
Un'introduzione alla teologia della Riforma che indaga il pensiero dei padri della Riforma protestante, da Lutero a Zwingli, in rapporto ai temi della giustificazione per fede, la libertà del cristiano, il sacerdozio universale, la Chiesa.
Come le neuroscienze aiutano a capire il pensiero religioso? Questo volume è una sintesi che introduce a che cos'è la religione partendo dai risultati più recenti delle scienze cognitive, dall'intelligenza artificiale alle scienze cognitive.
Tommaso Acerbis de Viani, meglio noto come Tommaso da Olera o Tommaso da Bergamo (1563-1631), appartiene alla eletta schiera degli umili asceti della riforma cattolica. Dapprima pastore di pecore, poi fratello laico cappuccino, adempì per tutta la vita all'incarico di "lavatore di scudelle" e frate questuante per i conventi del Veneto, del Trentino e del Tirolo. Semianalfabeta, dotato di doni profetici e taumaturgici, percorse la valle dell'Inn catechizzando contadini e potenti. Morì in odore di santità dopo un'esistenza trascorsa nell'adorazione di Cristo crocefisso e nella venerazione della Vergine. Nei suoi scritti ci ha lasciato un metodo completo per salire la "scala" che porta a Dio: un percorso che va dalla vita attiva alla purgativa e unitiva, attraverso le pratiche dell'orazione, della meditazione, fino ai gradi eminenti della presenza di Dio, delle estasi. Strumento privilegiato dell'ascesi è la via della croce, che fa giungere all'"amor puro, cordiale, filiale", a Dio, cui l'anima si unisce. L'edizione critica che qui si appronta consta di tre volumi e comprende, a eccezione delle lettere, tutti gli scritti del venerabile: nel primo si pubblica la duplice redazione della Selva di contemplazione, nel secondo le due versioni della Scala di perfezione, nel terzo compariranno altre operette ascetiche e i Concetti morali contro gli eretici.
Il volume, curato da Giacomo Canobbio, Flavio Dalla Vecchia, Renato Tononi, presenta un'analisi a più voci sulla figura del prete, nei suoi fondamenti biblici, teologici, canonistici e pastorali. Gli autori sono docenti del Seminario Vescovile di Brescia.
Il volume analizza le questioni aperte dall'ecologia oggi così come sono affrontate dalla teologia: la salvezza della natura, il rapporto tra l'uomo e le altre creature. Simone Morandini insegna teologia a Venezia e Padova.
I maggiori studiosi di filosofia antica a confronto sulle categorie di Dio e divino e il formarsi del concetto di religiosità (dalla mantica alla mistica...) in dialogo con gli esponenti del pensiero greco (Socrate, Parmenide, Platone, Aristotele, Plotino).
Come si intreccia in Germania la letteratura con il religioso tra il XVI e il XX sec., nella produzione di Lutero, J.C. Günther, Lessing, Goethe, J. Paul, Annette von Droste-Hülshoff, Hofmannsthal, R. Musil, H. Hesse, N. Benjamin, M.L. Kaschnitz, R. Schami. Un quadro ricco, tracciato dai contributi dei maggiori specialisti, docenti nelle università italiane.
Il primo volume di un'impresa editoriale: un Annuario di storia delle categorie teologiche-politiche costitutive dell'Occidente, tra ebraismo, cristianesimo e islamismo, con la partecipazione dei maggiori specialisti.
La divaricazione sorta nell'epoca moderna tra scienze empiriche e riflessione teologica ha preso avvio dalla fisica. Grazie al suo sviluppo si è posta la questione fondamentale relativa al metodo per conoscere la realtà. Il rapporto tra le due forme di sapere, armonico nell'antichità, è diventato conflittuale negli ultimi secoli, per tornare a una implausibile conciliazione - che rasenta lo sconfinamento in alcuni autori - nei decenni recenti. Il desiderio di reciproco "anatema", dovuto alla pretesa di poter dire l'ultima parola sulla verità dei fenomeni, non nasceva tuttavia né dalla capacità effettiva della fisica di conoscere tutto della realtà né dalla presunzione della teologia di sapere tutto per il fatto di essere "partecipazione alla scienza divina", bensì dalla mancata precisazione di cosa si dovesse intendere per scienza. Il dialogo tra le due discipline, ancora faticoso - lo si deve ammettere, soprattutto là dove non ci si lasci condurre da frettolosi intenti concordistici -, sta portando al reciproco riconoscimento di metodiche diverse, che essendo tuttavia orientate al medesimo oggetto permettono integrazioni senza confusioni.(Giacomo Canobbio)