
Questa nuova collana si rivolge a tutti coloro che hanno tentato di avvicinarsi alla psicologia uscendone delusi e sentendosi sconfitti. Infatti i divulgatori spesso falliscono perché faticano a mettersi in sintonia con le difficoltà di chi comincia da zero. Il libro coglie la sfida e tenta di far cadere i tabù sugli argomenti tradizionalmente considerati difficili, per ridare a tutti, ma proprio tutti, indipendentemente dal livello di istruzione, dalla professione e dall'età, la fiducia nelle proprie capacità di comprensione.
Così come Harry Potter, i giovanissimi si chiedono: "Chi sono?", "Da dove sono venuto?", "Qual è il mio posto nel mondo?". Questo libro è una lettura in chiave psicologica di una coinvolgente fiaba moderna. Svela l'incanto esercitato dalle avventure del giovane mago su tanti lettori e dà ai genitori un'occasione per condividere con i ragazzi le emozioni di una storia tanto appassionante quanto magica.
Questo volume si propone come strumento introduttivo allo studio della storia della psicologia, delle sue ipotesi e teorie con lo scopo di mettere a fuoco il complesso gioco di argomentazioni critiche che ha caratterizzato nel tempo il modo di porre le domande sulla mente e sul comportamento umano, e conseguentemente le direzioni nelle quali a queste domande si è cercata risposta. Contrariamente all'impostazione comunemente adottata dai manuali di settore, l'autrice parte dal presupposto che sia inadeguato, e storiograficamente scorretto, assumere che la psicologia scientifica sia "nata" a Lipsia nel 1879, con l'apertura del Laboratorio di Psicologia Sperimentale di Wilhelm Wundt. Nel ricostruire il lungo percorso della disciplina si preferisce piuttosto adottare la scansione temporale che divide la storia della psicologia in due grandi fasi: il "lungo passato", che partendo dagli antichi Greci abbraccia tutto il Settecento, e "la breve storia", che, dopo qualche breve cenno al pensiero filosofico di Wundt, si concentra sugli sviluppi teorici novecenteschi della disciplina e sull'opera delle scuole che hanno dato l'avvio a specifici sottosettori delle ricerche psicologiche generali, quali la psicologia sociale o la psicologia dello sviluppo, la psicologia dinamica o la psicologia clinica.
Questo manuale fornisce un quadro completo della psicologia dello sviluppo. Dopo una descrizione delle principali teorie dello sviluppo - da quelle classiche a quelle più recenti - sono presentati i metodi di indagine più comunemente utilizzati per studiare lo sviluppo e sono trattati i diversi domini in cui l'individuo concretamente si sviluppa: fisico, motorio, percettivo e cognitivo. Sono poi illustrati i processi di acquisizione del linguaggio e del comportamento comunicativo, lo sviluppo sociale, affettivo, emotivo e morale. Questa nuova edizione contiene numerosi aggiornamenti relativi a temi che hanno acquisito rilevanza nella ricerca recente.
Molte persone, ogni giorno e a vari livelli, si pongono domande che hanno a che fare con il funzionamento delle organizzazioni. È possibile migliorare il funzionamento di un ufficio, di un reparto ospedaliero, di una squadra di montaggio? Può una determinata procedura burocratica essere più efficace? Come si ottengono migliori prestazioni da una unità di lavoro? Questa introduzione alla psicologia delle organizzazioni fornisce una risposta a tali quesiti, a partire dall'assunto che non si deve tanto studiare la singola organizzazione come entità, quanto analizzare i comportamenti che al suo interno hanno luogo. Individui e gruppi hanno infatti un'esistenza reale, fatta di interessi, preferenze, valori, scopi: dai loro rapporti si costruiscono i processi organizzativi concreti e quegli strani artefatti umani e tecnologici che chiamiamo appunto "organizzazioni".
Il testo ha l'obiettivo di introdurre le principali strategie di analisi e le soluzioni tecniche possibili nell'utilizzo di ATLAS.ti. Questo programma implementato sulla base della prospettiva teorica e metodologica della Grounded Theory - si presta a una grande versatilità nell'uso e nelle analisi che possono essere effettuate. Il software è infatti progettato sia per facilitare il processo di codifica e recupero dei dati che per elaborare i modelli teorici sottostanti ai dati stessi, attraverso l'individuazione di nessi logici tra i codici emersi. È articolato in cinque capitoli in cui vengono descritte le funzioni di base del software mediante l'esemplificazione di percorsi di ricerca specifici. Un'attenzione particolare è rivolta alle implicazioni epistemologiche e metodologiche connesse alle attività di ricerca svolte da più codificatori. Il libro si rivolge a studenti e ricercatori delle scienze umane e sociali, ma anche a professionisti interessati a comprendere i processi psicologici in una visione non universalistica ma culturalmente "situata". Uno strumento scientifico che permette di descrivere e valutare i processi che avvengono nei contesti di sviluppo, apprendimento e socializzazione.
L'autore sostiene con certezza che gli esseri umani sono stati progettati per affrontare con successo difficoltà e stress. Gli uomini discendono da gente che è sopravvissuta a un'infinità di predatori, guerre, carestie, migrazioni, malattie e catastrofi naturali. Sono costruiti per convivere quotidianamente con lo stress. A questo scopo gli uomini possiedono, come un dono, un insieme di risorse che hanno ereditato dal passato: è la "resilienza" ad essere la norma negli esseri umani, non la fragilità; la "resilienza" psicologica è la capacità di persistere nel perseguire obiettivi difficili, fronteggiando in maniera efficace le difficoltà relative. L'individuo resiliente presenta una serie di caratteristiche psicologiche inconfondibili: è un ottimista e tende a "leggere" gli eventi negativi come momentanei e circoscritti; ritiene di possedere un ampio margine di controllo sulla propria vita e sull'ambiente che lo circonda; è fortemente motivato a raggiungere gli obiettivi che si è prefissato; tende a vedere i cambiamenti come una sfida e come un'opportunità, piuttosto che come una minaccia; di fronte a sconfitte e frustrazioni tende a non perdere comunque la speranza. La "resilienza" può essere potenziata, e l'autore, con esempi tratti dal mondo dello sport metafora della vita e ambito da cui mutuare metodologie ed esperienze - mostra come fare.
L'esperienza organizzativa contemporanea, in sintonia con le perturbazioni del nostro tempo, si confronta con il declino del paradigma fordista e con la necessità di una messa a fuoco di una nuova prospettiva, capace di dare un'evoluzione alle pratiche di gestione. La caduta della prevedibilità, l'obsolescenza tecnologica, il mutamento culturale, rendono la ricerca di una qualche stabilità un compito non rifiutabile e, insieme, un risultato spesso precario. L'insieme di tali sfide viene ricondotto alla responsabilità degli attori organizzativi, testimoni quotidiani della soggettivizzazione diffusa delle pratiche organizzative. Le vicende organizzative registrano due tendenze interconnesse: un crescente divario tra la difficoltà dei compiti da affrontare e la qualità del patrimonio di competenze emozionali agite; una progressiva privazione di senso, nella quale il lavoro rischia di essere ridotto a una esclusiva valenza performativa. Sembra difettare una educazione sentimentale all'altezza della sfida dei tempi, capace di coniugare le domande molteplici di una temporalità che esige maggiore esposizione nel ricercare traguardi fino a qualche anno fa impensabili. La ricerca propone la prospettiva di un'educazione sentimentale individuale e collettiva, nella convinzione che occorra un'immersione prolungata nel tumulto dell'esperienza organizzativa contemporanea; un'esperienza più attenta alla necessità di un'esposizione totale alle voci del mondo che quotidianamente incontriamo.
In questa seconda edizione, l'autore, con il supporto degli studi neuroscientifici più recenti, affronta la difficile costruzione di una modalità terapeutica efficace per la remissione delle patologie ad alta vulnerabilità genetica. L'approccio rimane sempre legato al concetto di integrazione tra corpo e mente e ai passaggi che vanno dalle modificazioni quantiche fino alle elaborazioni estremamente complesse della coscienza estesa. II terapeuta, nell'intervento sulla depressione maggiore e sul disturbo ossessivo compulsivo, deve considerare le strutture neurologiche che limitano fortemente la possibilità di cambiamento. Per superare questi limiti, l'autore focalizza in maggior misura l'intervento sull'elaborazione emotiva, in particolare su quell'area, crocevia della comunicazione corpo-mente, definita da Damasio proto-sé, e sulla patogenesi che mantiene o più spesso aggrava progressivamente le patologie. Il modello dimostra la propria originalità e la forza innovativa, per la capacita di coniugare le ricerche e le ipotesi concettuali più avanzate di neuroscienziati come Erik Kandel, Gerald Edelman, Antonio Damasio e altri, con un modello di psicoterapia ipnotica in grado di incidere sui livelli più profondi dell'elaborazione e dello sviluppo emotivo-cognitivo.
L'educazione alle emozioni è un nuovo modello educativo che attiva le connessioni affettive ed emozionali tra genitori e figli utilizzando alcune strategie, tecniche e modalità relazionali che consentono di rendere i bambini e i ragazzi più autonomi, forti e sicuri, prevenendo fenomeni quali il bullismo o le dipendenze. Un format educativo flessibile, versatile e pensato per essere compatibile con i ritmi stressanti e accelerati di oggi, la cui applicazione su bambini, preadolescenti e adolescenti sembra aver dato buoni risultati. Questo testo fornisce a tutti i genitori gli strumenti per mettere in atto, concretamente, questa nuova strategia educativa: regole fruibili e utili consigli che permettono di dotare i figli della migliore "valigia della sicurezza" per affrontare la vita.
La' dove i confini tra corpo e mente si fanno fluidi e perdono la propria rigidita', la scienza occidentale incontra cio' che ha sempre avuto cura di tenere a distanza: la spiritualita' del buddismo tibetano, le sue pratiche ascetiche e meditative, la sua dottrina.