
Dopo aver indagato la paternità nell'epoca contemporanea con "Il complesso di Telemaco" e altri libri, Massimo Recalcati volge lo sguardo alla madre, andando oltre i luoghi comuni, anche di matrice psicoanalitica, che ne hanno caratterizzato le rappresentazioni più canoniche. Attraverso esempi letterari, cinematografici, biblici e clinici, questo libro racconta i volti diversi della maternità mettendo l'accento sulle sue luci e le sue ombre. Non esiste istinto materno; la madre non è la genitrice del figlio; il padre non è il suo salvatore. La generazione non esclude fantasmi di morte e di appropriazione, cannibalismo e narcisismo; l'amore materno non è senza ambivalenza. L'assenza della madre è importante quanto la sua presenza; il suo desiderio non può mai esaurire quello della donna; la sua cura resiste all'incuria assoluta del nostro tempo; la sua eredità non è quella della Legge, ma quella del sentimento della vita; il suo dono è quello del respiro; il suo volto è il primo volto del mondo.
Questo libro indaga innanzitutto i conflitti e i tormenti che caratterizzano il rapporto tra fratelli e sorelle. Il primo moto che orienta questo rapporto non è, infatti, quello della fratellanza o della sorellanza ma quello dell'odio e dell'inimicizia. Con la nascita di un fratello o di una sorella la nostra vita si trova esposta al regime plurale del Due, all'impossibilità di essere un Uno indiviso. E la prima tendenza pulsionale dell'umano non è quella di accogliere il Due, ma quella di respingerlo, di negarne l'esistenza. Non può allora essere la Natura - la sostanza del sangue - a fondare un legame di fratellanza o di sorellanza. I fratelli e le sorelle rischiano sempre il conflitto aperto, la lotta senza esclusione di colpi, l'aggressività inesausta di una rivalità invidiosa e gelosa che sembra non conoscere alcuna pacificazione possibile. Come si può allora divenire fratelli e sorelle al di là del mito della consanguineità? Come si realizza una fratellanza e una sorellanza che non siano preda dell'odio, dell'invidia o della rivendicazione aggressiva? È possibile realizzare un legame solidale discreto senza la pretesa che tutto sia condiviso, senza annullare l'esistenza separata dell'Altro, senza voler a tutti i costi costringere il reale del Due dentro il recinto chiuso dell'Uno? Il sangue non è la sostanza della fratellanza.
Al centro di questo libro c'è il rapporto della vita umana con l'esperienza traumatica della perdita. Cosa accade dentro di noi quando perdiamo chi abbiamo profondamente amato? Quale vuoto si spalanca? Quale lavoro ci attende per ritornare a vivere? E cosa avviene quando questo lavoro risulta impossibile e ci sentiamo persi insieme a chi abbiamo perduto? Il lavoro del lutto e la nostalgia sono due esempi di come possiamo restare vicini a ciò che abbiamo perduto senza però farci inghiottire dal dolore. Mentre il nostro tempo esalta il futuro, il progetto, l'intraprendenza, il lutto e la nostalgia ci ricordano che lo sguardo rivolto all'indietro non è sempre segno di impotenza, ma può anche alimentare le risorse che servono per essere davvero capaci di non smettere mai di nascere. Può la luce arrivare dal passato? Può esserci luce nella polvere?
Numerose ricerche attestano che gli ottimisti si ammalano di meno, vivono più a lungo, hanno una vita relazione più ricca. Ottimisti non si nasce, ma si può diventare. Basta cambiare il proprio modo di interpretare gli eventi. In questo volume l'autore ripercorre il proprio itinerario scientifico, offrendo i test per misurare il proprio livello di ottimismo e quello dei propri figli e presenta semplici tecniche utili a sconfiggere il pessimismo e la depressione.
Sapendo che cosa cercare nei volti, nella voce, nell’atteggiamento e nelle parole, noi possiamo scoprire gli indizi che rivelano la menzogna. In questo libro Paul Ekman, un’autorità riconosciuta per lo studio della psicologia delle emozioni e della comunicazione non verbale, rivela le più ingegnose tecniche di ricerca applicate all’esplorazione di alcuni degli impulsi più profondi del comportamento umano. Questa nuova edizione comprende quattro nuovi capitoli tra cui “Microespressioni, mimiche sottili e segnali di pericolo” e “La menzogna nella vita pubblica”. Quest’ultimo capitolo, ricco di considerazioni personali dell’autore, scandite da una riflessione sistematica sulla natura della menzogna, offre interessanti chiavi di lettura della società contemporanea. Alla figura e al lavoro di Paul Ekman, in particolare a questo suo libro, si è ispirata la celebre serie americana “Lie to me”, interpretata da Tim Roth.
Contemplarci nello specchio del passato è un destino inesorabile? Questo libro spiega perché oggi proliferano i "luoghi della memoria", si cerca di "far rivivere il passato" e gli studi etnologici rivalutano il primitivo di società lontane nel tempo e nello spazio. Perché "mettiamo in scena" le rovine e non possiamo fare a meno di conservare il nostro patrimonio culturale. Alla conservazione dei beni culturali è affidato il mantenimento dell'ordine simbolico su cui si fonda il nostro vivere comune. Il culto degli oggetti del passato risponde al bisogno di scongiurare la minaccia che incombe sull'uomo moderno: la perdita del senso della sua continuità. In tempi di consumo culturale di massa, l'ossessione patrimoniale ci svela però una verità inquietante: sono gli oggetti che abbiamo pensato per una durevole e universale trasmissione a conservare noi, a pensarci. Mentre abbiamo già iniziato a realizzare copie fedeli di luoghi e oggetti d'arte instaurando con esse una relazione virtuale.
Nell'opera "Invidia e Gratitudine", pubblicata nel 1957, la celebre psicoanalista Melanie Klein condensa quarant'anni di lavoro psicodinamico con bambini e adulti. Il testo analizza in profondità lo sviluppo del rapporto primordiale del bambino con il suo primo oggetto, la madre, e individua nell'inevitabile situazione di dipendenza del neonato verso di lei la scintilla che accende l'invidia, costituzionalmente presente in ogni essere umano. L'amore e la gratitudine verso la madre sono dunque, in misura variabile, soffocati dalle fantasie distruttive e queste a loro volta impediscono al bambino di sperimentare pienamente sia la bontà della madre che la propria, ostacolando la costituzione di un oggetto interno buono che è il fondamento della sicurezza e della serenità interiori. La Klein non tralascia di considerare nei dettagli ogni possibile elaborazione dell' invidia, dei suoi derivati e dei relativi meccanismi difensivi, corredando le sue tesi con chiare esemplificazioni tratte da una ricca casistica di bambini e di adulti.
«Abbiamo un manuale per tutte le macchine che possediamo, fuorché per quella più importante». Partendo da questa banale riflessione, Marco Magrini ha avuto l'idea di scrivere un libro su come funziona il cervello umano, strutturato esattamente come il manuale di una lavatrice o di un frigorifero. Già dai titoli dei capitoli (Installazione, Operatività, Pannello di controllo, Espansioni) si capisce che la metafora è portata agli estremi. Il lieve tono umoristico, come nel confronto fra i cervelli Modello F® (femmina) e Modello M® (maschio), contribuisce alla sua innata finalità divulgativa. Il cervello non è esattamente una macchina, eppure ogni utente di un cervello umano dovrebbe conoscere meglio i componenti, i meccanismi e gli ingranaggi biologici che lo fanno funzionare. Ad esempio sapere che il cervello è tutt'altro che statico: è plastico, cambia continuamente, può imparare qualsiasi cosa o correggere le abitudini indesiderate. Eppure può restare vittima dei suoi stessi pregiudizi o dei processi automatici che derivano dalla sua interminabile storia evolutiva. È il momento giusto per saperne di più. Nonostante il genere umano sia ancora lontano dal comprenderla compiutamente, i giganteschi progressi compiuti dalle neuroscienze negli ultimi anni stanno facendo luce sulle meraviglie, talvolta controintuitive e inaspettate, della macchina cerebrale. «In questo libro, che ha perfino la fortuna di essere divertente - scrive nella postfazione il professor Tomaso Poggio del MIT - è sintetizzata benissimo». Postfazione di Tomaso Poggio.
Sei un Infinito, come Platone e Maria Montessori, il cui talento consiste nell'aprire nuove strade nella conoscenza? Oppure un Pentagono, dotato di una grande forza di volontà e di un'insaziabile curiosità, come Leonardo da Vinci e Albert Einstein? O ancora, sei una Stella, capace di risplendere di luce propria grazie a doti particolarissime, come Mozart e Freddie Mercury? Tony Estruch ha creato il test del geniotipo, diviso a seconda delle propensioni di ognuno in nove categorie che spaziano dalle attitudini organizzative al genio creativo, dalle capacità di adattamento all'abilità nel comprendere le emozioni. Ma non conta solo individuare in cosa si eccelle: come spiega l'autore, è fondamentale anche comprendere i punti di forza e di debolezza del proprio profilo, in modo da avere chiaro in quali direzioni lavorare su di sé per esprimere al meglio le proprie potenzialità. Con uno stile semplice, diretto e stimolante, Tony Estruch rivela che non è necessario fare nulla di speciale per diventare un genio: basta scoprire e coltivare ciò che già siamo.
La depressione è una malattia molto diffusa nel nostro tempo. L'autore non intende elaborare un trattato di psicologia, ma solo offrire dei suggerimenti pratici, accessibili a tutti, fondati sulla parola di Dio e frutto della sua quotidiana esperienza sacerdotale. Cristo, il grande conoscitore del cuore umano, ci può guarire se collaboriamo con lui, giorno dopo giorno, senza stancarci. Il volume non va sfogliato frettolosamente, ma meditato e vissuto nel quotidiano. La serenità ritrovata ridarà la gioia.
Il volume spiega il funzionamento di alcuni meccanismi fondamentali dell'esperienza politica di ciascuno: come sono selezionate e interpretate le informazioni ricevute? Come avviene lo schieramento a favore/contro un certo tema o un certo candidato? Perché le decisioni politiche non sono basate soltanto sul perseguimento razionale dell'interesse personale, ma anche su fattori di natura cognitiva e sociale? Quali sono i principi e i valori fondanti delle scelte politiche? Qual è la grammatica del linguaggio e della comunicazione politica? L'influenza esercitata dai media? Quali le regole della partecipazione politica, del comportamento di voto, delle azioni collettive?
Questo volume analizza l'apprendimento multimediale nelle sue componenti cognitive, metacognitive e emotivo-motivazionali, proponendo un modello teorico comprensivo delle diverse variabili e delle loro relazioni. Qual è il ruolo svolto da attenzione, memoria, motivazione ed emozioni nell'apprendimento multimediale e fino a che punto queste variabili possono facilitarlo o impedirlo? A tali interrogativi gli autori forniscono una chiave di lettura dell'apprendimento multimediale centrata sulle conoscenze, competenze e atteggiamenti del soggetto che apprende. Il volume può offrire utili spunti operativi e di riflessione a insegnanti, psicologi e professionisti che operano nell'ambito dell'educazione e della comunicazione.