
"La maggior parte di noi passa un buon terzo della propria vita dormendo, eppure non abbiamo la più pallida idea di ciò che il sonno fa per il nostro corpo e il nostro cervello." Prendendo le mosse da questa apparente contraddizione, David K. Randall si è avventurato in un'indagine sulla misteriosa scienza del sonno. Dai soldati che mettono a repentaglio la propria lucidità assumendo gomme da masticare alla caffeina per restare svegli più a lungo, al modo in cui la differenza di fuso orario patita dai giocatori di football in trasferta incide sulle loro probabilità di vittoria (e sull'attività dei bookmakers), dallo studio dei sogni e delle loro interpretazioni, ai diversi pareri su quale sia la maniera "migliore" di gestire la camera da letto e il riposo dei propri figli, fino alla scoperta di come nel Medioevo esistessero due tipi di sonno intervallati da una breve veglia riservata allo studio e ad altre attività (tra cui quella sessuale): partendo da spunti originali e casi emblematici, la ricerca di Randall svela un mondo quello in cui ci addentriamo quando spegniamo la luce e adagiamo la testa sul cuscino ricco di sorprese e curiosità. Inoltre, fra le tante informazioni pratiche riguardanti i problemi più comuni ma troppo spesso sottovalutati (l'insonnia, l'eccessiva sonnolenza diurna, il russare, il sonnambulismo, l'apnea notturna), l'autore ci rivela come una buona consapevolezza dei meccanismi del sonno aiuti a dormire (e vivere) meglio.
Imparare a studiare: facile a dirsi, non sempre facile a farsi. Studenti di ogni età si impegnano ogni giorno per applicare nei compiti a casa le nozioni apprese a scuola, e spesso tutto questo si rivela una vera impresa, con grande spreco di fatica, energie e frustrazioni. Matteo Rampin spiega cos'è il metodo di studio e come usarlo in modo proficuo per studiare bene e senza perdere tempo inutilmente. Ma non solo: imparare un metodo vuol dire acquisire le basi fondamentali per non lasciarsi travolgere dall'impegno; è l'organizzazione consapevole delle linee guida per agire con efficacia, scegliere con razionalità, essere "centrati" e presenti a se stessi, e prendere in mano la propria esistenza: in altre parole, il metodo di studio è la metafora perfetta dell'arte di vivere.
Si fa un gran parlare, nei nostri tempi, di saggezza orientale, anzi diciamo pure che l'aggettivo si potrebbe persino eliminare: la saggezza arriva sempre da Oriente, ed è ormai diventato un luogo comune. Ed è questo luogo comune che ha decretato il successo di libri sapienziali arrivati da est, che hanno avuto grandissima diffusione nel vecchio mondo e che hanno divulgato la filosofia cinese del vincere i conflitti con l'astuzia... Ma anche l'Occidente conosce lo stratagemma quale mezzo alternativo alla forza nella soluzione dei conflitti. Vi fanno ricorso, oltre agli strateghi militari più geniali, anche imprenditori, manager, allenatori, formatori, educatori e quanti si propongono di superare dolcemente le resistenze al cambiamento nei sistemi umani. Questa raccolta di "altri" stratagemmi dimostra che a proposito dell'astuzia la parola definitiva non è stata ancora pronunciata.
Il linguaggio è un'arma potente: non solo descrive la realtà, ma la può anche cambiare. Se le parole non sono realtà "concrete", sicuramente lo sono i loro effetti. A volte il modo di parlare si traduce in blocchi, disfunzioni, sofferenza: è il caso di frasi come "Non so decidere", "Sono timido", "Mi sento sempre in colpa", che possono scaturire da situazioni reali, ma che diventano la "prova" e la giustificazione dell'impossibilità di cambiare. In questo libro, Matteo Rampin ne raccoglie una nutrita antologia tratta dalla sua attività clinica, mostrando come sia possibile, attraverso la ridefinizione e la ristrutturazione di quelle stesse parole, ribaltare gli effetti paralizzanti del linguaggio, e usare proprio quest'ultimo come una sorta di formidabile antidoto contro se stesso, spalancando così la strada al cambiamento, ridando al disagio proporzioni più adeguate e portando ad accettare il fatto che problemi e crisi fanno parte dell'esistenza. In questo modo, quasi magicamente, ciò che avvelena l'esistenza degli individui è visto da una prospettiva nuova, che svela come grano e zizzania siano due facce della stessa medaglia. Frasi come le precedenti perdono allora la loro connotazione negativa: "Non so decidere", "E come l'ha deciso?".
Come mai fra i responsabili di certi terribili omicidi figurano anche rampolli di buona famiglia? Esistono davvero delle persone "nate per uccidere"? Se così fosse, in che modo potremmo identificarle e curare preventivamente la loro predisposizione alla criminalità? Da oltre trent'anni, Adrian Raine cerca di dare una risposta a queste domande, avventurandosi in ricerche pionieristiche volte a indagare le basi "biologiche" della violenza. In questo libro, l'autore presenta un numero sempre crescente, e sempre più sconvolgente, di prove che dimostrano come i geni e l'ambiente influenzino e plasmino la mente criminale, e come determinate caratteristiche apparentemente innocue, ad esempio una bassa frequenza cardiaca a riposo, possano essere in realtà sintomatiche di un'indole violenta. Grazie ad esperimenti geniali, a dati sorprendenti e a casi di studio impressionanti, Raine analizza lucidamente i delicati problemi etici sollevati dalla neurocriminologia in merito alla prevenzione del crimine e alle pene da comminare.
Dire di "sì" agli altri significa fidarsi, aprirsi e avere una solida fiducia in se stessi. Perché i "si" rendono vulnerabili, esposti alle delusioni, sono la spinta che fa accadere cose ignote e, dunque, potenzialmente allarmanti. Paolo Ragusa, esperto di mediazione e gestione di conflitti, spiega in questo libro come dire "sì" all'apertura e alla fiducia negli altri senza rinunciare alla nostra Identità. Per vivere, attraverso le mosse giuste, in maniera appagante un'esistenza appagante piena di relazioni feconde. E di tante, bellissime sorprese.
Un libro prezioso, pensato per aiutare i genitori nel difficile compito di educare i figli all’autonomia della vita adulta. Brigitte Racine si sofferma in particolare su come esercitare il ruolo di guida nell’infanzia e nell’adolescenza, quando non si possiede ancora una completa maturità, e su come accompagnare i figli al raggiungimento di essa. Frutto dell’esperienza di madre dell’autrice, che lavora come terapeuta familiare, il libro pur fornendo suggerimenti specifici e linee di condotta, lascia ampio spazio alle soluzioni alternative, commisurate alla varietà e mutevolezza dei caratteri e delle situazioni. Grande attenzione è riservata al ruolo della tenerezza e al riconoscimento di torti e di abusi involontari da parte degli adulti, ma allo stesso tempo è rivendicato il ruolo di guida del genitore, nel rispetto dei valori e dei ruoli della famiglia. Un capitolo è dedicato a una vasta casistica di situazioni problematiche (il risveglio mattutino, i pasti, i rapporti con gli amici e la tecnologia, i dettami della moda ecc.).
Una sintesi aggiornata della ricerca e del trattamento dell'ansia a firma di un'autorità indiscussa in questo ambito di studi. Stanley Rachman è professore emerito presso l'University of British Columbia a Vancouver, Canada. I suoi studi hanno fornito valide basi empiriche agli interventi di terapia del comportamento. Tra i suoi principali interessi rientrano i disturbi d'ansia e, in particolare, il disturbo post-traumatico da stress e i comportamenti ossessivo-compulsivi.