
La breve stagione, dopo la liberazione, delle grandi riforme ha avuto in Ezio Vanoni (1903-1956) il suo protagonista. Valtellinese di Morbegno, socialista nella giovinezza, Vanoni trasferì la sua fede nell'azione politica inseguendo la giustizia sociale.
Nato all'indomani della caduta del potere temporale e morto alla vigilia del Concilio Vaticano II, Luigi Sturzo è stato uno dei massimi protagonisti del cattolicesimo europeo del nostro secolo, così come della storia italiana. Questo libro ne ripresenta sinteticamente la vita e l'opera, muovendo dalla considerazione della loro vivissima attualità e dalla consapevolezza che Sturzo è ancora oggi tanto citato quanto poco davvero conosciuto.
La stagione storica del partito popolare ha avuto in Francesco Luigi Ferrari uno dei più convinti protagonisti e dei più lucidi interpreti. Figura quasi dimenticata, questa agile biografia ne ripercorre le vicende, mettendo in evidenza l'apporto originale e profondo che l'esponente modenese seppe dare anche dall'esilio dove fu costretto a rifugiarsi per le persecuzioni fasciste - all'affermazione dei valori democratici e all'elaborazione di una cultura politica capace di avvicinare i cattolici allo Stato.
Come i giovani vedono e vivono la politica? Queste pagine intendono rispondere con riflessioni di esperti ed amministratori alle sollecitazioni che provengono direttamente dal mondo giovanile. Un modo nuovo per parlare di politica, che riscopre le idealità più profonde e cerca di conciliare con le realtà di tutti i giorni.
I ricognitori del Servizio metereologico dell'aereonautica presero il volo ad uno ad uno dalla pista dell'aereoporto dell'Urbe. Due, tre o quattro? Quanti errori ci sono nella frase qui sopra? Se non vi è immediatamente chiaro, questo libro fa al caso vostro. "Il salvarticolo" è un manuale per tutti quelli che scrivono: studenti, giornalisti, professionisti della comunicazione. Regole, consigli, trappole da evitare per essere sempre chiari e sintetici. Come schivare le frasi fatte e il burocratese, quando usare le citazioni e le maiuscole, come fare i conti con le ripetizioni. Ma anche i diversi modi di scrivere: agenzie, quotidiani, radio, tv e web. E alla fine il test per mettersi alla prova. "Il salvarticolo", pubblicato la prima volta nel 2004, giunge alla seconda edizione dopo tre ristampe della prima. Allora non esisteva Twitter, che ha contagiato 500 milioni di persone (compreso Obama) e ha rivoluzionato il modo di comunicare. Il vero elogio della brevità: tutto in 140 caratteri. Ah, a proposito... quattro. Sono quattro gli errori nella prima frase. Si scrive meteorologico, a uno a uno, aeroporto e aeronautica! Buon salvarticolo a tutti.
Social network, Internet, nuove piattaforme televisive, leggi e documenti deontologia. Il giornalismo vede allargare repentinamente i confini del proprio campo d'azione a fronte di costanti modifiche del quadro normativo di riferimento. E se si moltiplicano gli ambiti del fare informazione, di pari passo aumenta il bisogno di professionalità di chi in questo settore è chiamato ad operare. Ci sono nozioni, regole, leggi che chi fa il giornalista non può, e non deve, ignorare. Non può perché parole, idee, concetti diffusi male possono ledere l'altrui dignità, il diritto alla riservatezza, possono diffamare o influenzare i mercati finanziari. Questo libro, in più di 900 domande e risposte, approfondisce i temi nei quali un giornalista si può imbattere nel proprio lavoro.
La Rete ha rivoluzionato il modo di fare informazione. Il giornalismo tradizionale deve fare i conti con siti, blog, social network, portali, citizen journalism, e soprattutto con la velocità e mancanza di controllo con cui le notizie vengono postate. In questa nuova dimensione le "vecchie regole" che hanno presieduto la produzione delle notizie sono ancora valide? Ha ancora senso applicarle così come sono, quando si parla di diffamazione, diritto d'autore, utilizzazione delle immagini, diritti della persona? E la funzione del giornalista ha ancora valore? La prima risposta è decisamente negativa. La digitalizzazione dell'informazione ha drammaticamente evidenziato che il contesto è regolato da norme obsolete e anacronistiche. La seconda invece è positiva: l'informazione giornalistica può avere un ruolo determinante a patto che sappia evolversi e passare dalla concezione ottocentesca di notizia a quella contemporanea di verità. Nello tsunami di news che ogni giorno ci viene addosso, abbiamo sempre più la necessità di un giornalismo affidabile se non certificato. Un'informazione che sia costante ricerca dell'aletheia, cioè di quel qualcosa che non è nascosto ma che comunque bisogna svelare.
Il matrimonio tra giornalismo e marketing, ancor più che tra Montecchi e Capuleti, è sempre stato impossibile da celebrare. Ma i tempi cambiano e quello che prima suonava come un'onta giornalistica oggi, sotto certi aspetti, non solo è ammesso ma sta rappresentando un nuovo importante settore per il giornalismo. Grazie al web (blog, Facebook, Twitter, YouTube, ecc.) le aziende decidono da sole dove, quando e soprattutto cosa e per chi pubblicare una notizia. Il brand journalism, che ha avuto notevole impulso dal 2004 negli Usa, si occupa di comunicare tutto ciò che ruota attorno a un marchio (brand) con lo scopo di informare i lettori sulla storia dell'azienda. Lo fa con gli strumenti e le regole proprie del giornalista. Il brand journalist, non inganna il lettore, non gli deve vendere nulla, ma gli mette a disposizione ciò che gli occorre per approfondire la conoscenza del marchio di cui è, o potrebbe, diventare cliente. Questo manuale di brand journalism, primo in Italia, fornisce caratteristiche, strumenti, tecniche e regole di quello che rappresenta una nuova grande opportunità per i professionisti dell'informazione. Prefazione di Daniele Chieffi.