
Il manuale, redatto con linguaggio chiaro e scorrevole, ha per oggetto i sacramenti del battesimo e della cresima, considerati sia sotto il profilo liturgico che dal punto di vista teologico-sistematico e presentati nel quadro globale dell'iniziazione cristiana. Per quanto il volume si configuri come testo di teologia, esso presenta anche annotazioni di natura pastorale, con riflessioni sul modo in cui oggi i sacramenti dell'iniziazione cristiana vengono celebrati.
In un primo momento la materia è approfondita seguendo l'impianto classico: il battesimo nel Nuovo Testamento e nella tradizione patristica, l'epoca medievale e il Concilio di Trento, gli sviluppi nel secolo XX.
Successivamente si chiarisce l'articolazione tra gli elementi costitutivi l'iniziazione cristiana (sacramenti, catecumenato e mistagogia), per ritrovare poi la specifica identità di battesimo e confermazione, letta alla luce del rapporto che lega questi due sacramenti fra loro e con l'eucaristia. Concludono il volume alcune riflessioni di taglio pastorale.
Sommario
Introduzione. Bibliografia. 1. Il Battesimo nel Nuovo Testamento. 2. La tradizione patristica. 3. L'epoca medievale. 4. Gli sviluppi nel secolo XX. 5. L'attuale proposta rituale. 6. Linee di riflessione sistematica. 7. Annotazioni pastorali.
Note sull'autore
Pierpaolo Caspani, nato nel 1960, è membro della Commissione arcivescovile per l'iniziazione cristiana della diocesi di Milano e direttore della Sezione parallela della Facoltà Teologica dell'Italia Settentrionale presso il Seminario di Milano, dove insegna teologia dei sacramenti dell'iniziazione cristiana. Presso le EDB ha pubblicato, insieme a P. Sartor, Iniziazione cristiana. L'itinerario e i sacramenti (2008).
Che cosa può dire una scienza recente come la psicologia alla secolare elaborazione del pensiero teologico?
In che modo la riflessione psicologica pub arricchire la teologia nel suo stesso formularsi e non solo a livello di attuazione pastorale o di «immediato utilizzo» per fare fronte a disagi o a problemi patologici?
Questo volume illustra ciò che la psicologia descrive, si interroga sul peso da dare alle affermazioni psicologiche e su che cosa è corretto o scorretto chiedere a questa disciplina, indagando le teorie, i modelli, i concetti di mediamone, vita vissuta, mistero, relazione, motivazione e attività simbolica. Il libro indaga inoltre l'intreccio di emozioni e ragioni, il concetto di maturità affettiva, il mondo conscio e inconscio, la dimensione del male e del bene morale, la salute psichica, la struttura delle relazioni, la soggettività e le nuove prospettive offerte dalle neuroscienze.
La Teologia pastorale o pratica ha un suo oggetto specifico (il qui e ora della storia), un metodo (denominato teologico-empirico critico) e si occupa della prassi dentro il contesto attuale in cui si esprime. Il suo agire, infatti, consiste nell'offrire opportunità d'incontro dell'uomo con Dio e di Dio con l'uomo in un preciso e determinato tempo e momento storico. La sua relazione con la prassi, - questo è il suo principale problema da sempre - non si esplicita in modo funzionale o strumentale, ma attraverso l'attuazione, di volta in volta, di un virtuoso circolo ermeneutico, nel quale interagiscono teoria e prassi, grammatica e pratica, nel pieno rispetto di ciascuna, senza sottovalutazioni o confusioni di competenze. L'interrogativo di fondo a cui la Teologia pastorale è chiamata a rispondere è «come» la comunità cristiana può operare nel qui e ora per annunciare, celebrare e testimoniare il Vangelo del Regno. Le risposte sono radicate nella Scrittura, nella Tradizione e nel Magistero ed esprimono fedeltà ai segni dei tempi cioè alle sfide che, di volta in volta, la situazione sociale, culturale ed ecclesiale pone. Tali risposte sono il frutto di uno stretto e continuo dialogo con le discipline teologiche sorelle e con le scienze umane. Proprio perché strettamente ancorata alla storia, la Teologia pastorale racconta percorsi mutevoli e sempre innovativi, mai racchiudibili in schemi fissi, validi universalmente. Il volume si colloca in una collana di testi rigorosi e agili a un tempo, rivolti soprattutto al pubblico di università, facoltà teologiche, istituti di scienze religiose e seminari.
«Abbiamo bisogno di riconoscere la città a partire da uno sguardo contemplativo, ossia uno sguardo di fede che scopra quel Dio che abita nelle sue case, nelle sue strade, nelle sue piazze». Nella sua prima esortazione apostolica, papa Francesco dedica uno spazio significativo al tema delle sfide che riguardano la città. Che cosa può dire il cristianesimo alle nuove realtà urbane e alle persone che le abitano? Occorre mettersi al servizio di un dialogo difficile, offrendo una prospettiva che illumina la stessa teologia dell'evangelizzazione. Le tre sezioni in cui si articola il volume - che in appendice riporta anche un breve saggio sul tema della teologia pubblica - riguardano il vedere, il discernere e il giudicare la realtà urbana alla luce della fede, attraverso una analisi e una lettura del contesto multiculturale e multireligioso, con la prospettiva dell'accoglienza e del dialogo. L'approccio ai temi è di carattere multidisciplinare - dalla sociologia alla filosofia, dalla teologia alla Bibbia e alla storia - con l'intento di rivolgere lo sguardo a una realtà che fa parte della vita di tutti, ma nello stesso tempo rimane per tanti aspetti difficile da indagare e da vivere.
Il volume propone apporti di contenuto e di metodo formativo sui quattro fondamentali della catechesi - Credo, sacramenti, comandamenti e Padre nostro - elaborati nel corso di un lavoro sperimentale condotto in quattro anni dall'équipe delle settimane formative di Siusi allo Sciliar, in provincia di Bolzano. I rappresentanti degli uffici catechistici di Verona, Trento, Modena, Padova, Vittorio Veneto e Cesena e alcuni docenti dell'Istituto Superiore di Scienze Religiose di Verona hanno rivisitato le grandi sintesi della fede cattolica, ricollegando ogni tema alle Scritture e alla vita concreta delle persone. La prima parte del testo propone riflessioni antropologiche, bibliche, teologiche, spirituali e pastorali, mentre la seconda suggerisce laboratori per un corso base rivolto ai catechisti.
Il cristianesimo vive fin dalle origini di una tensione interiore che nessuna forma storica riesce a spegnere o acquietare. Francesco d'Assisi esprimeva questa tensione nella polarità, per lui non dirompente anche se sofferta, tra la forma del vangelo e la forma della chiesa romana. La storia dimostra che non si tratta solo della chiesa "romana", ma della forma della chiesa in quanto tale. Questo libro si muove dentro questa polarità, senza voler escludere nessuno dei due termini, ma lo vuole fare senza illusioni. In primo luogo occorre quindi ravvisare la complessità di quella "cosa" che lungo i secoli viene chiamata "cristianesimo". Il termine cristianesimo infatti è ultimamente non un concetto, ma un nome con cui gli uomini hanno tentato di afferrare, con sottolineature ogni volta diverse, il movimento che trae origine dalla vicenda di Gesù di Nazareth. Ai nostri giorni il cristianesimo si trova poi ad essere confrontato con alcune grandi sfide: quella del movimento verso l'unità delle chiese che lungo i secoli si sono vicendevolmente separate; quella della solidarietà collettiva nella colpa, che rende pesante il respiro di un'umanità che vorrebbe raggiungere una fase più alta di fraternità; quella di una diversa configurazione storica della diversità dei mondi vitali, delle culture e delle religioni, dove la differenza stessa possa diventare motivo di incontro
Teilhard de Chardin ripercorre con questi scritti il dibattito sull'evoluzionismo che ha attraversato la prima metà del xx secolo. Sostenendolo con argomentazioni scientifiche estremamente competenti. Fin dal 1926 scrive: "l'evoluzionismo scientifico non è semplicemente un'ipotesi a uso degli zoologi, ma una chiave di cui ciascuno si serve per penetrare, in qualsivoglia compartimento del Passato, la chiave del Reale universale". Ogni essere è frutto di una gestazione che l'ha preceduto: "Parzialmente, in modo infinitesimale, senza nulla perdere del valore individuale, ogni elemento è coestensivo alla storia, alla realtà del Tutto". Tuttavia "l'Evoluzione non è 'creatrice'... ma è, per la nostra esperienza nel Tempo e nello Spazio, l'espressione della Creazione". Di una creazione definita da Teilhard un "lungo gesto" che anima e regge il Divenire. Un Divenire che attuandosi attraverso la legge di complessità-coscienza sospinge la Materia, attraverso stadi successivi, a caricarsi di libertà e di Spirito. E sarà infine sorprendente intuire con Teilhard come la visione evoluzionistica del mondo, lungi dall'orientare al materialismo, sia una possibile "scuola di una migliore spiritualità e di alta moralità".
Ogni azione umana è mossa dal desiderio della felicità, sul quale si fonda l'intimo impulso a cercare qualcosa di più grande di se stessi e a trascendersi nella ricerca della perfezione. Il desiderio della felicità è il segno della chiamata rivolta da Dio nell'intimo di ogni uomo a cercare il bene morale e a raggiungere il suo perfezionamento in un agire virtuoso e nella carità, che delle virtù è la sintesi e il compendio. Lo studio dei fondamenti della morale cristiana rivela, conformemente al mandato del Concilio Vaticano il, l'altezza della vocazione di cui ogni uomo è destinatario in Cristo. L'intimo impulso alla felicità che anima ogni essere umano è portato alla sua pienezza nella vita filiale, ricevuta in dono attraverso l'opera del Figlio di Dio. La vita filiale è esaltazione della libertà dell'uomo, perché scaturisce dalla sua consapevole e libera adesione al progetto divino su di lui. La vita morale si caratterizza così come risposta alle iniziative divine e come partecipazione all'agire stesso di Dio. La Sacra Scrittura descrive tale relazione con il concetto di alleanza, che permette di comprendere la vita morale non come mera obbedienza al dovere o ai precetti dati da Dio, ma come partecipazione alla sua stessa vita e alla sua amicizia, verso un autentico compimento dell'uomo. Pur avendo come primi destinatari i credenti, la riflessione teologico-morale si rivolge a tutti gli uomini, poiché è basata su argomentazioni razionali, da tutti comprensibili.
Quali sono i fondamenti dell'icona orientale? Quali affascinanti teologia e storia si celano dietro le immagini bizantine e ortodosse che da decenni seducono l'Occidente cattolico? L'autrice ricostruisce la complessa evoluzione della raffigurazione di Cristo e del sacro, motivando il passaggio da un cristianesimo inizialmente aniconico all'interpretazione dell'Oriente cristiano in cui addirittura le immagini religiose furono investite nel secondo concilio di Nicea da un'aura teologica e rivelativa che cambiò radicalmente il corso della storia dell'arte cristiana e allontanò definitivamente il mondo latino da quello bizantino. Nell'intreccio fra storia, teologia e arte, in un'indagine che si muove con attenzione tra la sponda bizantina e quella latina del cristianesimo, si mettono in luce le radici teologiche dell'arte sacra, esplorando un dibattito ingiustamente sottovalutato.
In questo volume l'Autore propone un'analisi della vita mistica, intesa come una vita regolata e pervasa dalla Spirito, nella quale l'anima viene purificata da tutto ciò che è terreno per approdare all'incontro d'amore con Dio. In particolare, sebbene l'autore riconosca che la vita mistica rimanga un progetto divino e sia raggiungibile solo attraverso un assoluto atto di fede da parte del credente, ne propone un'analisi sistematica e razionale. L'opera, rivolta ai sacerdoti e agli studenti delle facoltà di Teologia, costituisce il lavoro conclusivo dell'autore sul tema della mistica, i cui precedenti volumi sono: Spiritualità Mistica (LEV, 2003) e Dalla Spiritualità alla Mistica (LEV, 2005). Francesco Asti, sacerdote della diocesi di Napoli dal 1992, è docente presso la Pontificia Facoltà Teologica dell'Italia Meridionale, ed è uno dei più accreditati studiosi di mistica e teologia spirituale. Dal 2008 è inoltre Consultore presso la Congregazione per le Cause dei Santi.
Questa pubblicazione contiene gli scritti del Cardinale Pietro Parente, che, avvertendo la necessità di un aggiornamento della teologia cattolica, ha concepito questo volume nel 1968, durante il delicato periodo post-conciliare. Nell'edizione di allora il compianto cardinale teologo proponeva non un aggiornamento sistematico della teologia cattolica, bensì, come suggerisce il titolo, offriva un itinerario della teologia classica rimodernata nella forma. Il curatore del volume, S.E. Mons. Michele Di Ruberto, attualmente Segretario della Congregazione della Cause dei Santi, ha voluto raccogliere e riordinare il copioso materiale del Cardinal Parente con l'intento di far percepire agli operatori ecclesiastici la necessità di un aggiornamento della teologia, adeguandola alle nuove esigenze morali, culturali e spirituali, sviluppando così il dialogo tra la Chiesa e il mondo.