
Ripartire dall'essenziale, cioè dalla carità e dalla misericordia. Questo libro prende sul serio tale l'esigenza, così efficacemente sottolineata dagli ultimi due pontefici e così sentita da tutti. Per questo propone al lettore la riscoperta delle opere di misericordia spirituale, sette consigli per prendersi cura, in modo concreto ed efficace, dei disagi spirituali dell'umanità. "La carità non è per la chiesa una specie di attività di assistenza sociale che si potrebbe anche lasciare ad altri, ma appartiene alla sua natura, è espressione irrinunciabile della sua stessa essenza". Aveva scritto così, nel 2005, papa Benedetto XVI. Otto anni dopo, durante il suo primo Angelus, papa Francesco ha detto tra l'altro: "La misericordia cambia tutto. È il meglio che noi possiamo sentire: cambia il mondo. Un po' di misericordia rende il mondo meno freddo e più giusto".
Due interventi brevi e profondi intorno al silenzio, tema cruciale sia per la riflessione religiosa che per l'analisi della società contemporanea. Una dimensione costitutiva dell'uomo sempre più messa a rischio, con la conseguenza di parole svuotate di senso in un inutile, diffuso brusio. Il biblista ed ebraista Piero Stefani parte dalla Bibbia (che in quanto racconto scritto rappresenta un primo, insuperabile ammutolirsi della parola divina) per indagare la sfida dell'apparente silenzio di Dio davanti a situazioni come Auschwitz o la storia di Giobbe. Il filosofo Silvano Zucal propone un approfondimento su questa ricchezza dell'umano a partire dalla dialettica costitutiva tra il silenzio e le parole, considerando i rischi di una parola che smarrisce senso e comunità.
Un testo inedito di Enrico Chiavacci che propone un'esplorazione ad ampio raggio intorno all'etica contemporanea, alle sue possibilità di interpretare le complessità di questo tempo, alla sua importanza in un futuro da costruire.
"In Gesù Cristo il nuovo umanesimo", questo l'argomento del quinto Convegno ecclesiale nazionale della chiesa italiana (Firenze, 9-15 novembre 2015) oggetto di questo libro. Gli autori fanno emergere dai Vangeli alcuni caratteri di Gesù (il suo essere libero, misericordioso, fraterno, povero, sapiente, pacifico, felice, spesso controcorrente) che possono aiutarci a ripensare i nostri comportamenti e il nostro agire nel mondo.
Cosa significa essere consapevoli? Che cosa avviene in noi quando diventiamo coscienti del nostro essere e del mondo che ci circonda? L'autrice accompagna il lettore in un percorso di cura e ascolto della propria coscienza, offrendo spunti di riflessione e stimoli per imparare a riconoscere i movimenti interiori che dicono chi siamo. La domanda esistenziale inevitabilmente apre al mistero che avvolge l'uomo. E tra fascino e timore, il coraggio diventa lo stimolo per avviare il processo di consapevolezza di sé.
Il coraggio di sognare è la virtù degli inizi, che ci è diventata gioiosamente familiare da quando Francesco, al balcone di San Pietro, il 13 marzo 2013, si inchinò davanti alla folla e ne chiese la benedizione: non si era mai visto questo capovolgimento di ruoli.
Da lì ha iniziato a soffiare sulla comunità credente un’aria di primavera. Dal nome scelto e dal primo gesto è cominciata la riforma della Chiesa, un sogno cui tutti possiamo partecipare, seguendo i sentieri tracciati da alcune parole chiave, innovative, seminate nei testi di Francesco: creatività, originalità, pazienza e tenerezza.
Partendo da queste quattro parole Ermes Ronchi, con la profondità e il linguaggio evocativo che lo caratterizzano, racconta la visione del cristianesimo di papa Francesco facendo capire come, nel fazzoletto di terra che abita, ognuno di noi può essere il racconto della combattiva tenerezza di Dio.
Esercizi spirituali sul quarto capitolo del vangelo di Giovanni: l'incontro di Gesù con la Samaritana al pozzo di Sicar. Una donna si reca al pozzo ad attingere l'acqua. Il racconto parla di una persona concreta con storie e relazioni proprie; al tempo stesso, però, la donna rappresenta il popolo dei Samaritani, di cui rispecchia la mentalità. Di più, l'assenza del nome dell'interlocutrice fa assumere alla donna un ruolo universale, la personificazione dell'umanità alla ricerca del rapporto con il divino. E Gesù, la fonte, è lì che aspetta al pozzo profondo della sapienza che ha dissetato molti ricercatori del senso vero dell'esistenza.
Non possiamo non parlare dei primi compagni di san Francesco, e per un semplice motivo: il fatto che il Poverello di Assisi ha vissuto in una nuova fraternità evangelica! E lui stesso ha descritto come “dono di Dio” l’arrivo dei suoi primi fratelli. Di alcuni di loro ci sono stati tramandati solo i nomi e poco più, ma ne vogliamo comunque fare memoria. Di altri – Bernardo, Leone, Rufino, Ginepro, Masseo ed Egidio – anche le antiche "Vite" in latino, che vengono qui tradotte in italiano per la prima volta. Sono testimonianza di un francescanesimo variopinto, genuino, irriverente, allegro e radicale, di cui si avrà per sempre nostalgia.
Autore
Andrea VAONA, frate minore conventuale, è licenziato in storia ecclesiastica presso la Pontificia Università Gregoriana (Roma). Curioso di cose francescane e collaboratore del progetto EMP "Bibbia francescana".
Spiegazione del rito del battesimo e dei suoi simboli. Cose concrete in grado di esprimere l'indicibile e di rendere percepibile l'invisibile, permettendo così a genitori, padrini e madrine, catechisti e alla comunità credente, di fare loro per primi l'esperienza del Padre, rivelandone il volto e l'azione, coinvolti come non mai nella totalità del loro cuore, della loro mente, del loro corpo: in tutta la loro persona.
L'opera, dedicata ad Agnese Cini per i suoi ottanta anni, raccoglie alcuni scritti intorno a tre idee di fondo: che, come canta il Salmo 119, la Torà è una delizia per chi la conosce, la studia e la ama; che, come attestato in molti modi, alla forza della Bibbia nessuna roccia può resistere; che in tanti all'opera delle "mani" di Agnese devono riconoscenza.
Cercare il fondamento dell’essere e del pensiero è il problema filosofico e antropologico per eccellenza. Si riscontra già nelle culture arcaiche e, attraversando la filosofia greca e la cultura legalistica ebraica, è possibile definire il potenziamento mitico–razionale giudaico–ellenistico come rimedio all’angoscia dell’uomo mortale evocata dal Nulla. La vicenda di Gesù di Nazareth rappresentò, d’altro canto, uno “spartiacque” in grado di smascherare la contraddittorietà di tale rimedio. I Padri della Chiesa, dovendo esprimere la fede apostolica in concetti, affrontarono tale problema con i limiti categoriali della cultura del loro tempo, scivolando nell’ambiguità del linguaggio teologico e lasciando ancora aperto il dibattito circa la possibilità di far uscire tale linguaggio dall’occultamento operato dal potenziamento mitico–razionale giudaico–ellenistico. Tutto ciò non può prescindere dal confronto con la filosofia dell’originario, come indicato dal linguaggio filosofico di Emanuele Severino.
E' un piccolo volume di divulgazione del messaggio cristiano, un libro che ci insegna la fede e l'appartenenza nostra a Dio come suoi Figli.