
Il volume presenta le quattro lezioni tenute dal prof. Gerd Theissen il 26 Aprile 2012 presso la Specializzazione dogmatico-sacramentaria del Pontificio Ateneo S. Anselmo. Nel caleidoscopio di questi testi emerge al meglio la fruttuosità e la poliedricità dell'approccio theisseniano per la riflessione ecumenica sui sacramenti, muovendo dal dialogo aperto con il mondo secolare e con la scienza moderna, p.e. la semiotica e la scienza cognitiva della religione.
La presenza pervasiva di dinamiche oggettivanti, fondate sul modello produttivo e commerciale di massa, pare aver inesorabilmente eliminato la possibilità di parlare di etica, di uguaglianza e di dignità degli uomini. In uno scenario entro cui tutto ha un prezzo, la svalutazione di ogni valore passa attraverso la riduzione di ogni orizzonte morale a contenuto di fede trascurabile. Oggi, per riprendere la questione della dignità, si dovrà quindi riandare a ciò che di inviolabile c'è nell'uomo, per ricercarne il fondamento di una vita politica morale.
Il volume intende reinterpretare il lessico contemporaneo della crisi attraverso gli strumenti della teologia politica ed economica. Vengono dunque analizzate le complesse articolazioni del mondo contemporaneo in cui è sempre più urgente un coinvolgimento libero e consapevole di ciascun individuo nei processi rappresentativi e decisionali. La categoria teologica e filosofica di "partecipazione" può rappresentare un modello privilegiato per trasformare, in una prospettiva critica e inclusiva, gli equilibri economici e politici della nostra epoca.
Chi, oggi, parla volentieri della morte, del giudizio, del paradiso, dell'inferno, del purgatorio, non solo nella predicazione e nella catechesi, ma perfino nella teologia? Eppure riflettere sui cosiddetti novissimi vuol dire fissare lo sguardo sull'aldilà per vivere il presente, il penultimo, alla luce dell'ultimo e del definitivo, senza dimenticare le brutture della storia, le sue contraddizioni, il peccato e il male. Significa pensare le realtà escatologiche non come delle "favole edificanti" per bambini o come dei racconti gotici che non fanno più paura a nessuno, ma come il contenuto della speranza di quanti attendono la venuta ultima di Cristo.
L'opera si presenta come un'analisi del pensiero di Jean-Louis Chrétien, fenomenologo francese che apre nuovi spazi di ricerca intorno alla domanda sull'essere e sull'atto del soggetto. Gli sviluppi che interessano lo studio della corporeità, della parola e dell'arte riguardano anche la rivisitazione del discorso su Dio, legandolo alla risposta dell'uomo e all'appello che lo raggiunge. Si prospetta in tal modo un'antropologia che ha nella libertà la sua chiave effettivamente teologica.
Il volume intende comunicare la novità di vita" portata da Gesù di Nazaret così che l'esistenza di ogni lettore, modellata su di Lui, possa risultare più amabile e colma di speranza. "
Un agile saggio su un tema che è al cuore sia dell'emergenza educativa che della nuova evangelizzazione: la mancanza di adulti all'altezza della loro essenziale vocazione generativa.
Il tema della vocazione è centrale per ogni persona per poter raggiungere la propria identità.
Lo scritto più universalistico del NT (Luca-Atti) è in pari tempo il più attento alla esplicitazione delle radici ebraiche del cristianesimo e - dopo Paolo - il più interessato al futuro di Israele. Partendo dal finale dell'opera (At 28,17-31), dove il rapporto chiesa-Israele-pagani emerge in tutta la sua portata e complessità, il lavoro prosegue con l'analisi di At 13,13-52 e 18,1-18, dove troviamo le stesse problematiche di At 28,17-31 (cf 28,26-27.28 con 13,46 e 18,6). Conclude la tesi una serie di riflessioni sul rapporto chiesa-Israele oggi. Di questo complesso e fondamentale tema vengono ripercorse le tappe fondamentali dalla dichiarazione conciliare "Nostra aetate" del Concilio Vaticano II a oggi e si offre, a partire dall'opera lucana, qualche spunto di attualizzazione utile per l'approfondimento e lo sviluppo dei rapporti tra ebrei e cristiani.
Il volume, in modo rigoroso e accattivante, approfondisce il senso dell'esperienza religiosa dei popoli, anzitutto a partire da quel patrimonio insuperabile che è dato dalle preghiere: "pietre preziose" e diamanti sulla via della considerazione religiosa dei popoli. Poi il libro si attesta sull'esperienza religiosa dei grandi autori (Schleiermacher, James, Otto), criticando invece i suoi facili detrattori d'indirizzo positivistico. E, come esemplificazione del senso religioso dei popoli, l'autore porta il discorso sui "nomi di Dio" e in particolare sulla relazione "Dio/cielo" per creare una prima fenomenologia. La fenomenologia storico-descrittiva si arricchisce sempre più, fino a creare un'architettura del senso religioso a partire dalle divinità di riferimento. Alla riflessione filosofica basata su Husserl e su Heidegger, che crea un implemento essenziale al valore dell'esperienza religiosa attraverso un fondamento fenomenologico insuperabile, segue la "messa in elenco" delle obiezioni cognitivistiche e neuro-scientifiche che oggi hanno fin troppa audience.
Nell'orizzonte della fede in Dio, che chiama tutte le cose all'esistenza e dona la vita ai morti, matura la visione biblica del mondo e della storia e si compongono in modo armonico le diverse dimensioni dell'essere umano: "corpo, anima e spirito". La Parola di Dio, che crea l'essere umano a sua "immagine e somiglianza", preannuncia la venuta di Gesù Cristo, il Figlio, l'immagine - eikôn - del Dio invisibile, la Parola diventata carne, nella quale si contempla la gloria del Figlio unico di Dio Padre, "pieno di grazia e verità" (Gv 1,14).
Atti del IV seminario specialistico in teologia sacramentaria. L'esperienza del corpo celebrante", corpo del Signore, del ministro, dell'assemblea, suggerisce una via di accesso al mistero ed alla sacramentaria, indicando nella fenomenologia una risorsa per il lavoro teologico. "