
Un'introduzione chiara e accessibile ai molti temi della teologia fondamentale. Il volume vuole introdurre il lettore nella pluralita delle dimensioni alle quali si rivolge il campo di studio della teologia fondamentale. Le tematiche: il problema di Dio e l'uomo contemporaneo, la specificita della rivelazione cristiana di fronte alle altre espressioni religiose, il rapporto tra fede e ragione come e stato affrontato nella storia del pensiero cristiano e riproposta nella Fides et Ratio di Giovanni Paolo II; Gesu Cristo centro della fede vissuta nella comunita ecclesiale. Notevole la capacita di proporre i vari ambiti dell'orizzonte complesso della teologia fondamentale ad un livello che, senza banalizzare il discorso, lo rende accessibile al non specialista.
La dimensione antropologica del rapporto crescente tra Cristo e la Chiesa nell'Apocalisse. Prefazione di Ugo Vanni. Esiste nell'Apocalisse una presenza di Cristo, attiva coinvolgente, che riguarda la Chiesa nella sua attualita': Ed esiste, ugualmente, una presenza piena che invece e' rimandata al futuro ultimo, strettamente escatologico. Luca Pedroli ha avuto l'idea felice e originale di mettere in contatto tra loro queste due dimensioni, l'antropologia e l'escatologia, interpretando l'uno alla luce dell'altra. Ne deriva una visione nuova e suggestiva. Leggendo questo libro comprenderemo meglio l'Apocalisse e ne resteremo affascinati; potremo cogliere il filo ermeneutico che lo attraversa e che, sottolineando la reciprocita' in crescendo del fidanzamento e della nuzialita' tra Cristo e la Chiesa, ci fara' apprezzare che cosa significa Cristo per noi e noi per Lui: ci sentiremo amati e capaci di amore e, in definitiva, piu' cristiani e piu' uomini.
Questo libro cerca di fornire un quadro del tema dei poveri e della povertà, partendo dalla Dottrina sociale della Chiesa e da una comparazione con l'attuale situazione e le problematiche a essa connesse. Il servizio ai poveri e la ricerca della povertà, uniti inscindibilmente, formano il tessuto e l'intreccio di questo scritto - che spazia dall'ambito mondiale alle trame della povertà calabrese, nel più ampio contesto meridionale. Le riflessioni degli autori si sviluppano soprattutto nella dimensione etico-politica e tendono a mostrare le responsabilità e le possibili soluzioni a livello personale, comunitario, nazionale e mondiale. L'amore preferenziale per i poveri che promuove la carità e la giustizia - aspetto teologicamente nuovo come elemento intrinseco all'evangelizzazione - reclama quelli che sono i caratteri e le manifestazioni del vero sviluppo di ogni uomo e di ogni ambiente umano.
Il metodo scientifico ha permesso alla teologia di entrare e permanere nelle università. La sapiente attualizzazione della Scrittura, nella semplicità delle forme e nella freschezza dello Spirito, non ha mancato di contraddistinguere l'opera di molti santi che hanno unito la loro teologia alla predicazione universitaria e parrocchiale. Tommaso e Newman hanno saputo mediare efficacemente la parola di Dio attraverso la loro scienza e la loro santità di vita.
Il ministero ordinato, partecipe della Successione Apostolica, è l?espressione della carità divina verso l?umanità perché sia possibile, in ogni luogo e in ogni tempo, l?esperienza unica e irripetibile della Chiesa Apostolica, iniziata da Gesù con i suoi discepoli. Per questo anche del sacramento dell?ordine si può affermare con sant?Ambrogio: «In tuis Te invenio sacramentis».
L'autore dimostra in modo convincente, sulla scorta di stringenti argomenti biblici e storico-teologici, che la fede di Gesù come atto personale del credere non solo è plausibile da sostenere, ma deve essere ragionevolmente postulata come sviluppo coerente del dogma cristologico. Cristo, fedele e autentico portavoce dea volontà del padre, ne è anche l'esecutore. La non attribuzione formale e diretta alla persona di Gesù dei termini relativi all'atto di fede non esclude in alcun modo la possibilità di rispondere positivamente all'interrogativo sulla fede di Gesù.
«Costruire nuove chiese vuol dire assicurare a Milano il suo volto cristiano, che rifulge nei secoli della sua storia operosa; vuol dire tramandare ai posteri quella famma di fede convinta e fattiva, ricevuta dalle mani dei padri, che deve continuare a brillare con non diminuito splendore. E questa non può conservarsi vivida e pura, ove manchi la chiesa, accogliente Casa di Dio per il conforto degli uomini, ove manchi l'altare, attorno a cui essi si stringano per ricevere Gesù Cristo, ascoltare il Suo Vangelo, e attingervi alimento di vita soprannaturale, e stimolo a esemplari virtù morali e civiche, nel vincolo della mutua carità» Paolo VI (Messaggio per la «Giornata delle nuove Chiese» a Milano, 17 novembre 1963). nella Diocesi di Milano, ogni Chiesa nuova costruita dal 1955 al 1963, sotto la cura pastorale dell'Arcivescovo Giovanni Battista Montini, reca le tracce di tanti suoi pensieri, è una tappa dei suoi programmi, sino al coronamento, a quello stupendo progetto delle ventidue nuove Chiese di Milano dedicate ai Concili della Chiesa: una ispirazione provvidenziale, "ecumenica", sorta nel cuore di un Arcivescovo che di lì a poco sarebbe diventato Papa, ereditando da san Giovanni XXIII la missione di un Concilio Ecumenico. Un'idea di Chiesa, le sue chiese: uno stesso amore, uno stesso ideale. La grande società dei credenti, l'Ecclesia; la piccola casa di Dio, il tempio.
Nelle Scritture ebraiche non pochi nomi di personaggi, luoghi e istituti cultuali sono stati diffamati per mezzo di espedienti redazionali e narrativi a prima vista slegati. Lo studio di Stefano Franchini mostra come un simile processo diffamatorio obbedisca a intenti precisi di una polemica ai danni di un santuario prejahwista scomparso, prototipo dell’inferno ebraico e cristiano. E l’indagine su tale santuario conduce a criteri ermeneutici nuovi con cui affrontare vari aspetti interessanti: la provenienza degli abitanti di Gerusalemme; la conversione di Saul; la natura dei primi racconti cristologici; la continuità che lega paganesimo, giudaismo e protocristianesimo; Saulo di Tarso e Paolo; lo scisma cristiano.
Uno studio documentato sulla teologia della risurrezione che collega il momento cristologico (la risurrezione di Gesù) e il momento soteriologico (la nostra partecipazione alla sua risurrezione). Una sintetica teologia della risurrezione, svolta nei suoi momenti essenziali.
Dalla quarta di copertina:
L'impressione diffusa è che la teologia della risurrezione sia solo un corollario del valore salvifico della vicenda di Gesù, incentrata sul sacrificio della croce. Ne soffre l'annuncio cristiano, specialmente la predicazione e la catechesi, che, in occasione del messaggio pasquale, sviluppa riflessioni sulla speranza cristiana, tanto generiche da essere solo "simbolo" per l'agire dell'uomo come artefice del suo futuro e della storia. Le dimensioni propriamente salvifiche, antropologiche, ecclesiali, missionarie dell'annuncio pasquale sono svolte senza esplicito riferimento alla risurrezione di Gesù. Tale situazione è il riverbero della riflessione teologica sulla risurrezione. Nella cristologia corrente la valenza salvifica della Pasqua è come appannata ed è difficile vedere il raccordo interiore che corre tra il momento "cristologico" (la risurrezione di Gesù, il suo rapporto con il Padre) e il momento "soteriologico" (il dono dello Spirito, la conversione dei discepoli, la costituzione della chiesa, l'invio della missione, l'attesa del ritorno di Gesù).
Il documento sudio intende collegare il momento cristologico (la risurrezione di Gesù) e il momento soteriologico (la nostra partecipazione alla sua risurrezione). Tale sguardo sintetico è ritrovato proprio nella fede pasquale, quale luogo in cui si realizza "simultaneamente" il compimento della vicenda di Gesù e la possibilità reale della nostra partecipazione al suo cammino. Una sintesi teologica della risurrezione, svolta nei suoi momenti essenziali.
L’autore affronta con sensibilità e acume le difficoltà che oggi i credenti incontrano nei riguardi della loro stessa fede, sia essa intesa come dottrina oppure come vissuto ecclesiale. E sostiene che è ancora possibile dare a Dio una risposta di fede consapevole e responsabile, una risposta di fede capace di plasmare più profondamente la nostra esistenza.
Descrizione
Numerosi fedeli avvertono oggi una frizione tra la loro fede personale e la dottrina ufficiale. E non trovano risposta alle domande più scottanti: Davvero Dio agisce nel mondo? Come può la redenzione venire dalla croce? Cristo è veramente risorto? Il dolore innocente non confuta forse la fede in Dio?
A questi dubbi “elevati” si aggiunge poi il modo in cui si fa oggi concreta esperienza di chiesa. Che credibilità ha la chiesa reale, e per di più una chiesa divisa? Che ne è della parità di diritti nella chiesa – fra laici e clero, fra uomini e donne?
Christoph Böttigheimer affronta con sensibilità e acume queste fonti di disagio per i credenti. Le esplora dal punto di vista teologico e mostra come oggi, malgrado tutte le domande e tutti i dubbi sulla fede, si possa dare a Dio una risposta responsabile. Con il suo libro, guida alla ricerca della razionalità delle affermazioni centrali della fede cristiana.
Un libro che punta all’essenziale, su un tema che sta sempre – e da sempre – al di là di ogni narrazione e argomentazione.
Un saggio su Dio scritto con umorismo e saggezza, senza tecnicismi filosofici e teologici, per raggiungere ogni lettore e lettrice di oggi.
Dalla quarta di copertina:
Di rado si è scritto su Dio in maniera tanto intensa, con umorismo e saggezza, con uno stile tanto avvincente eppure tanto rispettoso del più Grande!
Sotto la penna di Manfred Lütz, autore di bestseller, la questione di Dio si trasforma in lettura piacevole ed emozionante, che arricchisce e al tempo stesso rende più saggi tanto gli scettici quanto i credenti.
«Il libro propone “una piccola storia”, nonostante sia storia di secoli e millenni, non solo perché intende andare all’essenziale, ma anche per sottolineare che il tema proposto sta sempre al di là di ogni narrazione e argomentazione, in quanto propone la storia “del più Grande”, che si può assumere come un altro nome di Dio, meno connotato sotto il profilo filosofico e teologico. In questa sfumatura si evidenzia lo sforzo dell’Autore di raggiungere ogni lettore e lettrice».
Dalla Introduzione alla edizione italiana di Rosino Gibellini.
Il legame fra persona e Chiesa è uno dei temi oggi meno esplorati, ma potenzialmente tra i più fecondi del panorama teologico contemporaneo. Persona e Chiesa s’includono a vicenda: la Chiesa implica la persona come suo fondamento, la persona implica a sua volta la Chiesa quale destinataria dell’autocomunicazione definitiva di Dio in Gesù Cristo. In virtù di questo reciproco 'condizionamento' si comprende che la persona non è una realtà esterna alla Chiesa, ma un suo momento con-costitutivo. Le radici di tale correlazione affondano nell’humus biblico e si propagano, grazie a quei potenti mediatori culturali che furono i Padri della Chiesa, fino ad emergere in maniera potente nel dibattito filosofico-teologico del secolo breve. La presente ricerca si propone di svolgere un’analisi dei motivi e delle tematiche che hanno caratterizzato il cammino di formazione del concetto, talvolta, 'paradossale' di persona, mettendo in evidenza i suoi riflessi in ambito ecclesiologico, lungo un percorso analitico che tenterà di incrociare le tematiche maggiormente significative. La trama del volume si sviluppa nell’intento di porgere, a chiunque affronti questo sentiero, un’indicazione che collochi il percorso in un alveo ben definito, fino a suggerire, come esito naturale, tracce utili per una sua possibile rivisitazione sistematica.