
L'autrice affronta tre questioni principali. Anzitutto, il ruolo che questa istituzione ha avuto dal 1848 a oggi, sopravvivendo a diversi regimi politici e al decentramento avvenuto nel 1972 con la nascita dei Tribunali amministrativi regionali. In secondo luogo, l'evoluzione di alcuni fondamentali fattori organizzativi, quali il reclutamento, la carriera e il profilo professionale dei consiglieri. Infine, un fenomeno assai controverso, che rende i consiglieri di Stato ad un tempo giudici e amministratori, e che ha fatto parlare addirittura di "nuovi mandarini".
L'accorata analisi di uno dei magistrati più noti in Italia. Una denuncia lucida e combattiva della progressiva perdita della consapevolezza del bene pubblico nel nostro paese, alla luce dei tanti casi che emergono dalla cronaca. Un libro che unisce rigore giuridico e immediata leggibilità alternando critica incisiva e paradosso divertente. Adatto a tutti coloro che si vogliono sentire pienamente cittadini di questo paese.
Il libro ricostruisce la storia recente delle politiche giovanili nel nostro paese attraverso la recente e ambiziosa esperienza del Forum Nazionale Giovani, la piattaforma nazionale di rappresentanza permanente riconosciuta dall'Unione Europea. Un approfondimento per riflettere sul passato, presente e futuro dell'attività politica delle nuove generazioni.
Come i giovani vedono e vivono la politica? Queste pagine intendono rispondere con riflessioni di esperti ed amministratori alle sollecitazioni che provengono direttamente dal mondo giovanile. Un modo nuovo per parlare di politica, che riscopre le idealità più profonde e cerca di conciliare con le realtà di tutti i giorni.
Disorientati, ansiosi, qualcuno molto vicino a una crisi di nervi. Così sono apparsi i giornalisti televisivi italiani durante lo spoglio delle schede elettorali delle elezioni 2013, mentre appariva evidente l'affermarsi del Movimento 5 Stelle. Presi alla sprovvista dal successo dell'ex comico Beppe Grillo, il quale snobba proprio loro, negandosi alle interviste e rivolgendosi ai suoi seguaci nelle piazze o tramite il web, molti giornalisti appaiono come cantori del potere, aedi dei partiti e quindi poco credibili a una generazione che di giornali e talk show se ne infischia. Perché? La spiegazione va trovata nella storia del giornalismo italiano, da sempre avvinto come un'edera al potere: da Giuseppe Mazzini a Benito Mussolini, da Eugenio Scalfari a Giuliano Ferrara, passando per Michele Santoro, Lilli Gruber e Piero Marrazzo, professione giornalistica e carriere politiche s'intrecciano, dando vita a un modello tutto italiano di giornalismo schierato, ben lontano da quello liberale anglo-americano e quello democratico-corporativo dell'Europa continentale.
"Probabilmente Giorgio Napolitano non avrebbe gradito affatto, nemmeno nell'aprile del 1944, essere definito 'un intellettuale di avanguardia', come ha detto Togliatti e come vuole un lessico marxista-leninista che gli è sempre andato stretto" scrive Paolo Franchi. "Ma è ancora più probabile che, senza la svolta di Togliatti, comunista, o almeno comunista a tempo pieno, non sarebbe diventato mai." A Napoli, durante la guerra, le sue prime passioni di giovane antifascista sono il cinema, il teatro, la letteratura, la poesia, la musica, vissute, al liceo Umberto e all'università, con molti ragazzi che si faranno strada, da Raffaele La Capria a Giuseppe Patroni Griffi, da Rosellina Balbi ad Antonio Ghirelli. Ma la a via all'antifascismo e al Pci passa anche per la scoperta dell'umanità dolente del ricovero antiaereo scavato davanti alla casa della sua famiglia, sotto Palazzo Serra di Cassano, dove, per sfuggire a bombardamenti feroci, la povera gente dei "bassi" e del Pallonetto Santa Lucia si mescola con i "signori" dei piani alti. È in quel rifugio che Napolitano si scopre per la prima volta in grado di reagire persino agli eventi più drammatici con grande autocontrollo e ragionevole fatalismo. È una virtù innata che praticherà per tutta la vita. Prima nel Pci, dove sin dai suoi primi passi in politica avrà per maestro Giorgio Amendola. Poi in Europa e nelle istituzioni, da presidente della Camera e soprattutto da capo dello Stato.
Giorgio La Pira ha lasciato un segno indelebile nella storia di Firenze, dell'Italia, del mondo. Il libro presenta una raccolta sulla vita e le opere di questa straordinaria figura. Come si legge nella presentazione, infatti, da "contemplativo nell'azione", «La Pira concentrava costantemente la sua attenzione alla pace come unica via per la salvezza (non solo spirituale) dell'intera umanità e considerava la sua città d'adozione, Firenze, una "lampada sul candelabro" della contemporaneità che, seppur inscritta nel vecchio continente europeo, guardava con speranza alle nuove nazioni ed ai popoli nuovi con il desiderio ardente di vederli coprotagonisti della storia, [...] interpretando con chiarezza gli avvenimenti della storia, anticipandone profeticamente i potenziali sviluppi, operando pragmaticamente per orientare la politica verso scelte di giustizia», di pace e di unità. «I problemi [...] hanno una sola via per essere risolti: la via pacifica, la via politica; la via dell'incontro, la via del negoziato! [...] Poesia? Utopia? No, realtà storica che gli autentici uomini politici (quelli che hanno il senso della storia e il senso della scienza) possono misurare con esattezza quasi geometrica.
Recentemente Papa Francesco ha autorizzato la Congregazione delle Cause dei Santi a promulgare il decreto riguardante "le virtù eroiche del Servo di Dio Giorgio La Pira". Si tratta del primo passo per l'eventuale apertura di un processo di beatificazione e canonizzazione dell'ex sindaco di Firenze. Giorgio La Pira ha lasciato un segno indelebile nella storia di Firenze, dell'Italia, del mondo riconosciuto come profeta moderno, con la sua capacità di operare pragmaticamente per orientare la politica verso scelte di giustizia, di pace e di unità. Questo libro presenta una raccolta sulla vita e le opere di Giorgio La Pira, il "sindaco santo".
Annachiara Valle firma questo agile volume dedicato a una figura storica della politica e del cristianesimo italiano, Giorgio La Pira. Un personaggio, un episodio, una virtù: I buoni maestri è una serie di dieci volumi pensata per raccontare la vita, il pensiero e l'opera di uomini e donne capaci di ispirare le nostre vite sulla strada verso il bene.
L'egemonia americana ha subito una battuta d'arresto con l'avventura irachena. Se la fine della guerra fredda aveva segnato la transizione da un mondo bipolare a un mondo unipolare, l'11 settembre ha dato il via a un progetto unilateralista in Medio Oriente, Asia Centrale, Europa Orientale. Le altre potenze del mondo - Europa, Russia, Cina, Giappone, India - non sono però rimaste inerti di fronte al nuovo corso della politica estera americana. Il saggio di Buzan indaga relazioni e tensioni fra l'unica superpotenza rimasta e le grandi potenze regionali. La discussione si basa sul contrasto fra i due principi cardine della geopolitica contemporanea: polarità e identità. Secondo il primo concetto, proprio della Realpolitik, sono il numero e il peso relativo degli attori in campo a definire le strategie geopolitiche. Se una potenza si lancia in un tentativo egemonico, le altre potenze coalizzeranno le proprie diplomazie, e se necessario i propri eserciti, per cercare di ristabilire l'equilibrio di potenza. In base al secondo concetto, sviluppato dalla sociologia internazionale, la storia e la cultura politiche di un paese ne condizionano le azioni sulla scena internazionale.
Un libro che per la prima volta ricostruisce le figure di Gerusalemme e Gaza nella Bibbia e nelle tradizioni rabbinica e islamica, per capire le radici culturali del conflitto israeliano-palestinese. Uno sguardo che si sofferma sui simboli e le credenze religiose - a partire dal concetto di Terra Santa - che agiscono sotto le decisioni politiche e gli eventi che lacerano la terra di Abramo: Israele e Palestina. Con l'attacco terroristico di Hamas del 7 ottobre 2023 è messa in gioco l'esistenza stessa dello Stato di Israele da parte del fondamentalismo islamico e la convivenza tra i due popoli. Un testo per capire le ragioni religiose della più lunga guerra contemporanea, delineando le condizioni culturali - e teologiche - di possibili percorsi di pace e mutuo riconoscimento.