
Il documento solleva interrogativi e offre indicazioni circa la "conversione pastorale" richiesta dalla chiamata a servire nel modo più adeguato l'annuncio del Vangelo oggi. E' una prima risposta all'invito rivolto da Giovanni Paolo II nella lettera apostolica "Novo millennio ineunte".
In quest'opera vengono presentate le riflessioni che, sull'amicizia, dall'antichità ai nostri giorni, filosofi e scrittori, poeti e santi, politici e mistici hanno affidato ai loro scritti. E', dunque, una storia delle più importanti idee che sull'amicizia sono state avanzate nel corso degli ultimi tremila anni. Ne emerge un panorama che consente di cogliere le molte dimensione dell'amicizia, di individuare il lento evolversi delle funzioni e delle caratteristiche di questo importante sentimento dell'animo umano. E, infine, consente di comprendere meglio il ruolo che l'amicizia è chiamata ad assolvere anche nella società elettronica, una società ricca di fattori che favoriscono l'isolamento, ma anche di strumenti che annullano le distanze.
la nostra epoca di smarrimento dei punti di riferimento culturali ed etici conduce ad elaborare le piu`diverse soluzioni sul tema dell aldila". Come e`lecito affrontare il tema della sopravvivenza dell anima? " SONO AFFRONATATI UNA MOLTEPLICITA DI TEMI ANNESSI ALLA MORTE DI NOI UOMINI E ALLE SOLUZIONI CHE CI OFFRE LA NOSTRA CHIESA ATTRAVERSO IL CULTO, LA DEVOZIONE E IL CORRETTO COMPORTAMENTO IN VITA. TEMI QUALI IL GIUDIZIO, LA RESURREZIONE, ARGOMENTI COME L'INFERNO, I DANNATI , LE PENE, IL PURGATORIO, I SUFFRAGI, IL LIMBO, IL PARADISO, LE BEATITUDINI SONO ALCUNE DELLE SOLUZIONI SPIRITUALMENTE E RAZIONALMENTE OFFERTE DALLA N
Traendo spunto dalla parabola del Figliol prodigo questo libro addita la via che conduce alla casa del Padre, spronando a rinunciare al peccato e a scegliere la vita della grazia. La vita cristiana comporta un continuo ritorno al Padre, mediante la conversione del cuore. Tuttavia il dinamismo della grazia non termina qui: non consiste soltanto nell'evitare in futuro il peccato, bensì nel progredire nell'unione sempre più intima con Cristo. In questo consiste la santità : tutti gli uomini vi sono chiamati, e il cammino per raggiungerla passa attraverso le circostanze personali e irripetibili di ciascuno. Prevede però, anche ostacoli e difficoltà in cui s'imbattono tutti coloro che la cercano(pp. 104).
Questo e il primo lavoro a riunire pensatori delle tre religioni rivelate, e gli articoli presentati sono stati redatti da filosofi non solo cristiani, ma anche musulmani ed ebrei.
"L'opera del Meier costituisce la biblioteca fondamentale sulla nascita, la vita e la morte di Gesù per il prossimo millennio" (B.L. Visotzky). Tra le questioni difficili affrontate nel primo volume: il concepimento di Gesù fu verginale? ebbe fratelli e sorelle? si sposò o fu celibe? era illetterato? conobbe l'ebraico e il greco come l'aramaico?
Dalla quarta di copertina:
Il testo affronta il più grande enigma della ricerca religiosa moderna: chi era Gesù?
Questo libro rappresenta il primo tentativo esauriente di un biblista cattolico americano di trattare in maniera rigorosamente scientifica il “Gesù storico”. Per “Gesù storico”, Meier intende il Gesù che possiamo recuperare o ricostruire usando gli strumenti della moderna ricerca storica. Considerato lo stato frammentario delle fonti e la natura indiretta degli argomenti, il ritratto che ne deriva è incompleto e talvolta congetturale. Eppure, sostiene l’Autore, qualcosa si guadagna. L’“affermazione unanime” che emerge è aperta all’indagine ed al dibattito di tutte le parti interessate in eguale misura – cattolici, protestanti, ebrei, credenti e agnostici. Può servire come terreno comune per il dialogo ecumenico e per l’ulteriore ricerca.
Tra le questioni difficili che Meier affronta nel primo volume: il concepimento di Gesù fu verginale? ebbe fratelli o sorelle? si sposò o fu celibe? era illetterato? conobbe l’ebraico ed il greco come l’aramaico?
Il resoconto sobrio e ben ponderato di Meier sulla vita di Gesù è quanto meno sorprendente, come se quasi duemila anni più tardi considerassimo per la prima volta Gesù nel modo in cui devono averlo considerato i suoi contemporanei – “un ebreo marginale” – con tutte le implicazioni e le questioni sollevate da questo titolo deliberatamente provocatorio.
Uno dei piu eminenti rappresentanti del cattolicesimo esprime la sua opinione sul futuro della religione e della chiesa.

