Il testo sui cento anni di "Scuola Italiana Moderna", la rivista scolastica italiana più antica e ampiamente diffusa tra gli insegnanti, offre l'occasione per una rilettura della complessa vicenda della scuola elementare italiana fra Otto e Novecento. I numerosi contributi del volume mettono in luce la dimensione quotidiana della scuola, attraverso l'analisi dei contenuti culturali e degli indirizzi didattici via via proposti dalla rivista, e ne evidenziano il ruolo di mediazione tra la programmazione ministeriale e i dibattiti scolastico-educativi, da un lato, e il mondo degli insegnanti e della scuola, dall'altro.
Il testo intende costituire una introduzione allo sviluppo delle idee pedagogiche nella nostra cultura attraverso l'incontro con alcune fra le espressioni che più produttivamente lo hanno caratterizzato negli ultimi decenni. La tonalità dell"incontro' ne rappresenta, pertanto, l'aspetto più tipicamente proprio, e costituisce la modalità specifica di muoversi nell'ambito di quella che si può definire una storia del pensiero educativo in chiave di contemporaneità, tenendo comunque presente l'intero svolgersi e dipanarsi della problematica pedagogica come forma culturale nel quadro dell'intero secolo. Potremmo quindi dire che si tratta di un avvio al contatto con alcune delle formulazioni più tipiche ed influenti delle idee sulI'educazione nell'orizzonte della mentalità e della ricerca moderna sull'educazione. L'analisi prende le mosse dai grandi influssi e dai grandi testimoni di questo movimento per concentrarsi soprattutto sulle linee di pensiero presenti ed operanti nel contesto italiano e ripartire poi in direzione di un 'viaggio' espositivo e critico verso i contributi ed i protagonisti: Neill, Makarenko, Huxley, Gramsci, Illich, Piaget, Rogers, Fromm, Skinner, Bruner, Freire, Maritain, Mounier, Guardini, Casotti. Stefanini, che occupano la parte più estesa ed intensiva del volume.