
Nei tanti momenti difficili che la vita ci riserva può capitare di essere sopraffatti da ansia, paure, pensieri e stati d'animo negativi. Come custodire, in queste situazioni, la pace del cuore, la passione, l'entusiasmo? Diversi anni fa Chiara Amirante ha elaborato un percorso interiore per i ragazzi accolti nella sua Comunità, giovani segnati da ferite in apparenza insanabili che sono stati aiutati a riconciliarsi con le loro storie e a riconoscere dentro di sé il bisogno fondamentale di amare e di essere amati. Sono nati così i corsi di Spiritherapy, incontri di conoscenza di sé sulla guarigione del cuore e l'arte di amare, che hanno permesso a migliaia di persone di scoprire le potenzialità immense racchiuse nello spirito e di svilupparle per costruire relazioni autentiche e appaganti e vivere in pienezza. Questo libro è il primo di una serie che seguirà tutte le tappe dell'itinerario per rafforzarsi interiormente. Vi si possono trovare molti suggerimenti, riflessioni ed esercizi per agire concretamente sulle proprie ferite interiori e migliorare in tutti gli ambiti più significativi della vita: la consapevolezza, l'affettività, la gestione delle emozioni, le scelte, il dialogo con gli altri. Un compagno di strada per chi vuole intraprendere un cammino di spiritualità, una guida amichevole che invita a impegnarsi per portare alla luce la meraviglia stupenda che siamo, la scintilla divina impressa nel nostro spirito che aspetta solo di essere liberata per risplendere in tutta la sua bellezza.
Ruth Ammann, forte della doppia esperienza di architetto e psicoterapeuta, coniuga la concezione reale di giardino come elemento naturale con quella simbolica di "giardino dell'anima", ossia luogo terapeutico, archetipo della vita, immagine interiore positiva, fonte di energia e speranza, spazio vitale. Ricordi di gioventù, momenti di vita, sogni, viaggi e accenni alla pratica professionale accompagnano il racconto dell'affascinante relazione che lega l'autrice al giardino, per poi abbracciare in modo più ampio l'analisi di quel magico influsso benefico e rivitalizzante che la natura esercita sull'essere umano.
Guardare oltre l'educazione autoritaria del passato e oltre il semplice permissivismo: un noto psicoanalista va in cerca di nuove regole per educare i figli e per instaurare con loro un raporto positivo. Poiché con il mutare della società è cambiata anche la famiglia, occorre definire dei nuovi punti fermi: ecco l'obiettivo di Ammaniti. Che ci esorta ad aprire gli occhi sulla realtà di oggi e il cuore al bisogno d'amore dei nostri figli.
L'evoluzione umana è stata favorita, fin dall'alba dei tempi, dalla particolare capacità che hanno gli individui di interagire gli uni con gli altri, attraverso la risonanza emotiva e la comprensione della mente altrui. Una capacità che si riattiva ogni volta che nasce un bambino, nella relazione con i genitori, dapprima, e poi con i coetanei e con il gruppo sociale. Ma l'empatia è qualcosa di connaturato al cervello umano o è il frutto delle influenze dell'ambiente? O non dobbiamo parlare piuttosto di interazione fra genetica e ambiente?
Un tempo i ragazzi si divertivano con mezzi di fortuna in un cortile o sul marciapiedi. Ma ai giovani di oggi è stato negato anche quello. Nei mesi della pandemia, a causa delle restrizioni imposte dal coronavirus, i bambini sono stati cancellati dai provvedimenti governativi. Senza libertà di uscire, i nostri figli sono stati costretti a rinunciare a ritmi e rituali quotidiani e ai rapporti scolastici che ne scandivano l'esistenza e su cui si fonda in parte la loro identità. Hanno vissuto in spazi ristretti, senza poter esprimere la spontanea vitalità nei movimenti, schiavi di tv e tablet. E con un clima soffocante in cui si sono accumulate le tensioni dei genitori per il contagio, le loro apprensioni per le rinunce pesanti, le incertezze lavorative. La situazione degli adolescenti è, se possibile, ancora più complessa: si sono trovati bloccati in famiglia, senza poter incontrare gli amici e il mondo esterno e dovendo limitare poi le modalità della vita sociale. Come usciranno i «coronnial» dal periodo della pandemia con le nuove regole sociali che ancora impone e di fronte a una possibile ripresa dell'epidemia? Come possiamo aiutarli a superare un'esperienza che non ha precedenti per i ragazzi e per i loro genitori?
II modello di adolescenza elaborato dalla psicologia e dalla psicoanalisi a partire dal primo Novecento sembra oggi inadeguato a descrivere il periodo della transizione dall'infanzia all'età adulta. La fisionomia dell'adolescente appare mutata. In particolare, le profonde trasformazioni sociali e culturali che hanno segnato gli ultimi settant'anni, la rivoluzione digitale anzitutto, hanno rimodellato via via le caratteristiche delle generazioni che si sono succedute. Nel nostro tempo, l'adolescenza si estende ben oltre i vent'anni, a volte sembra non terminare mai. Occorre chiedersi se l'adolescenza dei trattati di psicologia esista ancora o non si debba invece ridefinire questa età attraverso i molteplici comportamenti che esprime. Con il supporto di esempi concreti ed evocative citazioni tratte dal mondo dell'arte, Massimo Ammaniti descrive i diversi percorsi di ragazze e ragazzi per i quali il tempo della crescita si congela. E i genitori? Di fronte alla difficoltà del compito, oscillano spaesati tra complicità e assenza, consapevoli di dover ridefinire il proprio rapporto con i figli.
L'adolescenza, dice l'autore, è un'età paradossale: è una fase di rottura rispetto al passato, eppure gli anni dell'infanzia continuano a condizionare il presente; gli adolescenti sono presi da loro stessi, eppure vivono per l'approvazione dei coetanei; sono più liberi, più indipendenti e più viziati che in passato, eppure dai loro occhi traspare sempre più spesso un malessere indefinibile. "L'adolescente è come una biglia che corre lungo un crinale di montagna: non possiamo sapere da quale parte cadrà" scrive l'autore. La loro realizzazione in una direzione o in un'altra dipende sì da loro, ma in parte anche da noi. In questo libro si dà voce ai ragazzi e alle loro storie, perché la presenza e l'ascolto rimangono fondamentali.
Fare un figlio è come innamorarsi: un'esperienza che travolge e, dopo, nulla è come prima. Nel corso della gravidanza e per tutto il primo anno di vita del bambino la madre costruisce una vera e propria nuova organizzazione psichica, entra in una "costellazione materna" che la induce a rivedere l'intera gerarchia delle priorità dei valori e accende nella sua mente quel misterioso stato che è "pensare per due". Cosa accade nella mente di una donna quando resta incinta? Quali trasformazioni la travolgono? Quali sono le sue preoccupazioni, quali i sogni? Come reagisce il suo corpo? Cosa succede alla coppia e ai suoi equilibri? A seconda del trasporto o della reticenza con cui si addentra nella propria "costellazione", ogni madre vive e struttura un particolare rapporto con il bambino e con l'evento stesso della gravidanza. In un'esplorazione affascinante, che è anche un racconto di storie e di vita vissuta, Massimo Ammaniti si addentra nel mondo celato e intimo della maternità.
Una mamma allatta il suo bambino. Tra di loro, un gioco di sguardi e attese, quasi una comunicazione telepatica. Massimo Ammaniti guida il lettore in un viaggio nel più misterioso legame esistente, nel luogo delle nostre origini. Cosa succede nella mente delle madri, quale cataclisma chimico ed emotivo scuote la coscienza d'una donna alla nascita del figlio. In un momento in cui l'attenzione pubblica si concentra sui diritti del feto e la rianimazione del neonato prematuro, Massimo Ammaniti sposta la lente sulla 'costellazione materna', quel particolare stato mentale intessuto di sensibilità e fantasie, paure e desideri che accompagna la maternità. (Simonetta Fiori, "la Repubblica")
Genitori che faticano a diventare adulti, figli che faticano a crescere. È la famiglia adolescente. Nessuno vuole emanciparsi, nessuno sembra volerlo davvero, perché la famiglia adolescente ha natura vischiosa e il distacco è molto più complesso che nel passato. Si mangia tutti assieme, insieme si guarda la tv. I nostri figli ci seguono quando viaggiamo, quando si va fuori con gli amici. Discutiamo di fronte a loro di quasi ogni argomento e, talvolta, li coinvolgiamo nei nostri contrasti coniugali. Condividiamo con loro i modi di vestire, i gusti, i comportamenti. Li difendiamo con i professori, parliamo con loro delle prime esperienze amorose e sessuali. A prima vista sembra una condizione ideale. Ma siamo proprio sicuri che sia così? Uno dei più importanti psicanalisti italiani racconta i nuovi rapporti tra genitori e figli.
Un'analisi del rapporto padre/figlio nell'adolescenza in un libro scritto a quattro mani e due voci ben distinte. Un padre psicoanalista prende spunto dai racconti del figlio (il quale è nella realtà e nel libro uno scrittore "giovanilista" molto interessante) per commentare i passi più difficili del rapporto. I capitoli saggistici e narrativi si alternano, in un libro-dialogo tutt'altro che tradizionale.