
L'autrice si racconta per condividere la sua esperienza con tanti altri che hanno difficoltà nel rapporto con se stessi: «Il mio viaggio è iniziato con un treno... Finalmente mi sono attaccata al treno giusto, per ricominciare il viaggio della mia vita, e allora ho cominciato a stare meglio, a stare nella mia vita, a guardarla con i miei occhi, e non con quelli degli occhiali deformanti dell'immagine che mi ero costruita per non soffrire, ma che mi impediva di amare e quindi di vivere...».
Gli stereotipi di genere costituiscono una sorta di costellazione di elementi psicologici ritenuti più o meno tipici di un genere piuttosto che dell'altro. Il maschile ed il femminile rappresentano il fertile terreno entro cui le tessere di un puzzle si ancorano tra loro e si combinano coerentemente a formare un profilo di genere, in cui viene assimilato tutto ciò che ad esso è strettamente connesso, mentre viene discriminato ciò che, invece, risulta incoerente. Cosa è considerato da maschio e da femmina costituisce l'interrogativo delle autrici che intraprendono un excursus stereotipo, dall'età infantile a quella adulta, esaminando la differente articolazione dei due profili di genere. Il volume, diviso in due parti, affronta, nella prima, le prospettive teoriche più rilevanti relative al costrutto in oggetto ed analizza, nella seconda, i risultati di alcuni studi realizzati sugli stereotipi di genere nelle differenti età evolutive.
Un testo incentrato sull'autismo nel bambino. Il bambino autistico è al centro di questo libro. Vi si racconta, con tanti esempi, in che modo un'équipe cerca di risvegliarlo alla vita e all'Altro. L'insegnamento di Lacan è stata la stella polare di questa esperienza. Non già con l'intento di far funzionare il setting della psicoanalisi, ma per cercare di mettere in opera un dispositivo in cui tutti i componenti dell'équipe cercano di creare uno spazio consono al bambino perchè osi dispiegare nel suo desiderio la sua soggettività congelata."
Il libro tratta uno dei problemi che affliggono il mondo giovanile oggi: l’eccessiva aggressività di alcuni ragazzi che può sfociare anche nel #bullismo. Attraverso le esperienze di una ragazzina, quasi in forma di diario, il libro descrive il percorso proposto ai ragazzi per contrastare ogni forma di violenza e accrescere la coscienza del valore di sé e dei buoni rapporti di amicizia. Si crea così una “rete” di relazioni che tende a limitare i caratteri violenti e le espressioni aggressive.
Una descrizione puntuale della situazione giovanile attraversata da tensioni nei rapporti tra i ragazzi ma anche da solide amicizie che offrono una via di uscita per tutti. Le buone relazioni prevarranno su tutti gli sbandamenti.
Autore: Cecilia Galatolo Nata in Ancona il 17 aprile 1992. Diplomatasi al Liceo Classico Vittorio Emanuele II di Jesi (AN), ha proseguito gli studi nella facoltà di Comunicazione Istituzionale della Chiesa, presso la Pontificia Università della Santa Croce (Roma), dove si è laureata.
Gli autori, entrambi psicoterapeuti, lasciano le comode poltrone dello Studio clinico e si mettono esistenzialmente in cordata con i loro pazienti accompagnandoli negli outdoor residenziali sulle Alpi a recuperare il Sogno e a trasformarlo in Progetto nel loro rientro a Valle. In outdoor, aiutano i partecipanti a rileggere la propria storia personale (la Valle), li affiancano nella crisi (il Guado), li aiutano a prendere consapevolezza della loro lotta interiore (il Deserto), li sostengono nel riconciliarsi con le parti di sé che esprimono rabbia (l'Urlo Catartico) e li affiancano nel prendere le ri-decisioni fondamentali per aprirsi progettualmente al futuro (la Vetta), a partire dal "qui e ora" (il Crinale). A fronte delle strettoie mentali procurate dal disagio esistenziale, gli autori esortano il lettore a mettersi in cammino per riappropriarsi dell'ampio orizzonte di vita che ha davanti, consapevole che ha sempre una seconda opportunità.
Quali sono le cose fondamentali da sapere? Il famoso psicologo clinico Jordan Peterson ha influenzato la comprensione moderna della personalità e adesso è diventato uno dei più noti pensatori con le sue lezioni su argomenti che spaziano dalla Bibbia alle relazioni d'amore alla mitologia, attirando decine di milioni di spettatori. Il suo messaggio chiaro e rinforzante sul valore della responsabilità individuale e l'antica saggezza ha fatto vibrare il mondo intero. Nel libro propone dodici principi pratici profondi su come vivere una vita ricca di senso. Attingendo a vividi esempi dalla sua pratica clinica e dalla vita privata, oltre che a lezioni dai miti e dalle storie più antiche dell'umanità, "12 regole per la vita" offre un antidoto al caos dell'esistenza: verità eterne applicate a problemi moderni.
Strumenti semplici ed efficaci per interagire al meglio con i propri figli. In questa guida pratica, che affianca "12 strategie rivoluzionarie per favorire lo sviluppo mentale del bambino", gli autori presentano un'ampia raccolta di fumetti, esercizi, schede e attività pratiche che, sulla scorta delle più recenti scoperte sullo sviluppo cerebrale, sono finalizzati a fornire un aiuto concreto ai genitori e a quanti si prendono cura di un bambino. Il libro non intende dettare regole né indurre sensi di colpa: l'obiettivo è indicare strumenti efficaci per superare i molti momenti difficili che si possono incontrare ogni giorno nell'interagire con un bambino, ma anche trasformare questi momenti in opportunità per alimentare le risorse e le potenzialità del bambino e dell'intera famiglia. In questo volume troverete: esercizi da fare da soli, con il bambino o con altri genitori, e attività pratiche diverse a seconda dell'età del bambino, fumetti, schemi e illustrazioni che esemplificano con chiarezza le attività e i concetti descritti nel libro, strategie per favorire un equilibrato sviluppo mentale del bambino che possono diventare un vocabolario comune per genitori, educatori e terapeuti.
La chiave che distingue chi sa come un leader si deve comportare e chi lo è davvero è il carattere. Tutti i grandi leader possiedono 21 qualità del carattere che John Maxwell riporta dettagliatamente in questo libro.
Una risposta fondata alla domanda più urgente di ognuno di noi: che cosa succede quando moriamo? Raymond Moody indaga, da decenni, le esperienze di premorte. Come medico, ha avuto modo di raccogliere numerose testimonianze di chi, morto per qualche minuto e tornato tra i vivi, racconta con precisione di aver visto quanto accadeva intorno a sé o di aver visto una luce in fondo al tunnel o di aver parlato con le persone amate e defunte da tempo. In questo libro propone gli episodi più significativi a cui ha assistito suddivisi in sette tipologie: esperienze fuori dal corpo, premonizioni, luce trasformatrice, lucidità terminale, trasformazione personale dopo una NDE, esperienze sensoriali, specchio psicomanteo per cogliere il riflesso di una persona cara defunta. Sulla base di queste esperienze, dirette e indirette, narrate con passione e rigore condivide la sua più profonda convinzione: sebbene non sia ancora dimostrabile scientificamente, la vita oltre la vita esiste ed è documentabile e documentata. Prefazione di Eben Alexander.
Testo fondamentale della psicologia contemporanea, "A che gioco giochiamo" ha costruito l'ipotesi e gli strumenti di un nuovo tipo di analisi terapeutica, l'analisi transazionale, utilizzando la rappresentazione della realtà sotto forma di giochi. Dire "gioco" significa esprimere in un altro modo, semplice ed esemplare, in che posizione e in che ruolo una persona intende mettersi (e finisce sempre per mettersi) rispetto a un ambiente o a un altro individuo. Il marito che tormenta la moglie, l'amico che perseguita l'amico, il superiore che si rivale sul dipendente con lo stesso motivo o pretesto, tendono a ricreare circostanze sempre uguali. L'analisi transazionale, come metodo e come teoria, consente a chi la pratica di identificare il proprio ruolo nel gioco che tende a ripetere, e pone così le basi per una autonomia critica da questi meccanismi, e forse per una liberazione.
Al centro lui, lo psicologo – alle prese con il malessere del mondo, il mondo che gli passa davanti in cerca di una via d'uscita, in cerca di sollievo, a volte alla ricerca di niente.
La signora A. ha la capacità di logorare i nervi e a ogni seduta dice di avere novità "importantissssssime". Il signor K. è molto solo, e i suoi problemi sono cominciati con una frattura, ma non esistenziale, una dolorosa frattura del polso. Il signor C. si sente la depressione addosso, come una pellicola adesiva, e ha cambiato decine di terapeuti. Il signor I. dice che va in crisi "se gli capita di vedersi mentre fa l'amore con la moglie". Il signor N. ha serie difficoltà a controllare l'aggressività. Il signor R. ha un problema con le donne: negli ultimi tre mesi ha avuto sei appuntamenti con sei donne diverse, e non ce n'è uno che abbia funzionato. La signora O. racconta che ogni tanto "si tocca dentro con il marito", nel senso che ha piccoli scontri, incomprensioni, litigi. Il signor M. è per sua stessa ammissione perennemente incazzato.
Lo psicologo Massimo Cirri racconta i suoi straordinari incontri in un Centro di Salute Mentale. Ai personaggi umanissimi, toccanti e divertenti che invadono il centro, Cirri alterna esilaranti momenti di vita vissuta all'interno del Sistema sanitario nazionale, graffianti dialoghi con infermiere e dottoresse, la saudade del vivere giorno per giorno, trovando pure il tempo per psicanalizzare se stesso. Sempre, ed esclusivamente, con leggerezza e un tocco di sano disincanto.
Approfondimento
"A parte qualche mese come bracciante agricolo – da studente vendemmiavo sangiovese e canaiolo alla Fattoria di Capezzana – ho sempre lavorato nei servizi pubblici di salute mentale. Dapprima tutto il giorno, poi part time, dalle nove alle tredici, perché il pomeriggio parlavo alla radio. Può capitare anche questo nella vita. Ma la mattina era più un ascoltare, anche se pure lì ogni tanto ho detto qualcosa. Una passeggiata, diverse passeggiate, nell'intimità delle persone. Andando dove ci portavano le parole e le questioni. Condividendo un po' – credo sempre troppo poco – paure, possibilità, intelligenze, noia, dolori e visioni del mondo. A volte allontanandosi molto, altre restando in zona. O girando in tondo. Quasi sempre attraverso territori e paesaggi belli di per sé e più attraenti ancora per uno come me, venuto su con un carattere un po' asserragliato.
Alcune di quelle passeggiate – o parti di esse, frammenti, intersezioni – col tempo si sono depositate nei miei pensieri e alla fine hanno ispirato queste pagine. Complici un invito a pranzo di Katiù Giarlanzani e la paziente sollecitazione di Alberto Rollo. Con desiderio di condivisione. Per l'idea che una linea ininterrotta di umanità unisca me, il più banale dei normali, con l'altro, il più estremo dei folli. E l'altro sono sempre io.
Sono affettuosamente grato alle persone che mi hanno accolto nei loro racconti di allora. Spero che queste differenti rivisitazioni ne restituiscano l'umanità.
Se proprio non pioveva a dirotto sono sempre andato al Centro di salute mentale in motoretta."
Massimo Cirri