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Dio è la nostra innocenza indifesa che chiede di essere soccorsa. È questa la provocatoria premessa a partire dalla quale si sviluppano le riflessioni e i dialoghi di Roberto Gagno in questo suo nuovo, coraggioso, esercizio di coscienza che prosegue il racconto avviato con Itinerario (2006). Il quale è soprattutto un viaggio verso casa, nel quale il lavoro di introspezione si intreccia con quello di osservazione della realtà che ci circonda, e ci fa dono di aforismi folgoranti e indimenticabili: saper amare è la cosa più difficile, ma è la sola su cui poter contare. Un percorso che ha un duplice obiettivo, grazie al quale il narratore “salva”, a un tempo, la storia e l'eterno: giungere con l'aiuto di Dio alla liberazione dal male che ci assedia, ma anche e soprattutto attingere con entusiasmo e fecondità alla gioia dell’amore di Dio che ci avvolge.
Il primo dei pilastri da piantare, per sostenere la nostra vita spirituale, è la Parola di Dio. Perché la fede viene dall'ascolto, e quindi prima di tutto si parte da hi. A chi dedico tempo, se non lo conosco, se non lo incontro? Nel turbinio delle nostre giornate c'è qualcosa che è fermo e saldo più di una roccia: Dio, e la Sua Parola.
Omelia di don Fabio Rosini; Catechesi di Padre Maurizio Botta, don Antonio Iapicca, don Vincent Nagle, don Pierangelo Pedretti, padre Antonio Maria Sicari, suor Fulvia Sieni.
Dopo aver ripercorso la storia delle apparizioni di Medjugorje dall'inizio di quel 24 giugno 1981, riportando quanto si conosce sui Dieci Segreti di Medjugorje e alcune testimonianze di guarigioni, segni e miracoli, l'Autore racconta il suo viaggio a Medjugorje nel 2014 e 2015.
In quell'occasione tre ragazzi ricevettero sul Krizevac un segno divino di profumo di lavanda, legato alla guarigione di un male fisico, superato proprio grazie all'intercessione della Madonna.
L'Autore prosegue quindi con il racconto del miracolo di Francesca Bozzarello, avvenuto per intercessione della Beata Suor Elena Aiello (le cui rivelazioni private si rifanno, secondo molti studiosi, ai Dieci Segreti) per concludere con una riflessione su quando si realizzeranno i Dieci Segreti di Medjugorje.
Cosa fare della nostra libertà? Come ricercarla, come nutrirla, come liberarla da ciò che la opprime? Questo libro è un percorso meditato e inaspettato, che attinge a piene mani dall'episodio evangelico di Maria Maddalena, donna liberata dalla possessione di sette demoni, e interroga il bisogno di libertà presente in ciascuno di noi. Attraverso riflessioni e semplici esercizi, capaci di interrogare l'esperienza quotidiana di ciascuno, l'autore aiuta a distinguere la libertà "malata" da quella "sana", arrivando a prevenire l'illusione di una libertà assoluta e la paura delle responsabilità che l'essere liberi porta con sé. Una sollecitazione preziosa, perché riappropriarsi della propria libertà significa prendere in mano, davvero, ciò che siamo nel profondo.
Ogni cosa intorno a noi richiede energia. Dobbiamo agire, scegliere, produrre, consumare, e non è una sorpresa se sempre più spesso ci scopriamo come svuotati, incapaci di far fronte alle mille esigenze che la vita propone. Questo libro vuole offrire una risposta meditata alla nostra inesauribile ricerca di energia, e lo fa in modo inaspettato, indirizzando la propria attenzione al tempo del riposo. Riguardo a questo gli insegnamenti di Gesù sono decisi, controcorrente, stimolanti. Ed è proprio dal riposo, dal Sabato, e dal significato che questo può assumere, che scopriremo la possibilità di offrire un senso profondo alla nostra attività, un significato che le donerà, come una fonte copiosa, nuova energia.
"La bellezza salverà il mondo". Sono parole, note a molti, pronunciate da Fëdor Dostoevskij. Adriano Sella prende spunto dal grande narratore russo e approfondisce la dimensione della bellezza alla ricerca di quel che realmente può riscattarci e salvarci dalle tendenze attuali che generano bruttezza del vivere e dolore. Non si tratta di mere speculazioni, infatti Sella narra come è stata riscattata e vissuta la dimensione di bellezza, da parte di persone o comunità. L'incontro con questi "testimoni" permette al lettore di apprendere come vivere nella concretezza della vita quotidiana quella dimensione di bellezza capace di trasformare il mondo. A chiusura del volume, una Lettera aperta all'umanità: "Cara sorella umanità, smettila di camminare sulla via della repressione del male... È la bellezza che contiene la forza per poter ridurre il male, in quanto rende visibile tutto quell'impegno di tante persone, gruppi, comunità e istituzioni, e non sono pochi, che danno splendore alla tua esistenza su questo pianeta terra".
Questo testo si propone di avvicinare i laici alla mistica, attraverso un originale manuale di preghiera del cuore. Per farlo si avvale sostanzialmente di due filoni, uno orientale e uno occidentale (nell'ambito di una spiritualità mariana che è comune ad entrambi): l'esicasmo e l'orazione teresiana. Trattandosi essenzialmente di un'esperienza, e non di una teoria né di una tecnica, si è scelto di accompagnare il percorso di lettura biblico, su cui la preghiera stessa si basa, con semplici esercizi di interiorizzazione e visualizzazione: in tal modo si favorirà l'acquisizione di un atteggiamento naturalmente contemplativo, per cui anche nella giornata più ordinaria si possano aprire "finestre" e "passaggi" verso l'al di là che si trova dentro di noi.
Un'autentica relazione educativa e la guida di una comunità implicano il mettersi in gioco di un adulto. Accostarsi all'altro, sostenerne le fatiche, vivere insieme. La profondità del messaggio cristiano può confrontarsi con metodologie didattiche e approcci di gestione delle risorse umane e di leadership, recuperandole e sviluppandole in senso personalista. Il saggio risponde così all'emergenza educativa in atto accogliendo la proposta di Papa Francesco di costruire "un villaggio dell'educazione".
Un mazzo di fiori variegati viene raccolto nel grande prato del mondo e tenuto insieme da un nastro rosso: la speranza. È la speranza cristiana la vera ed incondizionata protagonista delle nove storie di donne che vengono proposte. L'intento è quello di dimostrare come il Signore attraverso vie a volte molto capillari, entra nella nostra vita per portarci un'ancora di salvezza, una possibilità di rinascita. Basta un po' di lievito, per fermentare la pasta della nostra umanità e lasciando agire la grazia divina, possiamo diventare come il pane, qualcosa di bello e di nuovo, che non avremmo mai immaginato.