
Un originale e inedito percorso mistico di Paolino, che rientra nell’ambito della riscoperta del quotidiano come luogo teologico, condizione storica privilegiata per vivere la mistica comunione con il divino, già vissuta dall’asceta nell’unione matrimoniale con la sua sposa Terasia. (Luigi Borriello)
Nel cuore della Campania Felix Paolino di Nola, letterato, poeta e iniziatore di un’esperienza monastica per molti versi inedita, appare, sul finire dell’Impero romano, come interprete indiscutibile di una rinnovata classicità, che coniuga l’umanesimo antico e le istanze del cristianesimo degli albori nella prospettiva della codificazione di una nuova cultura.
Attraverso un’attenta esegesi testuale, il saggio presenta la figura del vescovo nolano in una luce nuova, non solo dimostrando il suo apporto alla riflessione teologica del tempo, ma soprattutto individuando nei suoi scritti la presenza di un preciso progetto politico, elaborato nei termini della filosofia neoplatonica e della squisita formazione retorica che l’autore aveva ricevuto. I presupposti filosofici della cultura antica non vengono rimossi, bensì reinterpretati in una continuità di significati, volti a palesare il contenuto certo dell’annuncio salvifico. Nasce, in questo modo, anche un approccio mistico che coglie il quotidiano come terreno del vissuto dell’uomo.
Introduzione della professoressa Flora Nappi Ambrosio – Presidente dell’Archeoclub di Nola “Dott. Luigi Vecchione”.
Maria Carolina Campone
Maria Carolina Campone, PhD in Storia e Critica dell’Architettura e professore a contratto presso l’Università della Campania «Luigi Vanvitelli», è docente di lingue classiche presso la Scuola Militare «Nunziatella» di Napoli. Membro del Comitato scientifico di autorevoli riviste di classe A (Arte cristiana e Studi sull’Oriente cristiano) e relatrice in diversi Convegni Internazionali di Studi, ha al suo attivo numerose pubblicazioni, fra le quali Dom Paul Bellot architetto ex-centrico (Napoli, 2017), Brigida di Svezia regina di profezia (Milano, 2012), The Church of St. John Stoudion in Constantinople (New York, 2016).
Dal 1980 il periodico Parola Spirito e Vita si è affermato come prezioso strumento di lettura spirituale della Bibbia. Ogni sei mesi un numero monografico di Parola Spirito e Vita conduce all'incontro con le Scritture, non solo come libro di riferimento per i fedeli, ma come parola viva capace di portare l'uomo contemporaneo alla scoperta di Dio: un appuntamento di riflessione essenziale per gruppi biblici, comunità, operatori pastorali e per tutti coloro che aspirano a una conoscenza più intima e profonda della Parola.
"'Il volume si prefigge di affrontare il tema 'In principio' al plurale: cioè riflettere sui tanti inizi che secondo la Bibbia caratterizzano la presenza di Dio nella storia degli uomini - il perenne ricominciare di Dio verso l'uomo". La parola 'inizio/principio' ha, sorprendentemente, poco peso e poco uso nella spiritualità corrente e poco peso nel presentare il cristianesimo. Forse perché viene automaticamente relegata nel lontano momento dell'origine del tutto, che costituisce un riferimento dai difficili contorni e dai riflessi sull'oggi assai complicati da definire. Eppure, il tema dell''inizio/principio' percorre tutta la Bibbia sia in senso lessicale, con l'uso dei termini relativi, sia in senso teologico; si pensi ai concetti di creazione e nuova creazione, esodo e nuovo esodo, esilio e ritorno, terra promessa conquistata e perduta, costruire il tempio e costruire un casato, dare un nome e cambiare un nome, cioè dare un destino? Il tema genera una catena di richiami in cui significativamente la presenza di Dio si sovrappone alla presenza dell'uomo. Vengono chiamati in causa contemporaneamente Dio e l'uomo in modo inseparabile. Dischiude cioè ricchezze sorprendenti, perché obbligano a passare continuamente dall'uno all'altro dei due poli: l'uomo e Dio." (dall'Editoriale)
Dall'Antico al Nuovo Testamento, fino all'attuale vita della Chiesa il termine 'servizio' ritorna costantemente: "Sono rimasto sorpreso dalla felice convergenza sul senso che la parola assume all'interno della Bibbia (per esempio, il senso liturgico di servizio a Dio), ma anche dal riemergere, a distanza di secoli, di immagini che esprimono la carità incondizionata di una Chiesa che si fa serva, la 'Chiesa con il grembiule' come si è espresso ai nostri giorni mons. Tonino Bello e come si era espresso san Basilio al tempo di un cristianesimo ancora giovane." (dall'Editoriale di p. Alfio Filippi)
«Discernimento» è un termine che non ha un preciso equivalente nelle lingue bibliche, né in ebraico né in greco. Per discernimento la riflessione intende prima di tutto la capacità degli esseri umani di porsi in un atteggiamento di ricerca di fronte alle cose della vita, poi la capacità di saper valutare cose, persone, situazioni e, infine, di saper scegliere il risultato del proprio discernimento. Così inteso, il discernimento è qualità tipica dei saggi d’Israele: una dote umana, prima ancora che religiosa. Il saggio biblico, in particolare, è colui che sa discernere la presenza di Dio nel mondo e nella storia; ma, proprio per questo, sa anche che ogni aspetto della vita umana, specialmente ciò che può sembrare più ordinario, richiede un attento discernimento, per riuscire a scorgere le tracce di Dio anche nel quotidiano. «Il popolo di Dio, mosso dalla fede, per cui crede di essere condotto dallo spirito del Signore che riempie l’universo, cerca di discernere negli avvenimenti, nelle richieste e nelle aspirazioni cui prende parte insieme con gli altri uomini del nostro tempo quali siano i veri segni della presenza o del disegno di Dio» (Gaudium et spes, 11). Con testi come questo (cf. anche GS 4; LG 12), il concilio Vaticano II introduce a pieno titolo il tema del discernimento nella vita della Chiesa, in un’epoca nella quale la realtà appare sempre più complessa e difficile da comprendere.
L'attesa è un clima spirituale che si configura con la ricchezza e la complessità del vissuto di ogni uomo, in particolare nel suo rapporto con Dio. Vi sono coinvolte la religione e l'antropologia, la filosofia e la storia. Si riferisce a Dio e all'uomo, al singolo e alla comunità. In questo numero 74 di "Parole Spirito e Vita", nella terza parte il tema viene volutamente allargato oltre l'aspetto strettamente religioso, ove pure viene detta la presenza di Dio.
Il volume è il risultato del convegno organizzato dal settore "Apostolato biblico" dell'Ufficio catechistico nazionale, volto a offrire le linee fondamentali della teologia biblica, disciplina che presenta un'identità multiforme per cui con ragione si può parlare al plurale di teologie bibliche.
Rivista semestrale n. 2/2019
Il tema del corpo è argomento di grande complessità perché è la base per molti altri temi. A esso si lega la finitudine e la limitatezza dell'uomo, quindi il soffrire (e per opposizione, il piacere). Il corpo permette il contatto, l'incontro tra uomini, nonché tra uomo e donna. E solleva la questione della morte, tema certamente chiave perché pone il problema di come possa un Dio morire. Con tutto il ripensamento che questo comporta sulla figura di Gesù come Messia: poteva il Messia soffrire, essere denudato, ferito, deriso e venire ucciso? Eppure proprio di fronte al corpo del Cristo morto nasce la speranza della risurrezione. Parola spirito e vita n. 81. Quaderni di lettura biblica. Semestrale n. 1 - gennaio-giugno 2020
La Società italiana per la ricerca teologica (SIRT), che organizza periodicamente simposi per promuovere l’investigazione critico-scientifica interdisciplinare in campo teologico, ha deciso di concentrare i propri interessi di studio attorno al “simbolo di fede”. Al tema ha già dedicato i volumi curati da: C. Dotolo, Il Credo oggi. Percorsi interdisciplinari (2001); G. Giorgio, Dio Padre Creatore. L’inizio della fede (2003); V. Battaglia e C. Dotolo, Gesù Cristo Figlio di Dio e Signore (2004); C. Dotolo e C. Militello, Concepito di Spirito Santo, nato dalla Vergine Maria (2006); F. Bosin e C. Dotolo, Patì sotto Ponzio Pilato... (2007). I saggi raccolti in questa sede rappresentano i contributi offerti al X Simposio della SIRT in collaborazione con il Servizio nazionale per il progetto culturale della CEI: essi vertono attorno agli articoli sesto e settimo del simbolo apostolico: «Salì al cielo, siede alla destra di Dio padre onnipotente, di là verrà a giudicare i vivi e i morti». Lo sforzo di tutti gli studiosi è quello di ridire Dio nel contesto spazio-temporale in cui oggi ci troviamo a vivere, affinché la professione di fede possa ancora essere reale strumento di trasmissione della medesima fede nel mutato contesto culturale.
Sommario
Nota dei curatori. 1. Salì al cielo, siede alla destra di Dio, di là verrà a giudicare i vivi e i morti (C. Valenziano). Ad limina. 2. Storia della salvezza e teologia. L’ultimo uomo alla fine della storia (G. Pasquale). I. «Salì al cielo» tra cielo e terra. 3. Quale «luogo» abita Dio? (C. Caltagirone). 4. Quale «luogo» abita l’uomo? Modelli di umanità postmoderna nello scenario della globalizzazione (G. Giorgio). II. «Siede alla destra di Dio padre onnipotente». Tra potenza umana e (im)potenza divina. 5. Oltre l’onnipotenza di Dio (L. Tomassone). 6. Fascino del virtuale sovrabbondanza del reale (F. Pasqualetti). III. «Di là verrà a giudicare i vivi e i morti». L’attualità inattuale del Regno. 7. Etica o religione: la provocazione di Gesù (C. Zuccaro). 8. La caritas forma dell’identità cristiana (L.M. Pinkus).
Note sui curatori
Calogero Caltagirone è ricercatore presso la Libera Università Maria SS. Assunta (LUMSA) di Roma e insegna nella sede di Caltanissetta oltre che nella Facoltà Teologica di Sicilia “San Giovanni Evangelista” di Palermo. Tra le sue pubblicazioni: Lo Spazio-Tempo della Chiesa. Per una ecclesiologia in prospettiva locale, Caltanissetta 2001; Ripensare il mondo. Spazio-tempo, cosmovisioni, conoscenze, Caltanissetta-Roma 2001; Giovanni Cinquemani. Una predicazione sociale, Palermo 2001; Scienze e teologia. Incontri e scontri ai confini della conoscenza, Bologna 2002; I luoghi della Chiesa. Per una storia della teologia della Chiesa locale, Caltanissetta-Roma 2003; L’umanità dell’uomo. Sondaggi antropologici tra scienza e filosofia, Caltanissetta 2004; La comunità dei parlanti. L’istanza etica del parlare secondo Jürgen Habermas, Caltanissetta-Roma 2005. Ha curato il volume Antropologia e verità dell’uomo, Caltanissetta-Roma 2000.
Giovanni Giorgio è docente di filosofia teoretica nella Facoltà di diritto canonico della Pontificia Università Lateranense ed è preside dell’Istituto teologico abruzzese-molisano di Chieti, affiliato alla predetta Università. Tra le sue pubblicazioni: Il Dio ultimo come origine della verità, Roma 1998; Il pensiero di Gianni Vattimo, Milano 2006. Ha curato i volumi Dio padre creatore. L’inizio della fede, Bologna 2001; Planus 2006. Quaderno di studi dell’Istituto Teologico Abruzzese-Molisano, Pescara 2006; Speranza: una sfida al presente, Pescara 2006.
A causa della sua incredulità Israele ha forse cessato di essere popolo di Dio, cedendo il passo alla Chiesa? Oppure bisogna riconoscere l’esistenza permanente di un solo popolo che in Cristo ha conosciuto una svolta epocale aprendosi a tutti i popoli? L’ecclesiologia di Luca, testimoniata in modo particolare negli Atti degli apostoli, si qualifica secondo quest’ultima direttrice, come sintetizza Dupont nella conclusione della sua opera, frutto di pazienti e minuziose analisi del testo lucano.
«Israele non ha perduto il proprio privilegio di popolo eletto», scrive l’autore. «Non si può dunque attribuire a Luca l’idea che esistano due popoli di Dio, uno antico e uno nuovo. Al contrario, Luca è assai sensibile alla svolta che gli avvenimenti di Pasqua hanno fatto prendere alla storia dell’unico popolo di Dio, determinandone il passaggio dal tempo della promessa a quello del compimento».
Secondo Dupont l’angolo visuale più adeguato per affrontare l’ecclesiologia di Luca è quello che corrisponde alla sua costante preoccupazione di valorizzare la continuità del processo attraverso il quale la Chiesa cristiana si è progressivamente staccata dal giudaismo ufficiale, continuità che unisce il tempo delle promesse divine a quello del loro compimento.
Sintesi di 450 termini e concetti riferiti alla celebrazione della liturgia cristiana.