
"Il lavoro non è una merce". È con questa citazione, tratta dalla Dichiarazione di Filadelfia del 1944, che inizia il libro di Callea. Il libro è ispirato dalla convinzione che si debba riconoscere la complessità della materia lavoro, ossia dalla consapevolezza che i lati più nascosti dell'attività lavorativa influiscono per concatenazioni causali, non solo sul rendimento del lavoratore stesso, ma anche sul "rendimento" della civiltà dell'intero corpo sociale. Il libro inizia con una riflessione epistemologica sui paradigmi della psicologia. Callea sostiene la necessità di una trasformazione del modo di studiare i fenomeni e nella mentalità scientifica con la quale, fino ad ora, si è studiato il lavoro. Da ciò, la scelta di trattare molte delle categorie basilari della psicologia del lavoro classica, sulle quali, forse, qualcuno pensava non ci fosse più molto da capire. È necessario un allargamento delle prospettive, ossia uscire dalla settorialità dei nostri ambiti, riconsiderare i fenomeni attuali nella prospettiva storica e molto altro che richiede un atteggiamento di disponibilità alla ricerca più esteso e profondo di quanto fosse necessario nello stabile mondo del passato.
Siamo tutti bravi a mentire, ma a nessuno piace essere ingannato. C'è chi mente per un proprio vantaggio personale, chi per coprire un errore, chi magari solo per il piacere di riuscire a prendere in giro gli altri e farla franca... Televisione, pubblicità, giornali e persino amici e parenti - per non parlare del partner - ci mentono di continuo. Come capire se chi avete davanti vi sta raccontando la verità o l'ennesima bugia? Qui troverete tutto sulla comunicazione: da quella che si crea nell'ambiente di lavoro, a quella che si svolge tra uomini e donne. E imparerete a riconoscere le bugie e a relazionarvi agli altri nel modo migliore. Le illustrazioni vi mostreranno in modo chiaro e semplice come cogliere le più piccole differenze tra un bugiardo e una persona sincera attraverso le microespressioni presenti nel volto. Attraverso la psicologia della menzogna, imparerete poi a gestire il vostro rapporto con chi mente e ad evitare che gli altri vi ingannino. Scoprirete come la comunicazione non verbale influisca sulla nostra vita, e come fare in modo che il vostro modo di esprimervi diventi efficace. Imparerete come funziona la cinesica, la scienza del singolo gesto, e come servirvene. Perché è tanto insopportabile che ci siano sconosciuti in ascensore e cosa genera il disagio. E come creare un feeling con le altre persone in pochi secondi.
Federico Tonioni in questo volume spiega e svela con estrema chiarezza le patologie che, soprattutto nel mondo degli adolescenti, sono legate alla straordinaria diffusione di internet. Il libro è cosí uno strumento prezioso per aiutare i genitori che, appartenendo a generazioni «pre-digitali», spesso non sono abituati all'uso del computer e alla navigazione in rete, e si scoprono impreparati alla comprensione dei disturbi che internet può arrecare ai loro figli. Allo stesso modo viene trattata la dimensione on-line del gioco d'azzardo e dei siti per adulti, patologie compulsive che coinvolgono persone di ogni età. Quando internet diventa una droga rappresenta cosí una guida chiara ed efficace sui rischi della dipendenza da internet.
«Mi occupo di dipendenze patologiche da diversi anni e nel corso del mio lavoro ho avuto modo di ascoltare e condividere storie sofferte, rivelazioni sconcertanti, idee deliranti; ma qualche ringraziamento autentico e spontaneo ha reso improvvisamente leggero il peso delle responsabilità che sono chiamato a sostenere. Ho imparato che chi manifesta una dipendenza patologica non vuole soffrire per forza ma vuole soffrire di meno, e che la droga per il tossicodipendente, come la cioccolata per la bulimica o il video poker per il giocatore d'azzardo, non sono desideri ma bisogni, che a volte travalicano la forza di volontà e la logica del pensiero».
Il volume esplora alcune strategie utili per inserirsi in nuovi contesti di lavoro maturate nei servizi sociosanitari, in cui operano assistenti sociali, educatori, psicologi, ostetriche, logopedisti, medici, psichiatri. Si propongono percorsi specifici per adattarsi al nuovo ambiente, integrarsi in un gruppo di lavoro, tessere una rete di relazioni, conquistare autorevolezza, evitare possibili trappole ed effetti indesiderati: una serie di utili suggerimenti pratici ma soprattutto un metodo per riflettere sulla complessità delle organizzazioni in cui lavoriamo.
Umberta Telfener insegna alla Scuola di specializzazione in Psicologia della salute dell’università “La Sapienza” di Roma. Tra i suoi testi, Sistemica, voci e percorsi nella complessità (Bollati Boringhieri 2003).
Incentrate, nella loro prima fase, sulle dinamiche interpersonali, le Costellazioni Familiari avevano messo in luce gli ordini fondamentali dell'amore che sovrintendono alla riuscita o al fallimento delle relazioni. Quando Bert Hellinger ha iniziato a percepire quali fossero le leggi del successo e dell'insuccesso nel lavoro e nella professione, e dunque nella vita delle imprese e delle organizzazioni, è emerso che gli ordini sono sempre gli stessi. Con questo libro l'autore esplora l'atteggiamento interiore che determina la riuscita delle nostre relazioni e della nostra vita e, insieme, del nostro lavoro e della nostra professione; attinge alla vita piena e racconta storie appassionanti che talvolta lasciano senza flato, portandoci a condividere l'esperienza di chi riesce a compiere con successo un passo decisivo. Pur affrontando in primo luogo il tema del successo professionale, questo è anche un libro di saggezza, una saggezza applicata alla vita.
La dimensione dell’ascolto è una condizione essenziale per lo sviluppo di una buona relazionalità. Purtroppo gli attuali ritmi di vita stanno rendendo aleatori sia l’ascoltare se stessi che l’ascoltare l’altro e l’essere dall’altro ascoltati. Eppure, ognuno di noi porta dentro di sé lo struggente bisogno di vivere tutte e tre queste esperienze. Se viene meno anche solo una di esse, corriamo il rischio di diventare stranieri a noi stessi e all’altro.
Naturalmente l’ascolto, perché sia fonte di benessere, deve essere un buon ascolto. Solo così sono possibili l’incontro, il dialogo e la comprensione interpersonale e sociale.
L’ascoltare è un’arte difficile. È certamente più difficile del parlare. E lo è soprattutto oggi. La nostra infatti è una società in cui tutti parlano ma pochi ascoltano. E quei pochi che sono disposti a farlo sembrano privilegiare l’ascolto virtuale, nuovo muretto e nuova piazza in cui trovano spazio i vari social network.
Il buon ascolto è per sua natura circolare, per cui chi ascolta è anche ascoltato e chi è ascoltato, ascolta. Ciò favorisce la capacità di ascoltare se stessi senza cadere nel narcisismo e di ascoltare l’altro senza cadere nel conformismo. Evolutivamente, in principio è l’ascolto. La parola viene dopo. Non c’è nessun Io parlo se non è preceduto da un Io ascolto.
Se, dunque, avremo imparato ad ascoltare, sapremo anche parlare.
Vittorio Luigi Castellazzi, psicologo clinico, psicoterapeuta-psicoanalista, da più di trent’anni insegna Tecniche proiettive e psicodiagnosi della personalità all’Università Salesiana di Roma. Già docente di Psicopatologia dell’infanzia e dell’adolescenza presso la medesima Università, ha tenuto corsi di Psicologia dello sviluppo e di Psicopatologia dello sviluppo all’Università Lumsa e all’Università degli Studi di Roma-Tre. È membro di varie società scientifiche nazionali e internazionali, tra cui la Society for Personality Assessment e l’International Rorschach Society. Ha fondato la «Scuola Rorschach e altre tecniche proiettive» dell’Università Salesiana.
Ha pubblicato presso le Edizioni Las: Psicoanalisi e infanzia. La relazione oggettuale in M. Klein (1974); Psicopatologia dell’infanzia e dell’adolescenza: Le Psicosi (1991) – La Depressione (1993) – Le Nevrosi (2° ed. 2000); Introduzione alle tecniche proiettive (3° ed. 2000); Quando il bambino gioca. Diagnosi e psicoterapia (2° ed. 2006); L’abuso sessuale all’infanzia (2007); Il Test del Disegno della Figura Umana (3° ed. 2010); Il Test del Disegno della Famiglia (5° ed. 2010); Il Test di Rorschach. Manuale di siglatura e d’interpretazione psicoanalitica (2° ed. 2010). Per i tipi delle Edizioni Magi ha pubblicato Dentro la solitudine. Da soli felici o infelici? (2010). Il suo volume La stanza della felicità (Edizioni S. Paolo, 2002), è stato tradotto in spagnolo, portoghese e polacco.
Scritto da due dei maggiori esperti italiani nell'ambito dell'ADHD e dei BES, questo libro propone un programma di valutazione e intervento integrato per i bambini con disturbi di attenzione e iperattività o con Disturbi Specifici di Apprendimento. In particolare, il modello descritto dagli autori è basato sulla costruzione di una rete che coinvolge il clinico, l'insegnante, i genitori e il bambino. Dopo una parte introduttiva che definisce e descrive l'ADHD e i DSA, gli autori analizzano i possibili metodi di valutazione e di intervento, soffermandosi in particolare sulle informazioni più importanti e utili per i genitori e per gli insegnanti e sugli errori che si compiono più frequentemente. Il volume passa poi alla descrizione del metodo di rete, le potenzialità e i vantaggi, i ruoli degli attori coinvolti, le componenti del modello, e alla sua applicazione con bambini con ADHD oppure con bambini con Bisogni Educativi Speciali. Le ultime pagine, di impronta operativa, propongono laboratori di prevenzione da attivare in classe ed esempi di esperienze e buone prassi di integrazione dei bambini con difficoltà scolastiche.
“Non fare domani quello che puoi fare oggi” diceva Benjamin Franklin, ma molti di noi si riconoscono piuttosto in Mark Twain, che consigliava: “Non fare domani quello che potresti fare dopodomani”. La tendenza a rimandare i problemi e la loro soluzione sembra essersi molto accentuata nella nostra società, impulsiva ed egocentrica. Eppure la procrastinazione non rende felici: chi la pratica sa che gli costerà cara, che gli procurerà guai, che lo renderà più triste e spesso oppresso dai sensi di colpa. Dopo avere spiegato in che cosa consiste il fenomeno, Piers Steel, autorevole studioso del tema, traccia i profili dei vari tipi di procrastinatori: c’è chi non riesce a cominciare, chi comincia ma si perde nei dettagli, chi infine si lascia tentare dalle mille distrazioni che lo circondano. L’autore guida poi il lettore a capire, attraverso una serie di test, quanto sia profonda la sua propensione a rimandare azioni e decisioni, e lo aiuta a tenerla sotto controllo, tramite tecniche capaci di spingerlo ad affrontare le decisioni da cui rifugge.
Il corpo è mezzo di conoscenza della personalità. Le posture, i gesti, le modalità espressive del corpo umano sono rivelazione di una storia che è dentro di noi.
L’Autrice – danzatrice professionista, coreografa e psicoterapeuta –, ha ideato un metodo formativo («Armonia e Danza») che fonde insieme la crescita nella tecnica corporea e lo sviluppo emotivo-cognitivo-relazionale della psiké. Il metodo (illustrato nella I parte del libro) intende proprio aiutare genitori e figli a sviluppare la creatività, per crescere, per affrontare difficoltà scolastiche, familiari, di gruppo; per imparare a risolvere problemi di relazione.
Nella II parte del libro, l’Autrice prende in considerazione alcuni temi o esperienze (corredate da relativi esercizi): punti di riferimento su cui lavorare per un efficace sviluppo della personalità:
i valori, come punti di partenza per una crescita armoniosa; le emozioni, da riconoscere, accogliere, condividere, trasformare; i colori, quali stati d’animo in movimento; le favole, che efficacemente parlano a bambini e adulti.
«Uso l’arte per cercare, per muovere le emozioni, guarire le mancanze e dare ordine e senso all’esistenza... La mia ricerca non è un percorso facile da intraprendere, né da accogliere nell’immediatezza, ma è una via dove un bambino/a, adolescente, giovane adulto, può trovare un punto di partenza, di riflessione, di esperienza che rimarrà dentro di lui per tutta la vita».
(Lucia Chemello)
Punti forti
Gli esercizi descritti rendono immediata-
mente fruibili le indicazioni teoriche e possono suggerire idee per realizzare coreografie, feste, recite e giochi, in famiglia e a scuola.
Presentazione di alba Marcoli e postfazione di umberto Galimberti.
Competenza dell’autrice che ha tenuto laboratori esperienziali all’annuale Festival dell’educazione di Rovereto.
Destinatari
Genitori/famiglie/insegnanti scuole materne e primarie/educatori.
Scuole di danza...
Autrice
Lucia Chemello, psicologa, psicoterapeuta a indirizzo analitico junghiano, fa parte dell’Associazione italiana di psicologia analitica (A.I.P.A.). Coreografa e insegnante di danza contemporanea, è creatrice del metodo di Armonia Corporea che è la sintesi tra l’esperienza artistico-creativa della danza e la ricerca e lo studio della psicologia del profondo. Vive e lavora a Vicenza, dove ha fondato il Centro Armonia e Danza.
La Prima lezione di Felice Carugati si colloca al crocevia fra discipline quali la psicologia generale, sociale e dello sviluppo e mostra le dinamiche che caratterizzano i processi e i risultati della socializzazione e dell'insegnamento in famiglia e nei sistemi scolastici.
«Il lettore potrà riflettere sull'esperienza dell'imparare nel vivo della vita quotidiana delle famiglie, delle classi e delle scuole; sull'influenza dei giudizi scolastici nella costruzione del significato e del piacere (o della fatica o noia) di imparare; sulla necessaria attenzione alle classi e alle scuole, considerate come luoghi e strumenti della costruzione di un'etica privata e pubblica per le giovani generazioni di cittadini responsabili».
Michel Onfray, coerente con sé stesso, prende di mira in questo libro una religione che, ancor più dei monoteismi del suo Trattato di ateologia, sembra dover ancora avere vita lunga e felice. Questa religione è la psicoanalisi, e più in particolare il freudismo. L’idea di Onfray è semplice e radicale: Freud ha tentato di costruire una scienza e non vi è riuscito; ha voluto provare che l’inconscio ha le sue leggi, la sua logica intrinseca, può essere studiato mediante protocolli che riteneva scientifici, e tuttavia ha mentito, per potersi fregiare degli emblemi della scientificità. Tutto ciò merita una controinchiesta.
Con il rigore e la pazienza di un archivista, Onfray riprende daccapo in mano i testi sacri della nuova Chiesa. E senza timore dello stigma che si sarebbe senz’altro procurato, li mette a confronto con le testimonianze e ne esamina le contraddizioni. Il bilancio è terribile: la psicoanalisi è un’appendice della psicologia, della letteratura, della filosofia, ma non può assolutamente aspirare allo statuto di scienza «dura».