
Brevi note da parte del "padre" della teologia della liberazione su quale debba essere un pensiero cristiano che punti a coniugare fedeltà a Cristo e impegno per la giustizia globale. Lungi dall'aver esaurito la sua spinta, la teologia della liberazione è quanto mai valida per i nostri giorni, segnati dalla crisi economica mondiale.
La figura del missionario che va all'avventura in luoghi sperduti fra popoli sottosviluppati, è ancora molto presente nell'immaginario degli italiani. Ma cosa vuol dire fare missione oggi? Don Felice Tenero dà un'ampia e appassionata risposta, che riflette la sua più recente esperienza di sacerdote fidei donum nella diocesi di Floresta, nel Nordeste brasiliano. Il ruolo dei laici, lo stile di chiesa "in uscita" - invocato dal primo papa latinoamericano, Francesco -, l'amicizia con i poveri e gli esclusi, la testimonianza-martirio in un mondo segnato dalla violenza, la difesa del creato dall'avidità e dagli abusi sono i grandi "spazi di vita" missionaria raccontati in queste pagine piene di passione per il Regno di Dio.
Dalla Chiesa "società dei veri cristiani" alla Chiesa "comunione", molta strada è stata fatta. O meglio, si è tornati alla Tradizione che significa "restare sé stessi, ma sviluppandosi continuamente. La Chiesa è sempre stata in costante evoluzione". Luigi Bettazzi, l'unico vescovo italiano presente al Concilio Vaticano II oggi vivente, racconta la "sua" Chiesa, frutto di un'esperienza lunga (quasi) un secolo: non una cittadella che si sente assediata dal mondo e dai "laici", bensì una comunità impegnata ad annunciare la vicinanza di Dio a tutte le donne e gli uomini, in particolare i più dimenticati e soli. Le figure di Giovanni XXIII, del cardinal Lercaro, di Helder Câmara, di Francesco, scorrono davanti agli occhi del lettore raccontate da Bettazzi che ben conosce e ha conosciuto quei pastori "con l'odore delle pecore". Insieme a questi esempi la Chiesa può operare un nuovo ritorno alla Tradizione: "Il punto di partenza è la priorità del "popolo di Dio", depositario dei doni dello Spirito, di cui la gerarchia, a tutti i livelli, è al servizio". "Un tempo pareva che compito della Chiesa fosse garantire la propria vita, struttura e libertà. Ci si è resi conto invece che la Chiesa deve farsi voce di quanti non hanno voce e deve promuovere i diritti di chi si sente emarginato."
L'esperienza della Chiesa d'Algeria negli ultimi cinquant'anni - ovvero dopo l'indipendenza del paese - ha molto da dire, nella sua singolarità, a chiunque si interroghi sulla testimonianza del Vangelo nel mondo contemporaneo, in particolare dove i cristiani si trovano in forte minoranza. La diocesi di Laghouat-Ghardaïa, nel Sahara, misura 2,5 milioni di kmq, ma conta poche decine di cattolici. Abitato come fosse una cattedrale, il deserto, al centro del racconto autobiografico di mons. Rault, diviene luogo santo di preghiera e di incontro spirituale con il fratello musulmano. Era lo stile dei monaci martiri di Tibhirine e del loro priore Christian de Chergé, al quale mons. Rault è stato legato da lunga e intensa amicizia e con il quale ha condiviso dalle origini il progetto della Ribât Essalâm, il "Legame della pace".
Dio ha scelto il pane perché esso diventasse la sua presenza per l'umanità. Così ha realmente consacrato il cibo, non più solo strumento di alimentazione ma segno di qualcosa in più: condivisione, giustizia, fraternità. Dunque, se Dio ci nutre, anche noi siamo chiamati a nutrire le sorelle e i fratelli accanto e lontano da noi. Papa Francesco fa parlare in profondità e con freschezza il Vangelo, dimostrando come ogni rito religioso diventi fonte di nuovi stili di vita, nella ricerca di un'esistenza più equa e giusta per tutti.
La storia del cristianesimo in Cina, la "febbre cristiana" e i "cristiani culturali" di Pechino, la fede che conquista molti giovani nelle università si Shanghai e dintorni, la tensione tra la Cina e il Vaticano, il possibile dialogo tra il Regno di Mezzo e la Santa Sede per costruire una "società armoniosa"... Un cattolico cinese parla del suo Paese, della sua fede, della sua Chiesa: le sorprese non mancano. "Questo è un libro utile, che aiuta a spazzare via molti luoghi comuni, frequenti in chi guarda la Cina da lontano. Apre nuove prospettive alla solidarietà verso i cattolici cinesi, che continuano a vivere in una situazione non facile" (Agostino Giovagnoli)
“Maria di Nazaret, pur completamente abbandonata alla volontà del Signore, fu tutt’altro che donna passivamente remissiva o di una religiosità alienante, ma donna che non dubitò di proclamare che Dio è vindice degli umili e degli oppressi e rovescia dai loro troni i potenti del mondo”.
(Paolo VI, Marialis cultus, 37)
Questo libro è un saggio di economia, ma si legge come un thriller. Come in un giallo l'autore indaga partendo dagli indizi (subprime, cartolarizzazioni, Collateralized Debt Obligations, identifica le prove (le scommesse fraudolente delle banche sulla pelle dei correntisti), cerca il colpevole (la crisi è morale), rintraccia il movente ("la legge del più forte"). Ma Gaël Giraud, che prima di esser gesuita è stato banchiere e conosce di persona il mondo degli hedge fund e delle Banche centrali, si spinge oltre. E traccia la strada per cercare un futuro di vita alla nostra società, rattrappita dentro lo schema del "paradigma tecnocratico" (papa Francesco) che mira a ottenere di più (risorse, prodotti, benessere) con meno (sforzi, investimenti, partecipazione).Transizione ecologica significa una società di beni comuni in cui il credito sia considerato mezzo e non fine per realizzare riforme a vantaggio di tutti e benefiche per l'ambiente: rinnovamento termico degli edifici, cambi di prassi nella mobilità, tasse più alte per chi inquina, in pratica "un'economia sempre meno energivora e inquinante". "La transizione ecologica sta ai prossimi decenni come l'invenzione della stampa sta al XV secolo o la rivoluzione industriale al secolo XIX - spiega Giraud -. O si riesce a innescare questa transizione e se ne parlerà nei libri di storia; o non si riesce, e forse se ne parlerà fra due generazioni, ma in termini ben diversi!".
Breve saggio di carattere divulgativo sulla "teologia del popolo", la versione argentina della teologia della liberazione, che ha molto influenzato il pensiero di papa Francesco. Una vera e propria "mappa" per orientarsi tra i protagonisti, i presupposti e i filoni di un pensiero teologico che assume la storia e la cultura di un Paese, valorizzando le originali espressioni della religiosità popolare.
Breve analisi del rapporto tra cristianesimo e social network. Il web non è un luogo "a parte" dalla vita di tutti i giorni, ma parte integrante della quotidianità di tanti. Essere presenti su internet da cristiani non significa introdurvi temi religiosi, ma avere uno "stile" di apertura e dialogo.
Torti, tradimenti, offese? Perdonare non significa dimenticare. Non è possibile vivere nel risentimento. Il perdono è molto più che fare della psicoanalisi a buon mercato. È speranza, vita, risurrezione. Degli altri, ma anzitutto nostra. Le opere di misericordia per un cristianesimo semplice.
4 aprile 2014. Gianantonio Allegri, Giampaolo Marta e Gilberte Bussière (due preti fìdei donum di Vicenza e una suora canadese) sono missionari da tempo nel nord del Camerun, al confine con la Nigeria, zona infestata da Boko Haram. Quella notte vengono rapiti da un commando di terroristi. Costretti a trascorrere due mesi nella foresta, vivono un'autentica spogliazione: della libertà, prima di tutto; ma anche dei minimi conforti materiali, come il cibo, l'acqua, un tetto, un giaciglio. L'insperata opportunità - pur limitata ai primi giorni - di celebrare la messa, e poi la scelta di impegnare ogni giornata nella condivisione della parola di Dio e nella preghiera trasformano la loro prova in un autentico cammino di conversione. Lo racconta il diario che suor Gilberte riesce, clandestinamente, a compilare. Subito dopo la liberazione, vi annota infatti: "La vita fraterna eccezionale che abbiamo vissuto ci aiuterà a vivere il rispetto, la pazienza, la tolleranza, l'umiltà, la mitezza, la compassione e l'amore ovunque andremo a vivere".