Il congiuntivo è morto, il punto e virgola è morto e anche l'italiano vorrebbero farci credere - non si sente tanto bene. Continuano a ripeterci che la nostra lingua si sta corrompendo, contaminata dall'inglese e minacciata da Internet e dai messaggini. Ma siamo sicuri che le cose stiano davvero cosi? Siamo sicuri che l'italiano virtuale sia quello di facebook e Twitter e non quello scolastico-burocratico che ci spinge a dire "recarsi", "presso", "effettuare"; "dimenticare" e non "scordare", "prendere" e non "pigliare", "egli" e non "lui"; mai e poi mai "ma però"? Con ironia e intelligenza, Giuseppe Antonelli decide di sfidare i luoghi comuni del conservatorismo e del perbenismo linguistico. Affrontandoli uno dopo l'altro, fa a pezzi gli ingiustificati pregiudizi che troppo spesso si tramandano riguardo alla nostra lingua. E lo fa con argomentazioni brillanti e irresistibilmente divertenti, puntando sui giochi di parole ("Quando c'era egli", "Una gita sul pò", "Non ci sono più le mezze interpunzioni") e su un ricco campionario di esempi e di aneddoti che coinvolgono i nomi più grandi della letteratura italiana: da Leopardi a Manzoni, da Gadda a Manganelli. E non si limita a polemizzare con la paura dei neologismi o a dimostrare che si possono usare anche formule come "a me mi", ma addirittura si spinge fino alla (parziale) riabilitazione delle parolacce e delle vituperatissime abbreviazioni che si usano negli sms e nelle chat.
Questo libro affronta un aspetto poco indagato della cultura letteraria, il non detto, e dalla dimostrazione che un buon racconto è un racconto che sa tralasciare qualcosa arriva a identificare l'idea stessa di letteratura con quella di lacunosità. La nozione di "lacuna", assunta a principio di metodo, serve a ridefinire concetti cardinali come scrittura, testo, trama, lettura, stile, realtà e realismo, verità, conoscenza, piacere, interpretazione, impegno, libertà, e il complesso rapporto tra letteratura e vita. Gardini raccoglie e analizza un'affascinante varietà di fonti (Aristotele, Platone, Cicerone, Seneca, Dante, Manzoni, Stendhal, Flaubert, Proust, Henry James, Virginia Woolf, Nietzsche, Thomas Mann, Conan Doyle, Simenon, Yourcenar ecc.), collegando gli esempi in sorprendenti sintesi e scoperte. Ne esce per la prima volta il profilo di un'estetica fondativa, lunga secoli. Ma soprattutto risulta che il lacunoso è uno dei paradigmi più vivaci della nostra immaginazione, e un bene da coltivare. Con "Lacuna" Gardini afferma con vigore la missione conoscitiva della letteratura e, al tempo stesso, fornisce una prova saggistica molto originale, coniugando l'impegno nella ricerca alla chiarezza.
Il volume fornisce una disamina della diffusione dell'italiano L2 nell'Africa sub-sahariana francofona, una realtà diffusamente plurilingue. Oltre al confronto descrittivo dei modelli di plurilinguismo europeo e africano, viene proposta anche un'analisi delle sfaccettature della localizzazione e della contestualizzazione dei materiali per l'insegnamento delle lingue straniere. Il volume si rivolge ai docenti di italiano in Africa, nonché a tutti gli insegnanti di italiano che operano in situazioni che richiedono spiccate abilità di contestualizzazione e di umanizzazione del processo didattico e dei materiali ivi attinenti. Anche gli editori e gli autori di materiali per l'insegnamento dell'italiano L2 vi troveranno nuovi spunti per una maggiore contestualizzazione della strumentista didattica.
C'è un desiderio che ci accomuna tutti, per i motivi più profondi e diversi: è l'irresistibile sogno di scrivere. Lo conosce bene Roberto Cotroneo, scrittore e critico letterario, che da vent'anni questo sogno lo legge nello sguardo dei suoi allievi dei corsi di scrittura creativa. Ma come nasce? E quali regole bisogna seguire se lo si vuole realizzare? In questo libro troverete una risposta. O meglio, un percorso possibile alla ricerca della propria voce (letteraria) più autentica e vera. Troverete la cassetta degli attrezzi di un autore che da anni si interroga sui processi creativi e sui percorsi della scrittura. Per Cotroneo tutto ha origine in un intimo ricordo d'infanzia. Alcune pagine strappate da un quadernetto a righe e ricoperte di parole, scritte da bambino, armato di una bic blu, contro il giudizio del padre, su un luogo mai visto ma solo immaginato. Come gran parte dei luoghi letterari, del resto. Pagine mai più ritrovate, poi, negli anni, ma sempre inseguite, nella vita di scrittore e nel ricordo. Tra i molti consigli che troverete in queste pagine, dove le lezioni di Calvino, di Eco, di Kundera, si intrecciano con analogie impensate tratte dalla pittura di Rembrandt, Cotroneo ci insegna la cosa forse più importante. Che si scrive (anche) per vivere più a fondo. Ma soprattutto che scrivere è forse l'unico modo per far germogliare nel mondo tutte le vite che potremmo vivere. Con e-book scaricabile fino al 31-12-2014.
Negli ultimi due decenni la storia della lingua italiana ha conosciuto un intenso sviluppo, conquistando una posizione centrale nel panorama degli studi umanistici. Quest'opera in tre volumi intende mettere a frutto le innovazioni metodologiche più recenti, per ricostruire quella parte di storia linguistica (la più ampia, non solo cronologicamente) che è legata agli usi scritti dell'italiano. Il risultato è una mappa nitida e aggiornata: un prezioso strumento di lettura e insieme d'interpretazione complessiva della nostra storia linguistica. Grazie alle nuove forme di scrittura telematica, l'italiano è oggi non solo parlato ma anche scritto quotidianamente dalla maggioranza degli italiani. E questo per la prima volta nella sua storia. Ciò non toglie che anche nei secoli scorsi l'italiano scritto abbia avuto una sua vita esterna alla letteratura e tutt'altro che limitata alla sfera ufficiale. I saggi raccolti in questo terzo volume intendono dar conto della vitalità e della varietà di questi usi, in alcuni casi strettamente connessi alla dimensione parlata, in altri legati a esigenze private o addirittura personali.
Sul tema del cattolicesimo e del concilio Vaticano II il volume raccoglie gli interventi di due personalità eminenti: un filosofo e un vescovo, entrambi membri dell'Académie française. I vangeli - osserva il prof. Michel Serres non escono dalla mano di accreditati sapienti e si rivolgono ai poveri riportando ingenue parabole, ma in modo così semplice, limpido e autentico che oggi sembra quasi impossibile scrivere nello stesso modo. Eppure, l'afflato universale delle pagine evangeliche e l'originale esperimento "autobiografico" degli Atti degli apostoli indicano la matrice, la radice, la forma originaria di un linguaggio che può liberare l'autenticità della scrittura sottraendola alle "formattazioni" tecniche e specialistiche del lessico accademico e di quello dei media. La stessa eredità del concilio Vaticano II (1962-1965), cioè lo sforzo di far dialogare la grande tradizione cristiana con il mondo contemporaneo, richiede di interrogarsi sul significato del "parlare di Dio" e "parlare a Dio" in un tempo di incertezza, di disincanto e di inquietudine, osserva mons. Claude Dagens. In questo contesto non si possono trascurare gli aspetti più paradossali e contraddittori dell'evangelizzazione: l'assunzione della solitudine, la solidarietà da esprimere, la fraternità da condividere, l'interrogativo sull'enigma del male - al tempo stesso sovraesposto e rimosso - e la possibilità di rinascita attraverso il mistero di Dio.
La linguistica cognitiva, prospettiva recente e innovativa in una ricchissima tradizione di studi sul linguaggio, estende la sua analisi ai meccanismi cognitivi che stanno alla base della struttura della lingua e del comportamento linguistico, evidenziando i processi di acquisizione, elaborazione, produzione e comprensione della conoscenza, tramite pensiero, esperienza e sensi. Carla Bazzanella esplora questo variegato territorio, dai confini non nettamente definiti, selezionando prospettive generali e delineando mappe orientative. Nel volume troveremo i temi centrali della disciplina, come categorizzazione, concettualizzazione, metafora, spazio, e le connessioni e gli intrecci con le neuroscienze, con particolare riferimento a tematiche quali l'attenzione e la memoria.
Ma è proprio necessario imparare il latino? La verità è che chi sa il latino ha una marcia in più e chi sa tradurre Cicerone può fare qualsiasi cosa nella vita. Ma se anche non volete impararlo per scelta, è molto probabile che per qualche motivo ci siate costretti: e se vi trovate nei guai, questo libro vi può aiutare a mettere ordine nel guazzabuglio di regole, eccezioni, declinazioni, coniugazioni, proposizioni che affollano la mente e rovinano il sonno di chi prova a studiarlo. Niente a che vedere con un manuale scolastico, piuttosto una guida, amichevole ma rigorosa, che utilizza un metodo in grado di mettervi in condizione di masticare decentemente il latino che si impara a scuola senza troppe difficoltà e magari divertendovi anche un po'. E senza bisogno di professori. Sette lezioni, moltissimi test facili e meno facili (tutti con la loro soluzione, naturalmente) per verificare se avete compreso ogni singolo argomento e, in fondo a ogni lezione, il Supertest finale, che prevede una prova terribile: un testo in latino da capire per bene, perché poi vi verrà chiesto di rispondere a parecchie domande su quel che avete letto. Per aiutarvi, una serie di vignette illustrano il testo come uno storyboard. Il latino non è ancora morto, insomma. Cercate di non ammazzarlo voi.
Che cos’è un classico? I classici svolgono un ruolo concreto nella vita? Per quale mistero hanno la capacità di infondere coraggio e forza alle vittime di poteri politici aberranti? Perché attraverso i classici accettiamo meglio la malattia e l’avvicinarsi della morte? Sono questi alcuni degli interrogativi a cui lo scrittore di origine sudafricana J.M. Coetzee risponde nei suoi romanzi e nei suoi saggi. Attraverso la scrittura di Coetzee, premio Nobel per la letteratura nel 2003 e oggi uno degli scrittori più famosi al mondo, questo libro riflette sul concetto di classico dal punto di vista di una classicista di mestiere e approda ad alcune seppur provvisorie conclusioni. Classico è ciò che è umano e si oppone alla barbarie; ciò che resiste e aiuta a resistere all’orrore e alla violenza. Classico è sempre un atto d’amore, per la vita, per l’umanità, per l’idea stessa dell’amore.
AUTRICE
Sotera Fornaro insegna Letteratura greca all’Università di Sassari e si occupa tra l’altro di ricezioni dell’antichità classica nelle culture moderne e contemporanee. Per i nostri tipi ha curato, insieme a Daniela Summa, Eidolon. Saggi sulla tradizione classica (2013).
Saper scrivere un testo efficace è un segno di maturità culturale, un biglietto da visita indispensabile per entrare nel mondo del lavoro. La capacità di comporre testi di tipo diverso, per presentare agli altri sé stessi e il proprio lavoro, si acquisisce durante gli studi superiori e universitari ma necessita di un addestramento specifico, mirato a rafforzare la conoscenza della lingua italiana, a organizzare con logica e coerenza gli argomenti, a padroneggiare le tecniche di scrittura al computer. Il volume è frutto di un'esperienza maturata nei laboratori di scrittura universitari. È una guida semplice, ma completa e rigorosa, per redigere tesine e tesi e saper gestire ogni fase della loro composizione (impostazione grafica, controllo grammaticale, pianificazione e stesura, revisione). Fornisce indicazioni chiare e sicure su cosa fare e cosa non fare, con esempi pratici e testi annotati, in modo che le regole essenziali per scrivere testi efficaci possano essere lette, consultate e ricordate facilmente.
'Si dice o non si dice?' Più di una volta la risposta secca si o no lascia dubbiosi, perfino scontenti. Perché lo spazio linguistico dell'italiano è vasto come una galassia e non si può ridurre tutto alle due stelle fisse del sì e del no. Per orientarsi, ci vuole una mappa tridimensionale. Come questa, che spalanca al lettore la terza - decisiva - dimensione: quella del dipende. Moltissimi sì e no, in effetti, dipendono da una serie di fattori: dalla situazione, dal mezzo di comunicazione, dall'interlocutore, dal tipo di testo, dagli effetti che si vogliono ottenere. A me mi piace? Sì? No? Dipende! Penso che sei? Sì? No? Dipende! Al ragazzo della V B e al senatore della Repubblica diremo no: nel tema sui Sepolcri, nell'intervento a Palazzo Madama, non è proprio il caso di esprimersi così. Ma alla persona che chatta in rete, al romanziere che ricrea il dialogo tra due amici, diremo: sì, va benissimo. La grammatica non è piatta: la lingua ha, come i parlanti che la abitano, una sua profondità che è utile e bello cogliere. Questo libro indica, caso per caso, come muovercisi dentro con la consapevolezza di fare sempre la scelta più felice.
Si può imparare a usare la punteggiatura divertendosi come quando si guarda un film? La risposta è sì, se a spiegarci come e dove mettere il punto e la virgola ci pensa una sceneggiatrice con un passato da linguista. Ecco che allora, tra una divagazione narrativa e l'altra, il grande narratore russo Isaak Babel' si trova catapultato nello stesso universo di Perry Cox - il medico scorbutico e irresistibilmente comico della serie televisiva Scrubs creata da Bill Lawrence - per aiutarci a capire come va usato quell'insieme astruso di segnetti che costituisce la punteggiatura. Francesca Serafini usa tutto questo e molto altro (attingendo gli esempi a un serbatoio variegato di materiali: dalla grande letteratura al videogioco, dai social network alla linguistica scientifica) per dimostrare come, per imparare a usare punti e virgole, bisogna superare la vecchia concezione secondo cui la punteggiatura serve a riprodurre nello scritto le pause della respirazione nel parlato. I segni interpuntivi sono infatti, prima di tutto, un prezioso strumento sintattico che, usato consapevolmente, rende chiara la scrittura ed efficace la comunicazione. Nella guida pratica contenuta nel libro, a ogni segno corrispondono regole ed eccezioni d'autore, in una successione di consigli utili a chiunque scriva per mestiere, per passione o semplicemente per comunicare, in un'epoca in cui - tra Facebook, Twitter, e-mail e sms - la scrittura, a dispetto della complessità, conosce un'espansione sorprendente.