
La diffusione dei disturbi del comportamento alimentare fra le adolescenti delle società occidentali ha assunto, dalla seconda metà del secolo scorso, un carattere epidemico, diventando espressione del disagio psichico femminile che caratterizza questa fase evolutiva. Tale diffusione ha trasformato anoressia e bulimia da patologie gravi e relativamente rare in manifestazioni diffuse di sofferenza, segnali di una fragilità narcisistica e del carattere conflittuale del processo di costruzione dell'identità di genere femminile in questo momento della crescita. Nel volume i disturbi del comportamento alimentare nell'adolescenza vengono considerati manifestazioni di un disagio non solo intrapsichico ma anche relazionale e sociale, alimentato da alcune caratteristiche della "cultura del narcisismo" prevalente nella società contemporanea. I modelli interpretativi convergono in una prospettiva evolutiva che evidenzia la difficoltà delle attuali adolescenti ad affrontare alcuni compiti di sviluppo fase-specifici, come la mentalizzazione del corpo sessuato. Sono presi in esame gli aspetti della cultura affettiva che fanno da sfondo ai disturbi alimentari, con particolare attenzione al contesto familiare, e vengono illustrati, anche attraverso la presentazione di materiale clinico, i presupposti teorici e le metodologie d'intervento, individuali e di gruppo, sperimentati con successo con le adolescenti e con i loro genitori.
Quella tra i 18 e i 28/30 anni è una fase di transizione, tra la turbolenza dell'adolescenza e la relativa stabilità della giovane età adulta, che costituisce un punto di svolta nel ciclo di vita. I giovani adulti devono fronteggiare scelte significative che riguardano autonomia, relazioni e carriera, con l'obiettivo di definire la propria identità e i processi di soggettivazione iniziati nell'adolescenza. Il volume illustra le caratteristiche di questa fase, considerando i processi di costruzione di nuove relazioni e di trasformazione identitaria; evidenzia inoltre gli indicatori di rischio per la salute mentale e le problematiche psicopatologiche più frequenti. Propone poi un innovativo approccio psicoterapeutico a indirizzo psicodinamico, volto ad aiutare il giovane adulto ad acquisire maggiore consapevolezza delle proprie risorse e inclinazioni. Attraverso esemplificazioni cliniche approfondite vengono illustrate sia psicoterapie psicoanalitiche a lungo termine sia consultazioni brevi focalizzate sul counselling psicodinamico condotte con giovani soggetti.
Un rapporto di coppia comporta per sua natura rinunce e compromessi, ma quando vengono messe in discussione la serenità e la dignità si è vittime di personalità patologiche, di "stili affettivi disfunzionali". Walter Riso, psicologo clinico, analizza otto diverse forme di affettività patologica. La galleria degli "amori altamente pericolosi" comprende realtà molto diverse tra loro: dallo stile istrionico-teatrale, soggetti che riducono l'amore al solo desiderio e puntano tutto sull'esteriorità, all'amore ossessivo-compulsivo, in cui il soggetto assume i panni di un intransigente perfezionista pronto a stigmatizzare con la massima severità la più insignificante sbavatura. Se con un profilo narcisistico-egocentrico il partner sarà costretto a considerarsi una sorta di "satellite affettivo" e dovrà sacrificare i suoi desideri e i suoi bisogni al culto fanatico di un megalomane innamorato solo di se stesso, con la personalità schizoide-eremita l'altro sarà vittima di una totale mancanza di affettività, di un'apatia esistenziale, di un'indifferenza così radicale da annichilirlo nella sua stessa dimensione umana. Perché molti continuano a cadere nella rete di queste personalità, avventurandosi in relazioni che si trasformano in un calvario? Comprendere i motivi per cui questi soggetti riescono a rendersi così pericolosamente attraenti è il primo passo per imparare a riconoscere il vero volto dell'amore, fatto di equilibrio, reciprocità, rispetto dell'altro.
Chi sono le Donne Selvatiche? Perché
è necessario, per le donne e anche per gli uomini, recuperare il rapporto con l’istintuale e la terra che la cultura occidentale ha quasi completamente smarrito?
Claudio Risé e Moidi Paregger guidano
i lettori alla (ri)scoperta dell’archetipo universale della Donna Selvatica, presente nelle saghe diffuse lungo tutto l’arco alpino e soprattutto nella mitologia del nord Europa, e delle energie del femminile naturale molto spesso mortificate da una società che si rifiuta di riconoscerle.
Questa nuova edizione di Donne Selvatiche, rivista dagli autori e arricchita da un capitolo dedicato a Maria, la madre del Signore, diviene così un tassello essenziale per
un processo di rigenerazione del femminile, per ritrovare la tranquilla sicurezza e benessere dell’orientamento di vita naturale.
Claudio Risé, psicoterapeuta e psicoanalista, lavora da trent’anni sulla psicologia del maschile e sui problemi derivanti dalla crisi della figura paterna. Con le Edizioni San Paolo
ha pubblicato, tra gli altri: Il Padre l’assente inaccettabile (2003), Cannabis. Come perdere la testa e a volte la vita (San Paolo 2007), La crisi del dono (San Paolo 2009), Felicità è donarsi (San Paolo 2014).
Moidi Paregger, medico a Bolzano,
ha una formazione in medicina antroposofica e omeopatica, e una in psicologia analitica. Da anni conduce una ricerca sulle narrazioni tradizionali delle Donne Selvatiche delle Alpi, con pubblicazioni anche in lingua tedesca.
La psicologia analitica, l'etnopsichiatria e l'antropologia culturale hanno dimostrato la presenza nell'inconscio collettivo di "forme" (che Carl Gustav Jung ha chiamato "archetipi"): i nuclei simbolici presenti nei miti, nelle creazioni artistiche, nelle religioni, nei sogni, che alimentano e danno continuità alla vita psichica attraverso le generazioni. Anche la psicologia dell'educazione deve rivolgere il proprio sguardo in profondità, per cogliere lo sfondo archetipico e simbolico che ha reso possibile, per almeno tre millenni, la trasmissione educativa nell'area dell'Europa e del Mediterraneo: dalle civiltà greca e latina alle grandi religioni monoteiste; dalle scuole attive, fondate sulla centralità del bambino, alla modernità.
Il fenomeno della diffusione della Cannabis (marijuana, hashish e olio di hashish) nel nostro Paese è in costante aumento (cfr. Relazioni annuali al Parlamento sullo stato delle tossicodipendenze in Italia (1999-2005): ne aumentano la domanda e il consumo, l’esposizione all’offerta, il mercato illegale, il carattere di veicolo iniziatico ad altre sostanze stupefacenti, il suo utilizzo massiccio nell’uso combinato con queste ultime, il suo riscontro nelle segnalazioni alle prefetture per uso e possesso di sostanze stupefacenti, la presenza di minori assuntori di Cannabis negli ambienti di detenzione. Il libro espone la fotografia della situazione del consumo in italia, esamina il fenomeno e le sue caratteristiche dal punto di vista della dipendenza, con particolare attenzione all’adolescenza e all’adulto, propone un percorso per il “non uso” e una lunga serie di testimonianze cruciali.
Claudio Risé, psicoanalista, è tra l’altro membro dell’Istituto di Studi Superiori Gerolamo Cardano (Università dell’Insubria), del Consiglio Direttivo dell’Ordine degli Psicologi della Lombardia e del Comitato scientifico di Fondazione Liberal. Sulla psicologia maschile sono stati recentemente ristampati, per Red Edizioni, i suoi: Parsifal ed Essere Uomini.
Per San Paolo ha pubblicato Il mestiere di padre (2004), Il padre, l’assente inaccettabile (2005) giunto alla 6a edizione.