
Il testo parla della violenza. In particolare della violenza maschile. Lo scopo dell’Autore è di condurre gli uomini a dominare la violenza,ma anche a usarla quando è necessario, senza tuttavia abusarne. Così prende in considerazione la violenza repressa, la violenza incontrollata, la violenza dominata,la violenza sacra. L’Autore,con ottimo intuito pedagogico,conduce chi legge attraverso un modulo narrativo di fatti,persone,esperienze perché afferma che «le storie sono il più vecchio metodo di apprendimento del mondo, emerso con la parola e le tradizioni orali. Inoltre, una storia semina idee nuove, cambia le credenze e contiene una saggezza ancestrale;insegna altri modi di vedere la realtà e di agire di conseguenza». Gli argomenti sono corredati da brevi racconti di esperienze e dai commenti psicologici dell’Autore.Commenti che si rifànno alle sue conoscenze sulla violenza maschile ma,soprattutto,alla teoria della psicologia analiticadi Carl Gustav Jung.
AUTORE Jean Monbourquette, sacerdote e psicologo, ha insegnato per molti anni all’Istituto di pastorale dell’Università Saint-Paul di Ottawa (Canada).Autore dei best-seller Ricominciare a vivere(20012),Che cosa voglio dalla vita(20073), L’arte di perdonare(20077),Dalla stima di sé alla stima del Sé(2005), Strategie per sviluppare la stima di sé e la stima del Sé(2008),tutti volumi pubblicati in Italia da Paoline Editoriale Libri.
Christopher Fairburn, un'autorità riconosciuta nell'ambito dei disturbi alimentari, fornisce tutte le informazioni necessarie a comprendere i problemi di binge eating e a controllarli, che lavoriate come terapeuti o su voi stessi. Il metodo è stato sperimentato su molti pazienti negli Stati Uniti e in Gran Bretagna, e si è dimostrato valido utilizzato sia da solo sia con il sostegno esterno di un terapeuta. Il testo è un manuale di facile lettura e di grande efficacia: non è prevista per esempio una dieta rigida, che fallisce quasi sempre, ma una serie di piccoli passi per abbandonare in modo ragionevole l'abitudine di assumere cibo in modo meccanico. Linee guida chiare mostrano come superare l'impulso ad abbuffarsi, introducendo uno stile alimentare sano e regolare. Ampio risalto viene dato anche alle problematiche connesse all'immagine corporea e a strategie efficaci per sviluppare - e mantenere nel tempo - una nuova relazione con il cibo e con il corpo.
Chi non ha conosciuto la delusione? Tutti ne abbiamo assaporato l'amarezza, di fronte al crollo di nostre aspettative o convinzioni. A volte sono le persone a deluderci, a volte le circostanze, e sembra che la vita si prenda gioco di noi. Eppure possiamo attraversare con successo questa esperienza dolorosa e uscirne vincenti. Questo libro vi porterà a smontare i meccanismi della delusione e a ricomporli, perché non facciano più male. In breve: Smascherare l'inganno e sfuggire all'autoinganno; Uscire dalla dipendenza affettiva; Riconoscere i profili "ad alto rischio" di deludere; Destreggiarsi fra le sette fasi della delusione; Trovare il coraggio di deludere; Spezzare la catena delle delusioni; Superare frustrazioni e disillusioni; Riscoprire lucidità ed equilibrio.
Questo nuovo libro di Albisetti desidera essere un testo speciale, vuole diventare un vero compagno di viaggio per tutti i suoi lettori. Aiuta a vivere con coraggio le situazioni del nostro tempo, che si presenta irto di difficoltà. Esce nel momento più opportuno, quando le sfide stanno diventando epocali e il futuro sempre più precario. Le sfide affrontate riguardano lo stile di vita, il vivere in coppia, la spiritualità, la ricerca del significato nella vita, il lavoro, l’istruzione, l’ambiente, le diverse religioni…
Siamo tutti spronati a combattere contro la corruzione e la decadenza di questa società, a non cadere nel conformismo culturale dominante, ma a crescere nella propria identità, nel cammino di maturità e nella capacità di compiere scelte significative e giuste. Soprattutto le nuove generazioni sono chiamate a progredire, a diventare i veri leader di domani.
Vincere senza combattere è la risposta operativa per gli educatori che dichiarano di combattere tanto e vincere poco. È il frutto di tre anni di ricerca sul campo, svolto in tre paesi europei (Malta, Irlanda e Italia) dagli autori, insieme a varie figure professionali (insegnanti, psicologi, dirigenti, educatori ecc.). Questo lavoro può essere definito un compendio di strategie e tecniche per gestire le difficoltà sociali, emotive e comportamentali, che, se non superate, mettono k.o. sia il ragazzo sia chi cerca di aiutarlo. Vincere senza combattere non è un ricettario, è un manuale che offre una nuova lente per riconoscere e scansare le trappole tese dalle etichette, suggerisce modalità non-ordinarie con cui trasformare anche le più ardue resistenze in collaborazione, creando situazioni win-win, in cui tutti vincono.
La prima edizione di "Violazioni del setting" ha affrontato un tema fino a quel momento considerato tabù. Questa edizione, interamente rivista, contiene una grande quantità di nuovo materiale, che riflette le attuali conoscenze e le tendenze emergenti rispetto alle violazioni dei confini. Il volume, basato sulla trentennale esperienza dell'autore nella valutazione, nel trattamento e nella consulenza in oltre trecento casi di violazione dei confini, rappresenta una lettura essenziale per psicoanalisti e altri professionisti della salute mentale. Forse la forma più evidente di violazione del setting è quella sessuale, e l'autore si sofferma ad analizzare come tali situazioni si sviluppino, come distruggano la relazione analitica e come diverse tipologie di analisti non rispettino i confini per motivazioni differenti, sia consce sia inconsce. Altre forme di violazioni del setting (per esempio quelle non sessuali e quelle relative al rapporto di supervisione) sono comunque trattate, incluso un capitolo istruttivo sulle violazioni nel contesto del cyberspazio, una tipologia di violazione del setting che vent'anni fa non poteva neppure essere prevista.
"Sono passati dieci anni dalla pubblicazione de "La violenza", dieci anni in cui la cronaca della violenza ha tenuto le prime pagine dei quotidiani e si è arricchita di episodi che sembravano sempre esprimere un limite non superabile nell'efferatezza e nell'orrore, ma che invece erano costantemente battuti dalla cronaca successiva. Se allora parlare di violenza sembrava voler sottolineare un aspetto della società col gusto del negativo, ora parlarne fa parte della strategia per sopravvivere e vincere la paura di essere vittima. L'ammazzare è diventata una modalità per fare qualche cosa di significativo, per sfuggire alla banalità, alla monotonia del quotidiano." (Vittorino Andreoli)
Una approfondita analisi di alcuni concetti che si sono rivelati fecondi specie nel trattamento della psicosi. Questo e il primo e fondamentale libro dell'opera di Piera Aulagnier, una figura di primo piano della psicoanalisi francese, recentemente scomparsa, di cui, pur essendo italiana di nascita e di studi, in Italia e stato finora tradotto solo un lavoro in un'opera collettiva. Gia all'epoca della sua pubblicazione in Francia il libro fu considerato un'opera magistrale per l'approfondita analisi e l'originalita di alcuni concetti qui introdotti che si sono rivelati fecondi specie nel trattamento delle psicosi. L'analisi che l'Autrice compie del funzionamento psichico dal punto di vista dell'attivita di rappresentazione, introduce accanto ai processi primario e secondario della topica freudiana, il processo originario e il pittogramma.
L'autore coniuga la capacità di introdurre il lettore nel clima intimo della seduta d'analisi con un'appassionata rilettura di Bion, per valorizzare sia la natura empirica della psicoanalisi sia la sua capacità di originare ipotesi illuminanti sul funzionamento della mente.
Alternando esemplificazioni cliniche e argomentazioni teoretiche, si focalizza l'attenzione sulla centralità delle emozioni nella vita psichica, tema che l'autore ritrova nel pensiero di Bion e che intende come un modo per indagare i livelli più primitivi e profondi del mentale.
Giuseppe Civitarese, psichiatra e psicoanalista, è membro della Società psicoanalitica italiana e dell'International Psychoanalytic Association. È tra gli autori di Sognare l'analisi. Sviluppi clinici del pensiero di Bion (Bollati Boringhieri, 2007).
La violenza domestica è un fenomeno sociale e familiare di cui solo di recente si sono riconosciute l'estensione e la gravita. Infatti, in Italia, ma anche in altri paesi occidentali, questa forma di sopraffazione non scompare con l'avanzare del cosiddetto progresso; è solo divenuta più subdola e multiforme. Il volume è una riflessione sul costo sociale e psicologico, non solo per le donne, ma per l'intera società della violenza in famiglia. Una violenza che trascende i tempi storici e le condizioni socio-culturali, che si esprime quotidianamente nell'ambito di tante mura domestiche e ha come vittime non solo le donne ma anche i bambini, con conseguenze devastanti per tutti, poiché la violenza si trasmette e si apprende. Vengono rievocati e illustrati il percorso e i motivi culturali, sociali e politici che hanno portato alla nascita dei Centri antiviolenza in Italia e in molti paesi europei e non europei, attraverso le testimonianze di chi ha contribuito alla nascita di questi centri e di chi vi ha lavorato o tuttora vi lavora.
Così come produciamo la storia collettiva, veniamo da essa modellati. La fondatrice della "psicologia geopolitica clinica" sviscera questo assunto nei conflitti che segnano il nostro tempo e dispiega il metodo per curare le patologie provocate dagli scontri tra etnie, culture e civiltà. Si tratta di disturbi che non sono riducibili alle abituali problematiche della prima infanzia ma legati alla dimensione politica. Per esempio, nella Prima guerra mondiale la percentuale di civili sul numero totale dei feriti e dei morti fu del 5 per cento. Mentre nella Seconda guerra mondiale questa percentuale era salita al 50 per cento. E nel 1996 il numero di civili feriti o uccisi nelle guerre e nei conflitti contemporanei aveva raggiunto il 96 per cento del totale. La psicologia geopolitica clinica, nata dall’etnopsichiatria, analizza e costruisce soluzioni concrete relative alle patologie che emergono nei luoghi di interfaccia o collisione fra i mondi. Pensare e trattare i disturbi psicologici, culturali, politici e sociali direttamente legati alle violenze collettive, alle nuove migrazioni planetarie, alle trasformazioni ideologiche e tecnologiche e alle recalcitranze che esse inevitabilmente generano, diventerà una delle principali sfide delle pratiche cliniche contemporanee.