
"Iride" è il racconto della vita e del percorso di fede di Annalisa Minetti, finalista di Miss Italia, cantante vincitrice del Festival di Sanremo, moglie, madre e atleta. Annalisa, nonostante la cecità da cui è affetta, è sempre stata una sportiva e il suo talento e la sua costanza le hanno permesso di qualificarsi e vincere la medaglia di bronzo nei 1500 metri ai Giochi Paralimpici di Londra 2012, bronzo che le è valso il record del mondo nella categoria T12 (non vedenti); un risultato straordinario ottenuto grazie anche all'aiuto di Andrea Giocondi, mezzofondista che prese parte alle Olimpiadi di Atlanta del 1996, insieme al quale si allena e partecipa alle competizioni. Questo libro - composto da un capitolo per ciascun colore dell'arcobaleno non è quindi solo il racconto di una vita, ma soprattutto di un cammino costante di fede, di un affidarsi che permette di superare gli ostacoli che ci si parano dinanzi e di trasformare le difficoltà in opportunità.
Partanna (Trapani). Piera Aiello ha solo 18 anni quando sposa Nicolò. Nove giorni dopo il matrimonio il suocero, Vito Atria, un piccolo mafioso locale, viene assassinato. Nel 1991 la stessa sorte tocca a Nicolò, sotto gli occhi impotenti di Piera. Dopo quell'omicidio in Piera scatta qualcosa: "vedova di un mafioso, vestita a lutto come impongono le regole della mia terra, con una bimba di tre anni da crescere e una rabbia immensa nel cuore. In quel momento il destino ha messo un bivio lungo il mio percorso: dovevo scegliere quale futuro dare a mia figlia Vita Maria". Il momento di svolta è l'incontro con un uomo che una mattina, scrive Piera: "mi ha preso sottobraccio e mi ha piazzato davanti ad uno specchio, eravamo in una caserma dei Carabinieri". Quell'uomo è Paolo Borsellino. "Da quando lo 'zio Paolo' mi ha piazzato davanti a quello specchio e mi ha ricordato chi ero, da dove venivo e dove sarei dovuta andare, sono diventata una testimone di giustizia. Io non ho mai commesso reati, né sono mai stata complice dei crimini di mio marito e dei suoi amici, gli stessi che poi ho accusato nelle aule dei tribunali e nelle corti d'assise. Quel che è certo è che la mia storia, la mia vita, è stata rivoluzionata dalla morte", compresa la morte di Rita Atria, sua cognata, che a 17 anni decide di ribellarsi al sistema mafioso, ma dopo l'assassinio di Borsellino non riesce a reggere al dolore e si toglie la vita. Nonostante tutto Piera continua ad andare avanti...
Uno straordinario reportage che racconta la sanguinosa guerra in atto in Messico tra lo Stato e i cartelli della droga; che, a loro volta, sono in guerra tra di loro, avvalendosi dell’alleanza di parti consistenti dello Stato, le quali parteggiano – contro lo Stato stesso e contro i cittadini – ora per l’uno ora per l’altro cartello della droga. Questa guerra è mossa dalla volontà di controllare i principali business gestiti dai clan criminali, primo fra tutti quello della droga. La droga viene inviata in Europa utilizzando il porto di Gioia Tauro, come snodo logistico, e la ‘ndrangheta, come «partner commerciale». Lucia Capuzzi ha girato le zone «calde» del Messico per raccogliere informazioni e testimonianze: Città del Messico,Tijuana, Ciudad Juárez, Saltillo, Ixtepec e altre città e stati del Messico. Ha intervistato decine di persone: dai residenti di Juárez che si organizzano in gruppi di autoaiuto per resistere alla violenza, ai migranti latinos vittime dei sequestri, alle ragazze violentate e alle madri dei desaparecidos; ha incontrato personaggi straordinari (giornalisti, genitori, sacerdoti, vescovi, poliziotti...) e gente comune, e racconta le loro storie e testimonianze.
La narcoguerra messicana riguarda l’Italia e gli italiani molto più di quanto si pensi. Non solo perché i narcos fanno affari con la ‘ndrangheta, la quale poi reinveste i guadagni di questi traffici in attività dell’economia «lecita». Ma anche perché è proprio la «domanda» di cocaina che arriva dall’Europa ciò che attiva il narcomercato messicano e mondiale, con le tremende violenze ad esso connesse.
lucia Capuzzi è nata a Cagliari nel 1978 dove si è laureata in Scienze Politiche. Ha poi conseguito un dottorato di ricerca in «Storia dei Partiti e dei Movimenti Politici» all’Università di Urbino, svolgendo una ricerca sull’emigrazione italiana in Argentina nel secondo dopoguerra. Da questo studio è nato il libro La frontiera immaginata. Profilo politico e sociale dell’emigrazione italiana in Argentina nel secondo dopoguerra (Franco Angeli 2006). Ha pubblicato inoltre Colombia. La guerra (in)finita (Marietti, 2012); Adiós Fidel. Fede e dissenso nella Cuba dei Castro (con Nello Scavo), (Lindau, 2011); Haiti. Il silenzio infranto (Marietti, 2010). Dal 2004 ha intrapreso la carriera giornalistica. Ha lavorato per il Tg Leonardo della Rai. Attualmente lavora nella redazione Esteri di Avvenire e si occupa in particolare di questioni latinoamericane.
“Una gravidanza, quando indesiderata o non programmata, può rappresentare un peso o un intralcio alla propria vita e alla propria carriera. Può essere una vergogna di cui liberarsi con
ogni mezzo, più o meno traumatico. E dopo? Cosa rimarrà dopo quello strappo così violento, quando i fantasmi si presenteranno con il volto di un bambino mai nato? Sono i loro spettri senza volto a tormentare le persone, madri e padri mancati, e alle quali la vita ha presentato il conto per una scelta drammatica”.
Giuliana Perantoni Savaresi narra l’esperienza di chi si è rivolto a lei dopo aver sperimentato l’interruzione di gravidanza. Non un saggio per gli addetti ai lavori, ma una testimonianza sostenuta dal desiderio di recare conforto a chi è, o sarà, nella stessa situazione.
L'autrice
La dottoressa Giuliana Perantoni Savaresi, laureata in psicologia presso l’Università degli Studi di Padova, è iscritta all’Albo degli psicologi della Lombardia. Psicologa della scrittura, abilitata all’esercizio della psicoterapia, è ipnoterapeuta, specializzata in training autogeno e tecniche di rilassamento nonché in diagnosi e
cura con orientamento ipnoterapeutico dei disturbi psicosomatici. È esperta in sessuologia, specializzata in diagnosi e terapia dell’età evolutiva, dell’adolescenza e dell’età adulta, esperta in terapia della coppia e della famiglia; è specializzata in terapia delle dipendenze in particolare dei disturbi alimentari. È perito grafico e consulente tecnico d’ufficio presso il Tribunale dei minori. Da oltre trent’anni è titolare e direttore responsabile dello “Studio insieme” con sede a Brescia e ad Iseo. Ha condotto, e attualmente dirige, corsi di formazione e perfezionamento per medici, psicologi, insegnanti e operatori scolastici organizzati da istituzioni pubbliche e private. È autrice di numerosi articoli su riviste specializzate nazionali ed internazionali di psicologia e pedagogia, nonché del testo per educatori L’educazione sanitaria, fisica e psicomotoria nella Scuola Materna (Ed. La Scuola), opera che ha visto numerose edizioni.
Zygmunt Bauman, il sociologo polacco famoso in tutto il mondo per il concetto di modernità liquida, affronta in questo testo agile ed estremamente attuale il tema della religione e della fede. Oggi nella tremenda crisi di valori che stiamo vivendo, anche la religione, in qualche misura, sta subendo lo stesso destino della società liquida. Assistiamo a una sorta di evaporazione della spiritualità. Il rischio, al di là dell’osservanza da parte dei cattolici degli appuntamenti liturgici, è che queste manifestazioni di adesione e di partecipazione rimangano in superficie, senza entrare davvero nel cuore delle persone. Ma il bisogno di speranza
non può essere cancellato dal cuore dell’uomo, e questo apre nuove porte alla fede.
L'autore
Zygmunt Bauman è nato a Poznan nel 1925 in una famiglia di origini ebraiche. Rifugiatosi in Unione Sovietica allo scoppio della Seconda guerra mondiale, rientrò in Polonia al termine del conflitto e si laureò in sociologia all’università di Varsavia. Nel 1968, in seguito a un’epurazione antisemita, emigrò dapprima a Tel Aviv e poi a Leeds, dove ottenne una cattedra di sociologia. Da allora ha quasi sempre pubblicato le sue opere in inglese, ottenendo particolare riscontro soprattutto dopo l’abbandono dell’insegnamento. La sua reputazione crebbe rapidamente verso la fine degli anni Ottanta, e oggi è considerato tra i più grandi teorici della società del XX secolo. Particolare notorietà ha assunto il suo concetto di società “liquida”: l’incertezza dei nostri tempi moderni
e la trasformazione dei cittadini in consumatori hanno come conseguenze la fine di ogni certezza e una vita
Il concetto di rete è oggi di moda: lo vediamo utilizzato nei più variegati contesti, dall’economia alla sociologia, dalla comunicazione all’antropologia, dalla matematica alla filosofia.
A partire dalla teoria sociologica di Manuel Castells, questo saggio si chiede se sia possibile ipotizzare una relazione tra Chiesa cattolica e società in rete, cercando di individuarne le condizioni di coesistenza, tra sfide
e possibilità, rischi e opportunità. I temi affrontati esprimono l’attualità dell’indagine svolta dall’autore: il virtuale e il reale; le nuove concezioni dello spazio e del tempo; la questione dell’identità; l’antropologia e la religiosità in rete; le comunità virtuali; le sfide per la Chiesa.
L'autore
Darlei Zanon è religioso paolino brasiliano, discendente di emigranti veneti. Laureato in Filosofia presso la Pontifícia Università Cattolica di Campinas e in Teologia presso la Facoltà gesuitica di Belo Horizonte, ha conseguito il master in Comunicazione, Cultura e Tecnologie dell’Informazione presso l’ISCTE-Università di Lisbona.
Fin dagli albori la sfera del sacro ha avuto un rapporto profondo con la rappresentazione scenica, rapporto che la religione cristiana ha esplicitato ulteriormente, per la sua intrinseca natura di esperienza di fede nel Dio che si è fatto uomo. Erede di una ricca tradizione, la produzione teatrale ispirata ai temi della spiritualità conosce oggi un momento di grande fecondità e si apre a nuove prospettive, come attestano gli approfondimenti e le esperienze raccolte in questo volume. Un contributo di riflessione che viene ad affiancare il crescente successo del progetto "I Teatri del Sacro".
Il diario di un educatore salesiano di grande esperienza, un utile sussidio per genitori, educatori e chiunque si occupi della formazione dei giovani presso gli oratori e della loro direzione spirituale. Il libro è formato da venti agili capitoletti che toccano tutti i temi della vita dei ragazzi di oggi: dalle amicizie, al telefonino, alle sconfitte, alla vocazione.
L'autore
Marco Pappalardo, trentasette anni, Salesiano Cooperatore di Catania. Già membro della Consulta per la Pastorale Giovanile della CEI e dell’Ufficio per le Comunicazioni Sociali dell’Arcidiocesi di Catania. Pubblicista: collaboratore di Avvenire, del mensile Mondo Erre, del settimanale Prospettive, di emittenti televisive e radiofoniche siciliane,
di siti web di rilevanza nazionale per adolescenti, giovani e educatori. Docente di Lettere presso il liceo ‘’Don Bosco’’, collabora con il corso di laurea in Scienze della Comunicazione di Catania. Ha pubblicato diversi libri: per Effatà: nel 2006 Sono Messaggi Speciali, nel 2008 La pedagogia del quotidiano; nel 2011 La vostra forza è più grande della pioggia. Pensieri commentati di Benedetto XVI; per la Libreria Editrice Vaticana: nel 2009 Quaresima e Pasqua con i Padri della Chiesa e Avvento e Natale con i Padri della Chiesa, nel 2010 Pensieri mariani dei Padri della Chiesa; per Elledici: nel 2009 la Via crucis con i Santi Salesiani, nel 2010 FaceGod: una vita ‘’taggata’’ da Dio. Sussidio di animazione per adolescenti, nel 2012 FaceGod 2: ragazzi ‘’quotati’’ da Dio. I libri pubblicati con l’Editrice Vaticana sono stati tradotti in diverse lingue e pubblicati in undici Paesi.
Da sempre l'arte rappresenta una via privilegiata di apertura alla trascendenza. Il cinema, ultimo nato fra le arti nonché arte della modernità, è divenuto un testimone privilegiato sia del dramma dell'uomo senza religione, sia dell'apertura postmoderna al fenomeno religioso. Questa guida intende offrire uno sguardo ampio e ragionato sul fatto religioso nel cinema, attraverso l'analisi di oltre sessanta film, con introduzioni e commenti sui temi più profondi e sentiti di ogni tempo: l'esperienza del limite e l'apertura alla trascendenza; la scoperta e la sfida del credere; la richiesta di senso; il dolore, la colpa, la morte; la vita presente e quella futura. Un saggio di orientamento, facile da consultare, utile come sussidio di lavoro e come compagno nel viaggio verso Dio.
Mentre si moltiplicano gli interrogativi sulla società della dell’informazione, questo libro invita ad attingere al cristianesimo per uno sguardo nuovo sul comunicare. Lo fa gettando luce sulle riflessioni e sulle pratiche comunicative delle tre grandi confessioni cristiane, a partire dalle Scritture, dai Padri della Chiesa e
dalla concezione di fede della persona umana. Per aiutare a scoprire che prendersi cura dell’altro significa anzitutto interrogarsi sulla validità, la pertinenza e la legittimità della propria comunicazione, prendendo come riferimento l’altro e non se stessi.
L'autore
Christophe levalois è sacerdote ortodosso della parrocchia di Saint-Séraphin-de-Sarov, a Parigi. Docente, è caporedattore del sito d’informazione www.orthodoxie.com e membro della commissione «Media e informazione» dell’Assemblea dei vescovi ortodossi di Francia.
Ogni vita che nasce è un’avventura incerta e sublime: ogni bambino viene al mondo tra il pianto e la gioia e inevitabilmente i genitori si chiedono: come posso essere il miglior genitore possibile? Come crescerlo al meglio? In che modo posso alimentare il suo sviluppo fisico e mentale? Questo libro, vero e proprio manuale pratico, risponde a tali interrogativi; basato sulle più recenti ricerche in psicologia dello sviluppo vuole essere di aiuto nel “mestiere” di papà e mamma:
• illustra come si sviluppa il bimbo da
0 a 3 anni dal punto di vista fisico,
mentale, linguistico ed emotivo;
• di quali stimoli ha bisogno in base
alla tappa di crescita in cui si trova;
• approfondisce cos’è la stimolazione
infantile;
• spiega – attraverso una serie di
esercizi semplici ed efficaci – in che modo i genitori possono applicarla ai loro figli.
Liliana Jaramillo è mamma e psicologa esperta in stimolazione infantile. Di origine colombiana, lavora come libera professionista nella provincia di Lecce. Laureata in psicologia ad indirizzo sistemico presso la “Universidad Javeriana” di Bogotá, ha studiato presso l’Università di Salamanca (Spagna), nell’ambito
di un progetto internazionale di psicologia clinica e della disabilità. È operatrice certificata dal 2009 nel “Metodo Canguro” preso la fondazione omonima di Bogotá. È direttrice del sito www.stimolazioneinfantile.it, dove si possono trovare informazioni e programmi multimediali per favorire lo sviluppo del bimbo da 0 a 3 anni.
La nostra società è caratterizzata dalla velocità. Il nostro futuro è un futuro “presentizzato”, pieno/strapieno di cose (ci vorrebbero 820 anni per consumare tutti prodotti in commercio) e mosso da un’incontenibile urgenza. La “società mobile”, materializzata
da smartphone e tablet e percorsa dai social network, è lo sfondo/contesto di un racconto che vede ciò che è sempre stato “fisso” (dal lavoro al matrimonio, dalle vacanze agli “oggetti di una vita”) mettersi in movimento, e ciò che era già mobile andare sempre più veloce (dall’ADSL al ciclo di vita dei prodotti e alle mode). Le nostre vite sono scandite dal desiderio del tutto e subito
Le “prove di futuro” sono già ben visibili, con tutte le urgenze, gli smarrimenti e i deliri del caso e la consapevolezza di essere a fine corsa e in vista di un mutamento epocale.
Giorgio Triani, sociologo e giornalista, insegna Comunicazione giornalistica e pubblicitaria presso l’Università di Parma, dove è anche coordinatore del master su Web communication e social media, e Socioeconomia previsionale presso l’Università telematica San Raffaele di Roma. Scrive di società e costume su quotidiani e periodici e svolge attività di ricerca sociale applicata nell’ambito del marketing e della comunicazione. Ha pubblicato L’ingorgo. Sopravvivere al troppo (Milano 2010).