
In un solo libro migliaia di esercizi ufficiali svolti e commentati per mettere in pratica i concetti appresi nel manuale di teoria e completare al meglio la tua preparazione ai test di ammissione all'università. Il volume di Esercizi svolti e commentati, aggiornati sulla base delle domande realmente assegnate nel corso degli ultimi anni, ti consentiranno di acquisire rapidamente quella familiarità necessaria allo svolgimento dei test, rispondere con successo alle domande ed entrare subito in università.
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800 quiz svolti e commentati, suddivisi in 10 batterie di prove, per esercitarti e mettere in pratica i concetti appresi nel Manuale di teoria e, soprattutto, per verificare il tuo livello di preparazione reale. I volumi, aggiornati sulla base delle domande realmente assegnate nel corso degli ultimi anni e ricchi di indicazioni dettagliate, ti consentiranno di acquisire rapidamente quella familiarità necessaria allo svolgimento del test ufficiali. Le 10 prove di ammissione simulate, complete delle relative soluzioni, ti offriranno un'ulteriore possibilità di verificare la tua performance in una situazione simile a una vera prova d'esame, mettendoti nelle migliori condizioni di superare il test ed entrare subito nel mondo dell'Università.
L’Università deve essere un’universitas di discipline, tutte importanti e tutte necessarie per offrire quel sapere globale e sapienziale a cui aneliamo, per rispondere alle impellenti domande sul senso delle cose e della vita, per vivere da persone libere e responsabili, impegnate solidalmente nel compimento umano in Dio.
Da tempo nelle Università si riflette – si può dire che si tratta di una questione strutturale e congenita alle comunità accademiche, che ritorna ciclicamente, specie quando si intenda perseguire l’interdisciplinarità – sui problemi metodologici delle varie scienze prese a sé o in connessione tra loro. Infatti, la metodologia di ogni scienza è decisiva per definirne l’identità e la specificità del contributo nel concerto dei saperi.
Il Comitato Interfacoltà per la Ricerca dell’Università Pontificia Salesiana ha attivato una serie di incontri rivolti a dottorandi, studenti, ricercatori e docenti sul tema della metodologia, allo scopo di suscitare occasioni positive di riflessione culturale e di confronto su alcune metodologie di ricerca utilizzate e utilizzabili all’interno del mondo universitario.
Questo volume raccoglie gli interventi su alcune tematiche di metodologia delle varie scienze. Esso è introdotto dal Rettore, prof. Mario Toso, che presenta un quadro generale in cui collocare il discorso sulla metodologia delle scienze; il prof. Pio Scilligo tratta il tema: "La ricerca empirica. Modelli, risorse e limiti"; il prof. dr. Roberto de Mattei: "La ricerca storica: Modelli, risorse e limiti della metodologia storico-critica"; S. Ecc. Mons. Angelo Amato: "La metodologia della ricerca in prospettiva filosofico-speculativo-teologica"; il prof. Sergio Rondinara: "Metodologia della ricerca interdisciplinare-multidisciplinare-transdisciplinare".
Il volume è arricchito dall’intervento del prof. Michele Sorice: "La ricerca dell’Audience dei media: strategie, metodi e nuove proposte"; si conclude con il saggio della dott.ssa Misikova Lubica: "Per una epistemologia del cuore come epistemologia integrale" e quello del dott. Guido Baggio: "Lyotard e il sublime kantiano. Oltre il postmoderno", che presenta l’itinerario intellettuale e metodologico di J.-F. Lyotard.
Le persone stanno vivendo anni di grandi cambiamenti: l'accelerazione della globalizzazione, la crescente mole di informazioni, l'esplosione delle potenzialità della scienza e della tecnica. Questi cambiamenti richiedono nuove forme di apprendimento e nuovi modi di pensare: nella scuola, nel lavoro e nella vita pubblica. In questo libro, Howard Gardner spiega quali abilità cognitive premieranno negli anni a venire. Chi avrà scommesso su queste abilità, potrà affrontare il futuro, qualunque esso sia. Quanti ne saranno privi, si troveranno in balia di forze che non saranno in grado di comprendere. Cinque le chiavi per aprire il futuro: la padronanza delle maggiori teorie e interpretazioni del mondo (comprese scienza, matematica, storia); la capacità di integrare idee e conoscenze di diverse aree disciplinari in un insieme coerente; la capacità di affrontare la soluzione di problemi nuovi; la consapevolezza delle differenze tra uomini e culture diverse; la consapevole accettazione della propria responsabilità personale e generale.
“Non c’è crescita senza l’opportunità di fare esperienza”
“La libertà è il presupposto dell’educazione.
E l’obiettivo più importante dell’educazione è la libertà stessa.”
Un libro generoso e attento in cui Bernardi ci espone le sue riflessioni sul complesso rapporto con i figli. L’autore suggerisce come impostarlo e costruirlo puntando sull’educazione, la tolleranza e l’indipendenza del pensiero, rifiutando la violenza e il consumismo, per giungere alla difficile conquista della libertà, obiettivo fondamentale per ogni individuo.
Come nei romanzi di Thomas Mann, spesso le cose gravi si annunciano attraverso la farsa. E in effetti farsesca è stata in moltissimi aspetti la riforma dell'università voluta dalla sinistra e attuata dalla destra con perfetto spirito bipartisan. Una riforma che ha abbassato drasticamente la qualità e in cui un vago populismo - dare l'università a tutti - si mescolava alla convenienza di aprire insegnamenti inutili e assurdi per accrescere il proprio potere. Il colpo è stato portato come se si ignorasse che cosa è la cultura, per inseguire una professionalizzazione che non poteva esserci e infatti non c'è stata. Questo Ferraris lo vedeva in tempi non sospetti, già nell'edizione del 2001 di questo volume, riproposto ora in una nuova edizione, integrata da una seconda parte, "Fuoco amico". Ciò che otto anni fa poteva sembrare una satira si è rivelato una realtà con cui bisogna fare i conti, se si amano la cultura e l'università e soprattutto se non si vuole che si avveri la sentenza di Platone, secondo cui la democrazia è l'antefatto della tirannide.
Le fiabe sono una grande parabola sul mistero che è la vita. L'uomo, ascoltandole, impara sé stesso. Gli parlano della sua casa perduta, del suo errare e del dolore, del suo desiderio di tornare all'antica condizione e di Colui che si svela in un modo che sconvolge totalmente l'uomo e gli offre una mano di aiuto. Le fiabe aprono all'uomo gli occhi e quindi lo educano. Perché «il discorso spiega, la legge dà ordini e il racconto converte». Nel paese dell'infanzia la gerarchia dei valori è imperniata sulla priorità del dono. Il bambino spontaneamente coglie la realtà del mondo umano nel suo aspetto più essenziale che è la gratuità... Del bel mondo del dono parla la poesia. La fiaba è il suo aspetto primario e forse quello che più profondamente penetra nella verità dell'essere umano.
Quanto è importante la cultura? Qual è il peso del sapere tradizionale nella formazione e nella vita degli uomini d'oggi? Dobbiamo dare credito a chi decreta la morte della cultura occidentale, con le sue figure di paludati mostri sacri, i vari Platone, Aristotele, Dante, Shakespeare, che niente hanno più da dire ai ragazzi di oggi, ma anzi li isolano dai loro pari e rendono il loro pensiero scollato dal mondo in cui si trovano a vivere, condannandoli quanto meno all'eccentricità? A questa posizione, che ha oggi un seguito non indifferente, risponde Roger Scruton, filosofo di fama con il dono di una scrittura divulgativa accattivante. Egli prende le difese della tradizione classica, nelle sue espressioni artistiche, letterarie, musicali, mostrando come la cultura sia non solo una forma di conoscenza, ma una conoscenza emozionale, che riguarda ben da vicino la nostra vita, le cose che facciamo e i sentimenti che proviamo. E, infine, la cultura delle nostre tradizioni è una conoscenza morale, un bagaglio di giudizi etici oggi sotto minaccia, una preziosa guida per il nostro agire da preservare e difendere.
Il sottotitolo di questo libro vuole rendere giustizia alla parola "animazione" che nella lingua italiana in questi ultimi quattro decenni ha subito un indebito e arbitrario mutamento di significato. Essa, infatti, è stata ed è utilizzata per indicare un insieme di attività ludiche, di intrattenimento e, nel migliore dei casi, espressive condotte in modo dinamico, vivace e coinvolgente. Questo utilizzo della parola "animazione" è arbitrario perché fa riferimento al significato della parola francese "animation" e non a quello autentico della lingua italiana del "dare anima" e del "dare, conservare e svolgere la vita". Volta al mondo educativo la parola animazione può perciò essere utilizzata per indicare una pedagogia che mette al centro dell'agire educativo la celebrazione della vita autenticamente umana tessuta dalla libertà, dalla creatività, dalla gioia, dall'amore per gli altri, dalla speranza come senso fondamentale dell'essere e, infine, dalla considerazione dello scacco e del fallimento come elementi ineliminabili dell'umano, che possono però, se educativamente sostenuti, essere origine di vita e non, invece, di distruttiva disperazione. Il titolo invece vuole alludere alla necessità, da parte dell'educare, di promuovere il ritorno dell'anima dall'esilio in cui l'ha collocata la modernità.
Questo volume muove dell'analisi di un modello di vita nel disimpegno per arrivare a prospettare la vita come incontro nel senso di conrealizzazione che parte del riconoscimento della differenza come valore. Da questo approccio nasce la proposta di strutturare una pedagogia dell'incontro che, diversamente dalla pedagogia dell'accoglienza (che si limita all'assimilazione del diverso), stimoli il soggetto alla flessibilità, cioè non solo a ricevere ed accogliere ma anche a modificare se stesso per permettere il vero incontro con l'altro.