
Black out, "cadute" di sistemi, tsunami, interruzioni di collegamenti telematici, uranio impoverito, azioni terroristiche, terremoti, eruzioni vulcaniche, incendi, cibi transgenici, "mucca pazza", "diossina": quando accade qualcosa di imprevisto i sistemi "in crisi" sono quasi sempre impreparati. I soggetti coinvolti - aziende/enti/istituzioni - spesso reagiscono con incomprensione, senso d'impotenza, paura di comunicare. Ma è proprio la comunicazione di emergenza che gioca un ruolo strategico nel prevenire, affrontare e riportare per quanto possibile alla normalità gli eventi critici e ricostruire un clima di fiducia nei rapporti con la collettività. E le aziende che si sono preparate e che hanno sviluppato piani e procedure per gestire efficacemente la comunicazione in situazione di crisi, non solo hanno assicurato la propria sopravvivenza, ma hanno addirittura migliorato la posizione di mercato precedente l'emergenza. Questo volume esamina e propone in dettaglio le regole da seguire per prevenire, affrontare e uscire da una situazione di crisi, con lo scopo di aiutare a prendere decisioni rapide, risolutive.
Emilio Rossi fu direttore del TG1 in un periodo segnato da roventi polemiche politiche e da tensioni sociali che spesso degeneravano nella violenza. Succeduto a colleghi come Leone Piccioni, Enzo Biagi, Giorgio Vecchietti, Fabiano Fabiani, Willy De Luca, Emilio Rossi ebbe un ruolo essenziale nella salvaguardia del prestigio del servizio pubblico, preservandolo per quanto possibile dalle minacce della lottizzazione. Il volume è il testamento di una intensa esperienza, dalla RAI di Genova alla Segreteria programmi di Bernabei al TG1, e di una idea forte di servizio pubblico, in un ruolo bersagliato da mille tentazioni di parte, con una sola regola: esercitare le proprie funzioni al meglio e nell'interesse di tutti, nel pieno rispetto della politica ma senza sottomettersi ad essa. Prefazione di Emanuele Milano. Presentazione di Andrea Melodia.
Se siete oltremodo curiosi, testimoni attivi e non passivi di ciò che accade, se vi piace raccontarlo e magari in qualche misura già lo fate in un blog o su Facebook, allora questo corso base di giornalismo vi può realmente essere utile. È un percorso di formazione a distanza, per apprendere la storia, le tecniche e i segreti di una professione che mantiene ancora oggi intatto suo fascino. Il corso è costituito, oltre che dal mate riale didattico offerto nei tre volumi più la dispensa, da sette lezioni online, seguite da test di verifica ed esercitazioni. Al termine del corso viene rilasciato un attestato di frequenza. Il cofanetto contiene: "Paladini di carta" di Claudio Cerasuolo; "Il salvarticolo" di Filippo Nanni e Riccardo Ferrazza; "Cattive notizie" di Vittorio Roidi; "Giornalista oggi" a cura del CDG.
La storia, l'affermazione e gli scenari futuri di una professione cardine nel panorama della comunicazione e delle relazioni pubbliche. Gino Falleri, uno dei più autorevoli conoscitori della materia, attraversa le tappe di un percorso che, dopo tante battaglie, è approdato ad una definizione del profilo professionale dell'addetto stampa. Un'analisi lucida e competente che esamina gli ambiti d'azione, le attribuzioni, le attività e le problematiche non ancora risolte di una delle figure giornalistiche più discusse, senza tralasciarne gli aspetti deontologici. Il volume, scritto dal presidente del Gruppo giornalisti uffici stampa (Gus) approda alla terza edizione, completamente riveduta e aggiornata, dopo aver esaurito le prime due.
Social network, Internet, nuove piattaforme televisive, leggi e documenti deontologici. Il giornalismo vede allargare repentinamente i confini del proprio campo d'azione a fronte di costanti modifiche del quadro normativo di riferimento. E se si moltiplicano gli ambiti del fare informazione, di pari passo aumenta il bisogno di professionalità di chi in questo settore è chiamato ad operare. Ci sono nozioni, regole, leggi che chi fa il giornalista non può, e non deve, ignorare. Non può perché parole, idee, concetti diffusi male possono ledere l'altrui dignità, il diritto alla riservatezza, possono diffamare o influenzare i mercati finanziari. Questo libro, in più di 850 domande e risposte, approfondisce i temi nei quali un giornalista si può imbattere nel proprio lavoro.
«Non accontentatevi di piccoli sogni, ma sognate in grande.» L’ha chiesto papa Francesco agli studenti universitari durante la sua visita a Bologna nell’ottobre 2017, ma è come se l’avesse chiesto a tutti i giovani che ogni mattina varcano l’ingresso delle loro Università carichi di preoccupazioni per l’esame imminente e di speranze per il loro avvenire.
Il Papa incoraggia l’Università a essere ancora culla di una cultura di speranza e di pace, affidandole tre diritti per rinnovare il sogno di un nuovo umanesimo: il diritto alla cultura, come coltivazione di un senso critico opposto ai «teatrini dell’indignazione»; il diritto alla speranza, come contrasto alle «frasi fatte dei populismi» e al «dilagare inquietante e redditizio di false notizie»; e infine il diritto alla pace come diritto di tutti a comporre i conflitti senza violenza.
Tre docenti, introdotti da una riflessione di don Marco Cianci, danno una lettura originale e coraggiosa del messaggio del Papa, che è insieme promessa e responsabilità.
Questo libro nasce dall’esperienza che la Fondazione Franco Verga ha condotto presso ospedali e case di riposo milanesi, dove si sperimentano quotidianamente le problematiche relative alla salute degli immigrati e le incomprensioni che spesso mettono in crisi la relazione di cura fra i nostri operatori sanitari e i pazienti in arrivo da altre parti del mondo. Sono pagine che raccolgono l’esigenza di volontari, medici e infermieri di rafforzare la propria formazione professionale e culturale per attivare procedure più efficaci e adeguate ai reali bisogni delle persone con le quali interagiscono.
Le patologie diagnosticate al migrante, nel momento della cura si sommano al suo patrimonio culturale, per l’influenza di molteplici fattori che vanno dalla religione alla concezione del corpo, dall’alimentazione al rapporto tra i sessi, dalle modalità di comunicazione al rispetto della privacy. Che fare, dunque? La ricerca di Samuele Davide Molli offre qualche interessante risposta.
Un piccolo e agile strumento per la preghiera e la meditazione degli educatori che hanno soprattutto a che fare con i preadolescenti e gli adolescenti. Dieci appuntamenti con il cardinale Carlo Maria Martini, vescovo di Milano dal 1980 al 2000. Il testo sacro è sempre stato per lui punto di riferimento, nella vita come per l'intero episcopato. Una raccolta di testi per fermarsi in preghiera e lasciarsi provocare, spendendosi con passione nell'educazione dei ragazzi
Marco Ballarini ci offre una originale lettura della Commedia dantesca. Nelle "celesti liturgie" che pervadono il Paradiso di Dante, due elementi fondamentali sono la danza e il canto. La danza è qui espressione di una liturgia che non è più "sacramento" o attesa, ma certezza, gioia piena, ordine ed equilibrio. Le anime godono eternamente della visione di Dio e rendono grazie attraverso il gesto armonioso, frutto esso stesso dell'armonia che regna nella perfezione divina. Ci sono poi i canti, che nella Commedia si susseguono di cielo in cielo. Sono canti corali, anche se ogni anima sembra preservare la propria individualità nella beatitudine che la fonde con l'intera corte celeste. E con i beati prega anche Dante pellegrino.
Dialogo tra donne e uomini, tra cristiani di diverse confessioni; dialogo tra culture e religioni, in particolare con musulmani ed ebrei. Dialogo come stile di vita e forma del pensiero.
E, ancora, la sfida della nonviolenza nel Medio Oriente insanguinato dai conflitti. La vita di padre Paolo Dall’Oglio e le sue ultime parole prima della drammatica sparizione sono un appello, talvolta un grido disperato. Sono parole di speranza nonostante il fallimento sia dietro l’angolo e tracciano una via. La più difficile, la più evangelica.
«La vita di Paolo Dall’Oglio è stata una spinta incessante a ricercare la condivisione, l’incontro, la giustizia, l’unità,
in nome della persona, di ogni persona, della sua integrità, della sua inviolabile dignità.»
Sergio Mattarella
Sono tanti i cattolici della storia dell'Italia unita, personaggi noti e indimenticabili, altri dimenticati o poco considerati. La collana, con testi di agile lettura scritti da storici e giornalisti di fama, si propone di raccontare la vita, le opere e il pensiero, perché non si può leggere il presente se non si conosce il passato.
La breve stagione, dopo la liberazione, delle grandi riforme ha avuto in Ezio Vanoni (1903-1956) il suo protagonista. Valtellinese di Morbegno, socialista nella giovinezza, Vanoni trasferì la sua fede nell'azione politica inseguendo la giustizia sociale.