
Questo libro insegna a padroneggiare l'arte di realizzare tutti i desideri. Il dono più grande che è stato fatto all'uomo è l'immaginazione: questo libro è un viaggio di scoperta che insegna a risvegliare il potere che ognuno di noi possiede di progettare una vita in cui tutto ciò che immaginiamo diventa realtà. Wayne indaga le regioni più alte del nostro Sé e dimostra come cambiare l'idea che abbiamo di noi stessi e dei nostri bisogni allineandoli alle nostre vere aspirazioni spirituali. "Ogni tuo desiderio sarà esaudito" svela la nostra più intima natura e insegna l'arte della manifestazione: un'arte che si può padroneggiare attraverso il consapevole controllo della nostra immaginazione.
Oggi sono in molti a parlare di istruzione e a sollevare non poche obiezioni riguardo ai metodi adottati nella scuola: i politici che spesso ne fanno una battaglia di parte, i genitori che si lamentano riguardo al rendimento dei figli e alla mole di compiti assegnati, i docenti che rivendicano strutture più adeguate e maggiori fondi a cui attingere. In realtà, spiega Salman Khan, siamo giunti a una svolta epocale riguardo alla scuola e alle modalità d'insegnamento. La tecnologia informatica ha fatto grandi passi in avanti e anche nell'ambito della pedagogia consente di tener conto delle esigenze individuali e di ampliare al tempo stesso la platea a cui l'istruzione deve rivolgersi: non più e non soltanto ragazzi in età scolare ma anche adulti che desiderano rivedere le loro conoscenze e il pubblico, giovane e meno giovane, che vive nei paesi in difficoltà. Le lezioni online proposte dalla Khan Academy, fondata da Salman Khan, non hanno certo lo scopo di sostituire i professori in classe, ma di fornire un servizio di tutorial a cui attingere quando se ne ha bisogno, e tutte le volte che si vuole perché sono sempre disponibili in rete a costo zero. E la scuola tradizionale se ne può avvantaggiare: troppo spesso la necessità di rispettare i dettami ministeriali costringe gli insegnanti a trascurare la creatività e l'intelligenza dei singoli per andar "avanti col programma". Chi resta "indietro" non ha molte chance e viene in genere etichettato in maniera negativa.
Meditare non significa distaccarsi dal mondo: al contrario, vuol dire avvicinarsi al mondo per tentare di comprenderlo, di amarlo... di cambiarlo. E la meditazione è un mezzo accessibile a tutti per raggiungere una maggiore consapevolezza di sé e per coltivare la serenità. Attraverso venticinque lezioni, rappresentate da altrettanti capolavori dell'arte, André insegna l'essenza della meditazione. Dalle basi: come utilizzare la respirazione, come prestare attenzione al proprio corpo, come avere consapevolezza del qui e ora. Fino alle espressioni più approfondite: come affrontare la sofferenza, come stabilizzare le proprie emozioni, come realizzare la pace dello spirito e del cuore. Con dipinti di Rembrandt, Monet, Cranach, Bosch, Hopper, Chardin, Signac, Antonello da Messina, Pieter Bruegel, Beato Angelico, Turner, Caspar David Friedrich, Magritte...
Questo romanzo è una rievocazione del grande musicista nel periodo che precede la creazione dell'"Otello". L'azione si concentra in pochi mesi, nella suggestiva cornice della Venezia di fine Ottocento, che Wagner aveva eletto a palcoscenico dei suoi trionfi. Werfel immagina che Verdi vi si rechi in incognito a studiare il rivale, convinto che la propria vena creativa sia esaurita. Il conflitto tra i due musicisti diventa la chiave interpretativa del romanzo fino a quando Verdi, riacquistata la consapevolezza della propria arte e della propria indipendenza spirituale, si recherà ad incontrare il grande nemico-amico e apprenderà della sua morte.
Senza computer, smartphone e Internet oggi ci sentiamo perduti. Questo vuol dire che l'uso massiccio delle tecnologie di consumo sta mandando il nostro cervello all'ammasso. E intanto la lobby delle società di software promuove e pubblicizza gli esiti straordinari delle ultime ricerche in base alle quali, grazie all'uso della tecnologia, i nostri figli saranno destinati a un radioso futuro ricco di successi. Ma se questo nuovo mondo non fosse poi il migliore dei mondi possibili? Se gli interessi economici in gioco tendessero a sminuire, se non a occultare, i risultati di altre ricerche che vanno in direzione diametralmente opposta? Sulla base di tali studi, che l'autore analizza in questo libro, è lecito lanciare un allarme generale: i media digitali in realtà rischiano di indebolire corpo e mente nostri e dei nostri figli. Se ci limitiamo a chattare, twittare, postare, navigare su Google... finiamo per parcheggiare il nostro cervello, ormai incapace di riflettere e concentrarsi. L'uso sempre più intensivo del computer scoraggia lo studio e l'apprendimento e, viceversa, incoraggia i nostri ragazzi a restare per ore davanti ai giochi elettronici. Per non parlare dei social che regalano surrogati tossici di amicizie vere, indebolendo la capacità di socializzare nella realtà e favorendo l'insorgere di forme depressive. Manfred Spitzer mette politici, intellettuali, genitori, cittadini di fronte a questo scenario: è veramente quello che vogliamo per noi e per i nostri figli?
Dopo quarant'anni di attività come life coach, Wayne Dyer riflette sulle esperienze che hanno trasformato la sua vita. "Il mio sacro destino" è la storia di un uomo che ha mostrato la via all'autorealizzazione e alla felicità a milioni di persone, e al tempo stesso si è offerto come guida per quanti cercano la strada verso l'illuminazione. Dyer, infatti, descrive la sua vita come un esempio dell'impronta del divino nei nostri destini individuali, a partire da ogni singola esperienza, negativa o positiva. Dall'infanzia trascorsa in orfanotrofio, al servizio nell'esercito, alla sua compiuta realizzazione come scrittore, Dyer attraverso la sua vita invita ciascuno di noi a guardarsi indietro per cercare di capire come siamo diventati quel che siamo e soprattutto come possiamo cambiare in meglio. L'importante è comprendere che il "caso" non esiste: anche se non siamo consapevoli di chi o cosa muove i destini del mondo, dobbiamo accettare che la vita ha uno scopo e che ogni tappa del nostro viaggio sulla Terra ha qualcosa da insegnarci.
Cosa significa la parola patria? Quanta libertà deve avere un bambino? Paura, egoismo, istinto sono caratteristiche umane necessarie per sopravvivere in certe condizioni? Reinhold Messner scrive il suo personale "lessico" di vita che lo ha portato a trasformarsi da ragazzino di un paesino di montagna nel più grande esploratore e alpinista dei nostri tempi, nonché uomo politico, coltivatore, creatore di musei unici al mondo, marito e padre. Nel corso delle sue innumerevoli spedizioni ha capito cosa serve veramente per sopravvivere in situazioni estreme. Nel corso della sua vita ha capito l'importanza di affermare la propria individualità nel modo più consono a se stesso, cercando con forza un senso in tutto ciò che fa, spesso combattendo contro pregiudizi e critiche feroci. E con il bagaglio di esperienza di chi ha affrontato la natura nelle sue manifestazioni più pericolose, parla di ambizione e pudore, incubi e vecchiaia, di capacità di reinventarsi e di accettare la vita che ci aspetta. Con sincerità e con una convinzione che si è rafforzata negli anni, Reinhold Messner racconta l'essenza della sua esperienza di vita in settanta parole chiave, settanta momenti, settanta riflessioni che coprono l'intero arco della vita.
In un paese in cui la fede religiosa si mescola alle superstizioni più retrive, può succedere che una nonna si convinca che la propria nipotina sia una strega e la cacci di casa, condannandola a vivere in strada. E ciò che è successo a Rachel Mwanza, che all'età di nove anni si è ritrovata sola, indifesa, senza affetti e senza nemmeno un posto dove dormire nelle vie di Kinshasa. Shegué, così in Congo chiamano i bambini di strada. Per quattro anni Rachel ha sopportato la miseria, la malattia, la fame e la violenza... e ha imparato a difendersi e a lottare, fino al giorno in cui la vita le ha offerto una chance, che da adolescente coraggiosa e combattente ha saputo cogliere al volo: un casting girato per le vie della città in cui Rachel si è imposta su oltre duecento ragazzine ottenendo il ruolo di protagonista nel film sui bambini-soldato Rebelle - War Witch del regista Kim Nguyen. La sua interpretazione ha rivelato al grande pubblico lo straordinario talento di Rachel e le ha fatto vincere l'Orso d'argento al festival di Berlino, insieme ad altri numerosi riconoscimenti fra cui una nomination agli Oscar. Ma la cosa di cui Rachel - che oggi vive in Canada - è più felice e orgogliosa è l'aver ricominciato a studiare e a frequentare la scuola, per poter diventare un'adulta in grado di combattere l'ignoranza e la miseria che hanno distrutto la sua infanzia, così come quella di milioni di bambini in tutto il mondo.
La selezione di lettere scritte dai soldati tedeschi durante la Seconda guerra mondiale conservate nel Museo della Comunicazione di Berlino ha uno straordinario valore storico, perché rappresenta una testimonianza immediata del conflitto da parte di chi l'ha quotidianamente vissuto, su tutti i fronti, dall'invasione della Polonia fino alla caduta di Berlino. Se le lettere scritte durante la campagna di Francia del 1940 o all'inizio dell'operazione Barbarossa sono in genere piene di speranza nei confronti della nuova Grande Germania incarnata nel Terzo Reich, quelle successive, scritte durante l'assedio di Stalingrado e lo sbarco alleato in Normandia, si fanno via via più pessimiste. Una pagina dopo l'altra, il lettore assiste alle disillusioni dei soldati, alla stanchezza di fronte alla brutalità della guerra, al degrado delle condizioni fisiche e psichiche. Ma poiché questi uomini sono gli alfieri del nazismo in guerra, leggiamo anche la fede esaltata nei confronti della Germania hitleriana, la partecipazione ai massacri delle popolazioni civili e la forza dell'ideologia nazionalsocialista nelle truppe del Terzo Reich. Attraverso lettere scritte ai famigliari, comprendiamo cosa veramente pensavano e credevano i soldati dell'esercito tedesco. Prefazione di Timothy Snyder.
"Salve, banda di rompicoglioni!" Saluto così i miei genitori quando torno da scuola con qualche compagno. Loro non mi credono quando dico che i miei genitori sono sordi e così lo dimostro. "Salve banda di rompicoglioni!" E mia madre mi viene incontro e mi abbraccia teneramente... Véronique Poulain racconta con una miscela di umorismo corrosivo e di introspezione psicologica la sua infanzia e adolescenza in famiglia, con il padre sordomuto; la madre sordomuta, lo zio sordomuto. Racconta la vita quotidiana, le vacanze, la vita sociale, le relazioni intime... Di una relativa estraneità fra due mondi (quello dei suoi genitori e il suo) fa una ricchezza; di quello che potrebbe sembrare un dramma fa una commedia. Di una famiglia differente, fa un libro diverso da tutti gli altri.
Gran parte della nostra vita mentale si svolge a livello inconsapevole: la consapevolezza è uno stato mentale temporaneo e fuggevole che si limita per lo più ai momenti di difficoltà. Siamo consapevoli, per esempio, quando impariamo ad andare in bicicletta, ma appena presa confidenza entrano subito in gioco degli automatismi. Subentra, così, uno stato mentale passivo, inconsapevole, che in molte situazioni impoverisce la nostra vita: ci siamo privati di quella risorsa fondamentale dell'esistenza che è la consapevolezza. Ellen Langer spiega le prerogative e i vantaggi di uno stato mentale consapevole. In questo libro ricco di insegnamenti, consigli, aneddoti e profonde verità, l'autrice mostra come consapevolezza significhi maggior controllo della nostra vita, capacità di inventare soluzioni nuove, libertà dal pregiudizio, possibilità di attingere a risorse nascoste del corpo e della mente. Basato su anni di ricerche e supportato dall'analisi di una vasta serie di casi clinici, "Mindfulness, la mente consapevole", un classico della psicologia, ritorna in libreria con una nuova prefazione dell'autrice che, a venticinque anni dalla prima edizione, spiega il successo di un indirizzo di studi che ha aperto nuovi orizzonti nella psicologia e nella vita di ognuno di noi.
"Il ragazzo che si risvegliò uomo" è la storia di Martin, un ragazzino di dodici anni che un giorno tornò da scuola sentendosi poco bene. Rapidamente peggiorò, perse la voce, smise di mangiare, i suoi movimenti si fecero sempre più lenti e faticosi finché, nell'arco di un anno e mezzo, si ritrovò completamente immobilizzato, in stato vegetativo. Una sconosciuta malattia neurologica degenerativa aveva intaccato tutte le sue funzioni vitali. E sebbene la diagnosi fosse incerta, la prognosi non lasciava speranza. Ma contro ogni ragionevole aspettativa, dopo alcuni anni Martin riemerse dallo stato di incoscienza e cominciò a percepire il mondo intorno a sé senza però che gli altri se ne rendessero conto... Fino a quando, dopo otto lunghissimi anni, un'assistente molto attenta comprese che Martin era cosciente, e convinse i genitori e i medici particolarmente scettici a insistere con le terapie: da quel momento, lentamente, Martin si liberò della corazza in cui si era trovato imprigionato. Oggi, Martin ha ripreso l'uso della parte superiore del corpo e, benché non abbia recuperato la voce, grazie all'uso del computer ha potuto raccontare la sua storia, la storia di un'anima impossibilitata a comunicare con il mondo esterno e tuttavia presente a se stessa, ma anche la storia di un risveglio alla vita profondamente emozionante e commovente.