
Questo libro invita il lettore a compiere un viaggio dentro e oltre la superficie dell'emozione della rabbia, affrontandola non solo come fenomeno sociale, ma come espressione antropologica, clinica e spirituale. La rabbia, infatti, affonda le radici nella storia personale, nel corpo, nella cultura e - non ultima - anche nella complessa relazione con Dio.Il percorso parte da un excursus storico, attraversa una lettura fenomenologico-relazionale della rabbia per approdare all'analisi di alcuni passi dei Vangeli. Attraverso episodi tratti dai Vangeli di Marco e Luca, viene esplorata la rabbia agita e subita da Gesù, fino a giungere alla rabbia fraterna che affonda le sue più profonde radici nel rapporto con Dio.
E se la paura non fosse un nemico da sconfiggere,ma una bussola segreta che orienta i nostri desideri più profondi? E se, invece di paralizzarci, potesse diventare il filo rosso che ci conduce verso una solidarietà autentica?Lucia Vantini ci accompagna in un viaggio coraggioso attraverso i territori inesplorati dell'animo umano, dove le paure personali si intrecciano con le atmosfere delle nostre città, con le relazioni che tessono la nostra esistenza,con le sfide ecologiche del nostro tempo,con l'esperienza viva di una presenza divina. Dalle neuroscienze alla filosofia, dalla letteratura alla teologia biblica,l'autrice costruisce una mappa originale per trasformare l'angoscia in speranza, la solitudine in solidarietà, il tremore in danza. Una lettura necessaria per chiunque voglia comprendere come le nostre paure possano diventare semi di un mondo più giusto. Un mondo dove si trema ancora,ma insieme.
Vi viene spontaneo ridere se qualcuno inciampa? Pensate che un falso sia da disprezzare, indipendentemente dalla perizia con cui è eseguito? Provate fastidio al pensiero di mangiare con la stessa forchetta del fidanzato? Allora non siete né cinici, né materialisti, solo dualisti. Moralità, sensibilità artistica e senso d'identità caratterizzano la normale condizione umana. Già i bambini molto piccoli hanno una chiara percezione del mondo fisico e mentale, di natura e artificio, e riescono a distinguerli. Parte del libro esplora lo sviluppo del senso morale proprio nei bambini, per poi approfondirne il consolidamento in età adulta e spiegare la nascita della fede religiosa.
Alla ricerca dei meccanismi del piacere fra evoluzione, psicologia e cultura.
Proviamo a fare un elenco: il cibo, il sesso, dormire… certo, sono piaceri universali, anche gli animali li provano. Sono il risultato di un processo evolutivo, è chiaro: se mangio ho più probabilità di sopravvivere, se mi accoppio saranno i miei geni a sopravvivere.
Andiamo avanti: l’attrazione per l’arte, per la musica, le pratiche masochistiche, giocare con amici immaginari… qual è il significato adattativo di questi richiami? Di sicuro non ci danno un vantaggio riproduttivo immediato. Che siano effetti accidentali della nostra evoluzione come i pennacchi della cupola centrale di San Marco? O cos’altro?
Le ricerche sulla natura del piacere avevano portato Paul Bloom a due tesi apparentemente contrapposte: il piacere è il risultato della nostra storia culturale ma è anche un prodotto dell’evoluzione. Dalla volontà di dimostrare che entrambe non solo sono vere, ma sono di supporto l’una all’altra, è nato La scienza del piacere, uno studio che abbraccia le più diverse discipline, dalle neuroscienze ai fondamenti religiosi e filosofici del nostro essere. Un’indagine che scioglie l’enigma dell’attrazione e del godimento. Acuto e divertente, Paul Bloom ci spiega perché ci piace quello che ci piace.
Essere soli è diverso dallo stare da soli o dal sentirsi soli. Il dolore cronico della solitudine è una ferita lacerante che può alterare il nostro equilibrio fisiologico.
È un giogo che trasforma il bisogno insoddisfatto dell’altro in sensazioni, pensieri e comportamenti ostili. La solitudine non è una sensazione ineffabile, è qualcosa di ben radicato nella nostra biologia, che coinvolge il corpo in maniera totale, dalla circolazione del sangue alla trasmissione degli impulsi nervosi. Le immagini del cervello ottenute con le nuove tecniche di neurovisualizzazione mostrano che le sensazioni di emarginazione sociale e il dolore fisico condividono lo stesso meccanismo fisiologico. Ma per comprendere perché la solitudine ci fa soffrire bisogna scoprire il passaggio evolutivo dal gene egoista all’essere sociale. Perché Homo sapiens si è evoluto come specie superiore? John T. Cacioppo trova la soluzione nel «terzo adattamento»: i fattori decisivi del successo riproduttivo dell’uomo si fondano sull’empatia, sulla cooperazione e sui legami sociali. Privarsi dello scambio con gli altri provoca uno strappo nel tessuto genetico che si espande nel nostro essere fino a pervadere le emozioni.
In Solitudine, neuroscienze, genetica e psicologia evoluzionistica convergono, proponendo al lettore le acquisizioni più avanzate della ricerca per la diagnosi e la cura di una delle più diffuse malattie del nostro tempo.
Dopo aver letto questo libro nessuno vorrà essere solo. E non lo sarà.
Incrociare le dita, toccare ferro, evitare i gatti neri, sottostare a pregiudizi scaramantici, seguire rituali propiziatori continuano a essere pratiche molto diffuse. Viviamo in un’era tecnologica avanzatissima, eppure l’antica fiducia nelle credenze soprannaturali resiste, anche in persone che si ritengono scettiche e razionali.
Lo psicologo cognitivista Bruce M. Hood ha formulato un’ipotesi rivoluzionaria per spiegare perché, nonostante ogni prova contraria (e malgrado la ricchissima letteratura scientifica, da Dawkins a Dennett, che pretende di smantellare razionalmente ogni tipo di credenza), gli esseri umani si affidino a forze soprannaturali. In Supersenso, Hood dimostra come la nostra mente sia naturalmente incline a decifrare il mondo secondo schemi regolari, strutture e meccanismi ricorrenti, quando però è impossibile far coincidere le nostre intuizioni alla realtà del mondo, entra in gioco il supersenso. Il pensiero soprannaturale, che si concretizza in forme culturali e religiose, si genera dalla nostra propensione a presumere l’esistenza di dimensioni nascoste della realtà. Un processo che dall’individuo si estende alla società, dando vita a una rete di credenze condivise, indispensabile per la convivenza. Supersenso è una conversazione piacevole e brillante che, con l’autorevolezza del saggio scientifico, abbraccia discipline religiose, psicologiche e biologiche. Una cosa è certa, dopo averlo letto non vedremo mai più il mondo nello stesso modo.
"Aut aut" è una rivista bimestrale di filosofia fondata da Enzo Paci nel 1951. Attraverso la pubblicazione di materiali, saggi e interventi fornisce un quadro aggiornato del dibattito filosofico e culturale di oggi. La rivista si rivolge in modo speciale agli studenti e agli studiosi di cose filosofiche, ma anche a coloro che si occupano di problemi connessi con la psicologia, e a tutti gli operatori del mondo culturale, letterario, artistico e politico, che hanno a cuore una riflessione sulle loro pratiche.
Di questi tempi, la rabbia di milioni di persone tracima sui social network, in parlamento, per strada, nelle case e in ogni luogo di lavoro. Cieca e stupida, aggredisce il diverso, il migrante, le minoranze, le donne: si unisce in poderose fogne a cielo aperto dove anni e anni di frustrazioni professionali, affettive, sessuali, trovano un solco comune e non hanno più motivo di nascondersi. Esiste un antidoto? Una cura? Salvatore La Porta ipotizza l’idea di elaborare un nuovo culto dell’ira del che ci permetta di non cadere nella trappola della ferocia e ci impedisca di diventare delle vittime rancorose. Il volume è una celebrazione di un’ira salvifica, che ha come conseguenza immediata il confronto, la sincerità, il tentativo di ristabilire la giustizia e l’ordine delle cose.
Un testo su come condurre gruppo extra-scolastico di preadolescenti e adolescenti.
Ansia, panico, paura di non farcela, palpitazioni, attacchi di panico. Chi non ne ha mai fatto esperienza, diretta o indiretta? Le fatiche della psiche sembrano diffondersi a macchia d'olio, ancor più dopo le restrizioni da pandemia, e anche fra i più giovani, nonostante si moltiplichino anche i rimedi per vincerle. Come mai? Forse per affrontarle non serve "liberarsi dello stress", o "dare libero sfogo alle nostre emozioni" o ancora "comportarci come ci sentiamo", forse la soluzione non è nella mindfulness, nel guru indiano o nello yoga. Marchesini ci propone di lasciarci guidare nientepopodimeno che da san Tommaso d'Aquino. Questo libro è un viaggio, una mappa per orientarci tra passioni e nevrosi, un manuale per poter tenere salde le redini della biga e camminare verso compimento della nostra vita. Affrontando gli ostacoli che ci sembrano insormontabili. Prefazione di Vincent Nagle.
Paura, autosufficienza, perfezionismo, senso di colpa, invidia, ansia, aggressività, bisogno di sicurezze: malattie dell'anima e dello spirito da cui possiamo guarire. Un percorso coinvolgente e concreto all'interno di alcune tipiche dinamiche umane integrato dall'ottica di fede.
Per scoprire la presenza di un Medico più forte delle nostre infermità, l'unico capace di toccare la profondità del nostro essere e di trasfigurarle.
ANNA BISSI, psicoterapeuta, appartiene alla Fraternità della Trasfigurazione. Ha pubblicato svariati testi e collabora con alcune riviste su temi di psicologia e spiritualità.

