio genetico, l’alba dell’era dei mutanti.
Parte terza: l’intelligenza artificiale, transumanesimo: la promessa dell’immortalità, i progetti di cervelli artificiali.
Parte quarta: l’uomo bionico, l’umanità aumentata, nanorobots e il futuro padrone del mondo, la guerra dei robot.
Autore: Jean Pierre Dickés nato nel 1942 in Francia, si laurea in medicina nel 1971, autore di varie pubblicazioni scientifiche si specializza sul tema del transumanesimo di cui è fiero avversario. Ha creato anche alcune associazioni umanitarie nelle Filippine a sostegno delle popolazioni vittime dei cicloni tropicali. Ha pubblicato due volumi: L’uomo artificiale e L’ultima trasgressione. E’ esponente del cattolicesimo tradizionalista francese.
Di cosa parla questo libro? Nella prima parte, del rapporto tra animali umani e animali non umani. La rigida demarcazione del confine tra "uomo" e "animale" costituisce il fondamento ontologico della nostra cultura antropocentrica, che giustifica ogni forma di sfruttamento, sopraffazione e prevaricazione su tutti gli esseri viventi. Perché si è affermato questo modello? Esiste la possibilità di un rapporto diverso? Il testo prende in esame le radici e l'evoluzione del modello antropocentrico nei diversi ambiti - religioso, filosofico, scientifico, linguistico - mettendo in evidenza le criticità e le contraddizioni, per poi offrire prospettive di pensiero e di azione che se ne distaccano, in un diverso modo di pensare se stessi, il nostro mondo e gli altri animali. Nella seconda parte, il testo esamina alcuni fenomeni propri del regno animale, soffermandosi sulle straordinarie facoltà intellettive di alcune specie animali e sulla loro capacità di provare sentimenti ed emozioni superiori. Infine, uno sguardo sull'alimentazione vegetariana, con un confronto tra le caratteristiche organolettiche delle proteine animali e vegetali.
Dopo aver addomesticato la meccanica quantistica, in questo volume Leonard Susskind e Art Friedman affrontano la teoria classica dei campi, che è alla base della gravitazione di Newton e dell’elettromagnetismo di Maxwell: una delle più grandi conquiste della fisica classica. Con fulminanti trovate umoristiche e gli stessi alter ego che ci hanno accompagnato nella Meccanica quantistica, Susskind e Friedman ci trascinano in uno spassoso viaggio attraverso l’universo di Einstein, svelandoci le sottigliezze della relatività ristretta e il suo rapporto con la teoria elettromagnetica. La combinazione di rigore e umorismo rende il testo una guida alla fisica ideale per chiunque voglia andare oltre la semplice divulgazione, ma non sa da dove iniziare. Relatività ristretta e teoria classica dei campi è una lettura obbligata per qualsiasi “apprendista scienziato” che voglia cimentarsi con la struttura profonda della fisica.
Il premio Nobel Eric Kandel ci porta qui alla scoperta di ciò che i disturbi cerebrali rivelano sulla natura umana. Partendo dalle sue pionieristiche ricerche, l’autore indaga una delle questioni fondamentali che dobbiamo affrontare: come nasce la nostra mente a partire dalla materia fisica del cervello? Gli 86 miliardi di neuroni del cervello comunicano tra loro attraverso connessioni molto precise.
Se queste connessioni sono interrotte o alterate, i processi cerebrali che danno origine alla nostra mente possono venirne disturbati, portando a malattie come la depressione, la schizofrenia, il morbo di Parkinson e l’autismo.
La mente alterata illustra come i fondamentali studi di queste alterazioni possano approfondire la nostra comprensione di pensiero, sentimento, comportamento, memoria e creatività, e forse portare, in futuro, alla formulazione di una teoria unificata della mente.
Faggi, castagni, querce, larici, abeti… Oltre il 35% della penisola è coperto da boschi, un paesaggio che spesso percepiamo come primigenio e ‘naturale’. In realtà, come il resto del nostro paesaggio, i boschi sono un prodotto della storia, sempre legata all’opera dell’uomo che ne ha modificato tutte le caratteristiche. Nell’antichità il bosco è già largamente utilizzato, tanto che le foreste naturali nel primo secolo d.C. sono meno di una decina. Il bosco di alto fusto e il bosco ceduo, la forma più diffusa, hanno contribuito al bisogno di legna da fuoco, carbone e legname da costruzione, consentendo allo stesso tempo il pascolo del bestiame. Dal medioevo all’Ottocento sono le costruzioni navali che modellano gran parte dei boschi, legando strettamente il mondo dei commerci mediterranei a quello della montagna. Da nord a sud, poi, esiste una ‘civiltà del castagno’, vero e proprio ‘albero del pane’ a cui intere popolazioni devono la propria sopravvivenza.