
Il libro fornisce un ulteriore e significativo contributo all'ampio dibattito su uno dei temi di maggiore urgenza nell'odierno orizzonte culturale, politico e religioso: il ruolo, nella societa' moderna, dei mezzi di comunicazione sociale. Il riconoscimento del sempre maggiore potere e della sempre piu' capillare pervasivita' dei mezzi di comunicazione di massa, ma anche le preoccupazioni che quel riconoscimento medesimo desta negli operatori dei mass media ed anche in chi di questi strumenti e' semplice spettatore, sembrano rendere ogni giorno piu' indilazionabile la domanda se non sia in qualche modo necessario determinare un orientamento di tipo etico e morale che disciplini i sempre piu' complessi ed articolati processi comunicativi. Il presente volume cerca di trovare risposta a questa domanda percorrendo un doppio binario: quello rappresentato dalla riflessione che la Chiesa ha storicamente svolto sull'argomento e quello rappresentato da coloro che in questo settore sono impegnati in prima persona.
A partire dai dati scientifici sullo stato del pianeta, dalle indicazioni del magistero e dalla riflessione della teologia e dell'etica ecologica, il volume propone di educare al creato offrendo un messaggio di speranza da condividere con coloro che hanno a cuore la terra e i suoi abitanti.
Un'educazione che non si limiti alla salvaguardia dell'esistente - pur imprescindibile di fronte al deterioramento ambientale - ma che consenta di riscoprire armonia, meraviglia, stupore e gratitudine affinando una sensibilità che non sia pura delega agli addetti ai lavori, ma diventi patrimonio comune. Un'educazione in grado di suscitare il desiderio di prendersi cura della creazione, di assumersi responsabilità verso la terra, dono di Dio affidato a tutti e alle generazioni future, e di impegnarsi per la giustizia a favore dell'intera famiglia umana.
«L'arte dell'educare al Creato diventa sempre più necessaria», osserva nella prefazione il vescovo Giancarlo Bregantini. «Anche perché gli errori e i limiti precedenti, frutto di poca sensibilità sociale e culturale, possono ora essere rimediati. E superati. La sensibilità è infatti cresciuta, più vicina alla storia odierna, soprattutto dei giovani, che sentono vivissimo il loro cuore attento all'erba che cresce, al cielo azzurro, all'aria pulita, al territorio risanato. A un lavoro che garantisca il futuro».
Sommario
Prefazione (G. Bregantini). Presentazione. 1. Educare oggi. 2. Lo stato del pianeta. 3. I fondamenti della cura per l'ambiente-creato. 4. Una questione etica. 5. Un orizzonte che si allarga. 6. Comunità profetiche nella storia. 7. Un nuovo ruolo culturale. Conclusione.
Note sull'autrice
MARIA TERESA PONTARA PEDERIVA, insegna scienze naturali al liceo scientifico. Ha condotto studi in Scienze religiose con tesi in bioetica, è giornalista dal 1984 e si è occupata di divulgazione scientifica, tematiche educative e familiari, informazione religiosa. Collabora ai settimanali diocesani Vita Trentina e Il Segno e al portale Vatican Insider de La Stampa. Per le Edizioni dehoniane collabora alla Rivista di Teologia Morale, Settimana (e relativo blog), Testimoni e ha pubblicato: Giuseppe Nardin monaco nella storia. Un benedettino sulla frontiera del rinnovamento (2010).
Celso Costantini, primo delegato apostolico in Cina, compì un'impresa mai riuscita prima: impiantare la Chiesa tra gli eredi del Celeste Impero. Il libro, frutto della consultazione degli archivi della Santa Sede, offre un inedito spaccato storico sul ruolo fondamentale svolto in Oriente dal futuro cardinale italiano. Promotore e presidente del concilio plenario di Shanghai del 1924, portò i primi vescovi cinesi alla consacrazione a Roma nel 1926. Nei tre anni seguenti fondò la prima Congregazione religiosa maschile indigena, l'Azione Cattolica Cinese, due scuole di arte sacra cinese sull'onda della decolonizzazione religiosa e dell'inculturazione cristiana. Si prodigò inoltre per un accordo tra la Santa Sede e la Cina al fine di instaurare relazioni diplomatiche, realizzate nel 1946. Prefazione del card. Pietro Parolin. Presentazioni di mons. Savio Hon Tai Fai, mons. Giuseppe Pellegrini, fr. John Chia Khee Long.
Il 1° luglio 1949 la Chiesa prende posizione ufficiale nei confronti del comunismo e sancisce la scomunica per tutti i fedeli che «professano questa dottrina». Il decreto non giunge inatteso: è solo l'atto finale di un processo, iniziato alla fine della seconda guerra mondiale, che ha visto i cattolici impegnati nello scontro politico, in prima linea contro quella che viene considerata una nuova religione secolare di redenzione sociale. Questo libro analizza i passi che, a partire dal pontificato di Pio XII, portano alla scomunica comunista. Il documento stesso viene analizzato e interpretato alla luce del contesto socio-politico e viene data voce a coloro che furono direttamente toccati dalla decisione della Chiesa: una maggioranza di contadini e operai che si trovarono a dover scegliere fra un partito che tutelava i loro diritti e una Chiesa che sembrava allineata «con il prete e con i padroni». Prefazione di Luigi Bettazzi. Postfazione di Achille Occhetto.
Il cardinale Zuppi così racconta l'urgenza di questo libro: «In un tempo drammatico è un dono potere rileggere e meditare il pensiero del parroco di Bozzolo sulla pace. Le sue affermazioni possono apparire perentorie, quasi eccessive. In realtà nascono sempre da attenta riflessione e da analisi approfondite, che non limitano affatto la consapevolezza della radicale necessità della pace. La pace va costruita: "adesso o mai più"». Prefazione del card. Matteo Maria Zuppi.
Nella rinnovata collana dei documenti, in un tempo in cui il tema della responsabilità educativa si fa sempre più urgente ed è ritenuto fondamentale dalla Chiesa italiana, il vescovo di Carpi rivolge un'accorata lettera a famiglie e genitori.
Parlare di istituzioni vuol dire riferirsi a famiglie, ambienti di lavoro, associazioni di ogni tipo, comunità di fede religiosa, amministrazioni pubbliche e private, mondo politico, organizzazioni internazionali. Che cosa le accomuna? Come pensano? Come agiscono? Sulla scia del famoso testo di Mary Douglas, How Institutions Think (Come pensano le istituzioni, Il Mulino, Bologna 1990), il saggio dell'autore tenta una risposta a queste domande, considerando la vita istituzionale nei suoi aspetti fondamentali e insieme ponendo al centro la persona umana, le sue motivazioni di fondo e il suo agire nelle istituzioni: «Tutti sappiamo che vivere nelle istituzioni è spesso impegnativo. Comprenderle è impresa ardua. Le istituzioni possono essere una casa felice oppure l'anticamera dell'inferno. Sapere qualcosa su come pensano e come agiscono può aiutare: per non soccombere, per renderle migliori» (dall'Introduzione).
Sommario
Introduzione. I. Le istituzioni a partire dalle persone. II. Le istituzioni in sé. III. Come capire le istituzioni. IV. Le istituzioni tra ordine e disordine. V. Le istituzioni in cerca di giustizia. VI. Cosa rende un'istituzione coerente. VII. Fidarsi delle istituzioni. VIII. Le istituzioni conferiscono identità. IX. Le istituzioni come porto sicuro. Conclusioni. Bibliografia. Indice dei nomi e dei concetti principali.
Note sull'autore
ROCCO D'AMBROSIO (Cassano delle Murge - BA, 1963) insegna filosofia politica presso la Facoltà di scienze sociali della Pontificia Università Gregoriana di Roma e la Facoltà teologica pugliese di Bari. È docente invitato di etica politica presso la Scuola superiore dell'amministrazione del Ministero dell'Interno a Roma. Ha pubblicato diversi saggi tra cui: Padre Serafino Germinario e il Partito Popolare in terra di Bari (Bari 1993); Ordine, umanità e politica. Saggio su Eric Voegelin (Bari 1995); La vigna di Nabot. Saggio di etica politica (Bari 2001; Madrid 2005); Istituzioni persone e potere (Soveria M. 2004); Il grembiule e lo scettro. Appunti su Chiesa e politica (Molfetta 2005); Serafino Germinario un prete scomodo (Bari 2007); La malpolitica, con R. Pinto (Trapani 2009); Cercasi profeti. Appunti su cattolici e società italiana (Molfetta 2010). Con le EDB ha pubblicato Il potere e chi lo detiene (2008). Dirige il periodico di cultura e politica Cercasi un fine,promosso da alcune scuole pugliesi di formazione all'impegno sociale e politico.
Al centro delle riflessioni di Copeland, Dalferth e Orsi c'è la questione del destino della civiltà occidentale moderna e le ragioni per confidare ancora nella sua capacità di rispondere alle sfide epocali che ci attendono dietro l'angolo, prima di tutto quella del cambiamento climatico. I tre testi raccolti hanno il respiro ampio, il senso dell'urgenza, l'ambizione tipica delle grandi orazioni pubbliche, dei bilanci d'epoca.
Chi svolge una delle professioni cosiddette di aiuto sa bene cosa significa burnout: è il rischio a cui è soggetto ogni operatore sociale di «bruciarsi», ovvero esaurire le energie fisiche e intellettuali, non reggere psicologicamente al peso emotivo di condizioni spesso disperate del paziente che ha in cura o della persona che sta aiutando e che possono metterne a dura prova l'equilibrio e il benessere psico-fisico.
Secondo l'imperativo evangelico «Ama il prossimo tuo come te stesso», l'amore verso se stessi è condizione indispensabile per amare gli altri, e già gli antichi greci ammonivano l'uomo sull'importanza della conoscenza di sé.
Il volume, di facile lettura e ricco di utili suggerimenti e spunti per riflettere, propone un percorso coinvolgente e accurato sul difficile tema della compassione verso il prossimo, con un taglio non solo psicologico. Attraverso un efficace excursus si indaga l'humus storico e biblico e l'evoluzione etico-filosofica dell'approccio alla cura di sé e degli altri, con un affresco sulla figura del medico nell'antichità e sulla portata rivoluzionaria del farsi prossimo come lo intende Gesù, fondamento di ogni relazione di amore.
«Questo libro, scritto a più mani, vuol essere un invito a prendersi cura di sé e ad amarsi, essenziale per star bene noi e far star bene coloro che, per vari motivi, vogliamo aiutare» (dall'Introduzione).
La prima parte di questo volume è dedicata al significato dell'educazione nell'opera di Jorge Mario Bergoglio sia come vescovo che come papa, mentre la seconda delinea il quadro di una possibile «pedagogia» di Francesco attraverso l'analisi del suo pensiero educativo e lo spazio che nei suoi discorsi viene riservato alla scuola e al mondo giovanile.I contributi sono stati elaborati in occasione della decima Giornata pedagogica svoltasi a Roma il 14 ottobre 2017 per iniziativa del Centro studi per la scuola cattolica, costituito all'interno dell'Ufficio nazionale per l'educazione, la scuola e l'università della Conferenza episcopale italiana.
Rimasto sostanzialmente sconosciuto assieme alla sua poesia per oltre un secolo, Hölderlin si è trovato al centro di una grande attenzione nella stagione che ha assistito alla fine del vecchio ordine europeo, in particolare a partire dal 1914, anno in cui sono stati pubblicati i suoi testi inediti. Un’attenzione che continua ancora oggi e che coinvolge nell’indagine della sua opera un numero sempre maggiore di discipline. Non a caso è autore studiato e citato da papa Francesco.
Il volume offre un’interpretazione di alcune delle poesie di Hölderlin che mettono in luce un progressivo movimento di rottura con le idee fino ad allora dominanti nel panorama della cultura occidentale. Il congedo da quelle idee si può riassumere nella separazione del divino dal mondo e dal linguaggio umano, con il lascito di un silenzio minaccioso. È qui che la narrazione cristiana assume un nuovo significato rispetto alla ricerca di un linguaggio adeguato per nominare il divino. Proprio nel congedo da tutte le idee dominanti e nella ricerca di un nuova modalità espressiva risiede l’attualità dell’opera di Hölderlin.
Sommario Introduzione. I. Le poesie a Hölderlin. 1. «Empio e dissacrato», Hermann Hesse. 2. «... il dio che precorre fuori di quella morte ti spingeva», Rainer Maria Rilke. II. Le poesie di Hölderlin. 3. Quand’ero fanciullo. 4. Il congedo. 5. Ritorno a casa. Ai parenti – mancano i sacri nomi. Epilogo e panoramica. Note.
Note sull'autore Jakob H. Deibl insegna al Dipartimento di «Ricerca sulle basi fondamentali della teologia» della Facoltà cattolica di teologia dell’Università di Vienna.

