
Uscito nel 1968, questo libro poneva il problema di una teoria semiologica unificata, quando la discussione sui fondamenti e i limiti di questa disciplina erano ancora agli inizi. In un secondo luogo, nel vivo del dibattito sullo strutturalismo, criticava gli abusi e le degenerazioni "ontologiche" di quello che veniva riproposto come un metodo: e così facendo lasciava intravedere quale sarebbe stata la sorte dell'ondata strutturalista, la sua crisi e il suo riflusso, "La struttura assente" ha suscitato un vivace dibattito nel nostro paese ed e stato tradotto in francese, tedesco, spagnolo, portoghese, serbo-croato e polacco, in questa edizione il testo è corredato da un'ampia introduzione che ne ricostruisce i punti di partenza storico-culturali e riassume i problemi emersi dalle discussioni che suscitò al suo apparire.
Nato a Varsavia nel 1891, Mandel'stam si trasferì a Pietroburgo, dove negli anni Dieci fu una delle figure più in vista nell'ambiente letterario. Arrestato nel 1834 e deportato nel 1938, morì in un campo di concentramento presso Vladivostok. In questo volume sono raccolte sue riflessioni sulla poesia, ritratti di poeti contemporanei, analisi delle Cantiche dantesche.
Il coraggio di vivere implica la consapevolezza della propria diversità e di quella incolmabile distanza che ci separa dall'altro, ma che ci rende anche unici. Il raggiungimento di questa unicità è l'opus creativo che opponiamo alle contraddizioni della vita, alle falsità che governano gran parte dei rapporti dei rapporti interpersonali, a una finta prossimità che lentamente, ma inesorabilmente, ci priva della dignità di una voce e di un nome.
Fromm interviene nel dibattito sull'avvenire del nostro sistema economico e sociale. Secondo l'autore il presupposto imprescindibile per qualsiasi riforma della società è il mutamento sostanziale dell'atteggiamento dell'uomo. Da ciò l'importanza della speranza, che per il filosofo tedesco è un momento essenziale della vita umana, rappresenta il profondo bisogno dell'essere umano di non essere passivo e manipolato. Così nella sempre maggiore polarizzazione tra coloro che vengono attratti dalla forza, dall'ordine, dai metodi burocratici e coloro che aspirano a profondi mutamenti nella prassi economico-sociale e ad un approccio psichico-spirituale alla vita, sono solo questi ultimi a lavorare per una società più umana.
Chi era Nostradamus? Isolato dai suoi contemporanei, avvolto da un alone di mistero, l'autore delle "Centurie", il fondatore di una nuova teoria del tempo, l'inquietante padre di alcune delle profezie più oscure della storia della letteratura e della divinazione, ha lasciato con la sua morte una serie di enigmi insoluti.
Pochi scrittori possono vantare la popolarità e il fascino durevole di Tolkien. I suoi romanzi hanno venduto fino ad oggi oltre 160 milioni di copie, e a loro si deve tanto l'origine quanto la fortuna di un intero genere narrativo, la fantasy eroica. In questo volume Michael White ci conduce alle radici dell'immaginario di Tolkien: l'infanzia tra Sudafrica e Inghilterra, la prematura scomparsa dei genitori, la carriera accademica a Oxford, l'amore per Edith Bratt e l'amicizia con C. S. Lewis.
Si può vivere la sensazione del "perturbante" e si può rappresentarla con il proprio pensiero e la propria esistenza. Questo è quanto Sigmund Freud dimostrò all'interno della società e dell'ambiente scientifico dell'epoca. Questa la chiave di lettura del saggio di Aldo Carotenuto, nel quale quella sensazione di spaesamenteo, di disorientamento e persino di angoscia che ci cattura a volte di fronte all'inspiegabile, si svela pian piano ai nostri occhi, mostrandoci non soltanto quanto il "perturbante" abiti gli ambigui territori dell'inconscio, ma anche come esso stesso abbia costituito un rifugio per il peregrinare di artisti e letterati.
L'autore del libro, nella giovane scuola storiografica francese, è uno specialista dell'epopea napoleonica. Questa sua monografia è il frutto di quindici anni di studi di cui egli affida al pubblico l'essenziale. È una "summa" scientifica, una biografia completa. Chiarisce, ad esempio, che Napoleone nel 1815 avrebbe potuto senza dubbio resistere all'Europa se avesse voluto rappresentare la rivoluzione proletaria. Fu sconfitto, per avere scelto, invece, la fazione dei notabili: scelta inevitabile, perché Napoleone fu la perfetta incarnazione della classe media che lo generò.
Ogni giorno, ben quarantacinque milioni di italiani vedono almeno un minuto di TV e, mediamente, la guardano per almeno cinque ore. Il consumo televisivo ha assunto dimensioni notevolississime, soprattutto se rapportato a quello degli altri media. A che cosa è dovuta una simile rilevanza? Che cosa ha determinato, in tutto il mondo, lo straordinario successo della televisione? Il "manuale del telespettatore" intende rispondere proprio a queste domande, con l'ambizione di spiegare a un vasto pubblico che cos'è la TV, come "funziona" il suo rapporto con gli spettatori, quali ruoli sociali svolge.
Questa piccola divagazione ci offre un percorso non accademico né intellettualistico tra le pagine dei libri, alla scoperta degli elementi che amplificano il piacere della lettura. È dedicata a chi ama leggere ma non ha ancora avuto l'occasione di riflettere sul modo in cui lo fa, non diversamente da un appassionato di cucina cui nessuno ha ancora svelato alcuni trucchi che gli permetterebbero di ottenere risultati migliori: come scegliere gli ingredienti, quali verdure e in che stagione, i sapori più definiti, i tempi di cottura, gli accostamenti. Sottolineando le analogie tra piacere amoroso e piacere della lettura, Camilla Baresani suggerisce e perlustra esempi narrativi capaci di esaudire molti dei capricci, delle necessità frustrate e delle fantasie di chi ama leggere: i viaggi, la sensualità, la trasgressione, l'indugio, la vita sociale la soddisfazione del gusto.
Destreggiandosi all'interno dell'universo variegato e composito dei temi che caratterizzano la psicologia del profondo e il nostro quotidiano, Aldo Carotenuto intende indicare al lettore le migliori strade percorribili per giungere a scrutare le profondità del proprio animo nonché il senso della drammaticità che caratterizza la nostra esistenza. Un'impresa ambiziosa che qualcuno prima di Carotenuto aveva già tentato di compiere, seppur con strumenti ed esiti differenti. Parliamo di Shakespeare e del suo "Amleto", che improvvisamente comprende come tutti vivano in base a menzogne e non secondo le vere istanze interiori, situazione che ogni individuo prima o poi nella vita si trova a dover fronteggiare.
Albert Camus è per i lettori soprattutto l'autore de "Lo straniero" e de "La peste". Ed è anche uno dei due protagonisti di quella che è stata definita "la più famosa polemica personale di tutto il dopoguerra", quella con Sartre. All'origine di quel feroce dissenso ci fu "L'uomo in rivolta", il libro nel quale Camus articolava la possibilità di un pensiero meridiano che potesse contrapporsi al nichilismo dilagante nel mondo occidentale. Prima, durante e dopo quel suo lavoro, Camus andò pubblicando alcuni scritti che chiamò "saggi solari", raccogliendoli in "Nozze" e ne "L'estate"; scritti che come sostiene nell'introduzione Silvio Perrella, "lasciano nel non detto la teoria del pensiero, e si avventurano nel mondo dei sensi".