
I nuovi media, in particolare Internet e il cellulare, svolgono un ruolo importante nella vita dei giovani e aprono a un mondo di relazioni che offre opportunità di crescita senza precedenti. Un territorio affascinante, sconfinato e facilmente accessibile dove, tuttavia, possono trovare spazio anche contenuti e comportamenti potenzialmente dannosi. Se da un lato la rete dà spazio allo scambio, dall'altro rischia di divenire luogo della solitudine che relega in secondo piano la dimensione fisica, il dialogo verbale e non verbale, la trasmissione delle emozioni tipica dei veri rapporti interpersonali. Nascono al contempo nuovi fenomeni come il cyber bullismo, le molestie, le "droghe sonore", che sono frequenze scaricabili da Internet a basso costo capaci di agire sul cervello sollecitando l'attività cerebrale in modo simile alle sostanze stupefacenti. Oppure la diffusione di siti, blog e forum di persone accomunate dalla stessa ossessione per il cibo e colpite da anoressia o bulimia. Siamo di fronte a nuovi modi di apprendere: più per immagini che per concetti, più attenti al concreto che a ciò che sembra astratto, più per logiche binarie che razionali. Prefazione di Luca Pisano.
ll noto psichiatra e autore Vittorino Andreoli dedica una serie di racconti alla "sua" Verona, scritti nella lingua veronese più antica, espressione delle civiltà contadina di un tempo e radice culturale della città di oggi. "Omeni donne e buteleti" raccoglie frammenti di vita ricomposti nella lingua madre dell'autore. Ventisei affreschi dove riconoscere le agricole ascendenze, le satireggianti matrici, nonché le folgoranti inserzioni di una vividissima contemporaneità con esiti trascinanti, espressamente concepiti per il divertimento del lettore, come "You not understand n'ostrega. Savéito che ostrega lè american. Sa volio saver voialtre done puoarete. Fachin...". Con questo libro Andreoli condivide il frutto delle sue meditazioni, che lo portano a rivisitare, quasi nella dimensione del sogno, il mondo da cui proviene, il mondo dei suoi padri: una scrittura che diventa elegia - pulsante di vita- di un'umanità ormai passata. Ogni racconto è il ritratto di uno degli aspetti di quell'umanità, prevalentemente legati all'esperienza religiosa, all'avvento della civiltà post-contadina, e alla dimensione dell'affettività e della sessualità raccontata da Andreoli attraverso le "liturgie contadine" dei protagonisti di questa raccolta, Bepi e Maria.
Pietro Lombardo, con onestà dichiara che non esistono tecniche per avere più autostima, poiché essa è un processo di crescita interiore che richiede consapevolezza, la volontà di guardarsi allo specchio della verità e il tenace impegno a "sentire, pensare e agire in modo diverso".
Il libro è ricco di spunti riflessivi, profonde intuizioni, illuminanti testimonianze ed è accompagnato da esercizi d'autoanalisi e sviluppo personale per orientarsi nella giusta direzione della "fedeltà a se stessi". Diventare persone più solide e fiduciose in se stesse, è un percorso possibile a qualsiasi età, perché, come afferma l'autore (che ha vissuto in prima persona l'esperienza delle "ferite narcisistiche"):
<<Non è mai troppo tardi per impegnarsi a vivere con maggiore armonia, equilibrio e serenità interiore>>.
Noi siamo il nostro comportamento, e il comportamento umano è prodotto dall'attività del cervello. Comportamento e cervello umani sono a loro volta il risultato di centinaia di migliaia di anni di evoluzione avvenuta sotto la pressione di fattori selettivi molto diversi tra loro e dalle nostre attuali quotidiane condizioni di vita. Ne consegue che non sempre un cervello individuale o il comportamento di una persona sono consonanti con il mondo che i cervelli collettivi hanno creato, e che le nostre naturali imperfezioni possono risultare dissonanti, predisponendoci ad ammalarci o rendendoci individualmente poco adatti al complesso di abitudini e relazioni nel quale si svolge la nostra vita. Nell'insieme però funzioniamo bene, soprattutto quando decidiamo usando informazioni controllate e siamo lasciati liberi di agire. Il libro illustra attraverso numerosi esempi sia le conseguenze mediche delle imperfezioni umane, in particolare per quel che riguarda le malattie mentali e i disturbi alimentari, sia in che modo il "legno storto" di cui siamo fatti si manifesta attraverso tratti non clinici del comportamento umano come i cosiddetti vizi capitali o le preferenze politiche. Ma descrive anche perché e come la scienza, la più straordinaria delle invenzioni umane, ci ha migliorati.
Per lungo tempo è esistita nelle specie animali solo una sessualità anonima e priva di legami. Solo con i mammiferi sono comparsi gli affetti, solo con gli esseri umani si è realizzata compiutamente la saldatura tra sentimenti positivi e sessualità. Sopravvivono ancora dentro di noi caratteristiche legate al cervello arcaico, che interpretano il rapporto uomo-donna secondo lo schema dominio-sottomissione. Su base biologica si fonda però anche la nostra capacità di favorire relazioni sociali positive: l'essere umano vive fin dalla nascita intense relazioni di attaccamento e di affetto, e crescendo sperimenta con i propri simili l'empatia, l'aiuto, la cooperazione. Silvia Bonino ci aiuta a scoprire le influenze culturali che stimolano le dimensioni più primitive e meno umane della nostra identità biologica: bisogna partire da questa consapevolezza per costruire un futuro di relazioni affettive e sessuali paritarie, le uniche capaci di soddisfare le esigenze più evolute di uomini e donne.
Il volume illustra il modello postbioniano del campo analitico, che sta emergendo internazionalmente come un nuovo paradigma in psicoanalisi. Fra i temi trattati, la metafora, la confrontazione, l'influsso di Merleau-Ponty sulla psicoanalisi, la figura di Grotstein, la componente artistica del lavoro dell'analista. Il modello del campo analitico rifiuta di immobilizzare rigidamente i fatti dell'analisi all'interno di un quadro storico o di una visione esclusivamente intrapsichica del soggetto. L'intenzione è invece far emergere la storicità del presente, il modo in cui il campo emotivo inconscio determinato dall'incontro fra analista e paziente prende forma istante per istante. A partire da un sottile gioco di identità e di differenza, analista e paziente sono visti come impegnati in una sorta di "sognare assieme": che dà un senso all'esperienza e fa crescere la mente di entrambi.
Evitare le normali, quotidiani paure, può portare a disturbi d'ansia. Questo testo ne affronta l'approccio psicologico.
"Crediamo di essere speciali per i traumi che ci sono capitati e così ne facciamo una ragione di vita, pronti a raccontarli al primo venuto. Una madre che ci ha abbandonato, un padre tiranno, un lavoro insoddisfacente, un matrimonio infelice finiscono per catturare il nostro sguardo e farci credere di essere condannati a un destino ingrato. Niente di più falso! Mentre pensiamo alle delusioni che hanno segnato la nostra vita, perdiamo di vista che un processo creativo continua instancabilmente a produrre la nostra unicità. Se penso di essere "quello che è stato ferito", la mia interiorità viene riempita dal passato e dal ricordo, che prendono così il sopravvento su tutte le risorse dell'inconscio che, invece, sarebbero capaci di veri prodigi terapeutici. Questo libro è dedicato a tutti coloro che vogliono smettere di lamentarsi, di credere che è capitata loro una vita sbagliata. A coloro che non vogliono usare i loro insuccessi, le loro sfortune, le loro sconfitte come alibi per la rinuncia a vivere. È scritto per chi, come me, ritiene che siamo abitati da forze provvidenziali, capaci di farci guarire come per miracolo. In questi anni, con l'équipe di psichiatri, psicoterapeuti e psicologi di Riza, ci siamo chiesti cosa bisogna fare per sfatare l'idea che le conseguenze di certi episodi della nostra vita dureranno per sempre. Trovare e mettere a punto risposte terapeutiche che aiutino a non trascinarci dietro i dolori del passato ha richiesto un lungo lavoro". (Raffaele Morelli)
Il testo descrive in modo analitico le malattie di sette santi - l'apostolo Paolo, Francesco d'Assisi, Giovanni di Dio, Alfonso Maria de' Liguori, Camillo de Lellis, Teresa di Lisieux e Giovanni Calabria - e del beato John Henry Newman. In alcuni casi, soprattutto per le figure più recenti, vengono illustrate le diagnosi o le descrizioni della sintomatologia, mentre per le più remote sono presentate, sulla base della documentazione rinvenuta, le più probabili ipotesi diagnostiche. Il tutto senza indulgere in alcun modo al "dolorismo" di certa tradizione agiografica, ma evidenziando come la malattia possa essere stata evento determinante per le scelte esistenziali o compagna della vicenda biografica pur senza interferire nella dimensione della santità. Il volume offre inoltre un breve profilo "patografico" di circa cinquanta tra santi, beati e venerabili per i quali sono documentate una o più patologie significative e un glossario con i nomi delle malattie e dei termini medici utilizzati.
Il delirio di gelosia mette a nudo un soggetto ferito, che ha perso il controllo di sé e del mondo che lo circonda. A tale fenomeno patologico è dedicato questo scritto di Jaspers, pubblicato qui per la prima volta in italiano. Concentrando la propria attenzione sulla vita dei pazienti, attraverso analisi lunghe e minuziose, Jaspers ci consente di entrare nella vita di soggetti deliranti, uomini e donne presi in scacco dalla propria ossessione. La domanda che attraversa il saggio riguarda la possibilità o meno di "comprendere" questi mondi, queste vite, questi deliri. Cercando di distinguere tra la gelosia generata nello sviluppo della personalità e quella connessa a un mutamento fisiologico del cervello, obiettivo di Jaspers è capire fin dove, quando è vittima di spettri spaventosi che ne offuscano la ragione, l'uomo agisce ancora come soggetto libero e dove diventa mera espressione di un corpo malato.
Nelle più disparate situazioni della nostra esistenza lasciamo che di volta in volta parti diverse della nostra personalità operino liberamente. Ma spesso il loro comportamento abituale può metterci in difficoltà: la loro reazione agli eventi può essere controproducente, inopportuna o, addirittura, del tutto sbagliata. Il gioco delle parti descrive il nostro mondo psicologico interiore, con il supporto di disegni talvolta evocativi, stimolanti, divertenti e spesso pungenti. Mostra come possiamo allontanarci da certi modelli consolidati che sono soliti crearci dei problemi e offre suggerimenti più efficaci per dare risalto al nostro specifico talento e al nostro personalissimo stile per vivere una vita più piena. Attraverso esempi pratici e storie di esperienze cliniche, il libro ci invita a ritrovare il nostro Sé più autentico, migliorando così anche il nostro rapporto con gli altri.
Dall’autrice del bestseller internazionale mangia prega ama
Prima di tutto, credeteci. Non datela vinta alla paura. E ogni giorno, con perseveranza, semplicità e assoluta leggerezza, mettetevi lì, rimboccatevi le maniche e rinnovate il vostro sogno. Si può fare, parola di Elizabeth Gilbert. L’autrice in questo nuovo libro esplora a fondo per noi il processo creativo, mettendoci a parte della sua esperienza e della sua prospettiva unica: la natura misteriosa dell’ispirazione riguarda tutti, ognuno di noi la contiene, ma spesso non sappiamo dove scovarla. La creatività non è, in fondo, un salto del processo logico? Coltiviamo allora la curiosità, accogliamo con spirito lieve le giravolte della vita, e combattiamo con brio ciò che ci spaventa. Poco importa se il nostro sogno è quello di scrivere un libro, o di diventare attori, o di far fronte al meglio agli impegni di lavoro, o se stiamo invece pensando di intraprendere un’avventura a lungo rimandata. Elizabeth Gilbert ci esorta, con fare scanzonato, a portare alla luce i tesori che ognuno di noi custodisce in sé e ad affrontare la quotidianità a testa alta, con consapevolezza, passione e libertà. Non è difficile, e il mondo ci si spalancherà davanti, fatto di gioia e speranze finalmente raggiungibili. Quindi “fate ciò che vi fa sentire vivi. Seguite le vostre passioni, ossessioni e compulsioni. Fidatevi. Create a partire da qualsiasi cosa provochi una rivoluzione nel vostro cuore. Il resto verrà da sé”.