
Questo libro è molto più che un invito alla lettura. Si ripropone di offrire uno spaccato della complessità dei processi psicologici coinvolti nella lettura. Per alcuni leggere è fonte di grande ricchezza, per altri una perdita inutile di tempo. Ma leggere è soprattutto pensare, è collegare idee con immagini, emozioni, sensazioni, parole... ed è compiere un percorso interiore. Il termine "biblioterapia", coniato da pochi anni, viene sempre più usato con vari significati. Tra i tanti indica l'utilizzo della lettura come strumento di crescita personale, o anche l'utilizzo di libri durante una terapia come strumento terapeutico. Le pagine di questo libro accompagnano e introducono il lettore in un percorso in cui si sciolgono i significati della biblioterapia nella sua accezione psicologica, psicoanalitica e formativa, con particolare riferimento all'autobiografia. Ecco allora l'obiettivo di queste pagine: dimostrare che è possibile anche attraverso la lettura di un libro trovare e costruire il proprio equilibrio.
Un rapporto di coppia comporta per sua natura rinunce e compromessi, ma quando vengono messe in discussione la serenità e la dignità si è vittime di personalità patologiche, di "stili affettivi disfunzionali". Walter Riso, psicologo clinico, analizza otto diverse forme di affettività patologica. La galleria degli "amori altamente pericolosi" comprende realtà molto diverse tra loro: dallo stile istrionico-teatrale, soggetti che riducono l'amore al solo desiderio e puntano tutto sull'esteriorità, all'amore ossessivo-compulsivo, in cui il soggetto assume i panni di un intransigente perfezionista pronto a stigmatizzare con la massima severità la più insignificante sbavatura. Se con un profilo narcisistico-egocentrico il partner sarà costretto a considerarsi una sorta di "satellite affettivo" e dovrà sacrificare i suoi desideri e i suoi bisogni al culto fanatico di un megalomane innamorato solo di se stesso, con la personalità schizoide-eremita l'altro sarà vittima di una totale mancanza di affettività, di un'apatia esistenziale, di un'indifferenza così radicale da annichilirlo nella sua stessa dimensione umana. Perché molti continuano a cadere nella rete di queste personalità, avventurandosi in relazioni che si trasformano in un calvario? Comprendere i motivi per cui questi soggetti riescono a rendersi così pericolosamente attraenti è il primo passo per imparare a riconoscere il vero volto dell'amore, fatto di equilibrio, reciprocità, rispetto dell'altro.
Una breve introduzione alla psicopatologica finalizzata alla valutazione clinica del paziente, che valorizza i principi della soggettività e della relazione come criteri guida di ogni ragionamento clinico. Il volume permette di riflettere sui principi dell'integrazione delle prospettive cliniche, attraverso la presentazione di alcuni modelli teorici che possono orientare la valutazione psicologica del paziente (psicoanalitico relazionale, sistemico relazionale, cognitivista).
Negli ultimi anni tra l'ambito della psicologia e quello delle attività investigative sono sempre più frequenti le occasioni di contatto e collaborazione, per quanto concerne ad esempio i processi investigativi, le attività formative, l'attendibilità della testimonianza, l'autopsia psicologica, l'offender proflling. Questo libro intende proporre la sistematizzazione di un'area specifica della psicologia investigativa, quella relativa alle tecniche e ai problemi legati alla conduzione e alla valutazione dell'interrogatorio investigativo e giudiziario. Il "testimone", indipendentemente dalla sua posizione giuridica (indagato, imputato, testimone oculare, vittima ecc.), riveste infatti un ruolo cruciale in ogni procedimento penale. Gli autori illustrano con chiarezza i processi psicologici e i fattori sociali in grado di influenzarne il resoconto, con particolare attenzione alle caratteristiche del testimone vulnerabile; affrontano poi le tecniche per rendere efficace ed etico un interrogatorio, ed esaminano il problema della falsa testimonianza e dei metodi internazionali utilizzati per la decodifica di tale comportamento. Infine, discutono le tecniche di ascolto del minore nei casi di abuso e maltrattamento.
"Il fascismo, nella sua forma più pura, è la somma di tutte le reazioni irrazionali del carattere umano medio. Il sociologo ottuso, a cui manca il coraggio di riconoscere il ruolo predominante della irrazionalità nella storia dell'umanità, considera la teoria fascista della razza soltanto un interesse imperialistico, per dirla con parole più blande, un "pregiudizio". Lo stesso dicasi per il politico irresponsabile e retorico. L'intensità e la vasta diffusione di questi "pregiudizi razziali" sono la prova che essi affondano le loro radici nella parte irrazionale del carattere umano. La teoria della razza non è una creazione del fascismo. Al contrario: il fascismo è una creazione dell'odio razziale e la sua espressione politicamente organizzata. Di conseguenza esiste un fascismo tedesco, italiano, spagnolo, anglosassone. L'ideologia razziale è una tipica espressione caratteriale biopatica dell'uomo orgasticamente impotente"
La diffusione dei disturbi del comportamento alimentare fra le adolescenti delle società occidentali ha assunto, dalla seconda metà del secolo scorso, un carattere epidemico, diventando espressione del disagio psichico femminile che caratterizza questa fase evolutiva. Tale diffusione ha trasformato anoressia e bulimia da patologie gravi e relativamente rare in manifestazioni diffuse di sofferenza, segnali di una fragilità narcisistica e del carattere conflittuale del processo di costruzione dell'identità di genere femminile in questo momento della crescita. Nel volume i disturbi del comportamento alimentare nell'adolescenza vengono considerati manifestazioni di un disagio non solo intrapsichico ma anche relazionale e sociale, alimentato da alcune caratteristiche della "cultura del narcisismo" prevalente nella società contemporanea. I modelli interpretativi convergono in una prospettiva evolutiva che evidenzia la difficoltà delle attuali adolescenti ad affrontare alcuni compiti di sviluppo fase-specifici, come la mentalizzazione del corpo sessuato. Sono presi in esame gli aspetti della cultura affettiva che fanno da sfondo ai disturbi alimentari, con particolare attenzione al contesto familiare, e vengono illustrati, anche attraverso la presentazione di materiale clinico, i presupposti teorici e le metodologie d'intervento, individuali e di gruppo, sperimentati con successo con le adolescenti e con i loro genitori.
"Vi è mai capitato di anticipare con preoccupazione un evento, di essere terrorizzati da una decisione da prendere, di temere qualsiasi tipo di cambiamento oppure di essere colpiti da una improvvisa crisi di panico? Se è cosi, anche voi fate parte di questo "popolo di ansiosi", ma siete in buona compagnia perché, solo in Italia, ci sono 5 milioni di persone che lottano quotidianamente con l'ansia, una prigione da cui è difficile liberarsi, un tunnel di cui spesso non si riesce a intravedere l'uscita". In questo libro Giampaolo Perna non solo racconta le origini dell'ansia, la differenza tra ansia normale e ansia patologica, l'analisi dei comportamenti ansiosi, ma insegna anche come uscirne. Sì, perché uscirne è possibile, sia per chi vive situazioni di ansia quotidiana, sia per chi è affetto da forme più gravi, quelle che rientrano nel capitolo dell'ansia patologica. Il primo passo, in una società sempre più basata sulla prestazione, è quello di non sentirsi in colpa o inadeguati, di sgombrare la mente dalla sensazione di non essere "normali". Poi è necessario capire che la buona volontà non basta, che spesso è necessario farsi aiutare, sia da un punto di vista psicologico che farmacologico. Partendo da casi esemplari, l'autore conduce lungo un percorso documentato ed efficace, indicando le vie d'uscita da uno dei disagi più diffusi del mondo moderno.
La prima edizione fu pubblicata nel 1966 come estratto del primo ponderoso volume postumo di Analisi grafologiche (884 analisi, 970 pagine), curato, come gli altri tre, da Giovanni Luisetto (1917-2001), editore e collaboratore del grafologo marchigiano. In questa seconda edizione, le 219 analisi sono raggruppate per secolo, tenendo conto della data di nascita degli autori.
Destinatari
Studiosi, studenti e operatori professionali.
Autore
Girolamo Moretti (1879 – 1963), religioso e sacerdote dei Francescani conventuali, si è dedicato alla grafologia fin dal 1905. Ha collaborato con Giovanni Luisetto e Lamberto Torbidoni, lasciando una decina di opere grafologiche e ponendo le basi di quello che sarebbe diventato più tardi l’Istituto grafologico G. Moretti, promotore presso l’Università degli studi di Urbino della prima scuola di grafologia in Italia a livello universitario.
"Non si può tenere a mente tutto". Con questa frase spesso ci si giustifica di distrazioni che continuamente si sperimentano nella quotidianità e che talvolta possono avere conseguenze tragiche sulla vita delle persone. Ma la distrazione svolge anche un'importante funzione positiva quando, ad esempio, allontana da emozioni negative. E soprattutto non è, come erroneamente saremmo portati a credere, l'opposto dell'attenzione. L'autrice del volume, servendosi anche di interessanti incursioni nella letteratura e nella filosofia, offre un quadro completo di questo complesso meccanismo dell'intelletto umano: cosa è e come funziona, come riuscire a controllarla, quali sono i suoi costi e i suoi benefici, infine qual è la sua relazione con altri fondamentali processi mentali come le emozioni e la memoria.
"Sul cartellone c'è la foto di una donna. O, almeno, di una creatura di sesso femminile, a giudicare dalle due piccole sacche di pelle rugosa che pendono al posto dei seni. Sì, perché di fronte all'obiettivo c'è una creatura completamente nuda. Seduta su uno sfondo grigio sfumato, una gamba allungata e l'altra leggermente piegata in modo che solo il pube sfugga allo sguardo. Le ossa, in compenso, si vedono bene. Mi fa vergognare questa foto. Perché è la mia foto." Inizia così il racconto della vita di Isabelle, la cui gigantografia si è impressa nella mente di tutti, ha scosso la coscienza di molti. Dai cartelloni pubblicitari a ritroso fino all'infanzia nella regione di Parigi, all'ombra di una madre sofferente e di due padri, quello naturale e quello putativo, entrambi assenti. Isabelle è una bambina reclusa, tenuta lontana dai giochi in giardino, costretta a indossare vestiti troppo piccoli, scarpe troppo strette. La madre non vuole perderla, vederla crescere e andare nel mondo. Per amore, per paura, per follia. Inizia così la discesa di Isabelle nell'inferno dell'anoressia. Giornate scandite dalla bilancia, dal calcolo ossessivo delle calorie fino ai primi ricoveri in ospedale "dello scheletro che cammina". Anni ritmati dall'oppressione della madre, dall'indifferenza dei medici, dall'inadeguatezza delle strutture, dall'ignoranza di tutti gli altri. Ma anche dagli sforzi sovrumani per uscire dal tunnel che porta sulla soglia della morte.