Il volume offre un’introduzione agli studi sulla comunicazione, in una prospettiva innovativa che tiene insieme l’analisi dei meccanismi fondamentali della comunicazione e le sue trasformazioni indotte dal digitale e dal web.
La trattazione fa ampio uso di esempi, dalle analisi dei quali i concetti vengono dedotti e illustrati.
Materiali didattici disponibili a breve sul nostro sito.
Sema Bellido holds a PhD tn Audiovisual Communication from the Complutense University of Madrid. She worked in several media (television and radio) before turning to the academic life and becoming a professor of Image Culture at Villanueva University (Madrid).
she has also participated in several research groups related to the new trends in the Fiction/Non-Fiction paradigm in Spanish audiovisual discourse, as well as on the protection of minors and and the relationship between television and childhood. She currently resides in Rome, where she combines her work as aq Communications consultant with research at the School of Communication at the Pontifical University of the Holy Cross.
This book was written for the occasion of the twenty-fifth anniversary of the School of Church Communications, which was founded in 1996 as part of the Pontifical University of the Holy Cross. Although several of its professors and collaborators have participated as authors, these pages are not intended as a review the brief history of the School. Rather, they aim to be a collective reflection on people, themes and events of the final years of the 20th Century and the beginning of the Current one, which can teach us much about the communication of, in and from the Church. It has been a time rich in significant events and changes - the new millennium, the digital revolution, the economic and migratory crises, the global pandemic — which have produced major cultural transformations and veritable tsunamis in the world of communication. Communicating the faith and the Christian experience is the task of all the members of the Church. But it is also true that communication professionals and academics nave a special responsibility in this task. We hope that this book can contribute to the appreciation and promotion of the role of communication in the Catholic Church, by taking stock of the work done in these twenty-five years, reflecting on the lessons learned and showing the challenges that lie on the horizon.
Guardare il giornalismo in generale e magari criticarlo è troppo semplice quanto riduttivo. Il giornalismo spesso risulta errante, perché ascolta poco o male e, con altrettanta frequenza, fa scarso uso delle orecchie del cuore. Gli autori offrono alle Chiese locali ed ai rispettivi operatori un supporto tascabile con spunti di riflessione e un glossario che gli stessi hanno elaborato a seguito della lettura del Messaggio 2022 del Papa in occasione della Giornata Mondiale delle Comunicazioni Sociali, qui proposto in versione integrale.
La rivoluzione digitale ha sconvolto i tradizionali punti di riferimento, e il pluriverso dell’infosfera sfida su più fronti la riflessione credente: come pensare l’impatto del digitale sulla natura umana? Quale rapporto esiste tra lo sviluppo dei media e l’attuale fase del capitalismo? Quali margini di libertà restano all’iniziativa umana e quali vie può percorrere la comunità cristiana? Un breve itinerario per orientarsi nel tempo della complessità. Testo agile e contenuto; in quanto non accademico né specialistico, si offre alla lettura di chiunque sia interessato all’argomento. Un linguaggio piano e accessibile ricostruisce il quadro complessivo della problematica toccando tanto l’ambito antropologico che quello sociologico e teologico.
Cosa c’è di comune e cosa c’è di diverso nel modo di comunicare degli spagnoli, degli statunitensi, degli egiziani e dei giapponesi? Come possono comunicare tra loro e capirsi? Come un prodotto culturale – un testo letterario, un dipinto, un film – può essere compreso, apprezzato e “incorporato” all’interno di un’altra cultura? Queste domande appaiono oggi centrali nella teoria e nella ricerca sulla comunicazione poiché le questioni poste dalla comunicazione interculturale e transculturale consentono di illuminare la natura stessa della comunicazione umana. Affrontare questi temi esprime anche il senso di una responsabilità: favorire l’incontro tra le persone e le culture in un mondo sempre più interconnesso. I due autori di questo libro sono un esempio di questa sfida. Provengono da paesi diversi, parlano lingue native diverse e hanno insegnato in paesi diversi. Uno si occupa di linguistica, retorica e traduzione; l’altro di sociologia e di ricerca sui media. Realizzando questo studio transdisciplinare hanno cercato di mostrare come il dialogo e l’influsso reciproco tra le diverse discipline aiuti a comprendere meglio le dinamiche del trasferimento linguistico, comunicativo e culturale in cui l’essere della persona e l’essere della società sono sempre intrecciati.
Alberto Gil docente emerito di Teoria della traduzione presso l’Università della Saar (Germania). Docente di Linguistica e Transculturalità a Roma presso la Pontificia Università della Santa Croce e cofondatore del centro internazionale di ricerca Retorica e Antropologia che ha sede a Roma (www. rhetoricandanthropology.net/). Ha al suo attivo decenni di ricerca, pubblicazioni e docenza in linguistica, transculturalità e traduzione, come pure in teoria e pratica della comunicazione e in retorica.
Guido Gili professore ordinario di Sociologia della cultura e della comunicazione e prorettore dell’Università del Molise (Italia). Attualmente è docente di Sociologia presso la Pontificia Università Gregoriana e di Teoria generale della comunicazione presso la Pontificia Università della Santa Croce. È presidente della Società Scientifica Italiana Sociologia, Cultura, Comunicazione (www. ssi-scc.it). Le sue ricerche si concentrano sui temi della credibilità e della manipolazione, della post-verità, della comunicazione politica e della ecologia dei media.
Negli ultimi anni fare riferimento all'applicazione di un'etica dei media è un luogo comune che raramente viene messo in discussione. Quali siano però i criteri e le basi normative che giustificano e regolano una tale etica, è una domanda che difficilmente trova una risposta univoca e condivisa. Sullo sfondo variegato e complesso del recente dibattito il presente studio ricostruisce un nucleo centrale di valori messi in rilievo dalla prassi concreta: trasparenza, correttezza, rispetto, responsabilità e competenza. Il punto di partenza della ricerca ricostruttiva è l'analisi di alcuni tra i principali codici internazionali di autoregolamentazione formulati per i diversi agenti mediatici. Il consenso minimale sui valori comuni, che vi può essere identificato, è d'aiuto per giungere a una risposta eticamente fondata e corretta.
Le nostre vite sono fatte di relazioni con gli altri: in famiglia, al lavoro, al bar, in palestra. E quindi essenziale comunicare bene con chi ci sta attorno per capire e farsi capire. Ma come migliorare la qualità dei nostri rapporti con gli altri? Quali sono le trappole e i segreti della comunicazione nella vita di ogni giorno? Esistono delle ricette per instaurare dei buoni rapporti umani? Giuseppe Falco risponde a questi interrogativi e fornisce degli strumenti semplici e immediatamente applicabili nella vita quotidiana per migliorare la qualità delle relazioni.
La comunicazione è un'arte che assume anche le caratteristiche dell'artigianato. Non bastano il guizzo del genio o il talento per veicolare messaggi ed entrare in relazione. Occorrono la pazienza del cesello, la cura e la precisione dell'artigiano per smussare e limare, plasmare e incollare, modellare e rimontare. Nel suo Messaggio per la 48° Giornata mondiale delle comunicazioni sociali, papa Francesco cita la celebre parabola del buon samaritano: Chi comunica si fa prossimo. E il buon samaritano non solo si fa prossimo, ma si fa carico di quell'uomo che vede mezzo morto sul ciglio della strada. Gesù inverte la prospettiva: non si tratta di riconoscere l'altro come un mio simile, ma della mia capacità di farmi simile all'altro. Comunicare significa quindi prendere consapevolezza di essere umani, figli di Dio. Mi piace definire questo potere della comunicazione come "prossimità".
Le nuove tecnologie, la rivoluzione digitale, l'intelligenza artificiale hanno portato grandi cambiamenti, riducendo la penosità del lavoro, ma alimentando anche nuove e più sofisticate forme di discriminazione tra lavoratori. Di fronte a ciò, la dignità del lavoro e il rispetto dei diritti dei lavoratori richiedono nuovi strumenti di tutela. Anche la Chiesa, coerente con la sua dottrina sociale, sollecita gli imprenditori a fare impresa in modo etico.
Domenico Marino, economista, insegna Politica economica all'Universita Mediterranea di Reggio Calabria, dove dirige il Centro Studi per le Politiche economiche e territoriali.
E' stato consulente della Presidenza del Consiglio per il lavoro sommerso e ha fatto parte della task force per le applicazioni dell'intelligenza artificiale alla P.A. dell'AGID.
Dal 2016 è presidente dell'Organismo indipendente di valutazione del Consiglio regionale della Calabria.
Tommaso Marino, docente di Matematica e Fisica al liceo scientifico, è autore di testi di informatica per la scuola secondaria di secondo grado. In collaborazione con l'Università degli studi di Torino, si occupa di Didattica della fisica e di divulgazione scientifica. Ha ricoperto il ruolo di Presidente dell’Azione Cattolica di Torino e, dal 1997, è segretario nazionale del Movimento Lavoratori di Azione Cattolica.
Come aprire un gruppo Facebook per la parrocchia? Cos'è Instagram e può essere utilizzato nella pastorale? Come posso far trovare la mia parrocchia su Google o inserirla su Wikipedia? Come si crea la redazione di un sito diocesano e come gestire gli haters e i commenti spiacevoli sul web? Dall'esperienza dell'Associazione WebCattolici Italiani (WECA) dal 2003 impegnata nella formazione (tra i Soci fondatori, Diocesi di Roma e Università Cattolica del S. Cuore di Milano) nasce per la prima volta una guida pratica alla Rete per il mondo cattolico. Un manuale, anche nella grafica, destinato a parroci, sacerdoti, religiosi, seminaristi e laici impegnati nelle parrocchie e nelle comunicazioni sociali.
Perché la foto di un uovo su Instagram è arrivata a totalizzare cinquantacinque milioni di "like"? E perché le cavallette sembrano più buone se siamo costretti a pagare per mangiarle? Utilizzando gli strumenti delle scienze comportamentali l'autore ci guida alla scoperta dei meccanismi più sottili che influenzano la comunicazione pubblica, le nostre percezioni, le nostre credenze e, quindi, le nostre azioni. Conoscere questi meccanismi è il primo passo per imparare a riconoscere il senso dentro la storia, il messaggio dentro la notizia e, così, riuscire a farci un'idea più precisa di quanto ci dicono le parole e, magari, a scegliere in maniera più consapevole. Prefazione di Annamaria Testa.
Papa Francesco, nel suo Messaggio per la 56a Giornata mondiale delle comunicazioni sociali, recupera l'invito di sant'Agostino («Non abbiate il cuore nelle orecchie, ma le orecchie nel cuore») e rilancia l'esortazione di san Francesco d'Assisi a «inclinare l'orecchio del cuore». La capacità di ascoltare è preziosa soprattutto nel nostro «tempo ferito»: la buona comunicazione «presta attenzione alle ragioni dell'altro e cerca di far cogliere la complessità della realtà», mentre oggi «in molti dialoghi noi non comunichiamo affatto», cerchiamo soltanto di imporre il nostro punto di vista. Questo volume vuole accompagnare giornalisti, operatori dei media, direttori diocesani, sacerdoti, insegnanti, catechisti e famiglie nella lettura e nell'approfondimento del Messaggio del Santo Padre, offrendo commenti e riflessioni ma anche spunti operativi da declinare in ambito pastorale ed educativo.